Nazionalisti Italiani

Nazionalisti Italiani Le nazioni sono grandi famiglie, prima migliorano le famiglie prima migliora il mondo.

Il nazionalismo non è un concetto astratto ma è la volontà di un popolo di mantenere viva la propria Storia, la propria Civiltà, la propria Cultura, la propria Arte e l'ambiente naturale della propria terra. Il nazionalismo non è divisione ma prosperità per tutti i popoli della terra nel rispetto reciproco e delle proprie origini e diversità.

Quando vi scagliate contro Israele, ricordate questi numeri...
28/06/2025

Quando vi scagliate contro Israele, ricordate questi numeri...

26/06/2025

Ma lo stanno dicendo davvero dalla Gruber che il matrimonio di Bezos a Venezia è un danno per Venezia ?
Ma perché i sinistri hanno tanto odio sociale ?
Bezos è un genio e merita ogni centesimo di dollaro che ha prodotto...
Non capisco questi Savonarola di Venezia che problema hanno 🤔
Ha donato milioni di dollari per restauri e quando a Venezia si manifesteranno i problemi idrogeologici che ha da sempre sarà meglio averlo dalla nostra parte.
Non credete ?

Qualcuno lo dica alla "stampa libera"
25/06/2025

Qualcuno lo dica alla "stampa libera"

24/06/2025

GERMANIA, MERZ: "SENZA L'IRAN GLI ATTACCHI DEL 7 OTTOBRE NON SAREBBERO STATI POSSIBILI"

Gli attacchi del 7 ottobre contro Israele non sarebbero stati possibili senza l'Iran. Ad affermarlo è stato il cancelliere tedesco Friedrich Merz, auspicando che gli attacchi israeliani e statunitensi contro Teheran abbiano "per sempre" impedito all'Iran di dotarsi di un'arma nucleare.

"Senza l'Iran, il 7 ottobre 2023 in Israele non sarebbe stato possibile", ha dichiarato Merz in un discorso al Bundestag. Finanziando e equipaggiando "organizzazioni terroristiche" regionali, tra cui gli Houthi in Yemen, Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza, "la leadership iraniana ha destabilizzato l'intero Medio Oriente per decenni", ha aggiunto il cancelliere. Non si può quindi permettere all'Iran di "possedere armi nucleari", ha sottolineato.

"Speriamo oggi che le azioni di Israele e degli Stati Uniti d'America degli ultimi giorni impediscano definitivamente all'Iran di avvicinarsi ulteriormente al suo obiettivo distruttivo", ha affermato ancora il leader tedesco. Per anni, parte dei principi fondanti del regime dei mullah "è stata l'eliminazione dello Stato di Israele", ha poi osservato, spiegando perché riteneva giustificati gli attacchi israeliani contro l'Iran. Merz ha infine reso noto che gli alleati della Nato discuteranno a margine del vertice dell'alleanza all'Aia oggi su come la situazione in Medio Oriente potrebbe essere "ulteriormente stabilizzata".

Testo | la Repubblica

23/06/2025
L’ORA DEI LEONI (E DELLE PECORE).ISRAELE COLPISCE. ORA ANCHE GLI STATI UNITI. L’OPPOSIZIONE IRANIANA APPLAUDE. E IN ITAL...
22/06/2025

L’ORA DEI LEONI (E DELLE PECORE).
ISRAELE COLPISCE. ORA ANCHE GLI STATI UNITI. L’OPPOSIZIONE IRANIANA APPLAUDE. E IN ITALIA? | di Alex Zarfati

Stanotte anche gli Stati Uniti hanno colpito. Insieme a Israele, hanno attaccato siti nucleari e basi strategiche del regime iraniano. Un’azione mirata, chirurgica, diretta a minare il cuore del potere teocratico che da 47 anni opprime l’Iran. È un passaggio epocale. Eppure, in Italia, il dibattito si concentra su altro: “Serve il dialogo”, “è pericolosa l’escalation”, “Israele sbaglia”. Una parte consistente della politica italiana – dal PD al M5S – continua a recitare lo stesso copione stanco: una condanna del regime sussurrata e una condanna dell’Occidente urlata. Una neutralità apparente che, nella sostanza, diventa complicità.

