Il Fuori Coro - Caduti della Polizia Locale

Il Fuori Coro - Caduti della Polizia Locale Il Fuori Coro nasce dall'unione spontanea di colleghi appartenenti alla Polizia Locale di vari Comuni

Da un piccolo seme, forti radici; da forti radici, FUORI CORO, 10 anni...chi altri?
12/10/2025

Da un piccolo seme, forti radici; da forti radici, FUORI CORO, 10 anni...chi altri?

MASSIMO BOSCOLO CEGION PADOVA11 OTTOBRE 2021 – 11 OTTOBRE 2025Anniversario Massimo Boscolo CegionOggi, 11 ottobre 2024, ...
11/10/2025

MASSIMO BOSCOLO CEGION
PADOVA
11 OTTOBRE 2021 – 11 OTTOBRE 2025
Anniversario Massimo Boscolo Cegion
Oggi, 11 ottobre 2024, ricorre il quarto anniversario della prematura dipartita del collega Massimo Boscolo Cegion, Caduto in servizio mentre a bordo della sua motocicletta, stava espletando un servizio di scorta.
Un giorno che sarebbe dovuto essere di routine per questo ragazzo in forza alla Locale di Padova ma che purtroppo si è concluso in tragedia. Un giorno che ormai , potrà essere affidato soltanto al tempo ed al ricordo.
Il tempo che nel suo inesorabile scorrere, tende a rendere sfocati i contorni delle cose ed i ricordi, manterrà invece vivide le immagini, la memoria, i sentimenti e le emozioni per questo nostro sfortunato collega, sempre e comunque presente con granitica forza, nella memoria e nella quotidianità dei famigliari, dei colleghi e di tutti coloro che nel tempo hanno avuto modo e privilegio di conoscere Massimo ed apprezzarne lo spessore umano e professionale. Per questa mesta ricorrenza, Massimo Boscolo Cegion, verrà ricordato con una messa, che verra’ celebrata alle ore 18.30 presso la Chiesa del Buon Pastore a Sottomarina .Varie cerimonie , hanno ricordato e continuano a ricordare Massimo, come quelle a cura del S.A.P. ( Sindacato Autonomo di Polizia) ed un'altra a cura dei colleghi di Massimo per un torneo di calcio, a lui intitolato. Massimo, un ragazzo, un collega che ogni anno viene ricordato con cerimonie grandi o piccole ma sempre molto sentite e partecipate, a dimostrazione di quanto questo nostro fratello, fosse riconosciuto e stimato come uomo e come Agente di Polizia Locale.
Noi del Fuori Coro, possiamo solo ricordarlo con queste poche righe quali attestazione di stima, solidarietà e Spirito di Corpo nei confronti di questo collega Caduto in servizio e della sua famiglia. Poche righe per mantenere vivo il ricordo con un pensiero che accompagneremo ad un fiore e ad un saluto che anche se virtuali, avranno valore di composta e presente compartecipazione.

ONORE A MASSIMO BOSCOLO CEGION!
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
IL FUORI CORO

MAURO DODI - MEDESANO (PR)29 settembre 2017 - 29 settembre 2025Mauro Dodi, 49 anni, dal 2012 responsabile della Polizia ...
29/09/2025

