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Il canale ANSA Scienza&Tecnica è uno strumento di informazione scientifica dinamico, interattivo e aggiornato quotidianamente sulla base dei risultati dell'attività di enti di ricerca, università italiane ed estere, articoli pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali. Accanto ai testi, immagini e video raccontano i grandi eventi nazionali e internazionali legati alla scienza, come le mis

sioni spaziali e le spedizioni scientifiche. Una particolare attenzione è dedicata ad ambiti di frontiera, come biotecnologie, nanotecnologie e le ricerche più avanzate in fatto di energia.

Come anticipato dalle previsioni, la tempesta geomagnetica in arrivo ha colpito la Terra nel corso della notte del 1° se...
02/09/2025

Come anticipato dalle previsioni, la tempesta geomagnetica in arrivo ha colpito la Terra nel corso della notte del 1° settembre: la Cme, vale a dire l'espulsione di massa coronale che era diretta verso il nostro pianeta, ha raggiunto il satellite Ace della Nasa distante circa 1,5 milioni di chilometri alle 22,30 ora italiana ed è arrivata al campo magnetico terrestre circa mezz'ora dopo, intorno alle 23,00.

La Cme, spinta da venti solari che viaggiavano a una velocità di oltre 600 chilometri al secondo, ha innescato una tempesta di classe G2, quindi di intensità moderata, secondo i dati forniti dal Centro di previsione meteorologica spaziale dell'agenzia statunitense Noaa, che è poi scesa alla classe G1 e infine si è ulteriormente affievolita.

Sempre la Noaa indica però che c'è ancora la possibilità che la tempesta si intensifichi nuovamente nel corso della giornata del 2 settembre.

Università degli studi di Trieste

Messerotti: 'È già in calo ma siamo ancora immersi nel plasma' (ANSA)

Il cielo di settembre vince la gara per l'evento più atteso e spettacolare dell'anno: il 7 è prevista l'eclissi totale d...
02/09/2025

Il cielo di settembre vince la gara per l'evento più atteso e spettacolare dell'anno: il 7 è prevista l'eclissi totale di Luna, che però sorgerà quando la totalità sarà già iniziata.

Ciò vuol dire, come ricorda l'Unione Astrofili Italiani (Uai), che pochissimi minuti dopo il tramonto del Sole potremo assistere al suggestivo sorgere di una Luna rossa perchè il nostro satellite sarà già oscurato dall'ombra proiettata dalla Terra.

Le fasi iniziali del fenomeno non saranno quindi visibili dall'Italia, ma sarà possibile ammirare la seconda parte, quando la Luna piena uscirà dal cono d'ombra.

L'eclissi ruberà la scena all'altro protagonista del mese, Saturno, che il 21 settembre raggiunge l'opposizione al Sole e si trova quindi nelle migliori condizioni per essere ammirato. Il pianeta è infatti visibile per tutta la notte e sarà anche alla minima distanza dalla Terra, pari a quasi 1,3 miliardi di chilometri, dunque osservabile in tutta la sua luminosità. All'opposizione si trova anche Nettuno, che non è però visibile ad occhio n**o.

Unione Astrofili Italiani

Ruba la scena a Saturno, che raggiunge l'opposizione al Sole (ANSA)

Non solo coralli: la progressiva acidificazione degli oceani, dovuta alle emissioni di anidride carbonica prodotte dall'...
02/09/2025

Non solo coralli: la progressiva acidificazione degli oceani, dovuta alle emissioni di anidride carbonica prodotte dall'uomo, rischia di indebolire anche i denti degli squali, minacciandone l'efficacia come armi da caccia e mettendo in pericolo gli ecosistemi marini.

Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science dai ricercatori dell'Università Heinrich Heine di Dusseldorf, in Germania.

"I denti di squalo, nonostante siano composti da fosfati altamente mineralizzati, sono vulnerabili alla corrosione nei futuri scenari di acidificazione degli oceani", spiega il biologo Maximilian Baum, primo autore dello studio. "Sono armi altamente sviluppate per tagliare la carne, che non resistono all'acido oceanico. I nostri risultati dimostrano quanto possano essere vulnerabili anche le armi più affilate della natura".

