Sharing TV Europa

Sharing TV Europa SHARING EUROPA: 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙏𝙫 𝙞𝙩𝙖𝙡𝙞𝙖𝙣𝙖 𝙣𝙖𝙩𝙞𝙫𝙖 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 - 𝙎𝙩𝙖𝙧𝙩 𝙪𝙥 𝙞𝙣𝙣𝙤𝙫𝙖𝙩𝙞𝙫𝙖: multidevice.

www.sharingcube.eu , Canale 244 𝙙𝙞𝙜𝙞𝙩𝙖𝙡𝙚 𝙩𝙚𝙧𝙧𝙚𝙨𝙩𝙧𝙚 HBBTV.
1° TV AL MONDO CHE TRASMETTE NEL METAVERSO Sharing TV è la prima televisione nel XXI secolo che, nata con dimensione regionale, sbarca su un canale nazionale. Solo TeleMilano 58 ha raggiunto questo risultato prima di Sharing TV con continuità aziendale, trasformandosi in Canale 5. La differenza, rispetto al precedente illustre, è che oggi h

anno trionfato le idee e le competenze. Sharing TV, da metà luglio 2020 e fino a Marzo 2021 ha trasmesso sul canale nazionale 154 del digitale terrestre e diventa Sharing TV +. Nel 2022 si appresta a sbarcare su TVSAT e piattaforma SKY
Una emittente già ricca di valori innovativi dalla sua origine, avvenuta il 19 luglio 2018, essendo la PRIMA TV NATIVA DIGITALE riconosciuta START UP INNOVATIVA, nata come comunità delle Idee, con la condivisione delle conoscenze e competenze innovative e digitali, Sharing TV trasmette i propri programmi in ambito regionale della Puglia sul canale 272. Il passaggio da TV Regionale a TV nazionale è un risultato straordinario, raggiunto a tempo di record, dopo appena 2 anni (era il 19 Luglio 2018) dalla nascita della Sharing Communication Agency. Il 2019 è stato un anno particolarmente significativo per qualità riconosciuta delle produzioni e dei progetti, gratificata del Premio Nazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli a novembre 2019 (nel 2021 è stato assegnato a Papa Francesco) e dal riconoscimento di MEDIA INFLUENCER a Dicembre 2019 per aver superato, nei mesi di novembre e dicembre scorsi, il record di 5 milioni di visualizzazioni. Il 14 febbraio del 2020 a Lodi, immediatamente prima dello scoppio della Pandemia COVID ‐19, viene premiata tra le migliori 3 start up innovative del settore Comunicazione in Italia. Altro riconoscimento in tempo di COVID, per Sharing TV è l’ottenimento dell’autorizzazione alla trasmissione in diretta dei principali eventi di Papa Francesco, ivi comprese le cerimonie Pasquali e l’avvincente preghiera Urbi Et Orbi del 27 marzo e l’autorizzazione a trasmettere i principali eventi in diretta del Parlamento Europeo. Negli ultimi 24 mesi il lavoro di Sharing TV è stato gratificato da un milione di visualizzazioni social (risultato che ha pochi eguali nel settore). Un esempio da seguire, basato sul credere nelle proprie idee e perseguirle con ostinazione e competenza. Credere in noi significa investire in talenti ed eccellenza.
È un’occasione unica per dimostrare intuito, fiuto per i progetti che valgono, per aiutare i giovani a rimanere nel proprio territorio e spendere le migliori competenze per dimostrare al meglio i propri talenti

Stili di vitaMaschio o femmina? C’entra anche l’età della mammaA sostenerlo uno studio dell’Università di Harvard su 58....
04/08/2025

Stili di vita
Maschio o femmina? C’entra anche l’età della mamma

A sostenerlo uno studio dell’Università di Harvard su 58.007 bambini. Fra i fattori anche la genetica e i figli nati in precedenza

Il sesso alla nascita non è sempre casuale e le probabilità di avere un maschio o una femmina non sono 50/50. A giocare un ruolo chiave potrebbe essere anche l’età della mamma e la genetica. Almeno secondo quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard a Boston, Massachusetts, in uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances. I risultati mettono in evidenza che nelle famiglie con tre femmine, le probabilità che un quarto figlio sia femmina è del 58%. Si mette così in discussione tutto quanto detto finora sul sesso del bambini e cioè che per ogni gravidanza ci sarebbero le stesse probabilità di avere un maschio o una femmina. Nella ricerca emerge anche che, accanto ai fattori genetici, conta anche molto l’età della madre.

L'ipotesi dei "pendolari"
“Un tempo si diceva che i pendolari avevano maggiori probabilità di avere figlie femmine perché, costretti a viaggiare spesso, avrebbero avuto rapporti meno frequenti e meno ‘mirati’ all’ovulazione”, afferma Giuseppe Novelli, genetista dell’Università Tor Vergata di Roma. “L’ipotesi si basava sul fatto che gli spermatozoi Y (maschio) fossero più piccoli, veloci, ma meno resistenti (si pensava avessero una vita più breve), al contrario degli spermatozoi X (femmina), più lenti, ma più resistenti (sopravvivono più a lungo nell’apparato riproduttivo femminile). Secondo questa tesi, quindi, se il rapporto avveniva molto prima dell’ovulazione, gli spermatozoi Y - continua il genetista - sarebbero morti prima, lasciando solo gli X a fecondare l’ovulo e quindi a concepire più femmine. Se invece il rapporto avveniva vicino all’ovulazione, gli Y veloci sarebbero arrivati prima e quindi più facilmente si sarebbe riusciti a concepire un maschietto. In realtà oggi questa ipotesi è considerata superata, perché non ci sono prove solide che gli spermatozoi Y siano effettivamente più veloci o fragili di quelli X”.

