Michele Mazzeo

Michele Mazzeo Racconto lo sport e il motorsport

Bearman e Ocon in pista con la Haas al Mugello nei test Pirelli: domani tocca alla Ferrari ma c'è il forfait di Hamilton...
25/09/2025

Bearman e Ocon in pista con la Haas al Mugello nei test Pirelli: domani tocca alla Ferrari ma c'è il forfait di Hamilton

Prima giornata di test Pirelli al Mugello con protagonisti Esteban Ocon e Oliver Bearman sulla Haas adattata per gli pneumatici 2026.

Il francese ha completato 40 giri, il migliore in 1’21”943, mentre il giovane britannico ne ha percorsi 30 con gomma intermedia, fermando il cronometro nel suo giro più veloce a 1’34”381. Le condizioni meteo variabili, con la pioggia in tarda mattinata, hanno offerto l’occasione di provare le nuove soluzioni per pista umida.

Le prove proseguiranno domani, venerdì 26 settembre, con la Ferrari, chiamata a raccogliere dati utili allo sviluppo delle mescole più dure della futura gamma. In programma la presenza di Charles Leclerc e Guanyu Zhou, che si alterneranno al volante di una mule car derivata dalla SF-25. Non ci sarà invece Lewis Hamilton, che ha dato forfait rispetto ai piani iniziali. Il sette volte campione ha spiegato sui social di voler stare vicino al suo cane Roscoe, chiedendo ai tifosi di “pregare per lui” viste le delicate condizioni di salute. Questo probabilmente il motivo dell'assenza del sette volte campione del mondo.

Intanto la Scuderia non è rimasta ferma: nella stessa giornata sono andati in scena anche i test TPC (Test Previous Cars), che consentono di utilizzare monoposto vecchie di almeno due stagioni. Sul tracciato toscano si sono alternati Arthur Leclerc e lo stesso Zhou, entrambi impegnati sulla SF-23. Per il pilota cinese si tratta dunque di un doppio impegno consecutivo, visto che tornerà in azione anche nel lavoro con Pirelli.

La due giorni del Mugello rientra nel programma di sviluppo voluto dalla FIA e dalla stessa Pirelli per anticipare l’adattamento delle monoposto al nuovo regolamento tecnico 2026, che rivoluzionerà il panorama della Formula 1 a partire dalla prossima stagione.

📸 Pirelli Motorsport

Sta per cambiare la classifica di chi ha vinto più volte il Motomondiale: Agostini da 15 a 8, Valentino Rossi scende a 7...
25/09/2025

Sta per cambiare la classifica di chi ha vinto più volte il Motomondiale: Agostini da 15 a 8, Valentino Rossi scende a 7, Marc Marquez a 6 (per ora). Nieto, Biaggi e Pedrosa “cancellati”.

Non c'è ancora un annuncio ufficiale, ma nel paddock le indiscrezioni si fanno sempre più insistenti: con l'ingresso di Liberty Media al comando della MotoGP, la storia del Motomondiale sta per essere riscritta. L'operazione segue la linea già adottata in Formula 1, dove soltanto la categoria regina assegna il titolo iridato, mentre F2 e F3 restano semplici campionati di contorno propedeutici alla top class.

Dal 1949 il motociclismo aveva fatto scelte diverse, riconoscendo come campioni del mondo anche i vincitori di 125, 250, 350, Moto2 e Moto3. Una tradizione che ha formato generazioni di piloti e ha costruito la leggenda di questo sport. Con la nuova gestione però tutto starebbe per cambiare: a contare sembra infatti saranno solo i titoli in 500cc e MotoGP.

La decisione avrebbe effetti immediati e pesantissimi sulle classifiche. Valentino Rossi passa così da 9 a 7 titoli mondiali, perdendo le corone vinte in 125cc e 250cc. Stessa sorte per Marc Marquez, che da 8 scende a 6, con l’esclusione dei successi in 125cc e Moto2 ma che comunque pareggerebbe i conti con il fenomeno di Tavullia nel momento in cui conquisterà matematicamente il mondiale della MotoGP 2025 che sta dominando.