MAURO DODI - MEDESANO (PR)
29 settembre 2017 - 29 settembre 2025
Mauro Dodi, 49 anni, dal 2012 responsabile della Polizia Locale di Medesano, oggi denominata Polizia Locale Bassa Val Taro (comprendente le polizie locali dei comuni di Medesano, Fornovo e Solignano) è stato investito ed ucciso il 29 settembre 2017 alle ore 23:00 circa, mentre stava svolgendo un posto di controllo insieme a due suoi agenti. Dodi aveva intimato l'alt ad una vettura che stava sopraggiungendo per permettere ad un veicolo, che era stato fermato per un controllo di polizia stradale, di immettersi sulla carreggiata. Ma l'auto non si è fermata, non ha visto il collega e lo ha investito in pieno. Lo schianto è avvenuto in via della Repubblica, lungo la provinciale all'altezza di Felegara. L'impatto fra i due veicoli è stato tremendo ed il Comandante è stato schiacciato nell'urto. Terribili e devastanti le conseguenze: sebbene i soccorsi siano stati tempestivi e gli operatori del 118 lo abbiano stabilizzato sul posto, Mauro Dodi è deceduto poco dopo la mezzanotte nel reparto di rianimazione dell'ospedale Maggiore di Parma. Una dinamica, questa, che ricorda molto quella dell'incidente occorso nel 2009 al giovane agente Giuseppe Brizzi (PM Unione Verdiane - PR). In stato di shock i due agenti che hanno assistito alla tragedia, come anche tutti coloro che lo conoscevano e l'intera comunità di Medesano.
Un’altra morte invisibile. Un altro uomo in divisa che rimarrà sconosciuto ai più, ma che sarà sempre nei nostri cuori. Il nome di Mauro Dodi rimarrà, ad imperituro ricordo, anche inciso nella pietra, perché il 20 gennaio 2019, alla memoria di questo nostro compianto è stata intitolata la nuova sede unica del Comando intercomunale della Polizia Locale Bassa Val Taro. Una cerimonia che ha visto presenti le massime cariche politiche, militari ed istituzionali della provincia di Parma e dei suoi Comuni, per rendere onore alla memoria di un poliziotto locale che ha sempre saputo distinguersi per le doti umane e professionali e per l'amore per il suo lavoro e la sua divisa. Una cerimonia che ha visto i famigliari di Mauro, composti nel loro dolore, ricordare il loro congiunto e il suo sacrificio.
Ci sono cose che il tempo non cancella, ci sono ricordi che non sbiadiscono e ci sono persone che fanno sentire la loro presenza anche se fisicamente non sono più tra noi, perché chiamati a rendere l'anima a Dio. Già otto anni sono passati, nei quali il ricordo e la presenza di Mauro non sono mai venuti meno, perché i familiari, i colleghi e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo hanno mantenuto viva, con un gesto, una parola, un ricordo, la memoria di un uomo e di un collega troppo prematuramente Caduto in servizio. Ci sono persone che non si perdono nell'oblio del mondo, Mauro Dodi è una di queste. Onore a te collega!
La memoria è un pezzo di storia e per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva. Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale Bassa Val Taro e per tutti noi.
ONORE A MAURO, CADUTO NELL’ADEMPIMENTO DEL DOVERE
ONORE A TUTTI I CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE
IL FUORI CORO

SALVATORE CASTELBUONO - BOLOGNETTA (PA)26 settembre 1978 - 26 settembre 2025Salvatore Castelbuono, meglio conosciuto com...
26/09/2025

SALVATORE CASTELBUONO - BOLOGNETTA (PA)
26 settembre 1978 - 26 settembre 2025
Salvatore Castelbuono, meglio conosciuto come Totò, era vigile urbano presso l'amministrazione comunale di Bolognetta ed Il 26 settembre del 1978, mentre transitava con la sua auto nelle campagne di Villafrati sulla strada provinciale 77, gli veniva teso un agguato dove veniva ucciso con cinque colpi di pi***la. I carabinieri della locale stazione di Bolognetta recatisi sul luogo dell'agguato, quegli stessi carabinieri con cui Totò collaborava da tempo fornendo loro informazioni indispensabili alla cattura di pericolosi latitanti, riconoscono immediatamente Totò crivellato di colpi e con la sua divisa inondata di sangue.
Salvatore, padre di quattro figli, era conosciuto e stimato dai suoi colleghi, vigili e carabinieri, come uomo dedito alla ricerca della legalità, lavoratore zelante e coscienzioso in ogni circostanza ed ancor di più nella sua attività anti mafia. E proprio questo suo desiderio di legalità e di giustizia ha portato questo nostro fratello a scontrarsi con la mafia che ha da subito ravvisato il lui, un uomo di Legge e pertanto, un nemico.
Nel 2008, a 30 anni dal suo omicidio, la Provincia di Palermo gli ha conferito la medaglia d'argento al valor civile. L'anno successivo il comune di Palermo ha intitolato una via in sua memoria e nel 2010, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Totò Castelbuono, la Medaglia d’Oro al Merito Civile con la seguente motivazione: "Vigile Urbano di elevate qualità morali, con eroico coraggio collaborava attivamente con le forze dell’Ordine per la cattura di elementi di spicco della criminalità organizzata, perdendo tuttavia la vita in un vile agguato. Mirabile esempio di elevato senso del dovere e di eccezionali virtù civiche, spinti fino all’estremo sacrificio". Nello stesso anno anche il Comune di Villafrati ha voluto onorare la memoria di un uomo giusto erigendo un cippo commemorativo presso il luogo del delitto, recante la scritta:
"Affinché lo scorrere del tempo non cancelli il ricordo di colui che ha creduto nella giustizia e nella legalità al prezzo della vita"
Una vita dedicata senza se e senza ma alla ricerca della giustizia che ancora oggi viene additata ad esempio di virtù alle nuove generazioni." Purtroppo nonostante le attestazioni di stima ed i riconoscimenti dello Stato e delle Istituzioni, Salvatore non ha avuto giustizia, perché nessun tribunale ha mai giudicato i responsabili del suo assassinio.
La memoria è un pezzo di storia e per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva. Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Bolognetta e per tutti noi.
ONORE A SALVATORE CASTELBUONO!
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
IL FUORI CORO

