Michele Mazzeo

Michele Mazzeo Racconto lo sport e il motorsport

Vasseur carica la Ferrari in vista del GP del Brasile e fissa l'obiettivo: "Mantenere lo slancio di Austin e Città del M...
05/11/2025

Vasseur carica la Ferrari in vista del GP del Brasile e fissa l'obiettivo: "Mantenere lo slancio di Austin e Città del Messico"

La Ferrari arriva a Interlagos con fiducia e pragmatismo. Dopo i due podi consecutivi di Austin e Città del Messico, la squadra di Maranello vuole mantenere lo slancio e consolidare il secondo posto nel Mondiale Costruttori, aumentando il vantaggio, attualmente di un solo punto, sulla Mercedes. Ma il formato Sprint del weekend brasiliano riduce al minimo i margini d’errore: una sola sessione di prove libere e poi subito dentro la competizione.

Frederic Vasseur lo sa bene. "A Interlagos affronteremo il quinto weekend Sprint della stagione, che rappresenta un’altra prova impegnativa per tutta la squadra, sia dal punto di vista fisico che mentale", ha dichiarato il team principal. "In un formato così compatto, ogni dettaglio conta ancora di più: dal lavoro di preparazione svolto a Maranello al supporto in tempo reale dal remote garage".

È un messaggio chiaro: la Ferrari deve restare concentrata sull’esecuzione, la parola chiave del metodo Vasseur. Il manager francese ha costruito la ripresa della scuderia proprio sulla disciplina e sulla precisione operativa, trasformando la continuità tecnica in risultati concreti. "Arriviamo in Brasile carichi e positivi, reduci da due fine settimana solidi ad Austin e Città del Messico, nei quali abbiamo massimizzato il potenziale della vettura. L’obiettivo è mantenere questo slancio, concentrarci sull’esecuzione e farci trovare pronti ad affrontare qualunque condizione meteo che potremo incontrare a San Paolo".

Il circuito di Interlagos, con i suoi saliscendi e le curve tecniche del settore centrale, rappresenta un banco di prova completo per piloti e ingegneri. Qui la SF-25 dovrà trovare il giusto compromesso tra carico aerodinamico e velocità di punta, sfruttando le zone DRS senza compromettere la trazione. La variabile meteo, spesso decisiva a San Paolo, impone una gestione perfetta di gomme e strategie: la pioggia, in questo periodo, è un rischio costante.

Con 58 punti in palio e un solo turno di libere, la Ferrari non potrà permettersi esitazioni. La chiave sarà la rapidità di adattamento e la connessione continua con il quartier generale di Maranello. L’obiettivo immediato è restare davanti alla Mercedes, ma la sfida più grande è proseguire nella costruzione di una mentalità vincente: quella che Vasseur definisce “perfezione operativa”.

In Brasile, più che il risultato, dunque conterà la conferma che la Ferrari ha trovato la direzione giusta.

Bulega nervoso per il debutto in MotoGP con Ducati a Portimao: "Sono contento ma anche un po' teso". E arriva il messagg...
05/11/2025

Bulega nervoso per il debutto in MotoGP con Ducati a Portimao: "Sono contento ma anche un po' teso". E arriva il messaggio di Toprak

Nicolò Bulega si prepara al weekend più importante della sua carriera. Il vicecampione del mondo Superbike farà il suo debutto in MotoGP a Portimao, dove sostituirà l’infortunato Marc Marquez nel team ufficiale Ducati per gli ultimi due round del Mondiale.

Per il pilota emiliano è un ritorno nel paddock del Motomondiale dopo sei anni tra Moto3 e Moto2, prima della rinascita nel WorldSBK, dove in due stagioni si è affermato come il principale rivale di Toprak Razgatlioglu. Dopo il titolo Supersport 2023 e il secondo posto nel campionato Superbike 2025, Bulega è diventato il volto nuovo più atteso del motociclismo italiano.

La scorsa settimana ha avuto il primo contatto con la Desmosedici GP25 in un test privato a Jerez. Ora lo attende l’esame più difficile, contro i migliori piloti del mondo e su una pista che conosce bene. "Sono contento e allo stesso tempo un po’ teso per questo debutto. Voglio godermi il momento, ma anche fare un bel lavoro con tutta la squadra. Non ho aspettative a livello di risultati, voglio iniziare a prendere fiducia sulla Desmosedici GP. Consideriamo anche che gireremo su un tracciato molto particolare e impegnativo come quello di Portimao", ha detto Bulega.

