Csoa Angelina Cartella

Csoa Angelina Cartella L'importanza di creare pratiche di autogestione, azione diretta, strutture autorganizzate.

Con la prua puntata verso la Palestina più flottiglie solcano il Mediterraneo, ritornato ad essere un mare di solidariet...
28/09/2025

Con la prua puntata verso la Palestina più flottiglie solcano il Mediterraneo, ritornato ad essere un mare di solidarietà.
Il governo israeliano intensifica il genocidio a Gaza e l’occupazione in Cisgiordania, ma le azioni degli Stati non si traducono in atti efficaci, capaci di bloccare realmente la macchina di morte sionista, attraverso la drastica interruzione dei rapporti militari, commerciali, accademici e diplomatici.

Grazie all’azione visionaria e coraggiosa delle flottiglie, a partire dalla Global Sumud, lievito sulle energie delle nostre società assopite e disilluse, si è risvegliato in tutto il mondo un potente desiderio di partecipazione e mobilitazione, determinato a rompere il blocco illegale e inumano di Israele, che punta a cancellare l’esistenza dei palestinesi nella loro terra. Un’azione popolare al fianco di un popolo che resiste, che si sta trasformando in uno tsunami contro l’economia di guerra, che i governi cercano di imporci con incalzanti politiche di riarmo e propaganda bellicista.

Ne parliamo mercoledì 1° ottobre, presso Casa Eutopia, con Antonio Mazzeo, già componente dell’equipaggio della nave Handala, la penultima missione della Freedom Flotilla.

Fermiamo il genocidio, libertà e giustizia per il popolo palestinese. Nel silenzio dei governi complici e collusi, la società solidale esplode in un boato, si organizza, agisce, si difende.

Nino Mallamaci a colloquio, dal Mediterraneo, col Capitano della Al - Awda (già Brucaliffo) Dario Accurso Liotta e con g...
28/09/2025

Nino Mallamaci a colloquio, dal Mediterraneo, col Capitano della Al - Awda (già Brucaliffo) Dario Accurso Liotta e con gli altri membri dell'equipaggio Nando Primerano, attivista reggino, Francesca Amoruso, sindacalista pugliese, Fabio Saccomani, giornalista toscano.

𝑬𝑺𝑪𝑳𝑼𝑺𝑰𝑽𝑨: Nino Mallamaci a colloquio, dal Mediterraneo, col Capitano della Al - Awda (già Brucaliffo) Dario Accurso Liotta e con gli altri membri d...

Ancora una volta l'apparato repressivo dello Stato per colpire e affondare un movimento popolare usa l'arma della divisi...
28/09/2025

Ancora una volta l'apparato repressivo dello Stato per colpire e affondare un movimento popolare usa l'arma della divisione in manifestanti buoni e manifestanti cattivi. Ma questa volta proviamo a non cascarci, please!

📌📌 BRESCIA: PERQUISIZIONI A STUDENTI E STUDENTESSE PER LO SCIOPERO GENERALE "BLOCCHIAMO TUTTO" DEL 22 SETTEMBRE📌📌

Conferenza stampa lunedì 29 settembre alle ore 15.00 presso il Csa Magazzino 47 in via Industriale, 10 a Brescia.

Da Collettivo Onda Studentesca - Csa Magazzino 47 - Associazione Diritti per Tutti:

"All'alba di domenica 28 settembre 2025 la Polizia - agenti della digos - si è presentata a casa di alcuni giovani studenti e studentesse (i numeri complessivi sono ancora in aggiornamento), delle scuole superiori e dell’università, per effettuare perquisizioni. Ovviamente, oltre ad alcuni vestiti, non hanno sequestrato nulla perché non c'era nulla da sequestrare. Ad ora, sono stati notificati avvisi orali del Questore Sartori e DASPO "fuori contesto" (sì, il divieto di partecipare a manifestazioni sportive).

Nel mirino della repressione c'è la grande giornata di mobilitazione e sciopero generale per la Palestina, contro il genocidio e l'occupazione per mano israeliana e a sostegno della Global Sumud Flotilla dello scorso 22 settembre 2025. A Brescia, come in tutta Italia, durante lo sciopero generale sono scese in strada molte migliaia di persone, e vi sono rimaste per tutto il giorno, con due cortei - uno la mattina, l'altro la sera - che hanno superato le diecimila presenze ognuno e hanno paralizzato il traffico cittadino. Seguendo la caratterizzazione della giornata di sciopero generale a livello nazionale, dietro lo slogan "Blocchiamo tutto" la testa del corteo serale aveva provato a raggiungere i binari della Stazione Fs deviando da Piazza Repubblica. Sulla sua strada, però, aveva trovato un imponente schieramento di polizia in assetto antisommossa.