Heinrich-Heine-Universität Düsseldorf

Aumenta la corrosione, possibili ricadute sull'ecosistema (ANSA)

Scoperte in Polonia le più antiche orme fossili lasciate da pesci 'pionieri' alla conquista della terraferma: risalgono ...
02/09/2025

Scoperte in Polonia le più antiche orme fossili lasciate da pesci 'pionieri' alla conquista della terraferma: risalgono al Devoniano inferiore (419-393 milioni di anni fa) e anticipano di circa 10 milioni di anni la prima prova di locomozione di vertebrati a quattro zampe (tetrapodi) completamente terrestri.

Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dall'Istituto geologico polacco.

Le tracce sono state individuate sui Monti della Santa Croce, 190 chilometri a sud di Varsavia, in cave di arenaria che si sono formate in un antico ambiente marino. Le scansioni e le ricostruzioni in 3D suggeriscono che siano state impresse da pesci dipnoi, capaci cioè di respirare anche fuori dall'acqua grazie a polmoni primitivi. Le impronte lasciate dal muso particolarmente corto fanno supporre che appartenessero al genere Dipnorhynchus o Chirodipterus.

Impresse 10 milioni di anni prima dei vertebrati a 4 zampe (ANSA)

Marte conserva al suo interno le tracce del suo passato violento, quello di gigantesche collisioni avvenute circa 4,5 mi...
01/09/2025

Marte conserva al suo interno le tracce del suo passato violento, quello di gigantesche collisioni avvenute circa 4,5 miliardi di anni fa.

A riconoscere i frammenti degli impatti che sconvolsero il pianeta sono i dati della sonda InSight analizzati nello studio guidato da Constantinos Charalambous dell'Imperial College di Londra e pubblicato sulla rivista Science.

Appena formati, tutti i pianeti del Sistema Solare hanno avuto una fase molto turbolenta contraddistinta da violentissimi impatti con asteroidi e comete. Quegli eventi erano in grado di fondere gran parte della superficie dei pianeti, generando oceani di magma che gradualmente si solidificarono. I dati di InSight, la sonda della Nasa ideata per ascoltare le vibrazioni prodotte dai deboli terremoti marziani e operativa dal 2018 al 2022, hanno permesso di ricostruire in dettaglio le profondità marziane, scoprendo i segni degli impatti.

NASA InSight
Imperial College London

Risalgono a 4,5 miliardi di anni fa (ANSA)

Scoperto in Australia un antico antenato delle balene che aveva il muso simile a un Pokemon: nonostante le dimensioni ri...
01/09/2025

Scoperto in Australia un antico antenato delle balene che aveva il muso simile a un Pokemon: nonostante le dimensioni ridotte e l'aspetto apparentemente innocuo da cartone animato, con occhi grandi quanto palline da tennis, nella bocca nascondeva denti affilati come rasoi che usava per divorare le prede.

I suoi resti fossili, risalenti a 26 milioni di anni fa, sono descritti su Zoological Journal of the Linnean Society dai paleontologi del Museums Victoria Research Institute.

Lo studio ha permesso di determinare l'appartenenza dell'esemplare a una nuova specie, che è stata denominata Janjucetus dullardi in omaggio al suo scopritore, un comune cittadino di nome Ross Dullard che aveva ritrovato per caso il fossile (un cranio parziale con ossa auricolari e denti) nel 2019 durante una passeggiata in spiaggia lungo la costa di Jan Juc, nel sud-est dell’Australia. "La scoperta di Ross ha svelato un intero capitolo dell'evoluzione delle balene che non avevamo mai visto prima", spiega il coordinatore dello studio, Erich Fitzgerald. "Ci ricorda che fossili che cambiano il mondo possono essere trovati nel nostro giardino".

Museums Victoria

Con grandi occhi e denti affilati come rasoi (ANSA)

Sui fondali di mari e oceani vivono microrganismi in grado di mangiare il metano, un gas serra molto più potente della C...
01/09/2025

Sui fondali di mari e oceani vivono microrganismi in grado di mangiare il metano, un gas serra molto più potente della CO2, e ora si è compreso come ci riescono: due microbi molto diversi tra loro lavorano insieme formando una rete elettrica vivente, capace di consumare questo gas che fuoriesce dal fondale prima che raggiunga l'atmosfera.

Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Science Advances e guidato dall'University of Southern California, che potrebbe portare a strategie innovative anche contro i gas serra prodotti dalle attività umane.