Nonostante l’esordio nella classe regina, il suo futuro immediato resta nel WorldSBK, dove correrà anche nel 2026, affiancando Michele Pirro nei test MotoGP. In molti lo vedono già come uno dei candidati più credibili per un posto fisso Ducati nella nuova era Pirelli 2027.

A osservare il debutto ci sarà anche Toprak Razgatlioglu, fresco campione del mondo Superbike e prossimo al passaggio in MotoGP con la Yamaha Pramac nel 2026. L’ultimo biennio ha visto i due sfidarsi ruota a ruota in Superbike, con duelli spettacolari come quelli di Portimao, spesso decisi in volata.

"Bulega è molto forte e la Ducati è una moto molto valida per quella pista. Spero che possa lottare per la top-10, perché sarebbe importante per tutto il WorldSBK", ha dichiarato il turco, che seguirà con attenzione il debutto del suo ex rivale.

Tra emozione e concentrazione, Bulega sa che a Portimao non sarà solo un debutto: è il primo passo verso la MotoGP, con gli occhi del paddock, e di Toprak, puntati su di lui.

Ducati svela le nuove moto stradali dedicate a Marc Marquez e Pecco Bagnaia: ecco come sono le Panigale V2 MM93 e FB63Du...
05/11/2025

Ducati svela le nuove moto stradali dedicate a Marc Marquez e Pecco Bagnaia: ecco come sono le Panigale V2 MM93 e FB63

Ducati celebra i suoi campioni MotoGP con due nuove Panigale V2 in edizione speciale dedicate a Marc Marquez e Francesco Bagnaia. Le versioni MM93 e FB63 riprendono grafiche e dettagli delle Desmosedici ufficiali, diventando veri oggetti da collezione per gli appassionati della Rossa di Borgo Panigale.

La Panigale V2 MM93 sfoggia il grande numero 93 sulle carene laterali, richiamando la livrea della moto guidata da Marquez nei suoi primi test Ducati a Barcellona nel 2024. La FB63, invece, riprende il motivo camo rosso e nero del casco e dell’equipaggiamento usato da Bagnaia nel 2025, con il suo numero 63 e l’adesivo “GoFree” in evidenza. Su entrambe spicca il numero personale sulla parte anteriore, firma inequivocabile dei due campioni.

Basate sulla Panigale V2 S, le nuove versioni speciali introducono un equipaggiamento tecnico migliorato. Tra gli aggiornamenti più rilevanti ci sono i cerchi forgiati in alluminio, più leggeri di 1,5 kg rispetto a quelli standard e capaci di ridurre l’inerzia fino al 27% all’anteriore e 21% al posteriore. Completano la dotazione un ammortizzatore di sterzo Öhlins regolabile, manubri clip-on ribassati, una piastra di sterzo ricavata dal pieno con numero di serie inciso, un parabrezza racing più alto e manopole ispirate alla Desmosedici GP, che secondo Ducati “migliorano la presa”.

Queste Panigale V2 celebrative si inseriscono nel contesto del centenario Ducati, che a Eicma 2025 (da giovedì 6 a domenica 9 novembre alla Fiera di Milano) porta una gamma più ampia e tecnologicamente evoluta che mai, coronando un anno di successi in MotoGP e Superbike. La doppia dedica a Marquez e Bagnaia è anche un tributo al dominio sportivo e all’immagine vincente della casa bolognese.

Le Panigale V2 MM93 e FB63 saranno disponibili da marzo 2026 presso i concessionari europei (aprile negli Stati Uniti, luglio in Giappone e Australia) a un prezzo di 22.190 euro, circa 3.000 euro in più rispetto alla V2 S standard. Due moto simbolo della fusione tra tecnologia racing e stile Ducati, pensate per chi vuole portare su strada lo spirito dei due protagonisti del Mondiale MotoGP.