Anche i numeri dei successi in gara vengono ritoccati: per Marquez spariscono 27 vittorie conquistate nelle categorie minori, così come vengono eliminati dagli annali 26 successi del ‘Dottore'. Un monumento come Giacomo Agostini vede addirittura dimezzato il suo palmares che passa da 15 a 8 titoli, mentre un'icona come Angel Nieto viene praticamente cancellata, privato dei suoi celebri "12+1" trionfi iridati (ottenuti nelle classi 50cc e 125cc). Stessa sorte di quest'ultimo toccherebbe quindi a pluricampioni che non hanno mai conquistato l'iride nella classe regina come Max Biaggi (quattro volte campione nella classe 250cc) o Dani Pedrosa (uno in 125cc e due in 250cc).

Interpellato a Motegi, dove potrebbe conquistare quello che sarebbe il suo nono titolo (il settimo nel momento in cui la modifica all'albo d'oro venisse ufficializzata), Marc Marquez non ha né confermato né smentito, ha scelto di non alimentare la polemica: "Beh, queste sono cose che non dipendono da me. Alla fine, l'importante è continuare ad aggiungere titoli. Ovviamente, la storia del motociclismo è la storia del motociclismo, e questo non cambierà mai. Ci saranno persone che continueranno a raccontarla in un modo, e ci saranno persone che la racconteranno in un altro. Per me, l'importante è continuare ad aggiungere titoli".

Il fuoriclasse di Cervera ha poi usato un paragone con il calcio: "Mi hanno chiesto quanti Palloni d'Oro ha Messi, e sai che sono un fan di Messi, e non lo sapevo esattamente. ‘Sette, otto o nove?' E loro hanno detto: ‘Scommetto che non lo sai, ma sai cosa ha significato per il Barcellona'? Beh, non ricordo quanti Palloni d'Oro ha, ma ricordo cosa ha significato per il calcio".

Marquez ha chiuso con un concetto chiaro: "Quando arriverà il giorno del ritiro, i numeri conteranno molto, ma la cosa più importante è che io venga ricordato come uno che ha dato tutto in pista".

La decisione di Liberty Media non riguarda solo i numeri, ma cambia il modo stesso di raccontare il motociclismo. In pista il rebranding è già visibile: cerimonie copiate dalla Formula 1, un inno unico per i piloti, più spazio mediatico alla MotoGP e meno a Moto2 e Moto3, che vengono relegate a un ruolo marginale.

Quella che viene presentata come un'operazione di marketing globale rischia però di trasformarsi in un boomerang. Piloti e tifosi accusano la nuova proprietà di cancellare la memoria storica e di snaturare lo sport. Nel paddock la frase che circola con insistenza è una sola: "la storia non è fatta per essere riscritta a seconda della proprietà".

Fonte:
https://www.fanpage.it/sport/motori/cambia-la-classifica-di-chi-ha-vinto-piu-volte-il-motomondiale-valentino-rossi-scende-a-7-marquez-a-6/

Romain Grosjean torna al volante di una monoposto di Formula 1 a 5 anni dal drammatico incidente in Bahrain: al Mugello ...
25/09/2025

Romain Grosjean torna al volante di una monoposto di Formula 1 a 5 anni dal drammatico incidente in Bahrain: al Mugello guiderà la Haas VF-23 in un test speciale.

Cinque anni dopo le fiamme del Bahrain, Romain Grosjean tornerà al volante di una Formula 1. Il francese guiderà la Haas VF-23 al Mugello in un test TPC (Testing of Previous Car), tornando a sedersi in un abitacolo di F1 dopo il terribile incidente che nel 2020 pose fine alla sua carriera nella massima serie.

Era il Gran Premio del Bahrain 2020 quando la sua monoposto si schiantò contro le barriere e prese fuoco a causa della rottura di una tubazione del carburante. Grazie all'halo riuscì a salvarsi, ma riportò gravi ustioni a mani e gambe. Quella fu la sua 179ª e ultima gara in Formula 1: al suo posto la Haas schierò Pietro Fittipaldi nelle due prove finali della stagione.

Dopo quell'episodio, Grosjean ha ricostruito la sua carriera in IndyCar, collezionando sei podi e tre pole position in quattro stagioni. Venerdì però tornerà a vivere un giorno speciale con il team americano che lo accolse dal 2016 al 2020, totalizzando insieme 104 punti in cinque anni.

Al Mugello il pilota ritroverà anche Ayao Komatsu, oggi team principal Haas, che fu il suo ingegnere di pista sia in Lotus che in Haas. Sarà proprio lui a seguirlo nuovamente dal box.