Lo studio
Il nuovo studio, ora, sembra aggiungere un nuovo tassello. I ricercatori di Harvard hanno esaminato il sesso dei bambini nati da 58.007 donne negli Stati Uniti tra il 1956 e il 2015 e i diversi fattori che potrebbero spiegare, perché alcune hanno avuto solo maschi e altre solo femmine. Gli scienziati hanno poi confrontato il sesso dei figli con otto caratteristiche materne: altezza, indice di massa corporea, razza, colore dei capelli, gruppo sanguigno, cronotipo (il momento della giornata in cui sono più vigili), età della prima mestruazione e età in cui hanno avuto il primo figlio, che variava dai 13 ai 48 anni.

Dalle analisi, i ricercatori hanno scoperto che nelle famiglie con due figli, avere un figlio maschio e un altro femmina era più comune dell'avere due maschi o due femmine, ma nelle famiglie con tre o più figli, avere fratelli dello stesso sesso era più comune dell'avere un mix di entrambi.

L’età materna
Nel dettaglio: i ricercatori hanno rilevato che le donne di 29 anni o più al momento della nascita del loro primo figlio avevano il 13% di probabilità in più di dare alla luce solo figli maschi o solo femmine rispetto alle donne di età inferiore ai 23 anni. “Abbiamo scoperto che l’età materna più avanzata alla prima nascita è collegata a una maggiore probabilità di avere solo femmine o maschi”, afferma Wang.

Nessun altro tratto è collegato al sesso dei figli. Sebbene non sia chiaro perché l’età materna possa avere questo effetto, è possibile che possa esserci un legame con i cambiamenti biologici che avvengono all’interno del corpo, che variano da donna a donna.

“L’invecchiamento materno durante gli anni riproduttivi è influenzato da diversi cambiamenti fisiologici, come una fase follicolare più breve e un pH vaginale più basso”, spiega Novelli. “Una fase follicolare più breve tende a favorire la sopravvivenza del cromosoma Y, mentre un ambiente vaginale più acido favorisce la sopravvivenza del cromosoma X. Ogni donna – prosegue - può avere una diversa predisposizione a ciascuno di questi fattori con l’avanzare dell’età, il che potrebbe portare a una maggiore probabilità di produrre costantemente prole dello stesso sesso”.

Genetica
Un ruolo importante sembra comunque giocarlo anche la genetica. “Un’analisi genomica accurata, condotta nello stesso studio, ha mostrato che alcune donne presentavano una variante genetica del gene NSUN6 (associato a una maggiore probabilità di avere solo figli femmine), mentre le donne con una variante del gene TSHZ1 avevano maggiori probabilità di avere solo figli maschi”, dice Novelli.

Il gene NSUN6
“Il gene NSUN6 è un gene ancora poco studiato, ma fa parte di una rete cruciale di regolazione dell’RNA, mentre, TSHZ1 è un regolatore chiave dello sviluppo embrionale e nella differenziazione di tessuti e organi”, aggiunge Siwen Wang, dottoranda presso l’Università di Harvard e coautrice dello studio, afferma che sono necessari ulteriori studi per spiegare l'influenza dei fattori materni sul sesso del bambino. “Soprattutto sarà utile analizzare il ruolo paterno (età del padre, metilazione del DNA degli spermatozoi, etc.) che in questo studio non è stato analizzato”, conclude Novelli.

SALUTECeliachia e diabete, ai nastri di partenza lo screening nazionale nei bambiniScoprire prima che compaiano i sintom...
04/08/2025

SALUTE
Celiachia e diabete, ai nastri di partenza lo screening nazionale nei bambini

Scoprire prima che compaiano i sintomi di soffrire di celiachia o diabete, risparmiando magari manifestazioni e complicazioni delle malattie, può fare la differenza per la salute dei piccoli e le loro famiglie. Dopo il successo della fase pilota, oggi un programma di screening per la diagnosi precoce di diabete di tipo 1 e celiachia è pronto a partire su scala nazionale, auguratamente già entro la fine dell’anno.

Lo ha reso noto l'Istituto Superiore di Sanità, presentando i risultati del progetto pilota (D1CeScreen) che ha coinvolto circa 5.300 bambini di 2, 6 e 10 anni in Campania, Lombardia, Marche e Sardegna. Secondo i dati raccolti, poco meno dell’1% dei bambini è risultato positivo al test per il diabete, e circa il 2,8% è risultato positivo al test per la celiachia.

