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Nato nel 1960 come tipografia tradizionale, Chiandetti Group è oggi una realtà costituita da più aziende che collaborano strettamente in sinergia per offrire un servizio completo nell'ambito comunicativo.

L'ANELLO: da sempre monile prezioso e significativo... Scopriamo le tipologie e gli usi che ne facevano le donne friulan...
25/07/2025

L'ANELLO: da sempre monile prezioso e significativo...
Scopriamo le tipologie e gli usi che ne facevano le donne friulane di un tempo.

Il simbolismo della forma senza inizio e senza fine che rimanda al compimento e al tempo eterno, le caratteristiche della fattura caricano l’anello di significati nella rete dei rapporti.
Lungo la storia di volta in volta portare un anello è un onore, un segno di prestigio e status, di alleanza, di potere, di conquista, di un voto e di un legame. Le tipologie variano per utilizzo e foggia: anelli nuziali, propiziatori, araldici, a sigillo, reliquiario, talismani, virtuosi o medicinali, con segreto, di consacrazione, commemorativi o semplicemente decorativi, portati in più esemplari sulle dita di entrambe le mani, quale ostentazione patrimoniale.
Alla donna l’anello viene dato in dono, realizzato a mano da un orefice che lo personalizza o dall’ottocento scelto nei cataloghi delle ditte che offrono tipologie per le diverse occasioni. Vera e controvera vengono indossate dalla donna coniugata per tutta la vita, simbolo del legame fra gli sposi.
La forma più semplice è il cerchietto, a fascia più o meno ampia o a canna. La giovane riceve l’anello di fidanzamento che è decorato da motivi beneauguranti e allusivi al valore senti- mentale. L’anello è un monile regalato in particolari ricorrenze e le donne a seconda delle possibilità ne possiedono diversi, portati nelle circostanze del vivere o per farsi ritrarre.
Il tipo a castone con gemma “a giorno o a notte” presenta una montatura modellata e mistilinea o è a grif con punte a trattenere la pietra. Fra altre lavorazioni, quella a pavè sfrutta la lucentezza di pietrine variamente disposte; il modello a rosone si configura con una pietra preziosa più grande al centro, circondata da altre più piccole, la tipologia a giardinetto presenta un motivo centrale di foglie e fiori finemente lavorati con pietre colorate a formare mazzetti; quella cosiddetta a “figaro”, contraddistingue una mandorla allungata che ricorda la navetta del tessitore ed è modellata in filigrana o con lamina decorata da incisioni o smalto.
Fra gli esempi a stampo, si notano quelli con scudo dalla superficie incisa da lettere e figure o con miniature o, ancora, una immagine religiosa. Vi sono anelli a cordone o nastri intrecciati (lisci, incisi, a torciglione) a disegno di spirale o contrariè con pietre che si incontrano o nella forma a serpente a più spire.

(dalla rubrica I preziosi delle donne friulane di Tiziana Ribezzi, Agenda Friulana 2026)

Articolo dedicato al libro "Un pinsîr par vuê" di Pre Rizieri De Tina, uscito su La Vôs dai Furlans del 11/07/25
16/07/2025

Articolo dedicato al libro "Un pinsîr par vuê" di Pre Rizieri De Tina, uscito su La Vôs dai Furlans del 11/07/25

Ci sono bellezze friulane tutte da scoprire attorno a noi, e i depliant informativi ci descrivono affascinanti percorsi ...
13/06/2025

Ci sono bellezze friulane tutte da scoprire attorno a noi, e i depliant informativi ci descrivono affascinanti percorsi paesaggistici (questi A5 cordonati e piegati a fisarmonica sono stati realizzati per Ad Undecimum)

A.I. RISCHI E OPPORTUNITÀL’Intelligenza Artificiale (AI) non è utilizzata ormai soltanto nell’industria, ma è entrata...
12/05/2025

A.I. RISCHI E OPPORTUNITÀ

L’Intelligenza Artificiale (AI) non è utilizzata ormai soltanto nell’industria, ma è entrata nella vita quotidiana di tutti noi.
Chi vuole fermare questa nuova rivoluzione tecnologica che impatterà sempre di più sulla vita quotidiana di tutti noi, ricorda il bambino che vuole fermare il vento con una retina per farfalle.

