Il Salotto di Nonna Speranza.

Il Salotto di Nonna Speranza. Sono un giornalista e scrittore. L'unica lotta degna di essere combattuta è quella della cultura
(1)

Sediamoci qui. Da qui si vede più cielo. È consolante l'enorme estensione di questa altezza stellata. La vita, vedendola...
18/08/2025

Sediamoci qui. Da qui si vede più cielo. È consolante l'enorme estensione di questa altezza stellata. La vita, vedendola, fa meno male; passa davanti al nostro viso caldo di vita, il saluto leggero di un lieve ventaglio. Fernando Pessoa.
Pessoa scrittore portoghese, è stato definito insieme a Neruda il poeta più rappresentativo del XX secolo. Famoso, perché autore di opere cosiddette eteronime. Ovvero, scritte dalle tante personalità che sentiva di rappresentare, e che non erano altro che i fantasmi della propria anima, che agitandosi creano personaggi esterni alla persona dell’autore. Ecco come lui stesso definisce siffatti personaggi: “Vado mutando di personalità, vado arricchendomi della capacità di creare nuove personalità, nuovi modi di fingere che io comprenda il mondo, o meglio, di fingere che lo si possa comprendere.” Una delle sue opere eteronime più famose è il cosiddetto libro dell’inquietudine a firma di Bernardo Soares. Il libro contiene centinaia di riflessioni di Soares, una serie di pensieri sparsi che rappresentano la marea di inquietudini che agitano l’animo umano, nello scorrere incessante della vita. I temi della sue riflessioni sono quelli tipici delle opere del grande autore portoghese. Soares riflette sulla vita, sulla morte, sull'anima, sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, ed infine sulle emozioni che nascono dentro e fuori di se. Il libro dell’inquietudine è una sorta di grande zibaldone di leopardiana memoria, in cui l’autore annota in maniera maniacale, ciò che sente. Lui stesso, fa capire al lettore il senso incessante di questo suo “sentire” ogni istante della sua narrazione umana : “Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire” Un’opera che potremmo definire omnia, infatti l’autore impiegò ben 22 anni per completarla. Ogni riflessione è nel contempo un carezza e un colpo. Una vita la sua all’insegna dell’inquietudine, che in maniera circostanziata esprime nelle sue opere, e nel celebre libro dell’inquietudine. L’irrequietezza del suo animo si riverbera sui comportamenti e sulle abitudine della sua breve e tormentata vita. Infatti per l’eccessivo consumo di alcool muore a soli 47 anni di cirrosi epatica. Ma la sua vita sempre appesa ad un filo, non scalfisce la soave bellezza dei suoi versi e dei suoi scritti, in cui è facile riconoscersi: a tal punto da riuscire a sentire le stesse emozioni e sensazioni che Pessoa ci ha lasciato per sempre impresse nei suoi scritti. Ci piace terminare questo breve ritratto del grande poeta e scrittore portoghese con una sua poesia che è una metafora della morte, che lui definisce come una curva che copre la strada impedendone la visione. Ugualmente la curva della morte, impedisce per sempre di vedere e/o rivedere una persona che abbiamo amato. Una lirica davvero bella che merita di essere riletta. Eccola: “la morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto sento i tuoi passi esistere come io esisto. La terra è fatta di cielo. Non ha nido la menzogna. Mai nessuno si è smarrito. Tutto è verità e passaggio.” Insomma Pessoa è davvero il poeta dell’inquietudine.

Il per sempre è composto da molti adesso. Emily Dickinson.    Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amh...
18/08/2025

Il per sempre è composto da molti adesso. Emily Dickinson.
Emily Elizabeth Dickinson (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) è stata una poetessa statunitense, considerata tra i maggiori lirici moderni. Foto:Web

Nel cervello c'è una zona speciale che potremmo chiamare memoria poetica che registra tutto quello che ci affascina o ci...
18/08/2025

Nel cervello c'è una zona speciale che potremmo chiamare memoria poetica che registra tutto quello che ci affascina o ci commuove, cioè che rende bella la nostra vita. Milan Kundera.