Diabete e celiachia, lo screening pediatrico è legge
13 Settembre 2023
Diabete e celiachia, lo screening pediatrico è legge
Quali sono i sintomi di celiachia e diabete di tipo 1?
Stanchezza, diarrea, affaticamento, vomito, anomalie nel ciclo mestruale, dolori e gonfiori addominali e dimagramento. Tutti questi sintomi possono comparire nelle persone colpite da celiachia, una patologia a base autoimmunitaria che si stima interessi fino all’1% della popolazione. Si tratta di una lista non esaustiva, e un elenco stesso è difficile da fare per tutta la popolazione, tanto più considerando che le manifestazioni possono essere molto diverse anche a seconda dell’età. Uno speciale dedicato al tema dell’Associazione italiana celiachia, per esempio, ricorda che sono tantissimi i sintomi che possono comparire nei bambini: così accanto a ritardo nella crescita, inappetenza, anemia, diarrea e dolori addominali, possono verificarsi anche astenia, stipsi, stomatite aftosa, alopecia e osteoporosi.

Anche il diabete di tipo 1 è una malattia a base immunitaria (a differenza di quello di tipo 2, più legato agli stili di vita). Sono sintomi tipici della malattia il dimagramento, i dolori addominali, fame e sete eccessive e poliuria (aumento delle urine), ma in casi gravi, ricordano dal Bambino Gesù, possono verificarsi anche stati confusionali e coma.

La ricerca di autoanticorpi
D’aiuto per accelerare la diagnosi di queste malattie nei bambini potrebbe essere la ricerca nel sangue di autoanticorpi, ovvero di anticorpi diretti verso componenti propri dell’organismo (ci sono autoanticorpi specifici per il diabete e la celiachia). Lo scopo del programma di screening nazionale è proprio questo e, dopo l’approvazione della legge un paio di anni fa, ora si avvicina la fase di applicazione sul territorio.

“I dati della fase pilota - hanno commentato Marco Silano e Umberto Agrimi, i responsabili del progetto - suggeriscono una prevalenza degli autoanticorpi contro il diabete di tipo 1 paragonabile a quella di altri Stati europei, mentre per quanto riguarda la celiachia è possibile che ci sia un aumento rispetto alle stime fatte finora, che però potrà essere quantificato solo con un campione più ampio e dopo la verifica diagnostica”.

Una volta individuata la positività agli anticorpi, infatti, precisano dall’Iss, i bambini sono stati inviati ai centri di riferimento per la conferma delle malattie, che coinvolge altre valutazioni per entrambe (per esempio, in alcuni casi per la celiachia può ancora essere necessaria la biopsia intestinale).

Lo studio preliminare - hanno concluso gli esperti - ha analizzato i principali fattori per l’implementazione dello screening a livello nazionale, come la buona disponibilità sia dei pediatri di famiglia sia dei laboratori di analisi a partecipare al progetto, e ha inoltre mostrato l’efficacia dello screening nei soggetti asintomatici, favorendo l’attivazione di programmi di follow-up e interventi terapeutici tempestivi, con l’obiettivo di prevenire o ridurre significativamente le complicanze sia a breve che a lungo termine.

PIERSILVIO BERLUSCONI IL MANAGER ITALIANO PIU' APPREZZATOIl risultato di una rilevazione dell'Osservatorio Top Manager R...
04/08/2025

PIERSILVIO BERLUSCONI IL MANAGER ITALIANO PIU' APPREZZATO
Il risultato di una rilevazione dell'Osservatorio Top Manager Reputation

Il panorama della leadership aziendale italiana ha vissuto una trasformazione significativa che merita un’analisi approfondita.
L’ultima rilevazione dell’Osservatorio Top Manager Reputation ha registrato un cambiamento storico nella gerarchia della reputazione digitale dei dirigenti d’azienda del nostro Paese, con Pier Silvio Berlusconi che ha conquistato per la prima volta la vetta della classifica nazionale.

Questa vittoria rappresenta molto più di un semplice cambio di posizioni nella graduatoria mensile che monitora visibilità e autorevolezza digitale dei principali amministratori delegati italiani. Dal 2020 ad oggi, infatti, il primo posto è sempre stato appannaggio di figure provenienti dal mondo della finanza, dell’energia o del luxury fashion. L’ascesa del CEO di Mediaset segna dunque la prima volta in oltre cinque anni che un esponente del settore media e comunicazione raggiunge questo prestigioso traguardo.

Il risultato assume particolare rilevanza se consideriamo il contesto competitivo in cui si inserisce. La classifica dell’Osservatorio non si limita a misurare la semplice notorietà, ma valuta parametri complessi legati all’autorevolezza digitale, alla capacità di generare engagement positivo e all’influenza esercitata nel dibattito economico nazionale.

L’analisi dei dati evidenzia come diversi elementi abbiano contribuito al raggiungimento di questo primato. La strategia palinsestuale di Canale 5 ha giocato un ruolo determinante, con scelte editoriali che hanno saputo coniugare popolarità e qualità contenutistica. Le performance degli ascolti televisivi, le dichiarazioni strategiche rilasciate alla stampa specializzata e, non ultimo, i movimenti societari di MFE-MediaForEurope hanno creato un mix vincente in termini di percezione digitale.

Questo successo non è frutto del caso, ma rappresenta il culmine di un percorso iniziato 23 mesi fa, quando Berlusconi aveva già conquistato la leadership nel segmento media, mantenendo costantemente una posizione nella top ten nazionale.

La solidità di questo posizionamento testimonia la coerenza di una strategia manageriale che ha saputo adattarsi alle sfide del mercato contemporaneo.

