08/10/2025
Il futuro dell'ospitalità è questo? Che ne pensate? Per noi è una grande potenziale ottima idea.
Non è un albergo, non è un residence, non è un B&B, non è una casa vacanze.....
(✏️ Enea Conti) Un ex albergo riconvertito a «Coliving» a Rimini, dove sul litorale di hotel ne sorgono a centinaia. «Coliving», è una parola semplice che cela un concetto complesso, non difficile ma meritevole di una spiegazione esemplare. Vale la pena chiederlo al titolare Alessandro Morelli, imprenditore, a capo di un’azienda che per dieci anni si è occupata delle gestione di coworking, luoghi fisici dedicati a lavoratori in cerca di uno spazio, di una scrivania, per abbattere i costi e sfuggire, magari, alla noia dello smart working casalingo. «Il Coliving, però è diverso: non significa vivere insieme per abbattere i costi», assicura. A Miramare ha trovato spazio nei locali dell’ex albergo Mora, a pochi passi dalle spiagge, dove sono ospitate 15 unità abitative
Morelli, facciamo chiarezza. Lei gestisce un Coliving a Rimini in un ex albergo. Tra i due tipi di strutture ci sono differenze, somiglianze o sono agli antipodi?
«Coliving e hotel sono due concetti completamente diversi. Nella nostra struttura si vive insieme, è una community, il prefisso "co" ne è la pietra angolare. Non siamo un affittacamere, un residence, un albergo o un condominio in cui ci limitiamo ad applicare le regole del buon vicinato. Non ci basiamo sulle stagioni, ma sulle persone, partendo da premesse molto chiare».
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