È morto Andrea De Adamich: ex pilota, voce e volto della Formula 1 per intere generazioni di appassionatiÈ morto a 84 an...
05/11/2025

È morto Andrea De Adamich: ex pilota, voce e volto della Formula 1 per intere generazioni di appassionati

È morto a 84 anni Andrea De Adamich, ex pilota di Formula 1 e storico volto televisivo dei motori. La notizia lascia un vuoto profondo non solo nel mondo del motorsport, ma anche in chi, come me, si è appassionato alle corse ascoltando la sua voce, imparando da lui, senza che forse lo sapesse, cosa significasse davvero raccontare questo sport.

Nato a Trieste, De Adamich è stato uno dei simboli del motorsport italiano. La sua carriera cominciò nel 1962 e si consolidò con il titolo italiano di Formula 3 nel 1965, che gli aprì le porte dell’Alfa Romeo. Con la casa di Arese vinse due Campionati Europeo Turismo (1966 e 1967) alla guida della Giulia GTA, prima di approdare in Formula 1. Tra il 1968 e il 1973 corse con Ferrari, McLaren, March, Surtees e Brabham, alternando la massima categoria al Mondiale Prototipi, dove ottenne due vittorie con Alfa Romeo.

Dopo il ritiro nel 1974, a seguito di un grave incidente a Silverstone, De Adamich divenne una delle voci più riconoscibili della televisione italiana. Dal 1978 al 2009 fu protagonista del programma “Grand Prix” su Mediaset, insieme a Guido Schittone. La sua competenza tecnica, unita a un tono sempre misurato e appassionato, lo resero il punto di riferimento di intere generazioni. Per molti, me compreso, era la voce della domenica, quella che accompagnava i primi sogni di Formula 1.

Nel 1991 fondò il Centro Internazionale Guida Sicura all’Autodromo di Varano de’ Melegari, progetto che trasformò la sua esperienza in un impegno concreto per la sicurezza stradale. Nel 2022 era stato insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

Con Andrea De Adamich se ne va un uomo che ha saputo unire competenza e passione, un maestro inconsapevole per tanti di noi cresciuti con la sua voce. Il suo modo di raccontare le corse resterà, come un’eco familiare, nel ricordo di chi ha imparato ad amare la Formula 1 grazie a lui.

Condoglianze da parte mia a tutta la famiglia. Un grande abbraccio.

Ho avuto il grande piacere di fare una lunga chiacchierata con Francesco Cigarini, ex meccanico storico della Ferrari e ...
05/11/2025

Ho avuto il grande piacere di fare una lunga chiacchierata con Francesco Cigarini, ex meccanico storico della Ferrari e figura chiave nell'era Schumacher, testimone diretto di un modello di squadra che oggi sembra lontano.

Una chiacchierata tra appassionati di Formula 1 che si snoda tra presente, passato e futuro, con un unico filo conduttore: la Ferrari di ieri, di oggi e di domani. Ne è venuta fuori una bellissima intervista che vi consiglio di leggere fino in fondo (in calce trovate il link).

Cigarini ha trascorso oltre vent'anni nei box Ferrari, dal periodo d'oro con Michael Schumacher fino alle stagioni più turbolente dell'era post-Todt. Meccanico esperto e uomo di pista abituato a lavorare sotto pressione, è stato protagonista di momenti simbolici della storia recente della Scuderia, dai pit-stop decisivi (uno dei quali gli costò anche la frattura di tibia e perone, quando nel GP del Bahrain del 2018 fu investito dalla monoposto di Raikkonen) ai test che hanno cambiato il corso delle stagioni. Oggi, dopo aver lasciato Maranello, è una delle voci più lucide nel leggere le dinamiche interne della Formula 1 moderna: conosce la Ferrari dal suo lato più umano, quello delle persone che costruiscono la vittoria un dado alla volta.

Nell'intervista che trovate su Fanpage.it, Cigarini spiega perché "sbloccare le idee" è la vera chiave per risalire la china e perché la Ferrari dovrebbe avere il coraggio di seguire Hamilton anche quando il cronometro dà ragione a Leclerc: "È successo anche con Schumacher e Todt, all'inizio servì pazienza".