Milan Kundera nasce a Brno, nell'attuale repubblica Ceca il giorno 1 aprile 1929. Suo padre Ludvik era un pianista e lo stesso Kundera da giovane è stato per un breve periodo un musicista jazz. Si è però laureato nel 1958 presso la facoltà di arti cinematografiche "AMU" dove ha insegnato successivamente letteratura mondiale. La sua partecipazione ai moti popolari della cosiddetta Primavera di Praga, che contestava il regime ceco, allineato all’Unione Sovietica, gli costò l’espulsione e la perdita della cittadinanza cecoslovacca. Si trasferì in Francia dove visse fino alla morte. La sua produzione letteraria inizia con le poesie. Ma il successo arriva con una serie di racconti dal titolo: “ Amori ridicoli” Nel 1967 la pubblicazione del suo primo romanzo, il potente "Lo scherzo", satira dolorosa della realtà cecoslovacca negli anni del culto della personalità stalinista. Altro libro "L’immortalità", in stile tutto suo, una sorta di saggio-romanzo. Ma il romanzo che lo proietta alla ribalta dell’opinione pubblica mondiale è “ L’insostenibile leggerezza dell’essere”. Un libro che è un mix di storia, autobiografia e amori. Si è spento all'età di 94 anni a Parigi, il giorno 11 luglio 2023.

È tutto così semplice” di Patrizia Cavalli        È tutto così semplice,sì, era così semplice,è tale l’evidenzache quasi...
18/08/2025

È tutto così semplice” di Patrizia Cavalli
È tutto così semplice,
sì, era così semplice,
è tale l’evidenza
che quasi non ci credo.
A questo serve il corpo:
mi tocchi o non mi tocchi,
mi abbracci o mi allontani.
Il resto è per i pazzi.

I grandi artisti non possono essere razionali. Un po’ di follia alberga nei loro animi. Altrimenti non avrebbero potuto produrre capolavori artistici di spessore. Ma un po’ di ragionevole follia, dovrebbe animare anche le nostre vite. Soprattutto nella vita quotidiana. La poetessa Cavalli, scriveva in uno dei suoi testi: “non voglio essere ragionevole. Sono nata per amare, per essere felice.” Ma quante persone rinunciano ad amare: ad essere felici, proprio perché si basano solo ed unicamente sulla “ ragionevolezza”. La felicità è una cosa semplice. In fondo anche l'amore lo è. Basta sentirlo, viverlo senza paura. Nelle sue poesie Cavalli, ci descrive la fisicità. I corpi. Perché l’amore è anche fisicità che va vissuta avvicinandosi, allontanandosi: toccandosi. Solo così si riesce a sentire l’essenza dell’amore.

Patrizia Cavalli (Todi, 17 aprile 1947 – Roma, 21 giugno 2022) è stata una poetessa e scrittrice italiana. E’ considerata una delle voci più importanti ed innovative della poesia contemporanea. Durante il corso dei suoi studi universitari, conosce Elsa Morante, che sarà la prima a scoprire e a valorizzare il suo grande talento poetico. Proprio per questo, Cavalli le dedicò la sua prima raccolta di poesie. La sua unica prova narrativa, la raccolta di prose dal titolo “ Con passi giapponesi”, avvenne nel 2019. Detta raccolta vinse il Premio Campiello, su selezione della Giuria dei Letterati.Morì nel giugno del 2022 a Roma, all'età di 75 anni, dopo una lunga malattia. Lo stile della Cavalli si caratterizza sia per il linguaggio che è decisamente contemporaneo, a tratti familiare, che per la tecnica poetica. Le metriche però sono classiche. I temi trattati sono quelli della vita umana, con le sue gioie e i sui dolori, trattati con una sensibilità fuori dal comune. La grande poetessa fu sempre se stessa. Non esitò, infatti, a dichiarare in una intervista la sia omosessualità. Le sue liriche trasmettono fortissime sensazioni emotive, che lasciano decisamente il segno in chi le legge. Foto: Wikipedia

"Sicché quando gli dissero che era il tempo di lasciare la sua roba, per pensare all’anima, uscì nel cortile come un paz...
17/08/2025

"Sicché quando gli dissero che era il tempo di lasciare la sua roba, per pensare all’anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: “Roba mia, vientene con me!” La roba di Giovanni V***a.. ***a

La rilettura di un famoso passo di Giovanni V***a, giustamente ritenuto fondatore del verismo; corrente letteraria che attenziona la realtà sociale, analizzandola in maniera nuda e cruda, può aiutare la nostra riflessione. In Giovanni V***a, "la roba" è una metafora che indica l’ingordigia umana nell’accumulare bene materiali, che ai tempi in cui sono ambientati i suoi romanzi, consistono in proprietà terriere e animali da allevamento. L’accumulo di beni rappresenta per i personaggi di V***a, l’unico scopo della vita. La “ roba” per i protagonisti dei racconti di V***a, è l’unica molla che li spinge ad andare avanti. Ma sarà anche la causa che porterà alla loro rovina, e allo loro infelicità.Nella novella "La roba", V***a racconta la storia di Mazzarò, un uomo che, partendo da umili origini, riesce ad accumulare una grande quantità di beni. La novella mette in luce il dualismo tra il desiderio di accumulare e la sua eventuale perdita, poiché alla fine, Mazzarò, ossessionato dalla sua "roba", rimane solo e senza affetti. E quando gli dicono che sta per finire la sua parabola terrena, come un pazzo furioso pensa ancora alla sua “ roba”, tanto da voler come una furia uccidere i suoi animali, per portarseli con se, pure nell’ultimo viaggio. La bramosia del possesso, l’avarizia e l’ossessione dei beni materiali, sono la fonte dell’infelicità e della solitudine. Pensare non al possesso di beni materiali, ma al loro usufrutto oculato e sereno, può essere il giusto modo di vivere la nostra vita. Nel contempo cercando, nei limiti delle proprie possibilità di aiutare gli altri. Perché gli altri siamo Noi!
Foto:Web