Il risultato sono state diverse cariche molto violente, che hanno provocato circa una ventina di feriti e contusi, la maggior parte giovanissimi, alcuni dei quali hanno dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere.

I celerini hanno colpito, rigorosamente al volto e in testa, con particolare violenza, persone anche molto giovani. La polizia ha poi attaccato il corteo più volte con una quantità sproporzionata di gas lacrimogeni.

In questi giorni di mobilitazione permanente in tutta Italia, per la Palestina e contro il genocidio, la repressione sta cercando di colpire duro, in particolare la composizione giovanile di queste piazze partecipatissime e determinate.

A Milano, addirittura, un giudice ha disposto gli arresti domiciliari per due studenti minorenni, negando loro il permesso di continuare ad andare a scuola e quindi il diritto allo studio.

È evidente che il governo e gli apparati dello Stato, non potendo ignorare il fatto che settori sempre più ampi e trasversali della società italiana stanno scendendo nelle strade per dire "basta" al genocidio e alla complicità italiana con l'occupazione israeliana, stiano cercando di intimidire chi ha deciso di alzare la testa per cercare di indebolire la mobilitazione.

Inoltre, tentano di cambiare discorso, distogliere l'attenzione pubblica da quello che sta accadendo, inquinarne la narrazione. Non vogliono soltanto fermare un movimento che sta smascherando definitivamente la vergognosa complicità del governo Meloni con lo stato di occupazione israeliano e i suoi crimini contro l'umanità, cercano di dividerlo con la retorica dei "violenti", dei "manifestanti buoni" e di quelli "cattivi".

Si tratta di un trucco vecchio e non ci caschiamo. Come abbiamo dichiarato sabato 27 settembre, al termine di un nuovo corteo per la Palestina di oltre diecimila persone, siamo determinate e determinati a continuare - insieme - fino a quando il genocidio non sarà fermato e finché il popolo palestinese non sarà libero dall'occupazione criminale israeliana.

Noi non ci facciamo distrarre: i nostri occhi rimangono su Gaza e sulla Global Sumud Flotilla. Quando bloccheranno la flotta, torneremo nelle strade per bloccare tutto.

Nel frattempo, convochiamo una conferenza stampa in merito alle perquisizioni di stamattina: si svolgerà lunedì 29 settembre 2025 alle ore 15.00 al C.S.A. Magazzino 47 di via Industriale, 10 a Brescia.

COLLETTIVO ONDA STUDENTESCA - CSA MAGAZZINO 47 - ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI"

👉Su Radio Onda d'Urto il punto con l'avvocato Sergio Pezzucchi, legale di compagne-i.

www.radiondadurto.org/2025/09/28/brescia-perquisizioni-di-polizia-a-studenti-e-studentesse-per-lo-sciopero-generale-blocchiamo-tutto-del-22-settembre/

28/09/2025

In questa fotografia, risalente al 1993 e venuta alla luce nel 1997, un sottufficiale della Folgore sembra torturare con elettrodi sui testicoli un giovane somalo durante la missione militare Ibis. Sarà condannato nel 2000 in primo grado per "abuso d'autorità" dal tribunale di Livorno. Poi il reato cadrà in prescrizione.
Lui negherà sempre le accuse che gli saranno mosse, sostenendo che gli elettrodi erano una finzione, che l’intensità era bassa. Come negheranno gli altri appartenenti al contingente italiano mandato nell’ambito della missione ONU UNITAF in Somalia, accusati di aver compiuto violenze sulla popolazione civile.
Violenze che Michele Patruno, caporalmaggiore in congedo, denuncerà appunto nel 1997, consegnando alla stampa e alle pubbliche autorità alcune fotografie incriminanti. Tra questa la più aberrante è sicuramente quella che raffigura alcuni para che stuprano una ragazza somala utilizzando un razzo illuminante.
“Sono arrivati a violentarla in sette persone circa. L’hanno penetrata con una specie di missilotto. Attaccandola al carro armato a gambe aperte, lei urlava, penso per il male morale e fisico, perché sopra il missilotto, per farlo entrare, gli hanno messo della marmellata. Quelle urla mi arrivavano al cuore.”
In un video un soldato scherza sul cibo, dicendo di mangiare “carne e sangue di negr*”. A seguito di questi racconti e delle immagini raccolte partiranno diverse indagini sia della magistratura ordinaria che di quella militare che di una apposita commissione del ministero della difesa presieduta dall’onorevole Gallo.
Le indagini non sono facili, sia perché molti testimoni somali risultano irreperibili (comprese le vittime delle violenze), sia per le resistenze politiche. Inoltre ci sono personaggi che forniscono falsi materiali e false testimonianze inquinando il lavoro della magistratura, si verificano scambi di identità e ci sono vere e proprie guerre giornalistiche. La commissione d’inchiesta nelle sue conclusioni sarà costretta ad ammettere che “il giudizio finale non può che essere di grave censura verso i responsabili diretti degli atti illeciti e verso tutti coloro che, immediati superiori o commilitoni, non hanno saputo prevenire o reprimere, non hanno visto, hanno taciuto.”
Ci saranno circa cinquecento soldati perseguiti sul lato disciplinare per vari comportamenti tenuti in Somalia, ma nessuno riceverà punizioni importanti.
All’epoca dei fatti, come emerge del suo curriculum, Vannacci era Comandante Distaccamento Operativo Incursori nell’Operazione “Ibis I e II” in Somalia.
Come mai nessuno gli chiede conto di questa vergogna quando blatera di onore e altre idiozie in tv, alla radio, nei podcast? La risposta è che viviamo in un paese di servi.