CUORI NELLE TENEBRE Sono proprio cuori nelle tenebre  i cuori dei colleghi vittime del burnout, questa sindrome da esaur...
22/09/2025

CUORI NELLE TENEBRE
Sono proprio cuori nelle tenebre i cuori dei colleghi vittime del burnout, questa sindrome da esaurimento fisico ed emotivo che porta con sé conseguenze spesso tragiche ed irreversibili. A livello clinico, il fenomeno del burnout che tradotto dall'inglese letteralmente significa esaurimento, crollo o surriscaldamento, dà chiaramente l’idea di ciò di cui si sta parlando, ovvero una condizione di stress, inserita in un contesto lavorativo o che da esso deriva, fino a determinarne un logorio psicofisico ed emotivo che può portare a stati di demotivazione, di scontento e frustrazione che vanno poi a ripercuotersi, con pesantissime conseguenze, nella realtà lavorativa e nella vita personale e sociale dell’individuo. Ma chi è più facilmente soggetto ad essere colpito dalla sindrome del burnout? Chiunque, ma specialmente chi occupa posizioni di grande responsabilità lavorativa, come ad esempio noi, gli uomini e le donne in divisa.
Molti, troppi, sono stati e sono, I colleghi delle forze di polizia tutte, vittime di questa sindrome ed il crescente numero di suicidi all'interno del "mondo delle divise", è la prova ineluttabile dell'
esaurimento fisico ed emotivo al quale siamo sottoposti che poi sfocia in un concetto negativo nei confronti di sé stessi, del lavoro e del mondo che ci circonda. Le cause di questo esaurimento per quanto possa valere la nostra opinione, vanno ricercate nella continua tensione che accompagna chi opera sulla strada, visti il disconoscimento del nostro lavoro e della nostra figura istituzionale all'interno della comunità ed il senso di impotenza nei confronti delle mutazioni sociali con tutto ciò che ne consegue, partendo dalle cause, da chi ne è responsabile o le tollera, fino a viverne gli effetti. Ma non soltanto questo, spesso le cause vanno ricercate in quegli eventi traumatici che fanno parte del lavoro di polizia e che segnano in modo indelebile un operatore di polizia quali ad esempio il rilievo di un sinistro stradale mortale, un TSO oppure un intervento per suicidio in casa, o financo se si trovasse egli stesso, in un momento di particolare difficoltà nella propria vita privata.
Tutti questi stati tensivi, portano poi al logorio delle proprie energie fisiche ed emotive ed al crollo di capisaldi quali la famiglia e gli affetti più intimi, fino a depersonalizzarsi e fino a renderci irriconoscibili agli occhi di chi ci conosce per cercare conforto poi in soluzioni apparentemente più risolutorie e facilmente accessibili, come l’abuso di sostanze od il gioco d’azzardo, fino al l'impugnare l'arma di ordinanza per puntarsela alla tempia e ti**re il gr*****to. Una distruttiva reazione a catena che coinvolge la sfera emotiva e cognitiva senza tralasciare disturbi fisici, una vita privata che va in pezzi ed i danni collaterali che chi ci sta vicino, ovviamente, subisce.
Che fare per arginare il problema? Nell'immediato, vista la casistica drammatica ed il carattere contingibile ed urgente del problema, sarebbe necessaria la presenza delle Istituzioni e degli enti locali e nazionali che dovrebbero dotare tutti i Corpi e Comandi, degli idonei strumenti di difesa da questa sindrome anche con un osservatorio oppure con apposite strutture che sul territorio, studino e tengano monitorati questi fenomeni per poter offrire un valido supporto per chi è in difficoltà e tenti di risalire l'abisso dove è sprofondato. La situazione nella quale versano i colleghi colpiti da sindrome da Burnout, è drammatica perché si parla di esseri umani che vivono un dramma interiore, che hanno il mal di vivere le cui cause vanno ricercate nella sfera lavorativa, dove siamo circondati da stress, da aggressioni, violenza ed astio che ci portano spesso in un abisso da dove non si esce se non distrutti o morti. Il tragico computo di colleghi colpiti da questo male oscuro, si allunga vieppiù in un silenzioso e tragico elenco che vede purtroppo inserito,il nome di un altro collega della Locale; abbiamo bisogno di aiuto, di una mano tesa su questo abisso prima di essere inghiottiti dalle tenebre per sempre e prima che sia troppo tardi.
FC-OPL