Parla inoltre della necessità di stabilità interna, di una leadership che non viva di rivoluzioni e dell'importanza di chi, in pista, sa ancora "sporcarsi le mani" per risolvere i problemi. Racconta retroscena inediti, dagli scarichi saldati in pista nei test di Valencia 2013 al segreto dietro la vittoria di Alonso a Monza 2010, e spiega cosa significhi davvero "essere Ferrari": lavorare non per sé, ma per mantenere vivo un mito.

Dopo averla letta (è un po' lunga ma vi assicuro che ne vale la pena) fatemi sapere cosa ne pensate.

Qui trovate l'intervista integrale: https://www.fanpage.it/sport/motori/cigarini-ex-ingegnere-ferrari-seguano-hamilton-anche-se-leclerc-va-piu-forte-come-con-schumacher/

Perché l'ultimo post della Ferrari sui social è divenuto virale in Brasile (e ovunque si parla portoghese)Alla vigilia d...
04/11/2025

Perché l'ultimo post della Ferrari sui social è divenuto virale in Brasile (e ovunque si parla portoghese)

Alla vigilia del Gran Premio del Brasile, la Ferrari ha pubblicato sui propri canali social un post di anteprima per la gara di San Paolo. L’immagine, accompagnata dalla scritta “São GP”, voleva essere un gioco di parole con il nome della città (São Paulo). Ma in Brasile è diventata rapidamente virale per un motivo imprevisto: il doppio senso linguistico ha scatenato ironie e battute sui social.

In portoghese, infatti, “São” è la terza persona plurale del presente indicativo del verbo ser (“essere”) e significa dunque “sono” o “loro sono”. Il problema nasce dalla seconda parte, “GP”, che nello slang brasiliano indica tutt’altro rispetto a “Gran Premio”: è l’abbreviazione di “garota de programa”, espressione usata per definire una donna di facili costumi. Tradotta alla lettera, quindi, la frase “São GP” diventa un imbarazzante “Loro sono prostitute”.

Il fraintendimento non è passato inosservato. Molti utenti, soprattutto su X (ex Twitter), hanno commentato ironicamente il post:
“E Paulo? Non va a GP?” e via con migliaia di commenti di questo tenore che prendo in giro la Rossa per la piccola gaffe.

Nonostante le reazioni e il fraintendimento virale, la Ferrari non ha rimosso né modificato il post. L’obiettivo del team di Maranello era semplicemente promuovere il weekend di Interlagos, ma il risultato è stato una gaffe globale che ha fatto il giro di Brasile, Portogallo e di tutti i Paesi lusofoni. Un episodio che dimostra come anche un dettaglio linguistico possa trasformarsi, in pochi minuti, in una gaffe che fa il giro del mondo.

Williams cambia pelle per il 2026, annunciate due novità (ma solo una interessa gli appassionati di Formula 1)La stagion...
04/11/2025

Williams cambia pelle per il 2026, annunciate due novità (ma solo una interessa gli appassionati di Formula 1)

La stagione 2025 di Formula 1 non è ancora finita, mancano ancora quattro Gran Premi, ma a Grove si guarda già al futuro. La Williams, protagonista di un’annata positiva che la vede al quinto posto tra i Costruttori, ha annunciato due importanti novità in vista del 2026. Solo una, però, farà davvero felici gli appassionati di motorsport.

La prima riguarda il cambio di denominazione ufficiale: dal prossimo anno la squadra si chiamerà Atlassian Williams F1 Team, in seguito al rafforzamento della partnership con la compagnia tech australiana Atlassian. Una modifica di facciata che poco interessa ai tifosi, destinati a continuare a chiamarla semplicemente “Williams”.

La seconda novità, invece, è quella che conta davvero: il ritorno dello storico logo “W”, simbolo con cui Sir Frank Williams fondò la squadra nel 1977. Il marchio verrà rivisitato in chiave moderna, ispirandosi alla celebre “Forward W” che campeggiava sulle vetture campioni del mondo. Un passo che, nelle intenzioni del team, vuole riallacciare il legame con la propria eredità sportiva.

"Ricordare chi siamo, verso dove siamo indirizzati e riportare alla luce una storia leggendaria in F1, anche per gli spettatori che non hanno potuto vedere una Williams competitiva", ha spiegato James Vowles, team principal della scuderia. "Come squadra, siamo ispirati dal nostro passato e abbiamo l'obiettivo di scrivere una nuova pagina vincente nella storia della Williams".

