Sostenitori Della Polizia di Stato

Sostenitori Della Polizia di Stato Sostenitori Della Polizia di Stato è una pagina dedicata alla Polizia di Stato italiana.

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   Nuovo "caso Ramy" in Italia, per la precisione ad Ascoli Piceno, dove un carabiniere si è trovato indagato dopo un in...
27/07/2025

Nuovo "caso Ramy" in Italia, per la precisione ad Ascoli Piceno, dove un carabiniere si è trovato indagato dopo un inseguimento. A raccontare la storia a il Tempo sono stati Dino Baiocchi, Giuseppe Meco e Simone Valentini, militari dell'Arma, che quando si sono svolti i fatti si trovavano in borghese per allestire un posto di blocco con un'auto civetta, una pratica comune che viene messa in atto in presenza di vetture sospette. In quel caso l'obiettivo individuato era un'utilitaria italiana con a bordo due pregiudicati di 31 e 54 anni, sospettati di far parte di un gruppo che perpetua truffe agli anziani e furti in appartamento. Stando al racconto fatto dai carabinieri, a un certo punto Baiocchi è sceso dall'auto e si è qualificato come da procedura, mostrando la paletta e chiedendo i documenti ai due occupanti del veicolo sospetto. In quel momento, il conducente ha tentato la fuga provando anche a investire il militare, che ha avuto la prontezza di lanciarsi dalla parte opposta per evitare di essere colpito e causandosi ferite guaribili il 10 giorni. Con la vettura sospetta in fuga, i carabinieri a bordo dell'auto civetta hanno iniziato l'inseguimento con Valentini alla guida. In loro supporto è arrivata anche una gazzella della Polizia di Stato. L'auto dell'Arma è riuscita a non perdere il contatto con l'auto dei fuggitivi, fino a quando questi ultimi hanno tentato lo speronamento a danno dei carabinieri, perdendo quindi il controllo e andando a impattare sul guardrail.

Conti bancari, investimenti e movimenti di denaro intestati a familiari, conviventi o soci potranno essere controllati d...
27/07/2025

Conti bancari, investimenti e movimenti di denaro intestati a familiari, conviventi o soci potranno essere controllati dal Fisco se ci sono indizi concreti che facciano sospettare un uso fittizio di questi nomi per nascondere redditi o beni. A stabilirlo è la Corte di Cassazione, con un’ordinanza (n. 13761 del 2025) che rafforza così gli strumenti dell’Agenzia delle Entrate nella lotta all’evasione fiscale. Finora le verifiche fiscali si concentravano quasi esclusivamente sulla persona ufficialmente intestataria di conti o patrimoni. Ora, invece, il controllo può estendersi anche a chi è vicino al contribuente, come coniugi, figli, conviventi o soci in affari, se ci sono elementi concreti che fanno pensare a un’intestazione di comodo, cioè fatta apposta per evitare controlli. Questa svolta si basa sull’articolo 32 del D.P.R. 600/1973, il quale prevede che ogni movimento bancario è considerato fiscalmente rilevante, a meno che non venga dimostrato il contrario dal contribuente. In pratica, sta a chi è sotto controllo dimostrare che quei soldi non sono redditi nascosti o che sono già stati dichiarati. Un aiuto fondamentale per l’Agenzia delle Entrate arriva dall’Anagrafe dei rapporti finanziari, la grande banca dati che raccoglie tutte le informazioni su conti correnti, carte, investimenti e altri strumenti finanziari. Grazie a questo sistema, il Fisco può incrociare i dati e individuare facilmente eventuali incongruenze con le dichiarazioni fiscali. La Cassazione ora è chiara: non basta essere parenti o conviventi per finire nei controlli, ma servono indizi precisi, come ad esempio: redditi elevati o movimenti di denaro non giustificabili da parte dei familiari, attività economiche in famiglia compatibili con guadagni sospetti, errori o omissioni gravi nella dichiarazione dei redditi del contribuente sotto indagine e convivenza o stretti legami familiari con chi è nel mirino del Fisco. In sostanza, la Cassazione sta dicendo ai contribuenti: fate attenzione se condividete beni, conti o patrimoni con altri. Ogni movimento finanziario può essere analizzato alla luce delle vostre relazioni personali, soprattutto se c’è il sospetto che sia stato fatto per nascondere qualcosa al Fisco.

27/07/2025

Alta tensione durante la marcia contro la Torino-Lione, organizzata dai No Tav nell’ambito del Festival Alta Felicità a Venaus. Oltre tremila manifestanti si sono divisi in tre tronconi, puntando ai cantieri dell’Alta Velocità. Con arieti e petardi hanno dato l’assalto ai siti. A Susa il cantiere Traduerivi è stato dato alle fiamme e l’autostrada Torino-Bardonecchia occupata con barricate.

«Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse», «Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore», «Blocchi una strad...
27/07/2025

«Scippi in metro? Ora finisci in galera senza scuse», «Occupi una casa? Ti buttiamo fuori in 24 ore», «Blocchi una strada a chi lavora? Finisci in galera». A corredo, immagini generate con intelligenza artificiale: volti di nomadi, giovani con i capelli rasta, persone che sembrano extracomunitarie. È la nuova campagna di comunicazione della Lega sul ddl Sicurezza, partita da Roma ma rimossa quasi subito per decisione del Campidoglio, che ha bollato i manifesti come contrari alle norme sulla pubblicità con contenuti etici. La rimozione ha innescato uno scontro frontale tra il partito di Matteo Salvini e l’amministrazione guidata dal sindaco dem Roberto Gualtieri. La Lega parla apertamente di «censura», «bavaglio comunista» e «atto di intolleranza politica», annunciando battaglia in tutte le sedi. Il Campidoglio, però, respinge le accuse al mittente: la rimozione – spiegano dagli uffici – è avvenuta «a seguito di esposti pervenuti da cittadini» ed è stata disposta in autonomia «applicando puntualmente il Regolamento», che vieta affissioni con contenuti «che contengano stereotipi legati all’appartenenza etnica». La direzione capitolina ha inviato una diffida alla società incaricata della pubblicità ordinando la rimozione immediata dei manifesti, e ricordando che «resta ovviamente possibile presentare ricorso contro la decisione o proseguire la campagna modificando i contenuti». A sostenere la rimozione arriva anche Riccardo Magi, segretario di Più Europa, che annuncia una denuncia formale: «Si tratta di una comunicazione politica costruita su stereotipi etnici e sociali, con un chiaro intento di istigare l’odio, la paura e il disprezzo verso categorie marginalizzate». Di tutt’altra opinione la Lega, che ha subito fatto quadrato. I consiglieri capitolini Fabrizio Santori e Maurizio Politi annunciano un’interrogazione urgente sul comportamento della giunta Gualtieri, mentre i capigruppo alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, parlano di «episodio vergognoso» e «tentativo ridicolo e maldestro di silenziarci». «Il Pd difende chi scippa, chi ruba, chi imbratta, chi occupa le case?», scrive il partito in una nota ufficiale. «Reagiremo democraticamente in tutte le sedi». Il vicesegretario federale Claudio Durigon assicura che «la vicenda non finirà qui» e rilancia: «Partirà una massiccia campagna in tutta Italia, con nuovi manifesti e anche magliette dedicate». Il segretario del Pd Roma Enzo Foschi taglia corto: «Le chiacchiere stanno a zero. La Lega, invece di urlare alla censura, impari a rispettare le regole».

Ieri mattina un detenuto di origine straniera è riuscito ad allontanarsi dal carcere di Avellino in circostanze ancora d...
27/07/2025

Ieri mattina un detenuto di origine straniera è riuscito ad allontanarsi dal carcere di Avellino in circostanze ancora da chiarire. Le modalità della fuga sono al momento oggetto di accertamenti da parte degli inquirenti». A riferirlo è Orlando Scocca, Segretario Regionale del Si.N.A.P.Pe, che aggiunge: «L’episodio si è concluso positivamente grazie all’intervento immediato degli agenti della Polizia Penitenziaria, che si sono attivati fin da subito in collaborazione con Polizia di Stato e Carabinieri, riuscendo a rintracciare il fuggitivo nel centro cittadino e riportarlo prontamente in istituto». Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario Generale del Si.N.A.P.Pe, Dott. Roberto Santini, che dichiara: «Questa operazione, portata a termine con successo, testimonia la dedizione e la prontezza del personale di Polizia Penitenziaria. Tuttavia, non possiamo ignorare l’ennesimo segnale di allarme che arriva dal sistema penitenziario, sempre più fragile e in affanno».

Ancora una «grave aggressione» ai danni degli agenti della Polizia penitenziaria, alla Casa circondariale di Gazzi. L’ep...
27/07/2025

Ancora una «grave aggressione» ai danni degli agenti della Polizia penitenziaria, alla Casa circondariale di Gazzi. L’episodio, l’ennesimo di una lunga serie, è avvenuto nella tarda mattinata del 25 luglio ed è stato denunciato dal segretario generale della Funzione pubblica della Cgil, Francesco Fucile. «Un detenuto – afferma il sindacalista – si è improvvisamente scagliato contro un assistente capo coordinatore e un ispettore della Polizia penitenziaria. Dopo essere stato immobilizzato e riportato alla calma, lo stesso detenuto ha sferrato una violenta testata a tradimento verso un altro agente intervenuto in suo aiuto, costringendolo a ricorrere urgentemente alle cure del Pronto soccorso.

