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Il Giappone ha la sua prima premier donna. Sanae Takaichi, esponente dell’ala conservatrice del Partito Liberal Democrat...
31/10/2025

Il Giappone ha la sua prima premier donna. Sanae Takaichi, esponente dell’ala conservatrice del Partito Liberal Democratico, inaugura un governo che segna una svolta a destra per il Paese. Nella rubrica a cura di Francesco De Leo, Guido Alberto Casanova dell’ISPI analizza le radici e le prospettive di questa trasformazione politica.

Dopo anni di crisi interna e scandali finanziari, il Partito Liberal Democratico tenta di rilanciarsi con la leadership di Takaichi, erede politica di Shinzo Abe. La nuova premier dovrà gestire un equilibrio fragile: un Parlamento senza maggioranza assoluta, una coalizione da ricostruire e un consenso popolare indebolito.

Nell’intervista di Francesco De Leo, Guido Alberto Casanova, research and editorial assistant dell’ISPI, descrive il profilo politico di Sanae Takaichi e il contesto di instabilità che ha accompagnato la sua elezione, tra scandali sui fondi neri, alleanze dissolte e timori di un ritorno al nazionalismo: «Takaichi ha un profilo inusuale per la politica giapponese: è la prima donna a guidare il governo e non appartiene a una dinastia politica. Tuttavia, la sua ascesa si lega all’eredità di Shinzo Abe, di cui raccoglie la linea conservatrice e nazionalista».

Puoi riascoltare la puntata integrale sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772234/

Il Partito Radicale annuncia la nascita del Comitato “Marco Pannella – Leonardo Sciascia – Enzo Tortora per il Sì alla s...
31/10/2025

Il Partito Radicale annuncia la nascita del Comitato “Marco Pannella – Leonardo Sciascia – Enzo Tortora per il Sì alla separazione delle carriere”, per sostenere la riforma della giustizia approvata in Parlamento.

L’intervista di Sonia Martina e Federico Punzi a Irene Testa, tesoriera del Partito Radicale, ripercorre la storia di una battaglia cominciata nel 1967, quando Marco Pannella guidò la prima manifestazione davanti alla Cassazione “per la giustizia giusta”.

«Abbiamo sempre sostenuto che la contiguità tra le due funzioni, quella giudicante e quella requirente, minava l’imparzialità del giudice» afferma Irene Testa. «Non vogliamo intestarsi il merito della legge ma rivendicare una verità storica ultradecennale del Partito Radicale».

Testa ricorda come la separazione tra chi accusa e chi giudica esista in quasi tutti i Paesi europei e sottolinea che «si tratta di una riforma che introduce garanzie per i cittadini e un equilibrio nei poteri».

La tesoriera annuncia che il Partito Radicale definirà a breve i criteri di adesione al nuovo Comitato e proseguirà la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare ispirata al caso Beniamino Zuncheddu.

Comunicato stampa del Partito Radicale
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA - PARTITO RADICALE: COSTITUITO IL "COMITATO PANNELLA-SCIASCIA-TORTORA PER IL SI ALLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE"

Senza dimenticare che la separazione esisteva prima del fascismo, è del 1967 la prima manifestazione del PR davanti alla Cassazione "per la giustizia giusta".
Oggi salutiamo l'adozione da parte del Parlamento di questo segmento della riforma con la costituzione del "Comitato Marco Pannella-Leonardo Sciascia-Enzo Tortora per il Sì alla separazione delle carriere".

Un segmento. E quindi: abolizione dell'obbligo dell'azione penale e la sottoposizione del PM a controllo democratico; effettiva e periodica selezione professionale dei magistrati; rilancio del carattere accusatorio del nuovo processo penale; responsabilità civile dei magistrati; effettivo gratuito patrocinio per i non abbienti.

Puoi riascoltare l’intervista integrale sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/773043/

La Casa Bianca cambia volto, ma non per volere del Congresso. Donald Trump ha deciso di costruire una sala da ballo acca...
31/10/2025

La Casa Bianca cambia volto, ma non per volere del Congresso. Donald Trump ha deciso di costruire una sala da ballo accanto all’edificio presidenziale, ignorando ogni procedura ufficiale. L’opera, racconta Anna Guaita nella nuova puntata di “Visto dall’America” curata da Antonello De Fortuna, è un simbolo perfetto del suo stile politico: grandioso, dorato e fuori da ogni regola.

La giornalista spiega che la nuova struttura sorgerà a destra della Casa Bianca, sarà grande un terzo in più dell’edificio principale e potrà ospitare 999 persone. “Per non dire mille, così la gente non si indigna”, ha ironizzato Trump. Colonnati corinzi, luci di cristallo e ori ovunque: “uno stile a metà tra un casinò di Las Vegas e una Versailles moderna”, commenta Guaita.

