25/07/2025
Ogni anno il papà di Matteo lo portava dalla nonna per trascorrere le vacanze estive,e poi tornava a casa sullo stesso treno il giorno dopo.
Un giorno il bambino disse ai suoi genitori:
′′Ormai sono grande, posso andare da solo a casa della nonna?"
Dopo una breve discussione, i genitori accettarono.
Sono fermi in stazione in attesa della partenza del treno, i genitori di Matteo lo salutano dandogli alcuni consigli, del tipo "non dare confidenza a persone estranee, se ti senti in pericolo cerca il controllore o il capotreno o un poliziotto", "resta seduto al tuo posto fino all arrivo e alzati solo per andare in bagno" e tanti altri consigli e raccomandazioni anche eccessive. Matteo ripeteva loro: "Lo so, me l'avete detto più di mille volte ".
Il treno sta per partire e suo padre lo abbraccia e mormora al suo orecchio: "amore, se ti senti male o insicuro, questo è per te!" E gli mette qualcosa in tasca.
Ora Matteo è solo, seduto al suo posto sul treno proprio come voleva, senza i suoi genitori per la prima volta. Tutto orgoglioso, ammira il paesaggio, osserva gli altri passeggeri, ascolta curioso i discorsi degli altri, legge. Accanto a lui salgono ad una fermata alcuni giovani che sembrano ubriachi , parlano a voce alta, fanno molto rumore, si muovono in continuazione, si lanciano oggetti. Altri passeggeri si rendono conto che Matteo e' da solo e glielo chiedono e lo guardano con compassione. Anche il capotreno fa alcuni commenti sul fatto che è da solo. Una signora per lui anziana lo guarda con tristezza.
Matteo ora si sente male. Ogni minuto che passa si sente sempre piu' a disagio. E ora ha anche paura.
Abbassa la testa, tiene gli occhi fissi al pavimento, si sente messo all'angolo e solo, con le lacrime agli occhi.
Allora ricorda che suo padre gli ha messo qualcosa in tasca, Tremante, cerca quello che ha messo suo padre.
Trova il pezzo di carta, sopra c'è scritto:
′′Ciao Matteo, sono seduto all'ultima carrozza"
Dobbiamo lasciare andare i nostri figli, dobbiamo fidarci di loro, ma dobbiamo sempre esserci nell'ultima carrozza a guardare, se hanno paura o se trovano ostacoli e non sanno cosa fare.
Dobbiamo stare vicino a loro finché possiamo e le forze ce lo permettono. Un figlio avrà sempre bisogno della sua ultima spiaggia, dei suoi genitori.