Panozzo Editore

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Al rifacimento quattrocentesco dell'edificio parteciparono i vertici della pittura, della scultura e dell'architettura d...
21/08/2025

Al rifacimento quattrocentesco dell'edificio parteciparono i vertici della pittura, della scultura e dell'architettura dell'epoca. Inizialmente Sigismondo provvide a realizzare due cappelle gentilizie tra il 1447 e il 1448, ad opera di Matteo de' Pasti. Poi, giunto all'apice del proprio potere, per sciogliere un voto formulato in guerra, il Malatesta decise di affidare al celebre architetto Leon Battista Alberti il rifacimento dell'esterno della chiesa, rivestendo la struttura medievale (superata nel gusto e minata nella sua stabilità dai nuovi interventi quattrocenteschi) con una raffinata veste rinascimentale.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Le porte cittadine di origine medievali sono andate tutte perdute nel corso degli ultimi secoli, ad eccezione di Porta G...
19/08/2025

Le porte cittadine di origine medievali sono andate tutte perdute nel corso degli ultimi secoli, ad eccezione di Porta Galliana, recentemente recuperata e tornata a nuova vita. La porta, che si trova lungo il portocanale, era inclusa nelle mura duecentesche di Rimini e aveva il compito di collegare la città con il porto. Nel Quattrocento venne poi ristrutturata da Sigismondo Malatesta che provvide a dotarla della cuspide a sesto acuto che oggi la caratterizza. Successivamente p***e d'importanza a vantaggio di altre porte, venendo infine utilizzata anche come scolo fognario.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Al termine del cardo massimo (l'attuale via Garibaldi) si trova la più antica porta riminese oggi sopravvissuta, Porta M...
17/08/2025

Al termine del cardo massimo (l'attuale via Garibaldi) si trova la più antica porta riminese oggi sopravvissuta, Porta Montanara, dietro alla quale sopravvive l'impronta del tempo perduto. Conduceva verso l'entroterra: sotto le sue arcate, infatti, per secoli sono transitati i contadini che dalla campagna giungevano in città per vendere i loro prodotti.
Fu costruita alla fine del I secolo a.C. con blocchi di arenaria estratti da cave della zona; era composta, originariamente, da due archi a tutto sesto e da una corte quadrangolare di guardia.
Durante il Medioevo uno dei due fornici della porta (nel frattempo ribattezzata “di Sant'Andrea”) venne inglobato dalle costruzioni vicine e riscoperto solo dopo i bombardamenti dell'ultima guerra che rasero al suolo il palazzo che per secoli l'aveva nascosto. L'altra arcata venne invece abbattuta per permettere il transito dei mezzi alleati.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Nel 1993, dopo un delicato intervento chirurgico, Fellini decise di tornare a Rimini per la convalescenza post -operator...
15/08/2025

Nel 1993, dopo un delicato intervento chirurgico, Fellini decise di tornare a Rimini per la convalescenza post -operatoria. Mentre si trovava nella sua suite al Grand Hotel, il maestro venne però colpito da un ictus: morì dopo alcuni mesi di degenza in ospedale.
In seguito alla sua scomparsa, Fellini venne sepolto al Cimitero Monumentale di Rimini, sotto alla Grande Prua, il monumento funerario realizzato da Arnaldo Pomodoro, ispirato al Rex, il grande transatlantico che compare in Amarcord e in La nave va.
Estremamente essenziale, composta da un triangolo a due facce posto su di una lama d'acqua, la Grande Prua richiama la dimensione del viaggio e rappresenta una nave lanciata verso l'ignoto. È posta all'ingresso del cimitero di Rimini, visibile fin dall'entrata a cancello chiuso, realizzando il desiderio del Maestro che non avrebbe voluto essere sepolto in una tetra tomba di famiglia.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Prima della costruzione del Grand Hotel, il servizio di pernottamento per la clientela dello stabilimento era fornito da...
13/08/2025

