04/04/2025
Ius Sanguinis – Tajani firma la "pena di morte" alla lotta contro lo spopolamento
Con grande rammarico e profonda tristezza, apprendo le recenti dichiarazioni del Ministro Tajani, il quale ha ingiustamente messo in discussione il futuro dei discendenti di cittadini italiani di ottenere il riconoscimento della cittadinanza cui hanno legittimamente diritto.
Da oltre dieci anni, l’associazione che presiedo, Argentina per il Mondo APS, ha assistito più di mille discendenti di italiani nel processo di riconoscimento della cittadinanza.
È incomprensibile come non si riescano a cogliere i molteplici benefici derivanti dal ritorno di questi cittadini in Italia. Si tratta di persone portatrici di ricchezza, sia in termini economici che di capitale umano. Si tratta principalmente di giovani laureati tra i 25 e i 35 anni, famiglie con figli minorenni, individui provenienti da contesti socio-economici medio-alti. Essi rappresentano una risorsa preziosa per l’Italia: medici, infermieri, ingegneri, psicologi, insegnanti, cuochi che scelgono di lasciare il proprio Paese di nascita per ricongiungersi con le proprie radici, tramandate con orgoglio dai loro antenati.
L’Italia si trova oggi ad affrontare una crisi demografica senza precedenti. Le statistiche e gli esperti demografici sottolineano come il Paese sia giunto a un punto di non ritorno, caratterizzato dal calo delle nascite, dall’invecchiamento della popolazione e dalla conseguente crescita del divario tra decessi e nascite. A ciò si aggiunge il fenomeno dell’emigrazione giovanile verso l’estero, attratti da opportunità di studio e lavoro più vantaggiose. Questo processo colpisce in particolare i piccoli paesi, che vedono ridursi i servizi essenziali, la chiusura di attività commerciali, la diminuzione delle classi scolastiche e lo spostamento di medici di base, innescando un circolo vizioso di declino generalizzato in ogni settore.
I discendenti di italiani condividono con i cittadini nativi lo stesso patrimonio genetico e culturale. La loro integrazione nella società italiana avviene in modo naturale, senza rappresentare un onere per il sistema di welfare, senza costituire un problema per la sicurezza pubblica, bensì contribuendo attivamente con il loro lavoro e il loro impegno. Sono persone cresciute e formate secondo i valori della cultura italiana.
L’Italia ha un debito storico nei confronti di Paesi come l’Argentina, che tra il 1860 e il 1930 accolse oltre tre milioni di italiani in fuga dalla miseria, in cerca di dignità e di un futuro migliore. È dunque profondamente sconfortante constatare come il Governo italiano stia affrontando la questione della cittadinanza Ius Sanguinis con un approccio così superficiale e privo di lungimiranza.
I discendenti di italiani nati all’estero rappresentano un’opportunità straordinaria per un Paese che necessita, oggi più che mai, di nuovi cittadini. Piuttosto che ostacolare il riconoscimento della cittadinanza, il Governo dovrebbe incentivare politiche di rientro, valorizzando questo enorme potenziale umano e professionale.
Nonostante la commercializzazione del passaporto italiano e/o il suo abuso sia stata una realtà, è ingiusto condannare ogni individuo voglioso di unirsi all'Italia e costruirsi un futuro nella propria Terra d'origine. Propongo un accordo: affinché le cittadinanze erogate siano veritiere e meritate, ci potrebbe essere un tempo minimo di residenza e tasse, successivo al riconoscimento di cittadinanza italiana.
Avrei molto da raccontare: storie di successo, esperienze virtuose, esempi concreti di come i discendenti di italiani abbiano contribuito in maniera determinante alla società italiana. Altro che le caricature semplicistiche delle agenzie descritte dal Ministro.
Mariano Andres Russo
Fondatore e Presidente
“Argentina per il Mondo” Associazione di Promozione Sociale