Mentre i governi discutono, l’opposizione iraniana parla chiaro ma è incredibile come anche quando fa capolino nelle trasmissioni, non si ascolti veramente la sua voce. Saluta i raid come un’opportunità. Non per amore della guerra, ma perché conosce la pace solo come finzione. Torture, stupri, repressione, impiccagioni: il vocabolario quotidiano di un potere fondato sul terrore. Quando quelle bombe colpiscono i centri di comando dei Pasdaran, per molti non è violenza. È aria.
Maryam Rajavi – leader riconosciuta dall’Assemblea Parlamentare Europea – ha presentato in Italia un piano in dieci punti per un Iran non nucleare, laico, libero. Sostenuto da 3.600 parlamentari e 70 premi Nobel. Nessuno lo ha discusso. Troppo impegnati a dire che “bisogna trattare con tutte le parti”. Pace con chi? Con gli ayatollah?
Rayhane Tabrizi, attivista iraniana rifugiata a Roma, lo ha detto con chiarezza:�“Con l’ISIS non trattate. Perché con i mullah sì?”

Israele (e stanotte gli USA) ha colpito infrastrutture militari, non civili. Eppure, viene accusato di “escalation”, come se prima si fosse in un’oasi di stabilità. Come se le impiccagioni pubbliche, la polizia religiosa, il carcere per una ciocca di capelli scoperta non contassero.
La sinistra italiana preferisce parlare di "proporzionalità". Ma quando la violenza è sistemica, proporzionare cosa? Il silenzio? Il disinteresse? Se M5S e PD non fossero fuori dal tempo e dal mondo non si opporrebbero ai raid senza proporre alternative concrete – come l’asilo politico ai dissidenti, il riconoscimento ufficiale dell’opposizione, la pressione reale sul regime. E invece come al solito, come per Gaza, scelgono la loro comodità, non la giustizia. Questo non è progressismo. Questo è perbenismo pavido. È neutralità codarda. È diplomazia a perdere.

Il pacifismo che vediamo oggi è un pacifismo selettivo, a senso unico. Condanna le bombe, ma non i carnefici. Parla di de-escalation, ma ignora che la repressione in Iran è una costante. Invoca il dialogo, ma tace quando a chiederlo sono i torturati, non i torturatori. Eppure, i segnali sono cristallini: l’opposizione iraniana sta cercando di alzare la voce. Chiede laicità, uguaglianza, libertà religiosa, fine del nucleare. Chiede ascolto. E trova sostegno solo dove non se lo aspetta: in Israele, ora anche negli Stati Uniti. In Italia? Nessuno risponde.
Hossein Derakhshan, blogger esiliato, ha dichiarato: “Israele non è il male. Il male è chi ci ha tolto tutto e ci chiede di ringraziare.” Chi oggi dice “né con il regime né con Israele” pensa di essere equilibrato. In realtà, si sta solo difendendo dal peso di una scelta. Ma non è il momento di restare in mezzo.

Ci sono i leoni: chi ha messo la faccia contro un regime armato.�E ci sono le pecore: chi si rifugia dietro il perbenismo diplomatico, aspettando che passi.

L’Italia, ancora una volta, sembra voler restare neutrale. Ma la neutralità, di fronte alla barbarie, è una forma di collaborazione. L’Occidente si è finalmente mosso. La crepa nel regime iraniano si allarga. E mentre in molte capitali si discute su come accompagnare il cambiamento, in Italia ancora c’è chi chiede cautela. Perché in fondo, qui, la libertà degli altri fa sempre un po’ paura. Chi oggi si rifiuta di sostenere chi lotta – chi trova più comodo condannare Israele che ascoltare i dissidenti – ha già scelto la parte sbagliata della storia, per l’ennesima volta. E alla fine non sarà la guerra a giudicarci. Sarà la libertà degli altri a ricordare chi ha avuto il coraggio di meritarla. E chi no.

19/06/2025

Siamo perfettamente d'accordo !
Israele non è l'Ucraina e l'Iran non è la Russia.
Penso che dovremmo essere entusiasti di questo nuovo corso e di essere occidentali...
In soli sei giorni, Israele ha cambiato per sempre il Medio Oriente.