Nessun microrganismo da solo è in grado di consumare il metano, e infatti i ricercatori guidati da Hang Yu hanno scoperto che a fare il lavoro è una coppia inedita. Da un lato c'è un tipo di microbo appartenente agli Archea, uno dei tre grandi gruppi insieme a batteri ed eucarioti in cui sono divisi gli esseri viventi: questi scompongono il metano, ma il processo rilascia elettroni che, se non vengono presi in carico da un'altra molecola, bloccano tutta la reazione. Qui entrano in gioco i batteri, che non sono in grado di consumare il gas, ma aiutano gli Archea trasferendo gli elettroni alle loro molecole di solfato.

University of Southern California

E' costituita da microrganismi mangia-metano (ANSA)

L’Accademia Nazionale dei Lincei dichiara la “piena disponibilità a sostenere e promuovere qualsiasi iniziativa umanitar...
01/09/2025

L’Accademia Nazionale dei Lincei dichiara la “piena disponibilità a sostenere e promuovere qualsiasi iniziativa umanitaria volta a migliorare le condizioni della popolazione di Gaza, pur rimanendo chiari sul fatto che è il governo israeliano a dover fare il primo passo”.

E’ la posizione che l’accademia scientifica più antica del mondo espone in un documento sulla situazione umanitaria e politica a Gaza e in Israele, elaborato nelle scorse settimane e in linea con quello della Israel Academy of Sciences and Humanities.

“I due documenti – osservano i Lincei - manifestano sostanziale identità di vedute e di preoccupazioni. Ci auguriamo che possano in qualche modo contribuire a risolvere una situazione sempre più tragica”. “La guerra è sempre un fallimento dell'umanità, ovunque venga combattuta. Per chi dedica la propria vita alla scienza, l'uso delle armi è particolarmente intollerabile: nega i principi stessi che sono alla base della pratica medica e sanitaria. Eppure è proprio in questi contesti drammatici che il dovere di cura diventa ancora più urgente”, si legge nel documento. “In un contesto internazionale sempre più dominato dalle armi e dalle logiche di potere, in aperta contraddizione con i principi sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e con l'ideale di progresso civile che dovrebbe escludere l'uso delle armi come strumento di risoluzione delle controversie tra popoli e nazioni, la situazione di Gaza si distingue per la sua inaudita gravità”.

Per il Gruppo 2003 "risolvere al più presto la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, lo stato diffuso di malnutrizione e il collasso sanitario a cui è stata ridotta, garantendo al contempo il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas: è quanto chiede il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica (che riunisce gli scienziati italiani che figurano tra i ricercatori più citati nella letteratura scientifica mondiale), associandosi al monito che era già stato lanciato lo scorso luglio dal presidente dell'Accademia delle scienze di Israele, David Harel.

Riferendosi anche alla guerra in Ucraina, il Gruppo 2003 osserva in una nota che "ci troviamo ormai davanti alla realtà di guerre che prendono la popolazione civile come bersaglio principale e non occasionale.

Accademia Nazionale dei Lincei
Scienza in rete

In un documento. 'Governo israeliano dovrà fare il primo passo' (ANSA)

Il telescopio spaziale James Webb ha catturato nuove immagini dell'intruso del Sistema solare, la cometa interstellare 3...
01/09/2025

Il telescopio spaziale James Webb ha catturato nuove immagini dell'intruso del Sistema solare, la cometa interstellare 3I/Atlas scoperta a luglio, raccogliendo informazioni inattese sulla sua composizione chimica: nello specifico, ha rilevato il più alto rapporto tra anidride carbonica e acqua mai osservato in una cometa, un prezioso indizio per ricostruire le condizioni in cui potrebbe essersi formata.

Lo suggerisce lo studio coordinato dalla Nasa, sottoposto per la pubblicazione ad Astrophysical Journal Letters e attualmente disponibile sul sito arXiv.

L'abbondanza di anidride carbonica nella chioma di 3I/Atlas potrebbe indicare che la cometa interstellare ha un cuore intrinsecamente ricco di CO2. Ciò potrebbe significare che contiene ghiacci esposti a livelli di radiazioni molto più elevati rispetto a quelli a cui sono state esposte le comete del Sistema solare. In alternativa, l'elevato contenuto di CO2 potrebbe indicare che 3I/Atlas si è formata a una specifica distanza dalla sua stella madre dove la temperatura scende tanto da consentire all'anidride carbonica di ghiacciarsi passando dallo stato gassoso a quello solido.