Prima della costruzione del Grand Hotel, il servizio di pernottamento per la clientela dello stabilimento era fornito dalle palazzine Roma e Milano, costruite negli anni Sessanta dell'Ottocento e ancora esistenti, oggi immerse nel verde di Parco Fellini (rispettivamente a sud e a nord dell'attuale piazzale). In mezzo alle due palazzine venne invece costruita nel 1928 la Fontana dei Quattro cavalli per decorare il piazzale a monte del Kursaal, dall'Amministrazione comunale nel 1948.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Talvolta le opere coincidono con la vita dei loro ispiratori, diventandone parte integrante: e così lo splendore – e, al...
11/08/2025

Talvolta le opere coincidono con la vita dei loro ispiratori, diventandone parte integrante: e così lo splendore – e, allo stesso tempo, l'incompiutezza – del sogno del signore di Rimini sono incarnati dal Tempio Malatestiano, un'opera senza paragoni, creata per rendere immortale la grandezza di Sigismondo.
La chiesa originaria era stata realizzata dai Francescani a metà del Trecento in stile romanico-gotico. Qui venivano seppelliti i personaggi più facoltosi della città (fra i quali, ovviamente, i Malatesta), ma anche i meno abbienti, in caso di particolari calamità.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Entrando nell'antica Chiesa di San Francesco (oggi Tempio Malatestiano) non si può non ammirare la grande croce dipinta ...
09/08/2025

Entrando nell'antica Chiesa di San Francesco (oggi Tempio Malatestiano) non si può non ammirare la grande croce dipinta esposta nell'abside. Il capo del Cristo è reclinato, gli occhi chiusi, l'espressione mesta, ma dignitosa. Il corpo è snello. Le gambe sono protese in avanti, parzialmente coperte da un elegantissimo perizoma trasparente; i piedi sono tenuti fermi da un unico chiodo. L'opera è attribuita al più grande pittore del suo tempo, il fiorentino Giotto di Bondone, padre della pittura moderna.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

E parlando della Rimini malatestiana è quasi inevitabile che il racconto inizi da Castel Sismondo, l'antica reggia forti...
07/08/2025

E parlando della Rimini malatestiana è quasi inevitabile che il racconto inizi da Castel Sismondo, l'antica reggia fortificata disegnata dallo stesso signore di Rimini, allora poco più che ventenne, insieme a Filippo Brunelleschi. Venne costruita tra il 1437 e il 1446 inglobando mura romane e la porta del Gattolo, in una zona dove originariamente sorgevano delle case malatestiane. Per dare maggior respiro e quindi aumentare l'imponenza della rocca vennero abbattute diverse costruzioni fra le quali il vescovado e un convento.
Si trattava di un palazzo fortezza di grande importanza militare e politica, costruito per difendere la città dai nemici e, allo stesso tempo, scongiurare qualunque rivolta cittadina. Oltre al signore di Rimini, infatti, la rocca ospitava anche la sua guarnigione.
Era progettata pure per resistere alle modernissime armi da fuoco, da poco utilizzate sui campi di battaglia. La vera e propria reggia di Sigismondo sorgeva al centro del castello, nella zona più sicura, protetta da eventuali assalti da parte dei nemici.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

In corrispondenza della Fontana, dal lato dell'Arco, si trova la settecentesca Pescheria del Buonamici, composta da due ...
05/08/2025

In corrispondenza della Fontana, dal lato dell'Arco, si trova la settecentesca Pescheria del Buonamici, composta da due file di banchi in pietra protetti da un'alta loggia a capriate, utilizzata per la vendita del pesce fino ala fine degli anni Sessanta.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Lungo 70 m e largo 9 m, il Ponte si distingue per l'armonia delle sue forme, per il suo stile sobrio e per l'immacolata ...
01/08/2025

