03/12/2025
Ogni 3 dicembre ricorre la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, un appuntamento istituito per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti, le sfide e le conquiste delle persone con disabilità. È una data importante, capace di accendere i riflettori su temi spesso trascurati: l’inclusione, l’accessibilità, il diritto allo studio e al lavoro, la partecipazione piena e attiva alla vita sociale.
Ma questa giornata, per quanto significativa, non dovrebbe essere l’unico momento in cui ci ricordiamo che milioni di persone convivono quotidianamente con barriere fisiche, culturali o burocratiche, che potrebbero essere eliminate con impegno e volontà. Per chi vive la disabilità, o per chi la affronta insieme a un familiare, non esiste un “giorno dedicato”: esistono giorni reali, pieni, faticosi, fatti di conquiste e di ostacoli, di autonomia ricercata e talvolta negata.
Proprio per questo il senso più autentico della ricorrenza non sta nella celebrazione, ma nel rinnovare una responsabilità collettiva: rendere la società più accessibile ogni giorno dell’anno. Significa costruire scuole inclusive, progettare città senza barriere, garantire servizi adeguati, ascoltare le persone che vivono la disabilità anziché parlare al loro posto. Significa, soprattutto, riconoscere che la diversità non è un’eccezione da tollerare, ma una componente naturale della comunità.
La giornata del 3 dicembre può essere un punto di partenza, non un traguardo: un promemoria per ricordarci quanto ancora c’è da fare e quanto è importante agire in prima persona. Perché la dignità, i diritti e la piena partecipazione delle persone con disabilità non possono essere “celebrati” una volta l’anno: devono essere garantiti, rispettati e difesi ogni giorno.