CESARE MARZULLI - ROMA22 settembre 1967 - 22 settembre 2025È la sera del 21 settembre 1967. Cesare Marzulli inizia il su...
22/09/2025

CESARE MARZULLI - ROMA
22 settembre 1967 - 22 settembre 2025
È la sera del 21 settembre 1967. Cesare Marzulli inizia il suo turno di servizio in moto alle 21:00. Il suo compito è quello di disciplinare il traffico all'uscita del "Metro Drive In", in quanto finito lo spettacolo le macchine in uscita si riversano su Via Cristoforo Colombo. Un servizio pericoloso perché la Colombo è praticamente un'autostrada, piena di pericoli, con segnaletica insufficiente e mal disposta, incroci pericolosi ed è praticamente senza illuminazione. Alla fine dell'ultimo spettacolo, mentre il collega in pattuglia con lui si posiziona all'uscita del cinema, Cesare, lasciata la moto in un angolo, si sistema al centro della strada, accanto ad un lampeggiatore giallo posizionato sull'asfalto; indossa la regolare uniforme con giacca bianca, guantoni e casco fosforescente, e impugna la paletta anch'essa fosforescente. Ma Otello Giacinti, il ventenne alla guida della Giulia che da Roma torna verso Ostia a forte velocità, (i giornali scriveranno che superava i 100 km orari) non lo vede. Non vede l'incrocio, non vede i veicoli che lo attraversano, non vede il lampeggiatore, non vede il vestiario rifrangente. Solo quando è a qualche metro dal collega, si accorge della sua presenza e tenta una tanto disperata quanto inutile frenata. Cesare viene investito in pieno e scaraventato ad alcuni metri di distanza mentre l'auto si ferma un centinaio di metri dopo. Cesare Marzulli viene trasportato da un'auto di passaggio al Sant'Eugenio, dove giunge in condizioni disperate. I sanitari si prodigano nelle cure, ma dopo qualche ora di agonia, poco dopo le 3:00, Cesare muore, lasciando soli la moglie Franca, sposata 11 anni prima, e due figli, Luciano di 10 anni e Stefano di 4.
Quello stesso giorno nella seduta del Consiglio Comunale viene commemorata con nobili parole la figura di Cesare Marzulli. La camera ardente viene allestita nel salone di Via della Consolazione, dove numerosissimi cittadini si recano a rendere omaggio alla salma del collega. I funerali si svolgono tre giorni dopo nella Chiesa di Santa Maria della Consolazione, alla presenza delle più alte cariche della Città e del Corpo, oltre che a quella di un gran numero di colleghi.
L'investitore, denunciato dai carabinieri intervenuti per i rilievi in un primo momento a piede libero per omicidio colposo, viene poi arrestato 5 giorni dopo su disposizione del Procuratore della Repubblica.
Cesare Marzulli aveva 35 anni. Entrato nel Corpo dei Vigili Urbani nel '59 come motociclista, in 8 anni aveva ottenuto numerosi premi e attestati di benemerenza, per una continua serie di brillanti operazioni.
Parlando di lui, un collega lo ricorda così: "Cesare era un brav'uomo, una persona proprio buona. Era un pezzo d'uomo, sano, forte. Il nostro servizio comporta dei rischi, si capisce. Ma morire così, in mezzo ad un incrocio, è stupido, fa rabbia. Parleranno di dovere, di altre cose simili, ma lui non doveva morire così."
La memoria è un pezzo di storia e per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva.
Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Roma e per tutti noi.
ONORE A CESARE MARZULLI!
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
Il Fuori Coro