Solo quelli che rischiano di spingersi troppo lontano possono eventualmente scoprire quanto lontano si possa andare. Tho...
17/08/2025

Solo quelli che rischiano di spingersi troppo lontano possono eventualmente scoprire quanto lontano si possa andare. Thomas Stearns Eliot.

T. S. Eliot, pseudonimo di Thomas Stearns Eliot (Saint Louis, 26 settembre 1888 – Londra, 4 gennaio 1965), è stato un poeta, saggista, critico letterario e drammaturgo statunitense naturalizzato britannico. Nel 1948 venne insignito del premio Nobel per la letteratura. L’opera di Eliot si iscrive alla corrente del cosiddetto modernismo. Detto movimento si sviluppa poco prima dell’inizio della prima guerra mondiale e la seconda. Tra i suoi maggiori esponenti annoveriamo: James Joyce, Virginia Woolf, lo stesso Eliot ed Ezra Pound. Il modernismo rivoluzionò tutte le arti. La novità maggiore delle opere letterarie moderniste è l’uso delle immagini. Per i modernisti l'immagine viene intesa come evocatrice di emozioni che i poeti vogliono trasmettere a chi legge. Gli emuli italiani della poetica modernista sono: Pascoli, Gozzano, Sbarbaro e Montale. La poesia modernista è una poesia di immagini, temi, frammenti: spie rivelatrici della crisi cosmica del poeta moderno. Il linguaggio discorsivo è eliminato. Foto:Thomas_Stearns_Eliot_by_Lady_Ottoline_Morrell_(1934)

“Tenevamo gli occhi fissi nel cielo, e mi pareva che le anime nostre si parlassero attraverso l'epidermide delle nostre ...
17/08/2025

“Tenevamo gli occhi fissi nel cielo, e mi pareva che le anime nostre si parlassero attraverso l'epidermide delle nostre mani e si abbracciassero nei nostri sguardi che s'incontravano nelle stelle.” Giovanni V***a. ***a

Giovanni V***a nasce a Catania il 2 settembre del 1840, in una famiglia dell’aristocrazia siciliana. Il suo primo romanzo di genere storico fu: Amore e patria. Si iscrive a Giurisprudenza per assecondare i desideri del padre. Studi che di seguito abbandonò. Il suo secondo romanzo: "I carbonari della montagna" (1861-1862) in cui vengono raccontate, sempre nel filone del romanzo storico, le vicende dei moti catanesi del 1810-1812, lo pubblicò a sue spese. Entrato a far parte dei circoli letterari più importanti di Firenze pubblicò il suo terzo romanzo: “Una peccatrice” di genere autobiografico. Nel 1870 dà alle stampe, “Storia di una capinera” per le riviste milanesi «Corriere delle Dame» e «La ricamatrice». Iniziano gli anni del successo. Nel 1873, arriva il romanzo “Eva”, scritto negli anni fiorentini, presenta, con un occhio di riguardo al pubblico femminile, l’infelice vicenda sentimentale ed artistica di un giovane pittore bohémien. Di seguito le uscite dei suoi romanzi di successo: “I Malavoglia” e “Mastro don Gesualdo”. Oltre ai romanzi inizia una f***a produzione di novelle. Tra cui la celebre: “Rosso Malpelo” che denuncia la questione dello sfruttamento delle classi popolari in Sicilia. I Malavoglia: suo romanzo più famoso, apre il cosiddetto “ ciclo dei vinti”che nelle intenzioni del grande autore siciliano, voleva dare un quadro completo della società e dei suoi problemi dell’epoca. Il romanzo fu pubblicato nel 1881 a Milano.Lo scrittore, a seguito di una trombosi cerebrale, si spegne a Catania il 27 gennaio del 1922. V***a si allinea nelle sue opere alla corrente letteraria del Verismo. La poetica del “vero” che non nasconde anzi evidenzia con il carattere della denuncia, le condizioni sociali delle classi meno abbienti. Lo scrittore esprime al riguardo tutto il suo pessimismo, per l’impossibilità, nonostante gli sforzi, delle classi popolari di elevarsi trovando collocazione nella società dell’epoca classista e diseguale. L’esempio più eclatante è quello della famiglia Malavoglia, che proprio per la sua voglia di acquisire una diversa posizione economico sociale, finisce per disintegrarsi. Oggi diremmo che l’ascensore sociale per le classi povere descritte dal V***a restava tristemente bloccato, condannando i poveri a restare poveri, nonostante i loro affanni e i loro sforzi. La visione della vita di V***a è dolorosa, anzi tragica. Lo scrittore siciliano osserva gli uomini che non riescono a sfuggire al proprio tragico destino. Destino che li condanna inesorabilmente ad una vita infelice. Al dolore di una condizione sociale immobile fin dalla nascita, che non si modifica nel corso della vita. Anzi peggiora.