"Sono assolutamente entusiasta di dare il benvenuto a Romain Grosjean su una vettura di Formula 1 per la prima volta in cinque anni, ma sono particolarmente orgoglioso del suo ritorno a bordo di una delle nostre vetture: è più che appropriato", ha dichiarato Komatsu.

"Romain e io abbiamo lavorato insieme per tutta la sua carriera in Formula 1, quindi questo test al Mugello ha un significato particolare per entrambi. Sono felice che abbia colto l'opportunità di tornare a guidare con noi, una giornata che sarà resa ancora più speciale dalla presenza di così tanti membri dell'equipaggio originale riuniti per assistervi. Sarà una giornata divertente e, conoscendo Romain, so che vorrà dare il massimo come al solito".

Le emozioni del pilota per il ritorno su una Formula 1
Grosjean userà al Mugello il casco disegnato dai figli, lo stesso che avrebbe dovuto indossare nel suo ultimo GP ad Abu Dhabi 2020, mai disputato.

"Sono incredibilmente grato a Gene Haas e ad Ayao Komatsu per avermi invitato a partecipare al TPC al Mugello", ha spiegato il francese.

"Dire che sono emozionato di tornare al volante di una monoposto di Formula 1 sarebbe naturalmente un eufemismo. Non riesco davvero a credere che siano passati quasi cinque anni, ma tornare e fare questa esperienza con la mia vecchia squadra è davvero qualcosa di speciale. Non vedo l'ora di rivedere tutti, sono sicuro che passeremo un po' di tempo a ricordare i vecchi tempi, ma sono anche desideroso di essere utile per quanto riguarda l'agenda in pista con la VF-23".

Il ritorno di Grosjean avverrà come evento collaterale ai test Pirelli per lo sviluppo delle gomme 2026, che vedono impegnate sia la Ferrari che la Haas sul tracciato toscano. Giovedì toccherà al team americano, venerdì alla Ferrari SF-25 mule car con Charles Leclerc e Lewis Hamilton.

In parallelo, la Ferrari sfrutterà la due giorni anche per un test TPC con la SF-23 affidata a Guanyu Zhou e Arthur Leclerc. In questo scenario, la Haas ha deciso di concedere a Grosjean una nuova occasione di tornare in pista con la vettura che nel 2023 è stata guidata da Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg.

Un ritorno dal forte valore simbolico: cinque anni dopo l'incendio che segnò la sua carriera, Grosjean ritroverà il volante di una Formula 1 proprio nella squadra con cui aveva rischiato la vita.

Fonte:
https://www.fanpage.it/sport/motori/grosjean-torna-a-guidare-una-haas-f1-a-5-anni-dal-drammatico-incidente-emozionante-sorpresa-al-mugello/

Niente pausa per la Ferrari dopo Baku: Leclerc e Hamilton in pista al Mugello per il test Pirelli con la SF-25 modificat...
24/09/2025

Niente pausa per la Ferrari dopo Baku: Leclerc e Hamilton in pista al Mugello per il test Pirelli con la SF-25 modificata

Archiviato il deludente weekend di Baku (ottavo e nono posto in gara), la Ferrari non si ferma. La Scuderia di Frederic Vasseur sarà infatti protagonista dei test Pirelli al Mugello, in programma giovedì 25 e venerdì 26 settembre, insieme alla Haas.

L’obiettivo della due giorni è lo sviluppo delle gomme 2026, in particolare la definizione delle mescole più dure. A confermarlo è stato il responsabile di Pirelli Motorsport Mario Isola:
“Adesso ci attende una nuova sessione di test per lo sviluppo delle gomme 2026. Giovedì 25 e venerdì 26 settembre Ferrari e Haas ci supporteranno con una giornata di prove ciascuna all’Autodromo del Mugello, con un programma incentrato sulla definizione delle mescole più dure della gamma”.

Il programma dovrebbe prevedere che giovedì scenda in pista la Haas, mentre venerdì toccherà alla SF-25 mule car, la monoposto modificata per simulare i carichi della prossima generazione. In questa giornata, salvo cambi di programma dell'ultima ora, al volante si alterneranno i due titolari Charles Leclerc e Lewis Hamilton, impegnati in una sessione chiave in ottica futura.

