12/10/2025
"Kakà è atterrato all'aeroporto di Malpensa e ho messo la testa tra le mani: occhiali, capelli perfettamente pettinati, la faccia di un bravo ragazzo.
Tutto ciò che gli mancava erano i libri di scuola e uno spuntino. Dio mio, abbiamo preso uno studente universitario. Kakà non assomigliava per niente a un calciatore brasiliano, mi ha ricordato un testimone di Geova.
Moggi ha iniziato a mandare frecciatine: 'Con quel nome in Italia è finito. Alla Juventus siamo tutti stitici. Non paghiamo per Kakà.
Poi, è salito sul campo ancora jet lag e tutto: il cielo si è aperto. Palla al piede era mostruoso. Ho smesso di parlare semplicemente perché ero senza parole.
'Il Testimone di Geova' era in realtà qualcuno che parlava direttamente con Dio. E, sono sicuro che in una di quelle conversazioni, hanno parlato di calcio.
Nel suo primo allenamento al Milan, Kakà si è trovato di fronte a Gattuso, che gli ha dato una spallata, ma Kakà non ha nemmeno perso palla. Rino nel suo modo di incoraggiare il suo nuovo compagno di squadra ha detto: 'Va******lo'.
Poi, dopo aver tenuto palla, Kakà ha fatto un passaggio di 30 metri, prendendo di sorpresa anche Nesta che non è stato in grado di intercettarla.
Alla fine di ogni allenamento Galliani e io abbiamo sempre parlato al telefono in modo da potergli dire cosa stava succedendo, e poi sentire i suoi pensieri.
Quel giorno l'ho chiamato: 'Signor Galliani, ho delle notizie per lei'. 'Buone o cattive?' 'Buone. Molto buone'. 'Carletto, stai dando le tue dimissioni?' 'No, rimango, perché abbiamo appena firmato un fenomeno'.
racconta l'arrivo di al