GIOVANNI FAZIO - PALMA DI MONTECHIARO (AG)21 settembre 1997 - 21 settembre 2025È la notte tra il 20 e il 21 settembre 19...
21/09/2025

GIOVANNI FAZIO - PALMA DI MONTECHIARO (AG)
21 settembre 1997 - 21 settembre 2025
È la notte tra il 20 e il 21 settembre 1997 e, dopo aver terminato il suo turno di servizio, Giovanni Fazio, 36 anni, sta tornando a casa. All'incirca a mezzanotte, non appena sceso dalla propria automobile, viene raggiunto al torace da due colpi di pi***la di grosso calibro ed Il killer, autore di questo agguato in puro stile mafioso, prima di dileguarsi, ruba anche la pi***la d'ordinanza di Giovanni.
Per molti anni, il movente di tanto odioso crimine è rimasto avvolto nel mistero fino a che, nel 2010, il collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, nel corso delle sue testimonianze, ha dichiarato che Giovanni Fazio era stato eliminato perché persona troppo retta ed onesta. Purtroppo, nonostante le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, gli inquirenti non sono mai riusciti a scoprire chi si celasse dietro questo efferato delitto che quindi resta, a tutt'oggi, impunito.
Il nostro fratello della Polizia Locale palmese Giovanni Fazio, è stato ucciso perché troppo onesto ed il movente di questo delitto, è uno degli aspetti più assurdi e sconcertanti di questa dolorosa vicenda perché sapere che un uomo probo come Giovanni abbia pagato con la propria vita perché ritenuto troppo onesto ed immaginare i suoi assassini impuniti, lascia una sensazione di amara e rassegnata disperazione. Possiamo soltanto alleviare il peso dei nostri cuori sapendo che l'intera comunità di Palma di Montechiaro, quella buona ed onesta, unita ai vertici delle istituzioni cittadine, si è stretta intorno alla famiglia di Giovanni, definito dal sindaco di Palma, come uomo integerrimo e di esempio per capacità e virtù.
L'assassinio di Giovanni Fazio è diventato nel tempo, il simbolo della lotta alla mafia ed ogni anno nel triste anniversario della sua morte, la comunità tutta, lo ricorda celebrando funzioni religiose e riti civili. Inoltre, i cittadini di Palma, attraverso il consiglio comunale, nel 2013 decidono per commemorarne degnamente il ricordo, di istituire per la data del 21 settembre, la giornata della memoria. Un riconoscimento doveroso e dovuto per un collega che ha pagato al suo lavoro il prezzo più alto che si possa pretendere. Nel corso delle ricerche effettuate per conoscere meglio e meglio onorare la memoria di Giovanni Fazio, non abbiamo trovato molte notizie su di lui, se non che era un collega di specchiata onestà, padre affettuoso di Michele e marito devoto. Ciò che però abbiamo scoperto e ciò ci rallegra e scalda il cuore, è sapere che a Palma di Montechiaro c'è una comunità che a testa alta ed al fianco delle Istituzioni, lotta ogni giorno contro le mafie, contro ogni forma di violenza e di illegalità.
La memoria è un pezzo di storia e per questo, è un onore per noi mantenerla sempre viva. Personaggi dI questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Palma di Montechiaro e per tutti noi.
ONORE A GIOVANNI FAZIO!
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
Il FUORI CORO

LIBORIO ANSALONE - CORLEONE (PA)13 settembre 1945 - 13 settembre 2025È la sera del 13 settembre 1945; Liborio Ansalone, ...
13/09/2025

