
05/04/2025
Il 3 aprile 1905 un gruppo di giovani italiani originari di Genova (città, peraltro, che varrà ai tifosi del Boca il loro più celebre soprannome, ovvero Los Xeneizes) si incontrarono per fondare un club. La casa dove si svolse l’incontro era quella di Esteban Baglietto e vi parteciparono altre quattro persone, Alfredo Scarpatti, Santiago Sana e i fratelli Juan e Teodoro Farenga (costoro originari di Muro Lucano). Due anni dopo, in seguito alla “distruzione” della prima divisa bianco-nera, i cinque ragazzi, il cui patrimonio era soltanto un pallone regalato da un marinaio inglese, dovettero scegliere dei nuovi colori sociali, per cui non mancarono le discussioni. Nell’incertezza fu uno di loro, Giovanni Juan Brichetto, che di mestiere azionava il faro d’ingresso delle navi nel porto di Buenos Aires, a fare una proposta:
«Andiamo al molo e vediamo la prima nave che passa.»
Appena arrivati sul posto, giunse nel molo la nave Drottning Sophia (“regina Sophia”). A poppa sventolava un vessillo giallo e blu, la bandiera svedese. La discussione si placò: il giallo e il blu sarebbero stati i colori del Boca Juniors. Importanti membri fondatori del club furono anche Arturo Penney, Marcelino Vergara, Luis Cerezo, Adolfo Taggio, Giovanelli, Donato Abbatángelo e Bertolini.
Nel 1913 il Boca ottenne la promozione in Primera División, che il club provava a raggiungere da tanti anni. Questo fu possibile quando la federazione calcistica dell’Argentina decise di aumentare il numero delle partecipanti al campionato da 6 a 15.
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