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La visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al carcere di Rebibbia riporta al centro dell’attenzione le ...
11/12/2025

La visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al carcere di Rebibbia riporta al centro dell’attenzione le condizioni del sistema penitenziario. Durante l’incontro con le detenute, il Capo dello Stato ha richiamato la necessità di interventi concreti, sottolineando come la situazione richieda consapevolezza istituzionale e azioni immediate.

Il Presidente ha parlato in un contesto segnato da sovraffollamento, carenza di personale, difficoltà nei servizi sanitari e un crescente numero di suicidi tra detenuti e operatori. Il suo intervento riapre il dibattito su misure urgenti per restituire dignità e funzionalità agli istituti di pena.

Nell’intervista a cura di Roberta Jannuzzi, Irene Testa – tesoriera del Partito Radicale – analizza il significato politico della visita e individua i passaggi necessari perché le parole del Presidente si traducano in decisioni efficaci. «Spero che a queste considerazioni segua un messaggio alle Camere» auspica Irene Testa, che prosegue: «È il Parlamento che deve prendere decisioni e non può prescindere da provvedimenti strutturali».

Irene Testa sottolinea inoltre la gravità dell’emergenza carceraria: «Non si vedono nuovi posti letto, non ci sono psichiatri e gli educatori sono presenti solo in alcuni istituti» e aggiunge: «Abbiamo visto il suicidio di un educatore e tanti agenti che si tolgono la vita. Cos’altro deve succedere perché la politica intervenga?».

Puoi riascoltare l’intervista integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/776774/

Gli Stati Uniti ridefiniscono la loro strategia di sicurezza spostando l’attenzione verso l’emisfero occidentale. La nuo...
11/12/2025

Gli Stati Uniti ridefiniscono la loro strategia di sicurezza spostando l’attenzione verso l’emisfero occidentale. La nuova National Security Strategy, il documento con cui la Casa Bianca aggiorna obiettivi e priorità della sicurezza nazionale, colloca la protezione dei confini e il controllo delle migrazioni al centro dell’agenda, riducendo il peso degli impegni multilaterali tradizionali.

L’immigrazione viene trattata come questione di sicurezza interna. Le misure di contrasto si fanno più stringenti e permettono interventi immediati in caso di sospetta irregolarità, con effetti diretti sulle comunità coinvolte e sui minori affidati ai servizi federali.

Nella rubrica “Visto dall’America” Antonello De Fortuna dialoga con la giornalista Anna Guaita analizza la nuova strategia statunitense sulla sicurezza, le scelte della Casa Bianca sui confini e il clima politico verso immigrati, comunità ispaniche e somale.

Anna Guaita descrive l’uso dell’ICE, l’agenzia federale statunitense "Immigration and Customs Enforcement", che si occupa di fermare persone sospettate di irregolarità e avviare procedure di detenzione ed espulsione. Racconta episodi in cui “anche guidare senza patente diventa crimine sufficiente per l’espulsione immediata”. Spiega che l’azione dell’ICE divide famiglie, porta molti bambini in affidamento temporaneo e crea città dove la presenza costante dell’agenzia genera “terrore quotidiano”.

Puoi riascoltare la puntata integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/776330/

Educazione sessuo-affettiva nelle scuole e diritto dei ragazzi a spazi sicuri dove parlare di corpo, emozioni e relazion...
11/12/2025

Educazione sessuo-affettiva nelle scuole e diritto dei ragazzi a spazi sicuri dove parlare di corpo, emozioni e relazioni. La scuola è il primo luogo in cui emergono domande, dubbi e bisogni reali. Ignorarlo significa lasciare i più giovani senza strumenti.

L’Ordine degli Psicologi del Lazio ha proposto una Carta di impegno interistituzionale per un’educazione sessuo-affettiva fondata su basi scientifiche e sulla collaborazione tra scuola, famiglie ed esperti. Marta Giuliani spiega perché solo un lavoro condiviso può evitare derive ideologiche e garantire percorsi educativi adeguati.