MONDOCaso Almasri, il tribunale dei ministri: processo per Piantedosi, Nordio e Mantovano. Archiviazione per Meloni«Su A...
04/08/2025

MONDO
Caso Almasri, il tribunale dei ministri: processo per Piantedosi, Nordio e Mantovano. Archiviazione per Meloni
«Su Almasri agire con cautela». L’ordine agli uffici del ministro Nordio
La chiusura indagini sul mancato arresto del generale libico transitato dall'Italia.
La premier: «Tesi assurda»

Archiviazione per Giorgia Meloni, richiesta di processo per i ministri Piantedosi e Nordio e per il sottosegretario Mantovano. Sono le conclusioni del tribunale dei ministri sul «caso Almasri».

A comunicarle, come già avvenuto per l'iscrizione tra gli indagati, è stata direttamente la premier sui suoi social: «Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie.

Nel decreto si sostiene che io “non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta”: e in tal modo non avrei rafforzato “il programma criminoso".
Si sostiene pertanto che due autorevoli Ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda».

Per Meloni l'accusa in concorso con il ministro degli Interni, quello della Giustizia e il sottosegretario con delega ai servizi segreti era di favoreggiamento personale e peculato per aver messo un aereo di Stato a disposizione del rimpatrio del torturatore libico, inseguito da un mandato di cattura della Corte penale internazionale e ipotizzando questi reati sulla denuncia dell'avvocato Ligotti, il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, aveva inviato come da procedura gli atti al collegio dei tre giudici sorteggiati per giudicare reati ministeriali.

Per il presidente del Consiglio la corte fa sue le valutazioni dello stesso procuratore, secondo il quale Meloni non ebbe un ruolo attivo nella decisione. «In base alle informazioni ricevute dal capo dell'Aise, Giovanni Caravelli, la presidente Meloni era sicuramente informata» della vicenda, scrive la corte, ma questa resta una informazione generica poiché «non compare alcun dettaglio o elemento valutabile circa la portata, natura, entità e finalità dell'informazione, specie sotto il profilo della sua condivisione delle "decisioni" adottate».

Lo stesso dicasi per la nota di ringraziamento inviata al governo italiano dalle autorità libiche dopo il rimpatrio, perché «nel linguaggio protocollare i sensi di ringraziamento di un Paese verso un altro non possono che essere espressi nei riguardi della massima Autorità di Governo del Paese ringraziato, a prescindere da ciò che è stato materialmente fatto e da chi ne abbia consentito la realizzazione». Anche le dichiarazioni di Meloni a difesa dei suoi ministri vanno interpretate come una mera assunzione di responsabilità politica e non penale e neppure ci sono elementi per concretizzare a suo carico un concorso morale o causale nei reati ipotizzati.

Si resta cioè, secondo i giudici, nel campo indiziario «non essendoci elementi dotati di gravità, precisione e concordanza tali da consentire di affermare in che termini e quando la presidente del Consiglio sia stata preventivamente informata e abbia condiviso la decisione assunta in seno alle riunioni, rafforzando con tale adesione il programma criminoso». Non è per questo ragionevole ipotizzare, secondo i giudici, una eventuale condanna a suo carico e il procedimento va archiviato per entrambe i reati.

📣 Docenti Non siete soli!!!SHARING TV EUROPA E LUCE AFFRONTANO CON VOI LA BATTAGLIA !Moltissimi docenti rischiano l’escl...
04/08/2025

📣 Docenti Non siete soli!!!
SHARING TV EUROPA E LUCE AFFRONTANO CON VOI LA BATTAGLIA !

Moltissimi docenti rischiano l’esclusione dagli elenchi aggiuntivi GPS 2025 a causa di un malfunzionamento del sistema ministeriale.

Avete compilato e inviato correttamente la domanda di scioglimento della riserva, avete ricevuto il messaggio "Istanza inoltrata correttamente", ma il sistema non ha generato il PDF riepilogativo né inviato l’email di conferma? Ora rischiate di restare fuori dalla prima fascia.

💥 Una falla informatica che sta mandando in fumo anni di studio, sacrifici e abilitazioni.
Il Ministero scarica ogni responsabilità sugli utenti. Ma la piattaforma ha confermato, e ora centinaia di insegnanti stanno organizzando una mobilitazione e un possibile ricorso collettivo.

👉 Se anche tu sei tra i docenti esclusi, condividi questo post per raggiungere altri insegnanti nella stessa situazione. È il momento di farsi sentire.

Truffa anziani con il metodo del "finto avvocato", preso a PadovaArrestato a Padova un truffatore seriale specializzato ...
04/08/2025

Truffa anziani con il metodo del "finto avvocato", preso a Padova

Arrestato a Padova un truffatore seriale specializzato nell’utilizzo della tecnica del finto avvocato ai danni di persone molto anziane. In questo caso il 40enne aveva appena messo a segno due colpi, ma è stato bloccato dai poliziotti della Squadra mobile padovana all’esterno della stazione ferroviaria mentre si accingeva a prendere il treno per Napoli; in tasca aveva ancora denaro e oggetti preziosi sottratti con l’inganno alle due vittime.

L’uomo è stato arrestato con l’accusa di truffa aggravata dalla minorata difesa delle persone anziane e indebito utilizzo di strumenti di pagamento.