L’ultimo suono del tuo addio di Luis Sepulveda            L’ultimo suono del tuo addio,mi disse che non sapevo nullae ch...
17/08/2025

L’ultimo suono del tuo addio di Luis Sepulveda
L’ultimo suono del tuo addio,
mi disse che non sapevo nulla
e che era giunto
il tempo necessario
di imparare i perché della materia.
Così, tra pietra e pietra
seppi che sommare è unire
e che sottrarre ci lascia
soli e vuoti.
Che i colori riflettono
l’ingenua volontà dell’occhio.
Che i solfeggi e i sol
implorano la fame dell’udito.
Che le strade e la polvere
sono la ragione dei passi.
Che la strada più breve
fra due punti
è il cerchio che li unisce
in un abbraccio sorpreso.
Che due più due
può essere un brano di Vivaldi.
Che i geni amabili
abitano le bottiglie del buon vino.
Con tutto questo già appreso
tornai a disfare l’eco del tuo addio
e al suo posto palpitante a scrivere
La Più Bella Storia d’Amore
ma, come dice l’adagio
non si finisce mai
di imparare e di dubitare.
E così, ancora una volta
tanto facilmente come nasce una rosa
o si morde la coda una stella fugace,
seppi che la mia opera era stata scritta
perché La Più Bella Storia d’Amore
è possibile solo
nella serena e inquietante
calligrafia dei tuoi occhi.
Gli addii sono sempre come un uragano che si scatena sulle nostre vite, portando dolore, smarrimento, ed angoscia. Un senso di impotenza se possibile ancora più doloroso a sopportarsi. L’addio è il tema della stupenda poesia di Sepulveda. “Sommare è unire, sottrarre ci lascia vuoti e soli”. Versi mirabili che rendono alla perfezione la tempesta che avvolge l’animo al triste suono dell’addio. Il finale descrive la fase dei ricordi che avvolgono la mente ad ogni istante. A volte sembra che un treno di ricordi deragli su di Noi. Resta il tempo di considerare, come scrive il Poeta nel finale della sua lirica, che: “La Più Bella Storia d’Amore è possibile solo nella serena e inquietante calligrafia dei tuoi occhi".
Luis Sepúlveda Calfucura noto come Luis Sepùlveda è stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta, regista e attivista cileno naturalizzato francese. Definito come L’ultimo dei combattenti è morto a 71 anni, causa Covid. Autore di tanti successi, tra cui «La gabbianella e il gatto», era nato a Ovalle nel 1949, Non solo romanziere di successo, ma anche strenuo attivista per i diritti civili nel suo Paese, che aveva dovuto lasciare dopo l’incarcerazione subita da parte del regime di Augusto Pinochet. Ma le sue battaglie per i diritti dei popoli indigeni del Sud America, lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Così come la sua fiera opposizione contro il razzismo dilagante in Europa.

16/08/2025

“E mi piace la notte ascoltare le stelle. Sono come cinquecento milioni di sonagli.» (Antoine de Saint-Exupéry - Dal lib...
16/08/2025

“E mi piace la notte ascoltare le stelle. Sono come cinquecento milioni di sonagli.» (Antoine de Saint-Exupéry - Dal libro, Il Piccolo Principe)

Il mio animo era rimasto semplice, pulito, sempre in attesa che qualche cosa di bello si configurasse al mio orizzonte. ...
15/08/2025

Il mio animo era rimasto semplice, pulito, sempre in attesa che qualche cosa di bello si configurasse al mio orizzonte. Alda Merini.. Buon Ferragosto a tutti i sostenitori della pagina.

"Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo ...
14/08/2025

"Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo..."
Alda Merini Foto:Web

Indirizzo

Rome

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Il Salotto di Nonna Speranza. pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Il Salotto di Nonna Speranza.:

Condividi