Vowles, arrivato a Grove dopo l’esperienza in Mercedes, sta guidando il processo di trasformazione voluto da Dorilton Capital, con l’obiettivo di riportare la squadra tra le grandi della Formula 1. Il 2025, con il primo podio dopo quattro anni e un rendimento in costante crescita, sembra essere il primo passo concreto verso quella direzione.

"Sono orgoglioso che dal prossimo anno saremo conosciuti come Atlassian Williams F1 Team e che porteremo sulla vettura un logo ispirato al nostro fondatore Sir Frank Williams", ha aggiunto Vowles. "Questa identità riflette chi siamo, dove stiamo andando e ripropone la nostra eredità di vittorie a un pubblico in crescita".

Sulla stessa linea anche Marcus Prosser, direttore marketing del team: "Con questo nuovo nome e logo, la nostra ricca storia viene reinterpretata per il futuro. Speriamo che i nostri fan lo apprezzino, ma anche che possa connettere una nuova generazione alla nostra incredibile tradizione".

Un cambio d’immagine, dunque, che va oltre il marketing. Per la Williams è un ritorno alle origini, nel segno della memoria e della fiducia: due valori che raccontano il desiderio di tornare a vincere.

Ecclestone sospetta una subdola congiura in McLaren per far perdere Piastri: “Qualcuno o qualcosa lo ha frenato”La lotta...
04/11/2025

Ecclestone sospetta una subdola congiura in McLaren per far perdere Piastri: “Qualcuno o qualcosa lo ha frenato”

La lotta per il titolo mondiale di Formula 1 2025 si è trasformata in un affare interno alla McLaren, e a soffiare sul fuoco arriva Bernie Ecclestone. L'ex patron della F1 ha insinuato che dentro il team di Woking si stia consumando una sorta di congiura silenziosa per spingere Lando Norris verso il titolo, frenando in modo deliberato il compagno di squadra Oscar Piastri.

Il britannico, intervistato da sport.de e RTL/ntv, ha espresso un sospetto che da settimane circola nel paddock: "All'inizio della stagione Piastri era nettamente più veloce, ma poi qualcuno o qualcosa lo ha frenato. Non so se sia la McLaren o altro". Una frase che riassume il pensiero di molti osservatori, secondo cui le scelte strategiche e le dinamiche interne del team papaya stiano penalizzando il giovane australiano.

Dopo una prima parte di stagione dominata da Piastri, con cinque vittorie nelle prime nove gare, si è vissuto un momento di alternanza al vertice tra i due piloti McLaren, poi qualche frizione tra i due, episodi sfortunati e altre vicissitudini occorse all'inglese hanno permesso all'australiano di scavare un importante solco in classifica. Quando tutto sembrava ormai indirizzato verso il primo trionfo del 24enne di Melbourne, ecco però che, oltre alla rinascita di Verstappen (che a Zandvoort aveva 104 punti di distacco dalla vetta mentre adesso soltanto 36), è arrivata anche la reazione di Norris finito abbondantemente davanti al compagno per cinque GP consecutivi fino al trionfo in Messico che lo ha riportato in vetta alla classifica per un solo punto. Un ribaltamento improvviso, che ha alimentato i sospetti di favoritismi e decisioni "pilotate" dall'interno del box.

Ecclestone, che conosce bene le logiche dei team, non ha dubbi sul motivo: "Mi sembra evidente che la McLaren preferisca Norris. Ha più carisma, sa stare davanti alle telecamere, piace ai media. È meglio per l'immagine della squadra". Un'analisi che affonda nelle ragioni commerciali e di marketing: Norris, volto simbolo del brand McLaren e idolo britannico, rappresenta un patrimonio mediatico prezioso per il team, storicamente legato ai suoi piloti inglesi.

Dall'altra parte, Piastri appare sempre più isolato. Dopo gli ordini di scuderia di Monza (dove dovette cedere la posizione al compagno in seguito ad un pit stop lento) e il contatto di Singapore, l'australiano avrebbe perso fiducia nel team. Le sue recenti difficoltà in pista, unite alla sensazione di non essere sostenuto in modo equo, hanno rafforzato l'idea di una spaccatura interna difficile da ricomporre.