Secondo quanto riportato da Autoracer, però, il Mugello potrebbe ospitare anche un’attività extra rispetto al programma Pirelli. La Ferrari, approfittando della presenza sul proprio circuito di proprietà, avrebbe infatti in mente di svolgere giovedì un test TPC con la SF-23, affidata ai piloti di riserva Guanyu Zhou e Arthur Leclerc. Sempre giovedì anche la Haas potrebbe portare in pista una seconda monoposto per analoghi test consentiti dal regolamento.

La Ferrari, reduce da un altro fine settimana amaro, punta così a voltare pagina e a guardare oltre Baku, contribuendo allo sviluppo delle gomme 2026, ma anche incamerando dati importanti per i propri ingegneri e tenendo allo stesso tempo in attività i propri piloti sia titolari che di riserva.

24/09/2025

Piccola incursione in radio. Alle 18 sarò ospite di Daniele Petroselli a Motor Valley su TMW Radio per parlare del GP di Baku, di Verstappen, di McLaren, di Ferrari, di Kimi e Mercedes e di Formula 1 a tutto tondo.

Qui il link per seguire la trasmissione: https://TMWRadio.com

Se vi fa piacere, mi trovate lì.

Audi svela il complicato avvicinamento alla Formula 1: "Inizialmente abbiamo sbagliato approccio, poi ci siamo detti 'O ...
24/09/2025

Audi svela il complicato avvicinamento alla Formula 1: "Inizialmente abbiamo sbagliato approccio, poi ci siamo detti 'O lo facciamo bene o ci ritiriamo'"

L’annuncio di Audi in Formula 1 risale all’agosto 2022, ma l’idea non convinse subito tutti. In particolare, l’attuale CEO Gernot Döllner, che allora guidava la strategia del Gruppo Volkswagen, in un'intervista rilasciata a The Indipendent ammette: "Ero piuttosto scettico nei confronti della Formula 1".

Il cambio di rotta è arrivato solo dopo il suo ingresso ai vertici di Ingolstadt nel settembre 2023. "Poi sono arrivato in Audi e, dopo aver sistemato altre cose, abbiamo avuto il tempo di analizzare attentamente la nostra situazione. E il team mi ha convinto che la Formula 1 era la strada giusta".

Il dirigente, però, non si è accontentato della prima impostazione. "Ci siamo resi conto che il nostro approccio non era abbastanza incisivo. E in Formula 1 ci sono due strade: o fai le cose per bene o ti ritiri". Da qui la decisione di acquisire al 100% Sauber (inizialmente era previsto il 75%), rafforzata dall’ingresso del Qatar come partner e dall’arrivo di due figure chiave: Mattia Binotto a capo del progetto e Jonathan Wheatley come team principal.

Sul fronte piloti, la scelta è caduta su Nico Hülkenberg ed il giovane Gabriel Bortoleto, definito da Döllner "un talento eccezionale unito a un duro lavoro".

Audi ha puntato sul 2026, anno della rivoluzione regolamentare: monoposto più leggere, aerodinamica rivista e power unit con maggiore quota elettrica. "Il prossimo anno sarà il più grande cambiamento di sempre in Formula 1. Abbiamo un propulsore completamente nuovo e un regolamento del telaio completamente nuovo".

Nonostante l’entusiasmo, il CEO invita alla cautela: "Nessuno sa dove si trova. Ma nessuno sogna di vincere. Per noi, la squadra è ancora in costruzione". Oggi Audi conta circa 700 persone, contro le oltre 1.100 dei top team, mentre parallelamente la casa madre ha annunciato 7.500 tagli di posti di lavoro in Germania entro il 2029.

Scelte che però non intaccano la fiducia di Döllner: "Lo consideriamo un buon investimento. Motorsport e Audi sono un binomio perfetto e c’è molto da imparare, dall’efficienza alla leadership".

Il debutto ufficiale è fissato: 6 marzo 2026, GP d’Australia a Melbourne. Per Audi, non sarà solo l’ingresso in Formula 1, ma l’inizio di un nuovo capitolo della propria storia.

Verstappen non si ferma più, dopo la vittoria a Baku torna al Nürburgring per debuttare in gara con la Ferrari GT3Neanch...
24/09/2025

Verstappen non si ferma più, dopo la vittoria a Baku torna al Nürburgring per debuttare in gara con la Ferrari GT3

Neanche il tempo di festeggiare la vittoria al GP dell’Azerbaijan, che Max Verstappen torna subito in pista. Nel weekend di pausa della Formula 1, il campione del mondo sarà protagonista al Nürburgring Nordschleife, dove debutterà con una GT3 nella Nürburgring Endurance Series (NLS), il campionato che si corre sul celebre “Inferno Verde”.