Gli investigatori della Mobile si sono attivati subito dopo la segnalazione arrivata il 29 luglio da una signora di 80 anni che temeva di essere stata vittima di truffa. Aveva ricevuto la telefonata di un uomo che affermava di essere l’avvocato della sua giovane nipote che era stata trattenuta dalle autorità per problemi con la legge e che per pagare la sua cauzione (che ricordiamo non esiste nel nostro ordinamento) sarebbe stato necessario versare denaro e oggetti preziosi.

Poco dopo un uomo, presentatosi come appartenente alle Forze dell’ordine, si è recato a casa dell’anziana donna per farsi consegnare il denaro contante, circa 800 euro, alcuni oggetti preziosi e la carta bancomat con il relativo Pin, con la quale successivamente venivano prelevati 2mila euro, il massimo giornaliero.

refurtiva truffe anzianiI poliziotti, grazie alla dettagliata descrizione fornita dalla vittima, analizzando le immagini ottenute dalle telecamere di sorveglianza cittadina, sono riusciti ad individuare il truffatore, ripreso mentre si allontanava dall’abitazione della donna e poi mentre si recava ad uno sportello bancomat in zona Guizza per effettuare il prelievo.

I poliziotti hanno iniziato le ricerche su tutte le possibili vie di fuga, individuando il truffatore nei pressi della stazione.

In tasca aveva tutto ciò che si era fatto consegnare dalla signora 80enne, compresi i 2mila euro prelevati al bancomat, mentre la carta di credito, poi recuperata, era stata gettata in un cestino della spazzatura.

Nelle tasche dell’uomo c’erano anche altri soldi e oggetti preziosi che non appartenevano alla vittima, quindi gli investigatori hanno verificato se, nella stessa giornata, ci fossero state segnalazioni per lo stesso reato.

In effetti, proprio quel giorno, una 90enne aveva denunciato di aver subito una truffa con la stessa tecnica, e di aver consegnato all’uomo che si era presentato a casa sua, 250 euro in contanti, tre fedi nuziali e un orologio, tutto trovato nelle tasche del truffatore.

Dagli accertamenti effettuati è emerso che l’arrestato aveva già messo a segno, a marzo e aprile scorsi, analoghi colpi a Villafranca di Verona, Verona e Brescia.

La Polizia di Stato è sempre attiva per sensibilizzare anziani, familiari e vicini di casa, a stare sempre in guardia (Guarda il nuovo spot contro le truffe), e fornisce strumenti utili a difendersi con una serie di consigli nella sezione dedicata alle “truffe agli anziani” dove si spiegano gli stratagemmi più utilizzati dai truffatori, nella speranza di renderli immediatamente riconoscibili a tutti.

Ricordate che non siete soli, soprattutto d’estate. Se avete il minimo sospetto di essere vittime di un tentativo di truffa, non esitate a chiamare il Numero unico di emergenza 1 1 2 oppure il numero di soccorso della Polizia di Stato 113.

Se avete familiari anziani soli, o se li avete come vicini di casa, cercate di far arrivare loro questo messaggio e metterli al corrente di questi problemi.

Sempre guardia alta e mente accesa.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato un nuovo decreto che ripartisce 700 milioni di ...
04/08/2025

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato un nuovo decreto che ripartisce 700 milioni di euro di risorse del PNRR tra tutte le Fondazioni ITS Academy accreditate con almeno un percorso di formazione attivo. Fondi che saranno destinati a incrementare l’offerta didattica delle Fondazioni ITS Academy e a rafforzare la partecipazione delle aziende ai processi formativi.

Il provvedimento ha come obiettivo quello di colmare un gap del nostro Paese, rispetto ai partner europei come Germania e Francia, rafforzando parallelamente la capacità di innovazione promossa dal Piano nazionale Industria 4.0.

In particolare, il riparto assegna fondi per l’adeguamento delle competenze 4.0, i settori di sviluppo strategici nelle aree tecnologiche, le attività di orientamento in entrata e in uscita, la concessione di borse di studio, il sostegno per lo svolgimento di stage e tirocini anche all’estero, la formazione dei docenti.

Con successivo decreto del Ministro Valditara potranno essere ripartite ulteriori risorse tra le Fondazioni ITS Academy accreditate di nuova costituzione che abbiano attivato almeno un percorso didattico e che non siano state inserite in questo riparto.

Nati nel 2010 gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) sono scuole di alta tecnologia, strettamente legate al sistema produttivo, per la preparazione di quadri intermedi specializzati necessari alle aziende per sfruttare il potenziale delle soluzioni di Impresa 4.0.

Nonostante il modello ITS sia vincente e registri dei dati positivi, nel complesso questo tipo di formazione post diploma sembra essere ancora poco attraente per i giovani. Per questo e per superare il mismatch fra domanda ed offerta di lavoro, il Recovery Plan gli riserva un finanziamento di 1,5 miliardi di euro dal 2022 al 2026.

In particolare, la prima componente della Missione 4 relativa al PNRR, vede come obiettivo finale dell’investimento il conseguimento di un aumento degli attuali iscritti a percorsi ITS – 18.750 frequentanti e 5.250 diplomati all’anno – almeno del 100%.