Lungo 70 m e largo 9 m, il Ponte si distingue per l'armonia delle sue forme, per il suo stile sobrio e per l'immacolata pietra d'Istria dal quale è composto. Le sue cinque arcate (la centrale, la più ampia, misura 10,5 m) poggiano su piloni dotati di speroni frangiflutti, orientati nel senso della corrente del fiume allo scopo di assecondarla. A loro volta i piloni hanno come fondamenta lunghi pali di legno conficcati nel terreno.
I lati del Ponte sono decorati con edicole cieche, poste tra un arco e l'altro, e da conci di chiave (alla sommità degli archi) raffiguranti simboli dell'autorità imperiale.
Nel corso dei millenni la struttura ha rischiato più volte di essere distrutta. L'arcata settentrionale, che collega il Ponte al borgo San Giuliano, conserva ancora i segni della sanguinosa guerra Greco-gotica (535-553), quando il generale Usdrila fece abbattere l'arcata per rallentare l'esercito bizantino di Narsete.
Nel 1680, invece, fu teatro del violento scontro tra Spagnoli e Austriaci. Infine, durante l'ultima guerra, i Tedeschi, in ritirata, pianificarono di farlo saltare per rallentare l'avanzata alleata, ma il piano non venne poi eseguito (alcuni candelotti esplosivi vennero rinvenuti durante i lavori di risistemazione del piano di calpestio del Ponte avvenuti nei primi anni Cinquanta).

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Il primo contatto tra Fellini e il cinema avvenne nel 1926, quando il padre lo portò a vedere il film Maciste all'infern...
30/07/2025

Il primo contatto tra Fellini e il cinema avvenne nel 1926, quando il padre lo portò a vedere il film Maciste all'inferno: in quella circostanza papà Urbano tenne Federico in braccio e, per tutta la proiezione, il bambino rimase in silenzio, incantato da quella magia che appariva sul grande schermo. A fare da cornice a quel primo incontro fatale, il Cinema Fulgor, uno delle quattro sale allora presenti a Rimini.
Iniziò così uno stretto rapporto tra Federico e il cinema di corso d'Augusto, a due passi da piazza Cavour, un rapporto che, a distanza di un secolo, prosegue ancora oggi. Durante l'adolescenza, infatti, il giovane Fellini aveva stretto un accordo con il proprietario del cinema: realizzava delle locandine, delle illustrazioni tratte dai film, ottenendo, in cambio, l'ingresso gratis al cinema per sé, Titta, il fratello Riccardo e Bianca, la fidanzatina di allora.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Il Vittorio Emanuele II (l'odierno A. Galli) separa ancora oggi piazza Cavour da piazza Malatesta. Fu progettato a metà ...
28/07/2025

Il Vittorio Emanuele II (l'odierno A. Galli) separa ancora oggi piazza Cavour da piazza Malatesta. Fu progettato a metà Ottocento dal modenese Luigi Poletti, celebre architetto pontificio già autore dei teatri di Fano e Terni nonché della basilica di San Paolo a Roma. Il Teatro venne concepito come un vero tempio della musica caratterizzato da una facciata neoclassica con cinque imponenti colonne.

“Rimini, le sue anime, i suoi tesori” di Tommaso Panozzo

Indirizzo

Via Clodia, 25
Rimini
47921

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00

Telefono

+39054124580

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L'editoria è un affare di famiglia. L'idea di dare vita a una casa editrice è stata di mio nonno Umberto. Professore di lettere, è stato autore rigoroso e appassionato di testi letterari, linguistici e di didattica per Le Monnier, La Nuova Italia, Paravia, D'Anna fino a quando non ha deciso di fondare una piccola casa editrice tutta sua. Da quell'esperienza - dopo un breve periodo come Panozzo-Pantanelli - mio padre Massimo ha creato, nel 1981, Panozzo Editore. La famiglia, nelle sue declinazioni tradizionale e allargata, è sempre stata al centro di questa impresa. Oggi ne facciamo parte anche Cristina ed io, Francesca.