Ecclestone parla apertamente di un pilota "frustrato e stanco delle regole della papaya", esasperato da decisioni che sembrano privilegiare sempre Norris. Eppure, nonostante le polemiche, la McLaren continua a ribadire la propria neutralità, sostenendo che entrambi i piloti siano liberi di correre senza ordini di squadra.

Il finale di stagione promette scintille: quattro gare, un punto di differenza e un ambiente sempre più teso. Mentre McLaren sogna il suo primo titolo piloti dal 2008, l'ex boss del Circus scommette su un epilogo sorprendente: "Penso che Max vincerà di nuovo. Ha qualcosa di speciale, una qualità straordinaria". Un pronostico che suona come un monito: se davvero in McLaren qualcuno sta frenando Piastri, il rischio è che la congiura non solo gli tolga il titolo, ma lo consegni direttamente nelle mani di Verstappen.

Fonte:
https://www.fanpage.it/sport/motori/ecclestone-sospetta-una-subdola-congiura-in-mclaren-per-far-perdere-piastri-qualcuno-lo-ha-frenato/

Colpaccio Aston Martin, nel "dream team" arriva anche Marco Fainello. Lawrence Stroll, tramite Cardile, ha convinto uno ...
03/11/2025

Colpaccio Aston Martin, nel "dream team" arriva anche Marco Fainello.

Lawrence Stroll, tramite Cardile, ha convinto uno degli ingegneri chiave dietro i successi di Schumacher in Ferrari a rientrare in Formula 1 a 13 anni dall'addio.

Aston Martin piazza un altro colpo di peso nel suo ambizioso progetto di crescita in Formula 1. Dopo gli arrivi di Adrian Newey, Andy Cowell ed Enrico Cardile, il team di Lawrence Stroll aggiunge un nuovo tassello di grande prestigio: Marco Fainello, ingegnere veronese di 61 anni e figura chiave nei trionfi Ferrari dell’era Schumacher.

Secondo quanto riportato da Motorsport Fainello torna in Formula 1 dopo 13 anni, chiamato a Silverstone su diretta raccomandazione di Cardile. Il suo ruolo sarà quello di super consulente tecnico, con base operativa nel moderno Aston Martin Technology Campus, dove seguirà lo sviluppo dei simulatori e le attività di correlazione dati, aree cruciali nell’era post-test in pista.

Ex responsabile della dinamica del veicolo e poi direttore dello sviluppo prestazioni in Ferrari, Fainello ha legato il suo nome a una delle fasi più vincenti della Scuderia. Entrato a Maranello nel 1995 come ingegnere di Jean Alesi e Michael Schumacher, ha contribuito alla costruzione del dominio tecnico che ha portato ai cinque titoli consecutivi del tedesco. Nel 2004 supervisionò la nascita del primo simulatore Ferrari, realizzato con Moog, aprendo una strada che oggi rappresenta una parte fondamentale del lavoro di ogni team di Formula 1.

Dopo il passaggio alla Gestione Industriale e l’introduzione del sistema Side Slip Control (SSC) sulle vetture stradali del Cavallino, Fainello ha diretto lo sviluppo di modelli come la Ferrari FXX-K e la 458 GTE, con cui Maranello ha vinto titoli nel mondiale Endurance GT. Dal 2016 si è dedicato a progetti tecnologici avanzati con Add-For e Danisi Engineering, dove ha sviluppato Sybille, un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale per ottimizzare i simulatori di guida.

Con il suo ingresso, Aston Martin conferma la strategia di costruire un “dream team” tecnico per affrontare la nuova era regolamentare. L’obiettivo, con Newey già al lavoro sulla monoposto del 2026, è chiaro: portare il marchio britannico a lottare per il titolo mondiale nel giro di pochi anni.