Per curiosità e in manifesto conflitto di interessi, abbiamo chiesto proprio a una piattaforma di intelligenza artificiale se lei stessa sostituirà i giornalisti. Ecco la sua risposta. “L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo del giornalismo, ma sostituire completamente i giornalisti umani è ancora un’idea lontana dalla realtà. La AI può essere utilizzata per automatizzare alcune attività ripetitive, come la scrittura di articoli di routine, l’analisi dei dati o la generazione di notizie basate su informazioni già disponibili. Tuttavia,la capacità di comprendere il contesto e di produrre contenuti creativi, originali e con un punto di vista personale, rimane una prerogativa umana. Inoltre, il giornalismo non si limita alla mera raccolta di notizie e alla loro presentazione. Richiede anche la capacità di fare analisi, di porre domande critico-analitiche, di investigare e di esplorare argomenti. Queste attività richiedono l’intelligenza emotiva e la creatività che, per ora, solo i giornalisti umani possono fornire.
In sintesi, l’AI può aiutare i giornalisti a migliorare l’efficienza e la precisione, ma il ruolo dei giornalisti come analisti e narratori rimane insostituibile”.
Sperin ben...

Dalla rubrica "Identità friulana" di Rossano Cattivello, Agenda Friulana 2025, Chiandetti Editore

Tanti auguri di Buona Pasqua ai nostri followers!! 🐣🕊🐰
18/04/2025

Tanti auguri di Buona Pasqua ai nostri followers!! 🐣🕊🐰

FAVOLE CAPOVOLTELA VOLPE, IL CORVO E CARDUCCI(da Agenda Friulana 2025)Nel suo soggiorno ad Arta Terme a “passare le acqu...
03/04/2025

FAVOLE CAPOVOLTE
LA VOLPE, IL CORVO E CARDUCCI
(da Agenda Friulana 2025)

Nel suo soggiorno ad Arta Terme a “passare le acque”, la passeggiata preferita dal Carducci era quella per il borgo Chiusini di Piano d’Arta, segnalata appunto come sentiero “dei Chiusini”. In effetti è una carrareccia, in una seconda parte adesso asfaltata. Percorrendola, senza allontanarsi molto dal borgo di Piano che si intravede sulla destra, si ha sulla sinistra il maestoso panorama della valle dominata da un lato dalla Chiesa di S. Pietro e dall’altra da quella di S. Floriano. Poi il sentiero, fiancheggiato da muri a secco, si inoltra nei prati, e ci porta a vedere ciò che più piaceva al Carducci: la campagna (la tavjèle) con tanti alberi da frutto diversi e tra questi, maestosi, gli alberi da noce. Sono questi gli alberi che hanno suscitato l’emozione più profonda nel poeta. Sono noci imponenti a volte avvinghiati dall’edera che li vuol soffocare. Sono stati loro a suggerirgli i versi con i quali diede l’addio al paese:..O noci della Carnia addio!
Erra tra i vostri rami il pensier mio sognando l’ombre d’un tempo che fu. Ma il poeta non sapeva che nel “tempo che fu” su questi alberi si svolse la favola “capovolta” del corvo e della volpe. Si racconta, infatti, che proprio qui c’è stata la storica scena.
Un corvo aveva rubato un pezzo di formaggio. Si era quindi andato a posare sul ramo più basso d’un noce per gustarselo. Proprio allora passò di lì una volpe. Le era andata male nei pollai del borgo e pensò di rifarsi a danno del corvo, mettendo in campo la sua proverbiale furbizia. «Ehi corvo» gli disse «ho sentito dire che hai una voce bellissima, ma non ci credo: è senz’altro una frottola.
“Questa l’ho già sentita” pensò il corvo, “vuol prendermi in giro”. Così riflettendo, si spostò per cercare una biforcazione ove depositare il formaggio senza il rischio che cadesse, poi disse alla volpe: «Vieni più sotto, così senti meglio». La volpe, credendo facesse le mosse per iniziare a cantare, si fece sotto. Ma non per cantare si stava sforzando, bensì per fare una c***a enorme che cadde sulla volpe in pieno muso. Il proverbio che si ricava come morale sarebbe un altro, ma i corvi non usano parole volgari e commentano tra loro il racconto dicendo che: «Chi vuol prendere in giro gli altri, spesso finisce per essere preso in giro».

