10/07/2025
Ciò che ti ha spezzato… ti ha anche insegnato a volare
La resilienza non è forza. Non quella forza che tutti applaudono, che si mostra invincibile e impermeabile al dolore. La resilienza è molto di più: è fragilità che ha scelto di restare. È il coraggio di guardare in faccia ciò che ti ha fatto male e dire: “Nonostante tutto, io sono ancora qui.”
Non nasce nei giorni facili. La resilienza si costruisce nel silenzio delle notti in cui nessuno ti ha visto piangere, nei passi che hai fatto mentre il cuore urlava di fermarti. È fatta di tentativi, di frasi rotte tra i denti, di cadute che sembravano definitive… e che invece erano solo l’inizio di un’altra risalita.
Chi è resiliente non è chi non cade mai, ma chi non smette di rialzarsi, anche con le ginocchia sbucciate e l’anima stanca. È chi ha imparato a fare spazio dentro sé anche al dolore, senza lasciargli il comando. È chi ha visto il buio, ma ha scelto di cercare la luce comunque.
La resilienza è saper trasformare la ferita in radice. È prendere tutto il male che hai ricevuto e usarlo come argilla per costruirti una nuova forma, più autentica, più forte, più tua. Non sei quello che ti è successo. Sei ciò che hai scelto di diventare dopo.
Ogni cicatrice che porti addosso è la testimonianza che qualcosa ha cercato di distruggerti… e non ci è riuscito. Ogni volta che hai detto “non ce la faccio più”, e poi ce l’hai fatta lo stesso, hai aggiunto un mattone alla tua fortezza interiore.
La resilienza è scegliere di amare ancora, dopo essere stati traditi. Di fidarsi ancora, dopo essere stati feriti. Di crederci ancora, quando tutto intorno suggeriva il contrario. È una ribellione dolce. Una dichiarazione d’indipendenza dal dolore.
Non cercare di essere invincibile. Cerca di essere vero. Perché è nella tua autenticità ferita ma viva, tremante ma determinata, che risiede la forma più pura della forza.
Tu non sei debole per ciò che hai vissuto. Sei immenso per essere ancora qui, con il cuore aperto, pronto a ricominciare.
L’Almanacco di BabaJaga 🧙🏻♀️