Pirelli annuncia le gomme scelte per il GP del Brasile della Formula 1 2025: bocciato l'esperimento dello scorso anno, p...
03/11/2025

Pirelli annuncia le gomme scelte per il GP del Brasile della Formula 1 2025: bocciato l'esperimento dello scorso anno, per Interlagos si torna alle vecchie mescole

Dopo una settimana di pausa, la Formula 1 torna in Sud America per il Gran Premio del Brasile, penultimo weekend Sprint della stagione. A Interlagos, tracciato iconico di San Paolo e terreno di sfide storiche, Pirelli ha deciso di portare una selezione di pneumatici più dura rispetto al 2024: una scelta che riflette le lezioni apprese dodici mesi fa e che potrebbe influenzare in modo significativo l’esito del fine settimana.

Il fornitore italiano ha optato per la combinazione C2, C3 e C4 (che saranno quindi rispettivamente Hard, Medium e Soft) tornando così al livello di rigidità usato due anni fa. La decisione nasce dall’esperienza dello scorso anno, quando il nuovo asfalto di Interlagos, particolarmente liscio ma con molte ondulazioni, aveva provocato un’usura accentuata, soprattutto sulle gomme posteriori. Con la superficie ora più “matura”, Pirelli punta a un equilibrio tra prestazione e durata, allungando la vita utile degli pneumatici e rendendo più praticabile anche l’impiego della Soft, che nel 2024 era rimasta confinata alle qualifiche Sprint.

Dodici mesi fa il meteo aveva stravolto il programma. Le previsioni di forti temporali avevano costretto la Direzione Gara ad anticipare qualifiche e Gran Premio alla domenica mattina. Nessun pilota aveva potuto usare gomme da asciutto: la corsa si era disputata interamente con Intermedie, interrotta da una bandiera rossa e conclusa con le stesse coperture. I dati raccolti in quelle condizioni indicavano che, sull’asciutto, la strategia ideale sarebbe stata quella a due soste, per bilanciare tempi di gara e degrado.

Il circuito intitolato a José Carlos Pace misura 4,309 chilometri ed è percorso in senso antiorario per 71 giri. È un tracciato tecnico, fatto di 15 curve e rettilinei veloci che mettono alla prova il bilanciamento meccanico e aerodinamico delle monoposto. Le sollecitazioni sugli pneumatici sono distribuite in modo uniforme, ma le numerose irregolarità del fondo, dovute alla natura instabile del terreno, rendono il set-up una variabile cruciale. La configurazione favorisce i sorpassi ma aumenta anche la probabilità di safety car, spesso decisive a causa delle condizioni atmosferiche mutevoli.

Dal 1973 a oggi, Interlagos ha ospitato 41 dei 51 Gran Premi disputati in Brasile. Michael Schumacher resta il pilota più vincente sul tracciato paulista, con quattro successi e dieci podi. Con una vittoria, Max Verstappen o Lewis Hamilton potrebbero raggiungerlo. Tra i team, la Ferrari comanda la classifica con nove successi, davanti a McLaren. Qui, nel 2022, George Russell ottenne la sua prima vittoria in carriera: un ricordo che sottolinea quanto Interlagos continui a essere un circuito dove tutto può accadere.

📸Pirelli Motorsport

Dall'Igna spiega perché ha voluto Marc Marquez in Ducati: "Meglio averlo come amico"Gigi Dall’Igna, ancora una volta, ha...
03/11/2025

Dall'Igna spiega perché ha voluto Marc Marquez in Ducati: "Meglio averlo come amico"

Gigi Dall’Igna, ancora una volta, ha avuto ragione. L’ingegnere veneto era stato criticato per aver smontato parte dello squadrone Ducati pur di portare Marc Marquez nel team ufficiale, rinunciando a Jorge Martin, Enea Bastianini e Marco Bezzecchi. Ma la stagione 2025 gli ha dato pienamente ragione: il fuoriclasse di Cervera ha dominato il Mondiale con cinque gare d’anticipo, riportando il titolo a Borgo Panigale e confermando che la scommessa era vinta.

Intervistato dal quotidiano spagnolo AS, Dall’Igna ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a puntare sull’otto volte iridato: “Ci sono fondamentalmente due motivi. Indubbiamente, perché l’anno scorso, prima del Mugello, aveva già mostrato delle ottime cose, soprattutto considerando che la differenza tra le moto 2023 e 2024 era notevole. E poi, per me ciò che conta in un pilota non è solo la qualità della sua guida, ma anche la sua motivazione, la sua determinazione e la chiarezza con cui prende le sue decisioni. E Marc ha dimostrato sinceramente di essere desideroso di tornare a essere il Marc che era all'inizio della sua carriera”.