LIBORIO ANSALONE - CORLEONE (PA)
13 settembre 1945 - 13 settembre 2025
È la sera del 13 settembre 1945; Liborio Ansalone, comandante dei vigili urbani di Corleone e figlio dello storico segretario comunale, sta tornando a casa. A Piazza Nascè viene raggiunto da tre fucilate all'addome. Cade colpito a morte al centro della piazza, accanto alla fontana.
Gli inquirenti non riescono ad attribuirgli dei nemici dichiarati, e il delitto viene archiviato "a carico di ignoti". Ma è convinzione diffusa che Liborio Ansalone abbia pagato un "vecchio conto", risalente a ben diciannove anni prima. All'alba del 20 dicembre 1926 infatti, l'allora giovane comandante dei vigili urbani, aveva collaborato con gli uomini del prefetto Mori, il "Prefetto di ferro", in occasione della storica retata a Corleone, guidando i militari alle abitazioni dei sospetti mafiosi. Qualcuno, con il permesso del padrino Michele Navarra, si era voluto vendicare.
Liborio Ansalone, 51 anni, padre di sei figli, era una persona perbene, uno che si era sempre sforzato di fare il proprio dovere, ed è proprio per questo che è stato barbaramente ucciso.
La memoria è un pezzo di storia e per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva. Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Corleone e per tutti noi.
ONORE A LIBORIO ANSALONE!
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
Il Fuori Coro

SILVIA MEGGIOLARO - VENEZIA13 settembre 1998 - 13 settembre 2025È domenica 13 settembre 1998 e sono da poco passate le 9...
13/09/2025

SILVIA MEGGIOLARO - VENEZIA
13 settembre 1998 - 13 settembre 2025
È domenica 13 settembre 1998 e sono da poco passate le 9 quando al centralino della Polizia Locale, arriva una richiesta di intervento per un incidente stradale sul Ponte della Libertà, il ponte che collega Venezia alla terraferma, dove è stata segnalata una moto in fiamme. Due Agenti motociclisti della Locale, a sirene e lampeggianti accessi, partono per portarsi immediatamente sul posto . Una degli Agenti è Silvia Meggiolaro una delle prime due donne centauro della Polizia Locale di Venezia. È una motociclista esperta la nostra Silvia, una ragazza da sempre appassionata di moto che, anche nella vita privata, coltiva questa sua passione per le due ruote. Nonostante la sua perizia nella guida, la motocicletta da lei condotta, improvvisamente perde aderenza con l'asfalto cadendo rovinosamente a terra e trascinandola per alcuni metri. I soccorsi sono immediati e tra i primi soccorritori c'è proprio il fidanzato della collega infortunata, anche lui motociclista nella Polizia Locale della città lagunare. Portata immediatamente al pronto soccorso di Mestre, alla collega Meggiolaro vengono dapprima riscontrate solo delle fratture ma, ore dopo, ecco arrivare dall'ospedale la ferale notizia che lascia tutti in un incredulo dolore ed in una terribile disperazione: Silvia non ce l'ha fatta, Silvia non c'è più!
Dolore, stupore, angoscia e lacrime per questa ragazza di 29 anni che dopo aver vinto il concorso, coronando il suo sogno, all'inizio del '94 prendeva servizio nella Polizia Locale di Venezia. Una brillante carriera quella di Silvia, cominciata nel reparto motociclisti della Locale di Venezia, per poi continuare presso la Procura della Repubblica per tornare infine alla guida della sua amata motocicletta. Proprio in Procura, è doveroso ricordare come Silvia Meggiolaro si sia distinta per il suo grande acume investigativo e la sua professionalità, in indagini delicate ed importanti che hanno portato all'arresto di sei individui, successivamente condannati per il reato di violenza sessuale sui minori. Un'operazione delicata e difficile che le ha meritato un encomio solenne da parte del Sindaco Massimo Cacciari, con il quale la nostra Silvia ha durante gli anni collaborato, facendo essa stessa parte degli Agenti di scorta del primo cittadino.
Una carriera brillante; una carriera segnata da impegno, studio e sacrificio ma costellata anche di soddisfazioni; una carriera che però il fato ha voluto stroncare insieme alla sua giovane vita. Ma nessuno ha dimenticato questa dolce e sventurata collega: nell'ottobre di quello stesso anno, infatti, in occasione del Convegno Nazionale della Polizia Municipale e Locale tenutosi a Forte dei Marmi, la Commissione Nazionale istituita dalle Associazioni aderenti alla manifestazione, attribuisce a Silvia la "MEDAGLIA D'ARGENTO", quale attestato di gratitudine dell'intera categoria.
In occasione del primo anniversario della sua morte invece, a Silvia è stata intitolata ad imperitura memoria, da parte dell'Amministrazione Comunale di Venezia, la sede del reparto motorizzato mentre, per il ventennale della sua morte, il Comando ha organizzato una messa commemorativa al cimitero di Mestre e la deposizione di una corona sulla sua tomba. Nessun successo, però, ha avuto la richiesta avanzata dieci anni dopo il tragico incidente affinché Silvia fosse inserita nell'elenco delle vittime del Dovere; tale richiesta purtroppo, è stata respinta.
Chi ha avuto la fortuna ed il privilegio di conoscere Silvia, non potrà dimenticare il suo sorriso, la sua generosità, il suo attaccamento al lavoro e l'amore per la sua divisa. Bella, brava e buona, ha lasciato un vuoto enorme ancora oggi incolmabile, ancor oggi doloroso.
Una collega e amica di Silvia negli anni ha sempre tenuto vivo il suo ricordo andando a deporre un mazzo di fiori sulla sua tomba ogni 13 settembre e coinvolgendo i colleghi nelle messe di suffragio.
La stessa collega, conoscendo la triste storia dei genitori che avevano già perso il secondo figlio prima di Silvia in uno sfortunato incidente al mare in vacanza, cercava di esser loro vicina prendendosi carico delle loro necessità quando malati avevano necessità di far visite mediche o altre terapie aiutandoli fino alla loro morte prematura avvenuta qualche anno fa.
Onore anche a lei di aver concretamente dimostrato il significato della parola amicizia e colleganza.
GRAZIE MARILENA
La memoria è un pezzo di storia e per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva.
Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Venezia e per tutti noi.
ONORE A SILVIA MEGGIOLARO!
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
Il Fuori Coro