L’olandese parteciperà alla "Barbarossapreis", gara di quattro ore in programma sabato 27 settembre, al volante di una Ferrari 296 GT3 del team Emil Frey Racing. Una scelta che segna il passo successivo nel percorso che lo porterà verso il suo vero obiettivo: la 24 Ore del Nürburgring.

Soltanto due settimane fa Verstappen aveva ottenuto il Permit A, la licenza necessaria per correre con le vetture GT3, al termine di una prova con una Porsche Cayman GT4. Nonostante alcuni imprevisti che avevano rallentato il processo, la federazione tedesca ha concesso al pilota Red Bull l’autorizzazione definitiva. Ora, con il via libera ufficiale, può competere nella categoria più prestigiosa della serie endurance tedesca.

Il suo interesse per la Nordschleife non è un segreto. "Certo, gareggiare nella 24 Ore è in definitiva il mio sogno, quindi sapevo che prima o poi avrei dovuto prendere la licenza", ha spiegato Verstappen. E ancora: "Per me, è semplicemente importante poter fare qualcosa del genere".

Anche Helmut Marko, consigliere Red Bull, ha confermato che la squadra non ha posto ostacoli: "Penso che sia fantastico che un pilota di Formula 1, che ha una varietà di impegni oltre alle corse – simulatore, marketing e pubbliche relazioni – dedichi ancora del tempo con così tanto entusiasmo a un evento come questo".

L’olandese vede nell’Inferno Verde non solo un banco di prova, ma anche una passione da coltivare accanto alla F1. "È stato bello guidare per alcuni turni in gara con il traffico, sia con vetture più veloci che con vetture più lente. Ho acquisito esperienza su dove c'è e dove non c'è aderenza… Correre una 24 ore qui, a bordo di una GT3, sarebbe fantastico", ha raccontato dopo il debutto con la Cayman.

L’appeal della pista di 20 km immersa nelle foreste dell’Eifel è chiaro: curve cieche, pendenze e pochissime vie di fuga. Caratteristiche che ne fanno il circuito “vecchia scuola” per eccellenza, lontano dai tracciati cittadini che Verstappen non ha mai nascosto di non apprezzare.

Intanto, oltre alla carriera in F1 e alle avventure sul Nordschleife, Verstappen porta avanti anche il progetto Verstappen .com Racing, team impegnato nel GT World Challenge Europe e nel DTM, con l’obiettivo dichiarato di creare un ponte tra simracing e competizioni reali. "Il primo passo è avere un nostro team GT3 e poi vedremo dove arriveremo. Sarebbe bello poter raggiungere i massimi livelli nelle gare di endurance", ha ammesso il due volte campione del mondo.

Un progetto a lungo termine che guarda anche alla 24 Ore di Le Mans, ma per ora il focus resta sull’“Inferno Verde”: Verstappen vuole conquistarlo subito, sfruttando ogni finestra di libertà concessa dal calendario di Formula 1.

Horner può perdere la metà dei 92 milioni di euro di buonuscita Red Bull: l’amara sorpresa arriva dal fisco britannico.C...
23/09/2025

Horner può perdere la metà dei 92 milioni di euro di buonuscita Red Bull: l’amara sorpresa arriva dal fisco britannico.

Christian Horner ha lasciato la Red Bull Racing con una buonuscita da capogiro: 80 milioni di sterline, circa 92 milioni di euro al cambio attuale, ottenuti per la risoluzione anticipata del contratto che lo legava alla scuderia austriaca fino al 2030. Un accordo che segna la fine di quasi vent'anni di gestione, durante i quali il 51enne inglese ha guidato la scuderia a otto titoli piloti e sei costruttori.

Un'uscita dorata, ma con un rovescio della medaglia. Secondo le analisi di OLBG e le stime fiscali riportate dal tabloid britannico Express, l'HMRC, l'Agenzia delle Entrate britannica, tratterrà circa 36 milioni di sterline (41 milioni di euro) dall'indennizzo, pari al 45% della somma. Alla fine, Horner potrà incassare "soltanto" 44 milioni di sterline (50 milioni di euro), poco più della metà del cifra iniziale.