Nell’intervista curata da Antonello De Fortuna, Marta Giuliani, psicologa e coordinatrice del Gruppo di lavoro Psicologia della sessualità e dell’affettività dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, illustra obiettivi e metodo della nuova Carta.

Giuliani chiarisce che il dibattito pubblico ha oscurato la voce di chi lavora ogni giorno con studenti e famiglie. Ricorda come l’iniziativa sia nata dopo un convegno organizzato al Senato: “Abbiamo deciso di stilare questa Carta mettendo insieme ordini professionali, società scientifiche e associazioni, perché nella polemica politica non si ascolta chi si occupa davvero di questi temi”. La Carta mira a riportare il confronto su basi scientifiche.

Giuliani sottolinea che non esiste contrapposizione tra esperti, famiglie e scuola: “Nella pratica quotidiana dialoghiamo con tutti: famiglie, insegnanti, ragazzi. Le linee guida prevedono spazi di formazione per genitori e docenti”. Senza questo lavoro di rete ogni intervento rischia di essere inefficace e di creare fratture educative.

Rispondendo alla domanda sul perché trattare questi temi a scuola, Giuliani è netta: “È proprio la scuola lo spazio maggiore in cui parlarne: è lì che i ragazzi trascorrono il loro tempo, è lì che possiamo intercettare i loro bisogni”. L’educazione sessuo-affettiva diventa così un percorso per costruire relazioni sane e decostruire stereotipi che nascono già in età molto precoce.

Puoi riascoltare l'intervista integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/776122

La vicenda della cannabis light mostra una direzione che non cambia mentre nelle carceri il sovraffollamento cresce e le...
11/12/2025

La vicenda della cannabis light mostra una direzione che non cambia mentre nelle carceri il sovraffollamento cresce e le risposte promesse arrivano troppo tardi. Il nodo resta sempre lo stesso: leggi penali che alimentano l’ingresso in cella e strutture che non reggono l’impatto. Senza un intervento sulla normativa sulle droghe ogni soluzione rischia di rimanere solo dichiarata.

Nella rubrica “La nota antiproibizionista”, curata da Roberto Spagnoli, l’analisi prende avvio dal rapido dietrofront sulla cannabis light e si estende fino all’emergenza carceraria.

Spagnoli ricostruisce la sequenza degli eventi ricordando che “la cannabis light non è una droga e non c’entra nulla con le dipendenze”, sottolineando l’inconsistenza delle motivazioni addotte per giustificare il ritiro dell’emendamento.

Sull’altro fronte, quello penitenziario, evidenzia come “non è costruendo nuove carceri che si risolve il problema del sovraffollamento”, alla luce di numeri in aumento e strutture inadeguate.

Il quadro si completa con un dato strutturale: “la causa principale del sovraffollamento è l’attuale legge sulle droghe” che incide più di ogni altra misura sulla crescita della popolazione detenuta.

Puoi riascoltare la puntata integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/776409/

La decisione della Corte di giustizia europea che impone agli Stati Ue di riconoscere i matrimoni tra persone dello stes...
10/12/2025

La decisione della Corte di giustizia europea che impone agli Stati Ue di riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati in altri Paesi dell’Unione cambia la vita concreta di molte coppie. La sentenza tutela la continuità dei diritti quando una famiglia si sposta dentro l’Europa e apre un confronto diretto con i governi più resistenti sul tema.

La questione riguarda la libertà di circolazione e la certezza dei diritti familiari. Una coppia sposata in Germania deve poter mantenere il proprio status anche se si trasferisce in Polonia o in Italia. È un principio che mira a evitare vuoti normativi e situazioni in cui le persone perdono riconoscimenti già acquisiti.

Nell’intervista di Antonello De Fortuna, Anna Paola Concia racconta la sua esperienza e ricorda che “il mio matrimonio celebrato in Germania è stato trascritto come unione civile perché in Italia non esiste il matrimonio egualitario” . Rivendica la logica della sentenza europea osservando che “i diritti che ottieni in uno Stato dell’Unione devono valere anche negli altri perché le persone si muovono dentro la stessa comunità”.