È per raggiungere questa meta che nasce il provvedimento di riforma degli Istituti Tecnici Superiori. L’idea alla base del documento è quella di costituire un canale di formazione biennale post diploma, parallelo a quello universitario, che dovrebbe lavorare in sinergia con le imprese per sopperire alla mancanza di tecnici specializzati.

Con la legge 99-2022, gli ITS acquisiscono il nome di Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) ed entrano a fare parte integrante del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore.

Possono iscriversi a questi percorsi di formazione giovani e adulti in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, unitamente a un certificato di specializzazione dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di almeno 800 ore.

Particolare attenzione ricopriranno le aree di specializzazione riguardanti:

la transizione ecologica, compresi i trasporti, la mobilità e la logistica;
la transizione digitale;
le nuove tecnologie per il made in Italy, compreso l’alto artigianato artistico;
le nuove tecnologie della vita;
i servizi alle imprese e al no profit;
le tecnologie per i beni e le attività artistiche e culturali e per il turismo;
le tecnologie dell’informazione, della comunicazione e dei dati;
l’edilizia.
Tra i principali interventi che modificano la vecchia disciplina relativa agli ITS c’è anche l’introduzione di un sistema di accreditamento iniziale e periodico degli ITS Academy, quale condizione per l’accesso al finanziamento pubblico e per l’abilitazione al rilascio dei diplomi.

La riforma definisce anche misure per fare conoscere queste realtà formative ai giovani e alle famiglie e per promuovere scambi di buone pratiche tra ITS Academy.

Sono previste campagne informative, attività di orientamento a partire dalla scuola secondaria di primo grado, anche con l’obiettivo di favorire l’equilibrio di genere nelle iscrizioni a questi percorsi. Vengono, inoltre, costituite ‘reti di coordinamento di settore e territoriali”, per condividere laboratori e favorire gemellaggi tra fondazioni di Regioni diverse.

Per quanto riguarda le modalità di finanziamento del sistema terziario di istruzione tecnologica superiore, è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dell’Istruzione il Fondo per l’istruzione tecnologica superiore con una dotazione di 48.355.436 euro annui a decorrere dal 2022.

I finanziamenti provenienti dal Fondo vengono assegnati alle Regioni, che li ripartiscono tra i singoli istituti. Una quota del 5% è destinata alla realizzazione delle misure nazionali di sistema, tra le quali il monitoraggio e la valutazione.

Gli ITS utilizzano le risorse per potenziare la propria offerta di competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per consolidare il proprio contributo di sistema allo sviluppo economico e produttivo e per offrire agli studenti una preparazione in linea con le richieste del mondo del lavoro e utile in particolare nei campi della transizione ecologica e digitale. Viene infine data ampia visibilità, su tutto il territorio nazionale, all’altissimo indice di occupabilità dei diplomati ITS, attraverso attività di orientamento e un maggiore coinvolgimento delle imprese e dei territori.

Anche oggi un numero da non perdere di Report European NewsFOCUS speciale dedicato al PNRR.Importanti articoli dedicati ...
04/08/2025

Anche oggi un numero da non perdere di Report European News

FOCUS speciale dedicato al PNRR.
Importanti articoli dedicati a ULTIMO, alla Rottamazione Quinques, alla nuova Pandemia West Neils e le istruzioni per l'uso per riconoscerla e per evitare ansiose reazioni.
Si parla ancora del Giubileo dei Giovani e della guerra in Palestina.
Non meno importante le novità riguardanti gli ATS Academy.

Seguiteci e sosteneteci con i vostri abbonamenti e i vostri preziosi consigli.

Grazie per il supporto.

Viola Valentino polemizza su Elodie e ci si paragona! perché a una certa età devono fare certe bassezze? con uno sforzo ...
04/08/2025

Viola Valentino polemizza su Elodie e ci si paragona! perché a una certa età devono fare certe bassezze? con uno sforzo di memoria l’unica cosa che si ricorda di Viola Valentino è che è stata moglie di Riccardo Fogli prima che si lasciassero con l’arrivo di Patty Pravo (con annesso scandalo tanto che Fogli lasciò il gruppo dei Pooh) e che la Valentino che dichiara “non mi sono mai venduta per qualche disco in più” cantava “COMPRAMI IO SONO IN VENDITA” con una voce flebile e sussurrata…

04/08/2025

Lava i bicchieri in mare con il detersivo, indignazione social: "Avvelena il Mediterraneo" “Siamo indignati di fronte a certi comportamenti privi di rispetto per il mare. Ma vedere una donna che, al largo di Sant’Angelo a Ischia, lava i bicchieri con lo Svelto e sciacqua il sapone direttamente in acqua è davvero inaccettabile. Purtroppo la consapevolezza ambientale è ancora troppo scarsa". È quanto si legge in un post pubblicato sui social di Francesco Emilio Borrelli, deputato per Alleanza Verdi e Sinistra, accompagnato da un video che documenta l’intera scena. Video X / Francesco Borrelli

Franco Baresi operato ai polmoni, il messaggio ai tifosi: “Mi servirà un po’ di tempo per rimettermi in forma”L'interven...
04/08/2025

Franco Baresi operato ai polmoni, il messaggio ai tifosi: “Mi servirà un po’ di tempo per rimettermi in forma”
L'intervento chirurgico, fa sapere il Milan nel comunicato ufficiale, "è andato bene e il decorso post-operatorio è stato privo di complicazioni"

