17/09/2025
La vita vera non ha bisogno del Wi-Fi.
In alcune parti del mondo, nessuno ha fretta di mostrarsi.
I sorrisi sono reali, non filtrati, i momenti di silenzio valgono più di mille frasi ad effetto.
Si sta insieme senza dover per forza parlare di sé.
Soprattutto: non si vive per i like, ma per altro;
l’incontro e la cura, anche nei piccoli gesti.
E la verità che i fuffaguru-influencer non ti dicono è il peso che ha la solitudine, quella più feroce, quella che vivi in mezzo ai like.
Quella solitudine non ha mai fine; è invisibile, ti traveste da persona “social”, mentre dentro crolli e nessuno lo vede, perché non hai messo il filtro giusto per farlo sembrare poetico.
Ci siamo abituati a pubblicare ogni cosa che ci accade, ma non ci accorgiamo che ogni volta che lo facciamo ci stacchiamo un po’ di più da noi stessi.
È come vivere con un pubblico immaginario nella testa, costantemente in attesa che facciamo qualcosa di “postabile”.
Il vero lusso è avere la libertà di sentirsi offline, di non dover dimostrare niente a nessuno, di essere, vivere, respirare con il telefono in modalità "Non disturbare".
In certi luoghi nessuno si alza alle 5 per fare yoga in posa da scimmia felice solo per i follower.
Non ho visto nessuno fotografare l’insalata di quinoa per scrivere “vibrazioni alte".
E ormai anche l'algoritmo se ne sbatte dei tuoi 30 hashtag.