Stiamo assistendo a quella che credo sia la campagna militare e di intelligence più sbalorditiva e magistrale della storia. E mentre la maggior parte delle persone si rende sicuramente conto che i successi di Israele sono impressionanti, non sono sicuro che il momento sia stato compreso a sufficienza.

In prospettiva, l'Iran, un paese 72 volte più grande di Israele e quasi 10 volte più popolato. È sconcertante. Se consideriamo la superficie terrestre di Israele, sarebbe come se Cuba avesse conquistato gli Stati Uniti.

Considerando poi che ci sono circa 1500 chilometri tra i due Paesi, con Israele che effettua attacchi ad almeno 2300 chilometri di distanza, a seconda di quanto si è spinto all'interno del territorio iraniano. Di nuovo: incredibile.

Ma non si tratta solo di successi. Quello che stiamo vedendo è anche il risultato del più grande errore di calcolo politico e strategico della storia: il 7 ottobre [2023].

In 600 giorni, Hamas è stata decimata, Hezbollah è a pezzi, il regime di Assad è caduto e le IDF controllano i cieli dell'Iran: i funzionari del regime stanno scappando per salvarsi la vita.

Sinwar, Nasrallah, Haniyeh, Shukr, Deif e innumerevoli altri leader sono stati eliminati. A causa dell'arroganza incontrollata di gran parte del mondo mediorientale, del fanatismo cronico e allucinante, della profonda delusione e della completa negazione della determinazione ebraica e israeliana, i suoi antagonisti hanno subito un crollo catastrofico.

Sollevo questi punti per sottolineare la gravità di ciò che sta accadendo in questo momento.

Israele ha reso un servizio straordinario al mondo. Accettatelo e comprendete che il mondo non sarà mai più lo stesso – e questa è una buona cosa.

🇨🇦 Casey Babb, consigliere min. Difesa.

13/06/2025

Sei Nazionalista o globalista ?
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Esprimiamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia del Carabiniere Carlo Legrottaglie ❤️ 🇮🇹
12/06/2025

Esprimiamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia del Carabiniere Carlo Legrottaglie ❤️ 🇮🇹

Questo è il loro concetto di Democrazia
12/06/2025

Questo è il loro concetto di Democrazia

Bella ciao è il più grosso plagio della storia. Cantata come canto popolare tra la fine dell'ottocento e l'inizio del no...
12/06/2025

Bella ciao è il più grosso plagio della storia. Cantata come canto popolare tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento non aveva nulla a che fare con i canti di guerra né nominava i partigiani. E' una canzone che narra storie di lavoro lontano da casa delle mondine vercellesi che si trasferivano nei campi per raccogliere il riso (attività persa oggi perché quelli che cantano bella ciao contraffatta preferiscono il riso cinese). Solo nel '66 dopo due decenni dalla fine della guerra qualcuno a sinistra ebbe l'idea di cambiare le parole nel tentativo poi riuscito di creare una canzone comunista millantando un presunto merito esclusivo della "lotta di liberazione". Molti sono stati i tentativi falliti di rendere la versione taroccata in parola un canto patriottico e ufficiale dello stato italiano addirittura proponendola in taluni stati di follia a inno nazionale. Tuttavia la bella ciao delle mondine resta un bel canto popolare e quella taroccata un plagio. L'unica canzone ufficiale che rappresenta l'Italia nel mondo e nella storia è Fratelli 'Italia nelle cui parole, che andrebbero fatte studiare nella loro interezza, si descrive esattamente la fierezza dell'essere Italiani. Al limite se proprio dovessi scegliere una canzone di unità popolare sceglierei (e lo dico anche da Italiano del sud) la canzone del Piave sotto le cui note l'Italia intera riconobbe nel milite ignoto il sacrificio e l'onore di essere Italiani. In definitiva la posizione di chi canta bella ciao taroccata è quella di cantare un falso, cosa non nuova a chi ha fatto del comunismo la propria ragione di vita.

Rocco Lombardi

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Rome

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