Dall’Igna ha rivelato di aver sempre sognato di lavorare con il catalano: “Ho sempre desiderato avere Marc tra i miei piloti, ma quella decisione è stata una strada a doppio senso”. L’ingegnere ha però respinto l’idea che Ducati abbia “salvato” la carriera del #93 dopo l’addio alla Honda: “No, è stato lui a prendere le decisioni. Avrei potuto dire di sì, ma è stato lui a decidere di dare una svolta radicale alla sua carriera”.

L’arrivo di Marquez, che ha portato entusiasmo e un nuovo metodo di lavoro nel box, ha cambiato gli equilibri del team. “È molto facile lavorare con lui. Sa come mettere a proprio agio tutti quelli che lavorano per lui, e questo per me è un valore aggiunto”, ha spiegato il direttore di Ducati Corse.

Sulla convivenza con Pecco Bagnaia, Dall’Igna ha riconosciuto la difficoltà di dividere il box con un campione del suo livello: “Sicuramente è un compagno di squadra difficile, ma non perché faccia qualcosa per mettere a disagio gli altri. È semplicemente un pilota molto veloce”.

Poi la battuta che riassume tutto il suo pensiero: “Per me è molto meglio averlo come amico che come nemico”.

Con il primo titolo in rosso già in tasca e un 2026 in cui si preannuncia protagonista, il binomio Ducati–Marquez sembra destinato a riscrivere ancora la storia della MotoGP.

Rivoluzione nel team di Lewis Hamilton in Ferrari: il suo "uomo" è il nuovo responsabile delle performance in pista, Ric...
03/11/2025

Rivoluzione nel team di Lewis Hamilton in Ferrari: il suo "uomo" è il nuovo responsabile delle performance in pista, Riccardo Corte lascia Maranello

Avvicendamento importante nel team di Lewis Hamilton in Ferrari. Dopo undici anni a Maranello, Riccardo Corte, storico ingegnere italiano del Cavallino, lascia la Scuderia per iniziare una nuova avventura in Australia con Grove Racing, squadra protagonista del campionato Supercars.

Corte era entrato in Ferrari all’alba dell’era ibrida, lavorando allo sviluppo delle Power Unit e ai sistemi di gestione energetica. Negli anni si è distinto nel lavoro al simulatore e nell’analisi dei weekend di gara, fino a diventare driver coach di Charles Leclerc nel 2022 e successivamente performance engineer di Carlos Sainz. Negli ultimi mesi era stato assegnato a Lewis Hamilton, seguendolo nel suo primo approccio con la SF-25.

La separazione è avvenuta dopo il GP di Silverstone, con il suo ruolo coperto dal nuovo arrivato Luca Diella, già collaboratore del sette volte campione ai tempi della Mercedes. Con questa mossa, Hamilton continua a modellare la struttura Ferrari intorno al suo metodo di lavoro, affidandosi a uomini di fiducia per guidare la crescita tecnica della squadra.

Corte, invece, apre un nuovo capitolo professionale in Australia: dal 2026 sarà ingegnere di pista del giovane Kai Allen, una delle promesse del motorsport locale. “Sono davvero orgoglioso di entrare a far parte di Grove Racing in un momento così entusiasmante per la squadra. Dopo undici anni in Ferrari, non vedo l’ora di portare quell’esperienza nel mondo Supercars”, ha dichiarato nel comunicato ufficiale.

Il proprietario del team, Stephen Grove, ha sottolineato l’importanza dell’arrivo dell’italiano: “I suoi undici anni di esperienza in Ferrari e il lavoro come ingegnere di Hamilton apportano un’incredibile profondità e comprensione al nostro programma”.

Con l’uscita di Corte e la promozione di Diella a Responsabile delle Performance in pista di Hamilton, prende forma la nuova organizzazione del box del britannico. Il quarantenne di Stevenage, deluso da una SF-25 lontana dalle aspettative, sta guidando una trasformazione interna volta a costruire una Ferrari più efficiente e coesa, capace di consentirgli di avvicinarsi all’obiettivo dell’ottavo titolo mondiale.

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