ANTONIO FALCONETTI - PASQUALE DEL RE - LUIGI GALLO - VINCENZO PAOLILLO - GIOACCHINO TORRE - PASQUALE GUAGLIONE - MICHELE...
12/09/2025

ANTONIO FALCONETTI - PASQUALE DEL RE - LUIGI GALLO - VINCENZO PAOLILLO - GIOACCHINO TORRE - PASQUALE GUAGLIONE - MICHELE SPERA - FRANCESCO GAZIA - SABINO MONTEVERDE - MICHELE FORTE
BARLETTA
12 settembre 1943 - 12 settembre 2025
Era il 1943. In quei giorni regnava una grande confusione tra i militari ed i civili. Si parlava di armistizio, e da un momento all'altro non si sapeva che fare. L'11 settembre arriva un fonogramma che ordina di considerare le truppe tedesche come nemiche ed agire di conseguenza. Nella città di Barletta due motocarrozzette porta ordini tedesche, dopo aver eluso un controllo, si imbattono in un'imboscata: un soldato rimase ucciso, un altro ferito, da lì la rappresaglia. Un manipolo di soldati tedeschi viene incaricato di trovare i responsabili. Il maresciallo dei vigili urbani Francesco Capuano all'interno del suo comando, vedendo arrivare i tedeschi, ordina ai suoi uomini di disfarsi delle pistole di ordinanza per evitare ulteriori rappresaglie. I nazisti irrompono nel comando dei vigili ne prendono 11 e con loro prendono anche due netturbini che si erano rifugiati lì. Li fanno uscire e li portano al monumento ai Caduti dove li trucidano senza pietà.
I nostri fratelli in divisa hanno trovato però un modo per farsi ricordare con un atto eroico tra i più nobili: fanno scudo con i loro corpi per proteggere il più giovane tra loro, Francesco Paolo Falconetti che in questo modo riesce a sopravvivere. Se ne accorgerà più tardi una donna che aiutata da altre persone mette al sicuro il ferito.
A Barletta si è consumato il primo eccidio per rappresaglia post armistizio e le mura laterali dell'ufficio postale portano ancora i segni delle pallottole.
La memoria è un pezzo di storia è per questo è un onore per noi mantenerla sempre viva. Personaggi di questo spessore morale e professionale meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Barletta e per tutti noi.
ONORE A ANTONIO FALCONETTI, PASQUALE DEL RE, LUIGI GALLO, VINCENZO PAOLILLO, GIOACCHINO TORRE, PASQUALE GUAGLIONE, MICHELE SPERA, FRANCESCO GAZIA, SABINO MONTEVERDE, MICHELE FORTE!
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
IL FUORI CORO