Lo storico difensore e capitano del Milan Franco Baresi ha subito un intervento ai polmoni. Lo rende noto lo stesso club, del quale Baresi è vicepresidente onorario. “A seguito di accertamenti di routine” a Franco Baresi “è stata riscontrata la presenza di una nodulazione polmonare, per la quale si è deciso di procedere con l’asportazione mediante intervento chirurgico con tecnica mini-invasiva”. L’intervento, fa sapere il Milan nel comunicato ufficiale, “è andato bene e il decorso post-operatorio è stato privo di complicazioni. Franco è stato successivamente valutato dallo specialista oncologo con indicazione a terapia di consolidamento a base di immunoterapico”.

A margine è stato pubblicato anche il messaggio dello storico capitano rossonero: “Cari tifosi, voglio comunicarvi che mi ci vorrà un po’ di tempo per rimettermi in forma. Grazie al Milan e a tutti voi per il sostegno e il supporto. Con affetto, un abbraccio”, le parole di Franco Baresi. Intanto tutto il Cda, il Management del Club, i dipendenti e i collaboratori, lo staff tecnico, i calciatori e le calciatrici del Milan “rivolgono a Franco un sincero e affettuoso augurio di pronta e completa guarigione.
Capitano, siamo tutti con te!”, concludono.

‘Le donne? Solo dei pezzi di carne’: la storia di Izzo,  uno dei mostri del Circeo tornato ad uccidere.Nel 1976 Angelo I...
04/08/2025

‘Le donne? Solo dei pezzi di carne’: la storia di Izzo, uno dei mostri del Circeo tornato ad uccidere.

Nel 1976 Angelo Izzo, ricco rampollo pariolino, viene condannato all’ergastolo per aver stuprato e torturato Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, che morì per le sevizie. Dopo quasi trent’anni e un percorso che sembra averlo riabilitato, il mostro del Circeo esce dal carcere. E uccide di nuovo.

Assassino di donne e bambini, stupratore, rapinatore e bugiardo seriale, Angelo Izzo ha commesso i crimini più abietti che l’Italia abbia mai conosciuto nascondendosi dietro il sorriso bonario e l’eloquio della Roma borghese. La sua parabola, scandita da coltelli e pistole, badili con cui seppellire cadaveri ancora caldi, è la dimostrazione di un semplice dato: l’arma più affilata per commettere un delitto, è la parola.

La famiglia di Angelo Izzo

Primo di quattro figli, ‘l’Angelo del male’, nasce a Roma nell’agosto del ’55. Sono le cure di mamma Anna, una madre dedita che ha messo in soffitta la laurea in Lettere per occuparsi dei figli, a fare di lui un ragazzo sveglio e dinamico, amante dello sport all’aria aperta. Così vivace, però, che a quattordici anni già sfiora il riformatorio. A rimettere le cose a posto, però, c’è papà Izzo, imprenditore nel campo edile con un portfolio di importanti conoscenze e una reputazione di professionista serio e stimato. A vent’anni Angelo incrocia quel mondo che gli cambierà la vita, quello della militanza politica armata. Essere un giovane di destra, negli anni Settanta, a Roma, significava stare dalla parte di chi era disposto a imbracciare le armi pur di arrestare l’avanzata comunista nel Paese. Il nemico ‘rosso’ che aveva diviso il mondo di due blocchi, comunista e anticomunista, era alle porte e nell’immaginario di un giovane rampollo dei Parioli, gli avrebbe strappato soldi e privilegi in favore della masse, dei poveri. Angelo Izzo, come dirà la sua storia, non amava i deboli.

Il massacro del Circeo

Lo smilzo ragazzo con gli occhi guizzanti di follia si getta anima e corpo nella militanza, andando perfino oltre: furti, rapine, stupri, in pochi anni diventa noto alle forze dell’ordine come uno dei pariolini neri violenti. È il 1975 l’anno che cambierà la sua vita. Con gli amici Gianni Guido e Andrea Ghira, buttano lì un'idea: rapire un paio di ragazzine di borgata, semplici, ingegunue, e ucciderle. Prima, però, bisogna togliersi ogni sfizio, ogni voglia, come se rivoltarle come due cavie da laboratorio. Il piano va in scena nella villa estiva dei Ghira al Circeo, le due povere vittime prescelte sono Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze di borgata. Giovani e inesperte le due amiche accettano di andare a una festa con i tre pariolini, a convincerle l'eloquio rutilante di Izzo, la sua naturale simpatia, la sua capacità di carpire la fiducia del prossimo.

Dopo 35 ore di torture, Izzo, Ghira e Guido si mettono in auto per andare a scaricare i cadaveri, ma prima si prendono il lusso di fermarsi a cena mangiare qualcosa. È allora in una scena diventata iconica del massacro del Circeo che la sopravvissuta Donatella Colasanti, fa capolino dal bagagliaio dell'auto, dove, credendola morta, i tre l'avevano gettata insieme al ca****re di Rosaria. Come uno zombie che torna dalla morte la povera Donatella torna alla vita accusando i suoi carnefici in un processo che farà storia. "Questo", diranno i giudici è "il delitto del più forte sul più debole, del maschio sulla femmina, del ricco sul povero, del giovane dei Parioli su quello delle borgate”. I tre pariolini di cui uno, Ghira, fuggito prima dell'arresto, vengono condannati l'anno seguente.