La ragione sta nel regime fiscale della Gran Bretagna. Come ha spiegato l'esperta contabile Nicole Zalys di Money Squirrel, nota anche come The London Accountant: "La maggior parte dei guadagni della leggenda britannica delle corse automobilistiche saranno tassati al 45%, che è l'aliquota aggiuntiva per i redditi più alti".

Le indennità di fine rapporto non prevedono contributi previdenziali e le prime 30.000 sterline (34mila euro) sono esenti da imposte. Ma la somma ricevuta da Horner è talmente elevata da rientrare quasi interamente nella fascia più alta.

Prima della buonuscita, il patrimonio di Horner era stimato in 40 milioni di sterline (46 milioni di euro). Dopo il pagamento al fisco, il suo patrimonio netto salirà a circa 85 milioni (97 milioni di euro), più del doppio rispetto al passato e ben superiore a quello della moglie Geri Halliwell, l'ex Spice Girl, accreditata di circa 31 milioni (35 milioni di euro).

Resta però lontanissimo dal suo grande rivale, Toto Wolff, patron Mercedes e miliardario, il cui patrimonio secondo Forbes ha superato il miliardo di euro.

Oltre alla questione fiscale, resta il futuro professionale. Horner avrebbe rifiutato una buonuscita più alta da 110 milioni di sterline (126 milioni di euro), che però gli avrebbe impedito di rientrare in Formula 1 fino al 2030. Così facendo, ha tenuto aperta la porta a un ritorno nel paddock, che potrebbe concretizzarsi già nel 2026, anche se non dall'inizio della stagione. Tra le ipotesi, era circolata anche la voce di un suo ingresso in Alpine insieme a Bernie Ecclestone, smentita però dal manager del team, Flavio Briatore.

Il contributo fiscale di Horner non è trascurabile: i 36 milioni di sterline (41 milioni di euro) che finiranno nelle casse pubbliche sarebbero sufficienti, secondo le stime di OLBG, a finanziare la formazione di oltre 500 nuovi infermieri del NHS, il servizio sanitario nazionale britannico.

Un dato che rende l'uscita di scena dell'ex boss Red Bull non solo una vicenda di sport e affari, ma anche un affare di interesse pubblico per l'impatto economico che genera.

Fonte:
https://www.fanpage.it/sport/motori/horner-puo-perdere-la-meta-dei-92-milioni-di-euro-di-buonuscita-red-bull-lamara-sorpresa-dopo-laccordo/

George Russell a podio a Baku in una gara che stava per non correre: “C’era Bottas pronto a salire in macchina”Il podio ...
23/09/2025

George Russell a podio a Baku in una gara che stava per non correre: “C’era Bottas pronto a salire in macchina”

Il podio di George Russell nella gara del Gran Premio dell'Azerbaijan della Formula 1 2025 è arrivato al termine di un weekend iniziato nel peggiore dei modi. Il britannico, colpito da un virus influenzale, aveva saltato gli impegni con i media del giovedì a Baku e il venerdì si era presentato in pista con una voce roca e poca energia. Tanto da far pensare che difficilmente avrebbe completato il weekend di gara. E invece non solo lo ha completato ma è riuscito addirittura a centrare il secondo posto alle spalle del dominatore Max Verstappen.

L'impresa compiuta dal pilota Mercedes in terra azera assume dunque ancora più valore proprio in relazione alle condizioni in cui si è presentato al weekend di gara e quelle in cui ha disputato la corsa della domenica. Condizioni emerse soltanto una volta terminati i festeggiamenti per il podio conquistato.

A rivelare la reale situazione è stato infatti Toto Wolff, che ha ammesso: "Venerdì mattina era incerto, Valtteri (Bottas, ndr) era pronto per salire in macchina al suo posto. È stato George stesso a dire: ‘Non sono sicuro di farcela'".

Solo grazie a un miglioramento progressivo Russell ha deciso di correre, portando a casa un secondo posto che Wolff ha definito "super meritato". Il team principal della Mercedes ha sottolineato: "Aver corso un'ora e mezza qui a Baku, senza sbagliare un colpo, è stato impressionante".

Scattato dalla quinta posizione, Russell ha costruito il podio con una strategia di overcut che gli ha permesso di guadagnare posizioni durante i pit stop. Una gestione perfetta delle gomme dure lo ha portato dietro solo a Max Verstappen, resistendo agli attacchi di Carlos Sainz. Lo stesso pilota britannico ha spiegato in conferenza stampa che la chiave è stata "semplicemente stare lontano dai guai".