GIUSEPPE CROCE - LIVORNO7 settembre 2006 - 07 settembre 2025Diciannove anni fa , la sera del 7 settembre 2006, l'istrutt...
07/09/2025

GIUSEPPE CROCE - LIVORNO
7 settembre 2006 - 07 settembre 2025
Diciannove anni fa , la sera del 7 settembre 2006, l'istruttore capo Giuseppe Croce, in forza al municipio di Livorno, è in servizio quando un nucleo familiare si presenta presso l'ufficio per la gestione dell'emergenza abitativa del Comune labronico, minacciando di occupare lo stabile se l'ufficio testé citato, non avesse provveduto ad adottare una risoluzione per lo stato emergenziale nel quale la famiglia versava in quel periodo. Momenti concitati e carichi di tensione, a preludio di una incombente tragedia: infatti, mentre il collega Croce si prodiga per una mediazione con gli occupanti, il figlio maggiore di questi ultimi tenta, come gesto estremo, di gettarsi da una finestra. Giuseppe Croce interviene prontamente afferrandolo per la vita e con grande sforzo fisico, riesce a portarlo in salvo. Questo sforzo però è fatale per il suo cuore, Giuseppe purtroppo, viene colto da malore e, sebbene prontamente soccorso dal suo sindaco che è anche medico , muore per un infarto sull'ambulanza che lo sta portando in ospedale.
Giuseppe Croce aveva 53 anni ed era un uomo dal grande e generoso cuore ed i suoi colleghi, onorandone la memoria, lo ricordano come uomo instancabile, serio, professionale e dedito al lavoro. Una figura di riferimento ed esempio per tutti , una figura di Uomo e di Agente che l'amministrazione comunale livornese ha voluto ricordare, consegnando un anno dopo la tragedia, alla vedova ed alle figlie di Giuseppe, un encomio a ricordo di questo Agente e del suo sacrificio. Con una commovente cerimonia e il nastro tagliato dalle sue nipotine , la sede distaccata del Comando di Livorno da maggio 2022 porta il suo nome
La memoria è un pezzo di storia e per questo siamo onorati di poterla mantenere sempre viva perché persone di spessore morale e professionale come Giuseppe, meritano di entrare a far parte della Memoria Storica degli appartenenti alla Polizia Locale di tutta Italia perché rappresentano motivo di orgoglio per la Polizia Locale di Livorno e per tutti noi.
ONORE A GIUSEPPE CROCE!
ONORE AI CADUTI DELLA POLIZIA LOCALE!
IL FUORI CORO

FABIO MOROLLI 06 agosto 2025  -  05 settembre 2025Oggi ricorre il trigesimo dalla scomparsa di Fabio Morolli, ispettore ...
05/09/2025

FABIO MOROLLI
06 agosto 2025 - 05 settembre 2025

Oggi ricorre il trigesimo dalla scomparsa di Fabio Morolli, ispettore capo della Locale di Cerveteri, che ha perso la vita in un sinistro stradale mentre si stava recando, a bordo della sua moto, nella frazione di Cerenova dove avrebbe dovuto prendere servizio.
Un uomo buono, profondo per i suoi valori e dotato di qualità non comuni. Serio, competente e preparato nello svolgimento del suo lavoro ma anche altruista ed empatico nel confrontarsi con la comunità e con il cittadino soprattutto quando questi erano in difficoltà .
Lascia una moglie ed un figlio adolescente ai quali, noi del Fuori Coro e dell' OPL ci stringiamo in un forte abbraccio esprimendo loro le nostre doglianze che estendiamo a tutti i parenti, i familiari ed a tutti coloro che hanno avuto l'onore ed il privilegio di conoscere un uomo, un Collega come Fabio Morolli e di poterne apprezzare le indiscutibili qualità umane e professionali.
Sabato 6 settembre ore 19.00 alla Chiesa di S.Angela Merici di S.Severa ci sarà la Messa di commemorazione per Fabio.
Riposa in pace Fabio, bandiere abbrunate ed onore a te ed alla divisa che hai sempre onorato, fino all' ultimo..
FC-OPL

Indirizzo

Rome

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