Genova città medaglia d'oro della resistenza
28/09/2025

Genova città medaglia d'oro della resistenza

I portuali di Genova, organizzati con il Calp e l'Usb, hanno impedito il carico sulla nave Zim New Zealand di materiale bellico diretto a Israele, occupando il Terminal Spinelli e proclamando immediatamente sciopero.
Da poco, attorno alle 22, si è avuta conferma che la nave sta abbandonando il porto senza aver caricato i container. A Genova non c'è spazio per i traffici di armi, non c'è spazio per le complicità con il governo genocida di Israele. Con la Palestina nel cuore.
Nel frattempo 25mila manifestanti hanno sfilato questa sera dal porto alla città. Un corteo cui hanno partecipato realtà come Music For Peace, Calp, Usb ma anche Cgil, Uil, associazioni studentesche e la curia cittadina.
Grazie a Salvore Turi Palidda

La coerenza e la fermezza con cui la Global Sumud Flotilla si erge contro i regimi genocidi e i loro complici, contro le...
27/09/2025

La coerenza e la fermezza con cui la Global Sumud Flotilla si erge contro i regimi genocidi e i loro complici, contro le menzogne della loro propaganda, l'opportunismo, il tradimento, il silenzio sono fonte di speranza.
Applausi. Come equipaggio di terra continuiamo anche noi ad agire senza alcun tentennamento per fermare il genocidio e garantire libertà e giustizia al popolo palestinese

• In ricordo dei cinque anarchici della Baracca •26 Settembre 1970 - 26 Settembre 2025Una storia che non smetteremo di r...
27/09/2025

• In ricordo dei cinque anarchici della Baracca •

26 Settembre 1970 - 26 Settembre 2025
Una storia che non smetteremo di raccontare.

Ci vediamo questa domenica al Cartella per parlarci ancora della vicenda dei cinque anarchici, suonare, cantare e restaurare insieme il manifesto affisso in loro ricordo.

Vi ricordiamo l' appuntamento con la Fiera della Decrescita la stessa mattina di domenica.

📌 CSOA Cartella
Via Quarnaro, I - Gallico, RC

Domenica 28 Settembre | ore 18:00

Questa è la nostra storia e finché avremo fiato la racconteremo
26/09/2025

Questa è la nostra storia e finché avremo fiato la racconteremo

lo ricorderò ogni anno, finché campo

la notte del 26 settembre del 1970, una Mini Morris è in viaggio, da Reggio Calabria verso Roma

a bordo ci sono Gianni Aricò, Annalise Borth, Angelo Casile, Franco Scordo e Luigi Lo Celso

sono in viaggio verso la redazione di Umanità Nova perché vogliono consegnare un plico, le prove di quanto hanno scoperto

cosa hanno scoperto?

che durante le ‘giornate di Reggio’, nell'estate del 1970, i neofascisti di Ordine Nuovo e di Avanguardia Nazionale si sono infiltrati per strumentalizzare la piazza, a fini eversivi

e sostengono pure che il deragliamento del "treno del sole", del 22 luglio a Gioia Tauro, sia stata opera della mano neofascista in collaborazione con la 'ndrangheta

erano in cinque, cinque anarchici della Baracca di Reggio Calabria

a Roma non ci sono mai arrivati
tra Ferentino e Frosinone, a 58 km dalla Capitale, un camion li travolge
e li uccide

quaderni e agende non verranno mai ritrovati

l’accaduto viene liquidato come un incidente

eppure le controinchieste hanno poi rilevato che il primo ufficiale a intervenire sui rilievi sarebbe stato Crescenzio Mezzina, tra i partecipanti al golpe dell’8 dicembre, qualche mese dopo, pianificato dal “principe nero” Valerio Junio Borghese

alla guida di quel camion c’erano Serafino e Ruggiero Aniello, due dipendenti di Borghese

la loro versione non la sapremo mai
hanno chiuso le loro bocche, li hanno ammazzati

la loro versione, forse, la sappiamo tutti.

Indirizzo

Via Quarnaro, Gallico Marina
Reggio Di
89135

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