La primavera con il suo meteo ballerino 🥵🥶☀️⛅️🌧 è arrivata da qualche giorno, è tempo quindi di iniziare a darsi da fare...
27/03/2025

La primavera con il suo meteo ballerino 🥵🥶☀️⛅️🌧 è arrivata da qualche giorno, è tempo quindi di iniziare a darsi da fare nel proprio orto di casa. Qualche consiglio ce lo da Alessio Potocco nella rubrica "VORIS TAL ORT" dall'Agenda Friulana 2025

Ve ca che la Vierte, dopo tant frêt crût, ploie, nêf e aiar fuart, e sta par tornâ cun dute la sô bielece! Cun di fat, za agnorums indaûr i nestris vons a àn tacât a clamâle “la biele stagjon”, par vie che ogni an e puarte cun se la Nature che e torne a sveâsi di bot, cuntune fuarce che e rive simpri a maraveâ. Si che duncje, cjârs passionâts dal ort, dopo vê polsât vie pal Invier e dopo jessi lâts daûr dai conseis dai mês passâts, tacant di cumò si scuen pardabon dâsi da fâ: lis zornadis si slungjin planc a planc, il clime al devente plui clip, l’ort al domande simpri plui atenzion e tant plui lavôr. Chest par vie che Març al è un mês impuartanton par dute la anade.
Dopo vê gjavât vie par ben jerbatis, fueis, claps, cais e altris besteutis che a podaressin vuastâ lis plantis gnovis; dopo vê prontât come cu va il teren jeche par jeche, lassant il spazi che al covente par che ogni plante e cressi ben e dopo vê coltât, si pues tacâ a semenâ. Vie duncje cu lis salatis, il lidric, la valeriane, i savôrs; chest al è ancje il moment pes carotis, pes cocis, pai coçuts, pai cesarons, pai fasûi, pai capûs, pes jerbetis rossis e pe jerbe rave.
Corêt in agrarie se no vês comprât dutis lis semencis che us coventin.
Tal ort si pues cjatâ puest ancje pes plantis fatis cressi te sidrere vie pal Invier, come cicoriis, latuie, puar, rucule, râfs, ravanei, spinaze. Visaitsi di semenâ lis patatis vie pe setemane di Sant Josef, che al cole ai 19 di chest mês.
Cul tacâ de biele stagjon e cul slungjâsi des zornadis, lis plantis a àn bisugne ogni dì di vê plui aghe e plui nudriment; atenzion però ai parasits, cu la Vierte a tornin fûr ancje lôr!
Cuinçait lis vîts e i pomârs, che a son di tratâ te maniere juste in mût che no vedin di patî pes besteutis come i pedoi, che si nudrissin de vegjetazion. In cheste stagjon a tornin ancje lis jerbatis: visaitsi di gjavâlis dutis a man une par une e no doprant diserbants chimics. Se o vessis di vê inmò un pôc di spazi libar tal vuestri ort, tal mês di Març si puedin plantâ gnûfs arbui, arbossits e rosârs.
In ultin, cul timp mat che magari cussì no o vin tai ultins agns ancje in Friûl, si à di stâ atents al frêt improvîs vie pe gnot: miôr cjalâ lis previsions dal timp ogni dì e lâ a comprâ têi di pueste, e tal câs doprâju par taponâ il teren dal nestri ort.

DISPENSE RILEGATE A SPIRALE con cartoncino bianco e retrocopertina resistenti agli utilizzi. Ideali per essere aperte e ...
20/03/2025

DISPENSE RILEGATE A SPIRALE con cartoncino bianco e retrocopertina resistenti agli utilizzi.

Ideali per essere aperte e consultate più volte, come nella foto d'esempio con le indicazioni lavorative e di sicurezza da seguire e mantenere nel tempo.

Oggi è normalissimo vedere le donne in pantaloni, jeans, non ci poniamo neanche il problema, ma fino a pochi decenni fa ...
04/03/2025

Oggi è normalissimo vedere le donne in pantaloni, jeans, non ci poniamo neanche il problema, ma fino a pochi decenni fa alle donne erano riservate solo le gonne (lunghe).
Arriviamo al 1911 a Udine con i primi timidi tentativi di emancipazione femminile che poi ci porterà alla comodità odierna.