Concia affronta poi il tema italiano delle unioni civili. Spiega che “sono solide ma manca l’adozione dentro la coppia ed è una differenza molto grande”, e descrive il passaggio tedesco alle nozze egualitarie come “un cambiamento naturale, senza traumi e senza stravolgimenti” . Sostiene che anche l’Italia potrebbe seguire lo stesso percorso, pur riconoscendo che con l’attuale governo “non sembra esserci spazio”.

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👉 https://www.radioradicale.it/scheda/775460/

L’accumulo record di oro da parte di Tether — la società che emette alcune delle principali stablecoin, criptovalute pro...
10/12/2025

L’accumulo record di oro da parte di Tether — la società che emette alcune delle principali stablecoin, criptovalute progettate per avere un valore stabile perché ancorate ad asset reali come il dollaro o l’oro — sta cambiando un mercato che molti consideravano un rifugio sicuro. L’acquisto di lingotti su larga scala arriva mentre l’oro supera i 4.000$ l’oncia e solleva un dubbio concreto: cosa accade se un attore del mondo cripto diventa decisivo per l’andamento di un bene rifugio?

Nella rubrica “Rassegna di geopolitica”, curata da Lorenzo Rendi, si ricostruisce come le stablecoin siano diventate un fattore capace di incidere sulla disponibilità globale di lingotti, basandosi su due analisi: l’articolo di "CoinLaw" che documenta l’accumulo di 116 tonnellate d’oro da parte di Tether e il reportage di "Reuters" che mostra come questi acquisti abbiano superato quelli di molte banche centrali. Secondo queste fonti Tether ha comprato tonnellate d’oro in pochi trimestri e i mercati tradizionali non bastano più a spiegare il rally del 2025.

Puoi riascoltare la puntata integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/775708/

SerD e Dipartimenti di Salute Mentale non hanno gli stessi bisogni ma un piano nazionale vuole fonderli. Chi lavora con ...
10/12/2025

SerD e Dipartimenti di Salute Mentale non hanno gli stessi bisogni ma un piano nazionale vuole fonderli. Chi lavora con le dipendenze teme che questa scelta abbassi la qualità delle cure e lasci indietro le persone più fragili.

La proposta di accorpamento viene presentata come un modo per contenere i costi e aumentare l’efficienza ma operatori e specialisti ricordano che le dipendenze richiedono interventi sociali, medici e psicologici specifici. Ridurle a un capitolo della psichiatria rischia di cancellare percorsi costruiti in anni di esperienza sul campo.

Nella rubrica “La nuda verità – Punto di vista con Massimo Barra”, curata da Maria Antonietta Farina Coscioni, Massimo Barra, presidente emerito della Croce Rossa Italiana e fondatore di Fondazione Villa Maraini, spiega perché SerD e Dipartimenti di Salute Mentale devono restare strutture autonome, in dialogo ma non fuse.

Barra racconta che alla conferenza internazionale “Mental Health without Borders” è emerso un punto chiaro: “La vulnerabilità della salute mentale è un importante fattore di rischio per la dipendenza ma solo una minoranza delle persone trattate a Villa Maraini aveva bisogno di farmaci psichiatrici”. Per la maggior parte servono stabilità, supporto medico e psicologico, assistenza sociale e un luogo dove non sentirsi giudicati.

Massimo Barra avverte che un accorpamento trasformerebbe le dipendenze in una “Cenerentola” della psichiatria, con meno attenzione e meno risorse dedicate. Ricorda anche che, mentre il Ministro della Salute spinge per unire i dipartimenti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio incaricato sulle dipendenze ha difeso in pubblico la loro separazione, chiedendo continuità, flessibilità e rispetto della dignità delle persone curate.

Puoi riascoltare la puntata integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/776131/

10/12/2025

Dallo scorso 19 novembre il filtro anti-spoofing voluto dall'AGCOM blocca ogni giorno milioni di chiamate camuffate con numerazioni italiane e tenta di ridurre un fenomeno che coinvolge ogni giorno milioni di italiani. La protezione riguarda le chiamate dall’estero che appaiono come numeri cellulari italiani e rappresentano la parte più pericolosa delle chiamate truffa.