Il contesto fisico ha giocato un ruolo importante. "Fortunatamente era Baku. Anche se è uno dei circuiti più difficili mentalmente, fisicamente è forse uno dei più facili. Venerdì e sabato stavo davvero male. Se fosse stato Singapore, probabilmente avrei deciso di fermarmi e non avrei corso", ha ammesso Russell.

Wolff esalta anche Antonelli e la Mercedes risale in classifica
Il weekend azero ha mostrato segnali incoraggianti anche da Andrea Kimi Antonelli, quarto al traguardo dopo aver preceduto Russell in qualifica. Wolff ha commentato: "Per Kimi è stato un consolidamento, un buon risultato da portare a casa. Non è del tutto soddisfatto, ma è un passo importante per lui".

Grazie ai risultati di Baku, la Mercedes ha superato la Ferrari nella classifica costruttori, salendo al secondo posto con 290 punti, davanti ai 286 della Rossa e ai 272 della Red Bull.

A fine gara, nella tradizionale cooling room, Russell ha svelato un episodio curioso della corsa: "Continuavo a pensare che ci fosse una bandiera gialla, ma era un maledetto cartello della DHL…". La battuta, condivisa con Verstappen e Sainz, è subito diventata virale sui social, confermando la capacità del britannico di sdrammatizzare dopo un weekend complicato.

Al netto di questo ulteriore imprevisto, con il settimo podio stagionale, Russell ha dimostrato resilienza e tenacia, trasformando una gara che poteva non correre in un risultato prezioso per sé e per la Mercedes. Wolff lo ha definito "fantastico", sottolineando come la prestazione assuma un valore ancora maggiore considerando la malattia che lo ha colpito.

Fonte:
https://www.fanpage.it/sport/motori/russell-a-podio-a-baku-in-una-gara-che-stava-per-non-correre-cera-bottas-pronto-a-salire-in-macchina/

Cosa c'è dietro il dominio di Verstappen a Baku: come la Red Bull sta lavorando sulla monoposto La Red Bull si è present...
23/09/2025

Cosa c'è dietro il dominio di Verstappen a Baku: come la Red Bull sta lavorando sulla monoposto

La Red Bull si è presentata a Baku senza nuovi aggiornamenti, ma con il pacchetto a basso carico aerodinamico già visto a Monza e Spa. Una scelta mirata, che ha permesso a Max Verstappen di sfruttare al meglio le caratteristiche della RB21 su un tracciato veloce e tecnico come quello azero.

Come spoega GPBlog, il lavoro più rilevante è stato fatto sul nuovo fondo, introdotto a Monza: un dettaglio apparentemente minimo – la modifica a uno dei supporti metallici – ha migliorato la stabilità nelle curve lente, riducendo il sottosterzo e consentendo di abbassare ulteriormente l’altezza da terra. Secondo Andrea Stella, team principal McLaren: “Credo che [la Red Bull] abbiano leggermente modificato la configurazione della vettura a Monza, quindi ci sono buone probabilità che abbiano sbloccato alcune prestazioni. Da quello che dice Max (via radio), sembra che siano riusciti a trovare un modo per abbassare ulteriormente la vettura”.

A Baku, la RB21 ha beneficiato anche di regolazioni mirate su ala posteriore e ala anteriore, con Verstappen che ha provato la nuova specifica introdotta a Zandvoort. Nonostante le difficoltà sul giro secco nelle prime libere, la macchina si è mostrata solida nei long run, con lo stesso Verstappen a confermare: “La macchina si è comportata piuttosto bene, quindi sembra che abbiamo trovato un bilanciamento stabile. Penso che stiamo ancora cercando di trovare quel qualcosa in più sul giro secco… Il long run è andato bene”.

Il risultato è stato evidente in qualifica: pole position sotto la pioggia e nel vento, con la RB21 finalmente competitiva anche nei tratti lenti. Laurent Mekies ha spiegato: “Pensiamo che ci sia una combinazione di tanti piccoli dettagli che hanno permesso di ottenere maggiori prestazioni dalla vettura, e ovviamente parte di questo è dovuto al fondo”.

In gara, Verstappen ha dominato dall’inizio alla fine, complice l’asfalto poco abrasivo, le basse temperature e le ali a basso carico che hanno reso quasi impossibili i sorpassi. Una domenica perfetta, che ha ricordato Monza e ha mostrato come il lavoro sul nuovo fondo abbia restituito a Red Bull la solidità che serviva per tornare a vincere con autorità.