NASA's James Webb Space Telescope
NASA - National Aeronautics and Space Administration

Raccolti grazie al telescopio spaziale James Webb (ANSA)

Inviato un ‘treno’ di dati quantistici guidato da una locomotiva di bit tradizionali: hanno percorso 1 chilometro all’in...
30/08/2025

Inviato un ‘treno’ di dati quantistici guidato da una locomotiva di bit tradizionali: hanno percorso 1 chilometro all’interno di una rete a fibra ottica convenzionale.

E’ un nuovo traguardo raggiunto dai ricercatori dell'Università della Pennsylvania, usando un innovativo chip quantistico capace di ‘miscelare’ segnali tradizionali e quantistici, il cui successo descritto su Science rende ancora più vicina la futura internet quantistica.

Nonostante gli enormi passi in avanti fatti in questi ultimi anni, l’arrivo di una vera e propria internet quantistica, ossia una rete su cui possano viaggiare facilmente informazioni codificate sotto forma di qbit – la versione quantistica dei bit formati da un singolo quanto – deve superare ancora alcuni ostacoli. Uno di questi è la capacità di ‘guidare’ i segnali quantistici attraverso una rete: “quelle tradizionali misurano i dati per guidarli verso la destinazione finale – ha detto Robert Broberg, uno dei coautori dell'articolo – ma con le reti puramente quantistiche non è possibile farlo, perché misurare le particelle ne distrugge lo stato quantistico”.

Science
University of Pennsylvania

Su fibra ottica convenzionale per 1km (ANSA)

Le supernovae, esplosioni stellari tra i fenomeni più violenti e luminosi dell’universo, possono essere scovate in tempi...
29/08/2025

Le supernovae, esplosioni stellari tra i fenomeni più violenti e luminosi dell’universo, possono essere scovate in tempi record grazie a un nuovo metodo che permette di individuarle entro appena 24-48 ore dal primo bagliore: lo indica lo studio pilota pubblicato su Journal of Cosmology and Astroparticle Physics dal team di Lluis Galbany all'Istituto di scienze spaziali di Barcellona.

I ricercatori hanno raccolto i dati relativi a dieci supernovae osservate grazie al Gran Telescopio Canarias: la maggior parte è stata osservata entro sei giorni dall’esplosione stimata e, in due casi, entro 48 ore.
Il protocollo prevede una prima fase rapida di individuazione dei candidati, basata su due criteri: il segnale luminoso deve essere assente nelle osservazioni della notte precedente, e la nuova sorgente deve trovarsi all’interno di una galassia.

Quando questi criteri sono soddisfatti, parte la richiesta di ottenere lo spettro con lo strumento Osiris, montato sul Gran Telescopio Canarias.

Lo spettro della luce può svelare se si tratta di una supernova da collasso del nucleo, generata da una stella super-massiccia, oppure di una supernova termonucleare, frutto di una stella che non supera le otto masse solari.

Scoprire l’esistenza di una supernova nei suoi primissimi momenti, rileva Galbany, permette anche di cercare altri tipi di dati che possono svelare ad esempio la presenza di una stella compagna inghiottita dall’esplosione.

Institute of Science and Technology - BIST

Per capire meglio l'origine delle supernove (ANSA)

Scoperto il più intenso lampo radio veloce finora osservato, gli enigmatici impulsi ultra-brillanti che si osservano nel...
29/08/2025

Scoperto il più intenso lampo radio veloce finora osservato, gli enigmatici impulsi ultra-brillanti che si osservano nell’universo ma di cui non si conosce ancora la causa.

Il nuovo studio dei ricercatori della collaborazione internazionale Chime, pubblicato su Astrophysical Journal Letters, ha permesso di identificate la fonte, distante 130 milioni di anni luce, nella costellazione dell’Orsa maggiore.

Il nuovo lampo osservato il 16 marzo 2025 dal progetto Chime (Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment) è anche uno dei più vicini. Secondo le prime analisi fa, il lampo sarebbe stato originato ai margini di NGC4141, una galassia a spirale nella costellazione dell'Orsa Maggiore, appena al di fuori di una regione di formazione stellare.

E' distante 130 milioni di anni luce e non si conosce l’origine (ANSA)

Indirizzo

Via Della Dataria 94
Rome
00187

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