Nell’intervista di Lanfranco Palazzolo, Massimiliano Capitanio, commissario AGCOM, spiega l’impatto del nuovo filtro e il quadro delle truffe telefoniche che colpiscono gli utenti italiani.

“Nelle prime giornate siamo arrivati a bloccare addirittura 10 milioni di telefonate al giorno grazie alla cooperazione con le compagnie telefoniche”. Aggiunge che la maggior parte delle chiamate intercettate “propone fraudolenti investimenti in azioni, trading online, depuratori dell’acqua” e che serve maggiore consapevolezza digitale dei cittadini.

Puoi riascoltare la puntata integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/775367/

"Emanuele Fiano, presidente di Sinistra per Israele e più volte oggetto di attacchi antisemiti, ha ricordato che la defi...
09/12/2025

"Emanuele Fiano, presidente di Sinistra per Israele e più volte oggetto di attacchi antisemiti, ha ricordato che la definizione di antisemitismo è stata adottata dall’Italia 5 anni fa attraverso un atto del governo Conte II, di cui facevano parte il PD e il M5S. I detrattori sostengono che se tutto è antisemitismo allora niente lo è davvero e che bisogna lasciare libertà di dissentire da Netanyahu senza ledere il diritto di opinione. Il dibattito è complesso ma resta una domanda: perché non si può affermare consapevolmente che il problema esiste, che la politica interviene troppo tardi e che gli anni ’30 furono segnati proprio dalla progressiva emersione di un sentimento antisemita poi sfociato nella tragedia che conosciamo? La storia dovrebbe insegnare e, forse, sarebbe il caso di non sottovalutare la pericolosità di episodi di antisemitismo sempre meno isolati. La politica dovrebbe volare più in alto, dimostrare che il dialogo — tanto auspicato e raramente praticato — può e deve trovare una sintesi, senza richieste di abiure o riconoscimenti".

Così la direttrice Giovanna Reanda in un passaggio dell'editoriale del lunedì. Puoi riascoltare l'editoriale integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/776422/

Hong Kong è stata travolta dal più grave incendio della sua storia recente e la gestione della tragedia rivela fratture ...
09/12/2025

Hong Kong è stata travolta dal più grave incendio della sua storia recente e la gestione della tragedia rivela fratture politiche profonde. Le sette torri del complesso residenziale di Wong Uk Court sono bruciate in poche ore, lasciando decine di vittime e interrogativi pesanti su sicurezza, responsabilità e trasparenza delle autorità locali.

“Asiatica”, curata da Valeria Manieri e Francesco Radicioni, ospita la giornalista Ilaria Maria Sala, corrispondente da Hong Kong e sinologa, per ricostruire fatti, responsabilità e clima sociale dopo la tragedia.

Sala racconta una città “decisamente in lutto, con bandiere a mezz’asta e piazze riempite di fiori bianchi”, spiegando che la zona colpita appartiene alla “Hong Kong normale, fatta di lavoratori, non dei quartieri ricchi del centro”. L’incendio ha colpito edifici popolari costruiti 40 anni fa e in ristrutturazione: “le finestre erano state bloccate con pannelli di polistirolo e le reti usate non erano a norma”, condizioni che hanno favorito la diffusione rapidissima delle fiamme.

Il governo ha provato a spostare l’attenzione sulle impalcature di bambù ma Sala chiarisce che “il bambù non è infiammabile e viene trattato con materiali ignifughi”; a bruciare sono stati invece polistirolo e teli di plastica scelti per risparmiare sui costi. Il tentativo di trasformare il bambù nel capro espiatorio di un fallimento strutturale ha generato una forte reazione identitaria nella popolazione.

Nelle prime ore dopo l’incendio cittadini e volontari hanno portato aiuti spontanei ma molte iniziative sono state rapidamente smantellate dal governo. Sala e Radicioni ricordano che perfino un uomo che distribuiva volantini con domande al governo è stato arrestato con la legge sulla sicurezza nazionale, segno della volontà delle autorità di “far dimenticare il disastro il più in fretta possibile”.

