27/05/2025
“Rara eleganza e dolcezza”, “un maestro di sensibilità e metodo” che fa “della rievocazione del lutto […] occasione di riflessione, analisi, ristrutturazione di sé”.
Mariano Sabatini
“Cesaro non cerca facili consolazioni, non costruisce un monumento alla nostalgia: mette in fila parole che sembrano ve**re direttamente da una ferita mai chiusa, ma le illumina con una dolcezza che sa di gratitudine e di sopravvivenza”.
“La sua prosa è lieve e dolorosa insieme”.
Maria Elena Casanova, Tgcom24.it
“L’autopsia di un lutto, dove non c’è spazio per le emozioni”… “un’indagine chirurgica del dolore”.
Lucia Esposito, “Libero”.
“Un viaggio straziante in un lutto antico, raccontato con parole taglienti come lame”.
Erica Manna.
“Pagine assorte, gravide di rancore represso ma soprattutto di straziata poesia”.
Sergio Pent: “tuttolibri”, La Stampa.
"Una lunga lettera, che si fa ricerca di senso, riflessione amara sul significato dell'esistenza e sulla morte, sulla gratuità e insondabilità del dolore".
Marzia Fontana: La Lettura, Corriere della Sera.
Sono solo alcuni dei pensieri rivolti all'ultimo libro di Giuseppe Cesaro, "Fatico a ricordare il tuo viso, E ancora di più, la tua voce".
Nell'intervista che ha rilasciato ad Ivan Fedele, il percorso emozionante e suggestivo di un'avventura umana. Le parole che restano, le parole che nutrono.
Grazie Giuseppe, per questo nuovo meraviglioso dono.
Giuseppe Cesaro
Ivan Fedele
Intervista a Giuseppe Cesaro A cura di Ivan Fedele Giuseppe Cesaro nasce a Sestri Levante il 12 marzo del 1961. Si appassiona ben presto alla musica e alla parola scritta. Mancino come Paul McCartney, del quale è un grande estimatore, impara a suonare la chitarra da ragazzino. Collabora con le rivi...