Il carcere

Per Angelo Izzo si aprono le porte del carcere a vita, una pena inesorabile, insopportabile, che l'ergastolano Izzo tenta di rifuggire con due evasioni (in una delle quali prende in ostaggio il maresciallo delle guardie penitenziarie) fallite e nell'unico modo che conosce: parlando. Izzo l'affabulatore comincia a fare rivelazioni sulle stragi che negli anni Settanta insanguinavano l'Italia: Piazza della Loggia, Piazza Fontana, la strage di Bologna e l'omicidio di Giorgiana Masi, del quale accusa l'eterno latitante Andrea Ghira. Non sempre è convincente, ma la collaborazione con la giustizia gli vale alcuni benefici carcerari. In cella conosce Giovanni Mariorano, ex boss della Corona Unita e con lui stringe un patto.

L'intervista e la semilibertà

In questo clima di riabilitazione arriva, quasi a suggello del percorso, l'intervista con Franca Leosini. È il 1998. La giornalista e autrice napoletana passata alla storia della televisione per le sue interviste-confessioni ai criminali italiani, stavolta si siede davanti al mostro del Circeo. Di fronte a lei per la puntata di ‘Storie Maledette‘ dedicata al Circeo, c'è un Izzo appesantito dai suoi 43 anni, ma solo nel corpo. La sua parola è leggera come sempre, ironica e autoironica, ma meno dissacrante. Con il sorriso sulle labbra, Angelo Izzo si dichiara cambiato. "Consideravamo le donne come delle ‘non persone’ dei ‘pezzi di carne’" – mi pento di averla pensata così. È sorridente e convincente tanto che, non molto tempo dopo, anche in virtù del ritratto positivo che traspare da quell'intervista gli viene concessa la semilibertà.

Il patto con il boss

Izzo, stabilisce il giudice, può lasciare il carcere per andare a lavorare nella cooperativa ‘Città futura', in provincia di Campobasso. Ottenuta la semilibertà Izzo decide di onorare il patto fatto in carcere con Maiorano. L'ex boss gli aveva chiesto di avvicinare la moglie Maria Carmela, 48 anni e la figlia Valentina, di dodici e di prendersi cura di loro. Nello stesso periodo Angelo Izzo, che non aveva mai fatto mistero del suo lato omosessuale, intreccia una relazione intima con il giovane Luca Palaia e allo stesso tempo una con Maria Carmela, diventando in poco tempo il compagno della donna e un riferimento importante per la piccola Valentina. Quello che madre e figlia non sanno è che Angelo sta tramando un piano criminale che ha come solo scopo quello di impossessarsi del loro denaro.

Il massacro di Ferrazzano

A fine aprile del 2005 mette in atto il suo piano omicida: le due povere vittime vengono uccise e i loro corpi avvolti nella plastica, quello di Valentina, completamente n**o. I corpi vengono ritrovati due giorni dopo nell'ambito delle indagini su un traffico di armi. Angelo Izzo torna dentro e stavolta il sorriso bonario sulla faccia del criminale redento torna a essere il ghigno irriverente del Mostro del Circeo. Proprio quando le porte del carcere si sono chiuse definitivamente alle sue spalle e il suo nome sembra destinato a scomparire dagli annali delle cronache, a sorpresa, finisce sulle cronache rosa. Izzo si sposa: l'Angelo del male ha trovato una donna che lo ama addirittura fino al punto di gridare la sua innocenza al mondo.

Lei è Donatella Papi, porta il nome di una delle sue vittime, è una giornalista ed è anche l'ex nuora di Amintore Fanfani. La sua presa di posizione in favore del marito fa scandalo, soprattutto quando la popolare trasmissione d'intrattenimento pomeridiano, ‘l'Italia sul Due', per cui lavorava come invitata, si ritrova a leggere un suo comunicato choc dove Papi perora l'innocenza di Guido, Ghira e lo stesso Izzo nei fatti del Circeo. La Rai, a sua volta con un comunicato, si dissocia per esprimere solidarietà alle famiglie delle vittime. Un anno dopo è la stessa Papi a volere il divorzio: "L’unione tra me e Angelo – dice – sarà sciolta legalmente. Izzo non è colpevole dei reati che gli sono stati attribuiti, ma di altri fatti gravissimi per la nostra repubblica". Nel 2018 Izzo si è accusato anche dell'sequestro e dell'omicidio di Rossella Corazzin, scomparsa nel '75, Le indagini sono ancora in corso.

L'epilogo: Angelo Izzo oggi

Ormai disconosciuto dalla famiglia, che non vuole più saperne di lui, dopo i fatti di Ferrazzano, Angelo Izzo scrive alla donna che aveva creduto in lui: "Sappia che non l’ho ingannata e quella parte di me nella quale ha creduto esiste veramente”. Franca Leosini, che legge quel messaggio in una puntata della trasmissione ‘Ombre sul Giallo‘, sceglie di credere a quella frase. Ma si sa, l'arma più affilata di Izzo è sempre stata la parola. Ed un mostro è un mostro camaleontico

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