Puoi riascoltare la puntata integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/776073

Nella rubrica "Radio Carcere" Riccardo Arena affronta il tema delle celle di isolamento, definite nel gergo carcerario "...
09/12/2025

Nella rubrica "Radio Carcere" Riccardo Arena affronta il tema delle celle di isolamento, definite nel gergo carcerario "celle lisce": spazi spogli, non controllati, dove il rischio di abusi è altissimo e dove la legge prevede garanzie che spesso non vengono rispettate. La normativa richiede un provvedimento scritto, una visita medica preliminare, condizioni igieniche adeguate, luce e aria naturale, controlli quotidiani e la possibilità di accendere luce, radio o tv. Secondo quanto emerge, queste garanzie vengono frequentemente ignorate.

Il racconto di Paolo, ex detenuto in un carcere della Lombardia, conferma in modo dettagliato queste violazioni. Paolo spiega di essere stato mandato in isolamento come ritorsione per aver denunciato pacificamente gravi irregolarità, tra cui il mancato accesso alle cure di altri detenuti. Non aveva usato alcuna violenza.

Paolo racconta che non fu visitato da alcun medico, non ricevette alcun provvedimento scritto e venne rinchiuso in una cella di circa tre metri per due, senza materasso, senza cuscino, con bagno a vista, infestata da scarafaggi, poco areata e spesso buia. Non gli era consentita l’ora d’aria. La branda di ferro venne giustificata dagli agenti come misura “anti-suicidio”, ma lui la descrive come un’ulteriore forma di punizione.

Paolo afferma che condizioni del genere inducono alla disperazione e possono spingere al suicidio più facilmente di qualunque altra situazione detentiva. Conferma di non aver ricevuto alcuna sanzione disciplinare e che il suo isolamento fu deciso arbitrariamente. Ha sporto denuncia alla Procura.

La vicenda, conclude Arena, mostra il divario tra ciò che la legge prevede e ciò che davvero accade in molte celle di isolamento: spazi oscuri, non controllati e incompatibili con la dignità umana.

Puoi ascoltare l’intera puntata di Radio Carcere, con la testimonianza di Paolo, on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/775525/

I test di medicina del semestre filtro hanno prodotto un risultato inatteso e molto criticato: la prova di fisica, più c...
09/12/2025

I test di medicina del semestre filtro hanno prodotto un risultato inatteso e molto criticato: la prova di fisica, più complessa del previsto, ha escluso circa il 90% degli studenti. La maggioranza non ha raggiunto la soglia minima per continuare il percorso, aprendo il rischio di migliaia di posti vacanti nei corsi di laurea in medicina.

Le prime percentuali mostrano idonei compresi tra il 10 e il 17% a seconda dell’ateneo, con territori in cui quasi nessuno supera la prova. Molti studenti segnalano quesiti lontani dal programma svolto e l’impossibilità di verificare le risposte. Il quadro evidenzia una selezione sbilanciata e poco trasparente, molto diversa da quanto previsto dalla riforma.

Lanfranco Palazzolo ne discute con la senatrice Ylenia Zambito, Partito Democratico, per analizzare errori e responsabilità della riforma Bernini e per capire quali risposte urgenti servono agli studenti che dovrebbero decidere se ritentare la prova del 10 dicembre.

“I ragazzi mi hanno detto che le domande erano completamente diverse da ciò che avevamo fatto e studiato, soprattutto quelle di fisica”. Questo squilibrio, unito all’autonomia dei singoli atenei, crea una selezione non comparabile e impedisce una graduatoria nazionale equa.

Zambito denuncia anche la mancanza di trasparenza: “I ragazzi non hanno potuto verificare la correttezza delle risposte e capire dove avevano sbagliato”. Senza accesso alle soluzioni né indicazioni dal ministero chi ha ottenuto un punteggio basso non sa se ritentare o come prepararsi, mentre l’assenza di comunicazione istituzionale amplifica smarrimento e sfiducia.

Puoi riascoltare la puntata integrale on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/776241/

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