05/08/2025
Nella primavera del 1957, J.C.R. Licklider decise di misurare come funziona il pensiero tecnico. Non in teoria: su sé stesso.
🔎 Con metodo scientifico cominciò a registrare le sue attività mentali durante le ore di lavoro. Cosa faceva davvero quando “pensava”? Quanto tempo spendeva per intuire, e quanto per organizzare i dati?
Il risultato fu sorprendente: l’85% del suo tempo veniva impiegato non a pensare, ma a prepararsi a farlo. Cercava dati, disegnava grafici, convertiva unità, istruiva assistenti, riordinava appunti, confrontava tabelle. La parte realmente creativa - l’idea, l’intuizione, la decisione - era solo una piccola frazione. Il resto era fatica ripetitiva.
🌐 Da qui nasce la sua idea rivoluzionaria: la simbiosi uomo-computer.
Una collaborazione stretta, naturale, in cui il calcolatore non è solo un esecutore, ma un collega cognitivo.
Un partner che si occupa della fatica procedurale, mentre l’umano può concentrarsi sulla formulazione, sull’intuizione, sull’invenzione.
📚 Ho sognato una rete intergalattica. Scritti su Internet prima di Internet
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