1911. LA PRIMA GONNA PANTALONE A UDINE
La prima gonna pantalone (chiamata in francese jupe-culotte) apparve a Parigi nel febbraio del 1911, ideata (su modelli orientali) dal famoso stilista Pierre Poirot. Essa, lì e nelle città dove fu portata, suscitò subito ironie, risate, insulti e perfino tumulti di strada.
Negli U.S.A. alcuni stati la proibirono per legge.
A Udine comparve il 16 marzo 1911, indossata durante l’ora serale del passeggio da un’avvenente signorina in piazza Vittorio Emanuele II (ora Libertà). La folla presente mostrò solo curiosità e fece puramente commenti a mezza voce.
Un comportamento corretto e civile apprezzato dalla stampa locale. Il «Giornale di Udine» il giorno seguente pubblicò anche un articolo favorevole alla nuova moda.
Due sere dopo le cose, però, mutarono. All’apparizione presso il caffè ‘Dorta’, all’angolo tra piazza Vittorio Emanuele II e via Mercatovecchio, di due ballerine del Teatro Sociale, un gruppo di ragazzetti iniziò a urlare «Abbasso i bregons» e si mise a seguirle. Il clamore cominciò ad attirare gran folla (si disse un migliaio di persone) che circondò in via Rialto le malcapitate tra lazzi, fischi e spintoni. Solo l’intervento di un delegato di polizia aiutato da alcuni soldati permise alle due giovani di raggiungere indenni il Teatro Sociale (che era situato in via Stringher e che proprio quell’anno finirà distrutto da un incendio). Qui esse rimasero una mezz’ora. Poi, credendo che tutto si fosse acquietato, uscirono per recarsi alla loro abitazione.
In realtà una piccola folla era rimasta pazientemente in attesa e così furono accolte da nuove urla e fischi e si diedero alla fuga infilandosi nella vicina osteria ‘Al Friuli’, che dovette sprangare le porte mentre fuori gli astanti si infittivano. Anche questa volta solo l’intervento della forza pubblica permise alle signorine di raggiungere il loro alloggio.
Pure Udine, dunque, non si mostrò diversa dalle altre città d’Europa e d’America. E dire che le due ballerine non indossavano affatto una jupe-culotte, ma una gonna attilata (detta entrave) con un rigonfiamento sotto le ginocchia che, almeno da lontano, poteva sembrare una gonna pantalone! Fu una moda che allora passò rapidamente, ma è bene dire che tante donne già portavano i pantaloni nelle fabbriche e nelle miniere.

(Rubrica di Stefano Perini, da Agenda Friulana 2025)

Articolo-recensione del libro "La geopolitica quotidiana del 2024" di Gianni Marizza (Messaggero Veneto del 03/03/2025)
03/03/2025

Articolo-recensione del libro "La geopolitica quotidiana del 2024" di Gianni Marizza (Messaggero Veneto del 03/03/2025)

Giovani friulani protagonisti di video-curiosità dedicate al Friuli nel canale YoupalTubo🤩 Contenuti divertenti e legger...
26/02/2025

Giovani friulani protagonisti di video-curiosità dedicate al Friuli nel canale YoupalTubo🤩 Contenuti divertenti e leggeri in lingua friulana per promuovere il nostro bellissimo territorio

CE ISAL YOUPALTUBO?
YoupalTubo al è un canâl YouTube dut in lenghe furlane cun miârs di iscrits e milions di visualizazions. I siei protagoniscj a son Lucia Bello, Federico Benedet, Davide Buccheri, Mattia Cantarutti, Desiree Chiappo Debegnach, Francesco Colombino, Nicolas Fonzar, Federico Iob e Diego Scarsini che cui lôr videos a condividin lis lôr passions e tantis curiositâts sul Friûl e sui furlans... par furlan! YoupalTubo al è un progjet promovût de ARLeF - Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, cun chê di svicinâ lis gjenerazions plui zovinis ae lenghe furlane, in particolâr doprant lis gnovis tecnologjiis.
Video dopo video, si dan la volte lis tantis rubrichis dal canâl che a proponin contignûts di ogni gjenar: des tradizions gastronomichis dal Friûl cul format “Mangjâ e Murî”, ai fats plui apassionants de nestre storie contâts in “Chê Storie”; si va po in plene nature o tai lûcs plui magjics dal Friûl cu lis rubrichis “Geo&Nature”, il Quiz Mortâl di “Chei di Udin” e “Furlan Adventures”.
No mancjin i videos dedicâts ae lenghe, cun aprofondiments su peraulis, nozions di gramatiche e cualchi particolaritât linguistiche tes rubrichis “Sclesis di furlan” e “Fûr la lenghe”. “Sbisiâ cu la grafiche” nus mostre cun elaborazions grafichis spetacolârs i puescj plui impuartants dal Friûl.
Il fin al è chel di promovi la culture, il teritori e l’ûs dal furlan cuntun stîl lizêr e divertent par rivâ ai plui zovins.
Te Agenda Friulana 2025 o cjatarês ogni mês une storie che e conte di fats e di personaçs dal nestri Friûl. Lis contis si ispirin ai videos plui amâts di YoupalTubo.
Cjale ducj i videos su: www.youtube.com/

(a cura dell'ARLeF da Agenda Friulana 2025)

Siamo un gruppo di ragazzi friulani e la nostra sfida è condividere con voi le nostre avventure, disavventure e le nostre passioni in FRIULANO! Per non perderti nessun video, iscriviti a questo link: https://bit.ly/3qqFT1g YoupalTubo è un progetto dell’ARLeF - Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlan...

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Martedì 08:00 - 17:30
Mercoledì 08:00 - 17:30
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