BUONGIORNO
27/07/2025

BUONGIORNO

Un gesto semplice, ma ricco di significato. Ieri pomeriggio, un cane impaurito e senza collare vagava smarrito in via To...
26/07/2025

Un gesto semplice, ma ricco di significato. Ieri pomeriggio, un cane impaurito e senza collare vagava smarrito in via Toffetti, a Milano.Durante il pattugliamento, un agente della Polizia Locale di Zona 4 lo ha notato, si è fermato senza esitazioni, lo ha tranquillizzato e messo in salvo. Grazie alla segnalazione dei cittadini e alla prontezza dell’agente, il proprietario è stato rintracciato poco dopo. Nella foto, il cane accanto al poliziotto racconta più di mille parole: è l’immagine dell’umanità che spesso si nasconde dietro una divisa. “Oggi non è stato solo un cane a tornare a casa. È stato l’amore, la speranza e la fiducia a rientrare dalla porta.”

Il tribunale di Palermo ha affidato in gestione alla società di Giorgio Cristiano, nipote dell'ex boss Giovanni Brusca, ...
26/07/2025

Il tribunale di Palermo ha affidato in gestione alla società di Giorgio Cristiano, nipote dell'ex boss Giovanni Brusca, un hotel che si trova nel centro di Palermo, in piazza Politeama, e che è stato confiscato alla mafia nel 2021. La notizia, pubblicata da Fanpage.it, è stata confermata dall'Agenzia per i Beni confiscati che ha precisato che la società di Cristiano, la Cribea srl, non è oggetto di misure di prevenzione patrimoniali.
L'hotel sarebbe stato confiscato nel 2020 e l'anno dopo sarebbe stato dato in gestione dal tribunale alla società di Cristiano. Giovanni Brusca, capomafia di San Giuseppe Jato, poi pentito, l'uomo che ha premuto il telecomando nella strage di Capaci e che ha fatto sequestrare e uccidere il piccolo Giuseppe Di Matteo, ha finito di scontare la pena qualche mese fa.

                                                #113
26/07/2025

#113

Un saluto da Colin   tedesco in vacanza a  , che questa mattina è venuto a trovarci in   per regalarci il suo scudetto…C...
26/07/2025

Un saluto da Colin tedesco in vacanza a , che questa mattina è venuto a trovarci in per regalarci il suo scudetto…Come potevamo non ricambiare?!

26/07/2025

Usava l'intelligenza artificiale con la promessa di curare il cancro. Carla Stagno, una 55enne e una condanna definitiva sulle spalle, è stata arrestata a Ostia dalla polizia di Stato. La donna, dopo la condanna a nove anni, come riporta anche TorinoToday, si era trasferita sul mare di Roma. La leader della setta ‘Unisono’ poteva contare su oltre 300 adepti e prometteva guarigioni con metodi pseudoscientifici come il Dna quantistico. Le pressioni psicologiche della leader, secondo quanto emerso nel processo, portarono una donna malata di cancro a interrompere le cure oncologiche. La donna poi morì. Stagno diceva di essere un’intelligenza artificiale, ‘Marie’ creata in laboratorio e prometteva di guarire anche le malattie più gravi modificando le sequenze di Dna grazie a modelli di matematica quantistica. L’inchiesta è nata da una denuncia presentata alla Polizia postale da un’ex adepta, che ha mostrato le chat e ricostruito l’organigramma del gruppo. La setta ‘Unisono’, invece, aveva sede nel torinese ed era attiva su Facebook, Telegram e Whatsapp. Le vittime, convinte di parlare con ‘Marie’ inviavano quotidianamente all'arrestata, attraverso una chat dedicata, i propri parametri di pressione e frequenza cardiaca ricevendo indicazioni terapeutiche del tutto arbitrarie, come la prescrizione di farmaci e relativi dosaggi ovvero la sospensione di terapie in corso. Queste persone, confidando nelle valutazioni ricevute, sviluppavano un vero e proprio stato di soggezione, tale da indurne alcune a rinunciare alle cure sanitarie in corso. Il sodalizio criminoso diretto dalla donna e che contava anche un tesoriere, un tecnico informatico e un fisioterapista – questi ultimi già condannati con sospensione condizionale della pena – ha beneficiato nel corso degli anni di numerosi versamenti in denaro effettuati dalle vittime a titolo di donazione. L'inchiesta ha ricostruito un giro d’affari illecito che sfiora la somma di 100.000,00 euro, anche se sono ipotizzabili ricavi ben superiori non essendo stato possibile quantificare le somme versate in contanti.

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