📸 Pirelli Motorsport

Cosa ci facevano Leclerc e Sainz di notte in autostrada in Italia con un furgone a noleggio dopo il GP BakuIl Gran Premi...
22/09/2025

Cosa ci facevano Leclerc e Sainz di notte in autostrada in Italia con un furgone a noleggio dopo il GP Baku

Il Gran Premio di Formula 1 in Azerbaigian non ha regalato soddisfazioni a Charles Leclerc. Sul circuito di Baku, il monegasco ha chiuso soltanto nono, mentre la sua Ferrari è apparsa ancora una volta in difficoltà. Ben diverso il fine settimana di Carlos Sainz, che con la Williams è salito sul podio al terzo posto. Ma la vera storia è arrivata solo dopo la bandiera a scacchi.

Nella notte successiva alla gara, Leclerc ha pubblicato su Instagram un video diventato virale: sul sedile passeggero di un van, con lo smartphone in mano, mentre al volante c'era proprio Sainz. Alle loro spalle, i due amici inseparabili del monegasco, Joris e Antoine. Un'immagine lontana dai riflettori della Formula 1, ma che ha strappato un sorriso ai tifosi.

Il motivo di quel viaggio surreale è presto spiegato. I due piloti, diretti a Monaco dove entrambi risiedono, avevano condiviso lo stesso jet privato dopo il GP. Ma il maltempo sulla Costa Azzurra ha impedito l'atterraggio a Nizza. "Arrivo dopo un weekend molto difficile a Baku – ha raccontato Leclerc –. Pensavo che non potesse andare peggio, ma… stiamo guidando un furgone. Dove siamo, Carlos?".

La risposta è arrivata dallo spagnolo, sorridente al volante: "Siamo nel bel mezzo dell'Italia perché siamo stati dirottati da una tempesta e non siamo riusciti ad atterrare a Nizza, quindi siamo atterrati proprio in Italia, sì. Abbiamo noleggiato un furgone e ora siamo diretti a Monaco. Due ore di macchina e ce la faremo. Forse un'ora e…".

Il racconto improvvisato sui social ha mostrato il lato più ironico e leggero dei due ex compagni di squadra, capaci di trasformare un imprevisto in un siparietto divertente. Una "trasferta" da Genova a Monaco, circa 200 km, che li ha riportati insieme per qualche ora come ai tempi della Ferrari.

Se in pista i loro destini oggi viaggiano su binari separati, con Leclerc ancora leader della Ferrari e Sainz protagonista del rilancio Williams, fuori dal circuito il legame personale resta solido. E il viaggio in furgone dopo Baku, tra battute e risate, è diventato la fotografia perfetta di un rapporto che va oltre i risultati e la rivalità sportiva.

Il weekend azero ha confermato le difficoltà della Ferrari, con Leclerc in ombra e anche un piccolo caso interno sul mancato scambio di posizioni con Hamilton. Per Sainz, invece, il podio ha segnato una tappa importante: il suo primo con la Williams, nonché il 28° in carriera. Un risultato che lo inserisce in una ristretta élite di piloti capaci di salire sul podio con tre scuderie diverse: McLaren, Ferrari e Williams.

Ma il viaggio notturno in van ha oscurato, per qualche ora, i numeri e le statistiche. Perché racconta un lato inedito della Formula 1: due piloti abituati a jet privati e a viaggi organizzati nei minimi dettagli, costretti a improvvisare come due normali passeggeri bloccati da un temporale. E le immagini pubblicate poi in un altro post dallo stesso Leclerc svelano come le due stelle della Formula 1 siano andate personalmente nell'ufficio del noleggiatore d'auto all'interno dell'aeroporto genovese per noleggiare il mezzo con cui far ritorno a casa dopo l'atterraggio d'emergenza dell'aereo che avrebbe dovuto portarli a Nizza.

Un episodio che ha conquistato i tifosi, ripreso anche dai canali ufficiali della F1, e che resterà come la cartolina più curiosa del GP di Baku 2025: Leclerc e Sainz in furgone di notte sull'autostrada ligure, diretti a Monaco.

Fonte:
https://www.fanpage.it/sport/motori/cosa-ci-facevano-leclerc-e-sainz-di-notte-in-autostrada-con-un-furgone-a-noleggio-dopo-il-gp-baku/

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