«Viene fuori questa sala da ballo tutta oro, luci di cristallo e colonne corinzie. È la vetrina di sé stesso, un atto di egocentrismo in totale spregio delle regole e dell’opinione pubblica».

Mentre il Paese affronta lo shutdown e milioni di famiglie restano senza sussidi Trump accelera i lavori per inaugurare la sua “bomba d’oro” nel 250º anniversario degli Stati Uniti. Una corsa che, conclude Guaita, racconta meglio di ogni discorso la sua presidenza.

Puoi riascoltare la puntata integrale sul sito di Radio Radicale;
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772500/

La crescita economica necessita di “distruzione creativa” non di investimentiNell’ intervista a cura di Cristiana Puglie...
31/10/2025

La crescita economica necessita di “distruzione creativa” non di investimenti

Nell’ intervista a cura di Cristiana Pugliese il consigliere della Corte dei Conti Natale D’Amico commenta i Premi Nobel per l’Economia 2025 e riflette sullo stato della crescita italiana.

Secondo D’Amico la legge di bilancio resta “stitica” e le politiche pubbliche non producono sviluppo: «Non sono i grandi programmi di investimento o di spesa pubblica a generare crescita ma la nascita di nuove imprese che innovano e sostituiscono le vecchie».

Il consigliere richiama la teoria di Schumpeter e la necessità di rimuovere gli ostacoli burocratici, fiscali e regolamentari che frenano l’innovazione. «La distruzione creatrice è il motore dello sviluppo economico. In Italia, invece, abbiamo costruito un sistema che cerca di impedire la morte delle imprese e tiene legati i lavoratori alle aziende morenti».

D’Amico sottolinea che la crescita non deriva dallo Stato ma da un ordinamento che favorisca libertà d’impresa e concorrenza: «Lo sviluppo non viene dallo Stato. Esistono casi in cui il decollo industriale è avvenuto da iniziative pubbliche? Non ne vengono in mente».

Puoi riascoltare l’intervista integrale sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772359/

30/10/2025

Il Parlamento ha approvato in via definitiva la riforma costituzionale che separa le carriere dei magistrati, ponendo fine alla possibilità di passare da pubblico ministero a giudice e viceversa. Con 112 voti favorevoli, 59 contrari e 9 astenuti, il provvedimento passa ora al referendum confermativo, previsto per la primavera del 2026. La riforma prevede due distinti Consigli Superiori della Magistratura, uno per i giudici e uno per i pm, con una parte dei componenti estratta a sorte per ridurre il peso delle correnti interne. Il governo la definisce una “riforma storica” a garanzia di equità e imparzialità, mentre l’opposizione e l’ANM parlano di un attacco all’indipendenza della magistratura.

Nell’intervista curata da Lanfranco Palazzolo, Matilde Siracusano, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento (Forza Italia), presente alla manifestazione organizzata a Pizza Navona da Forza Italia dopo l'approvazione della separazione delle carriere, ha commentato l’esito del voto e le polemiche seguite alle parole del senatore Scarpinato contro Berlusconi. «Più parlano e più aiutano la campagna referendaria» dichiara Siracusano. «Siamo abituati a questo fango gettato sul nostro Presidente e su tante persone innocenti vittime di malagiustizia».

Riferendosi alla recente sentenza della Cassazione sul caso Berlusconi-Dell’Utri, la sottosegretaria parla di “felicità e consapevolezza”, ma denuncia il doppio standard di chi «ritiene sacre solo alcune sentenze e contesta quelle che assolvono Berlusconi».

Sul tema dello Stretto di Messina, Siracusano critica la pronuncia della Corte dei conti definendola “ad orologeria”, arrivata «il giorno prima della riforma della giustizia». «È assurdo opporsi a un’opera che porta sviluppo e lavoro al Sud. La reazione di Meloni, Tajani e Salvini è stata giusta e tempestiva» conclude.

Puoi riascoltare l’intervista integrale sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772969/

Un carcere aperto al pubblico per la prima volta: la Casa di Reclusione di Mamone (Nuoro) ha aderito alle Giornate FAI d...
30/10/2025

Un carcere aperto al pubblico per la prima volta: la Casa di Reclusione di Mamone (Nuoro) ha aderito alle Giornate FAI d’Autunno. Un’esperienza inedita che ha mostrato come il lavoro e il contatto con la natura possano diventare parte del percorso di rieducazione.

Nella rubrica “Lo Stato del Diritto”, a cura di Irene Testa, il direttore Vincenzo La Monaca racconta l’apertura della colonia penale di Mamone, un luogo unico dove i detenuti vivono e lavorano in un contesto aperto, tra pascoli, uliveti e laboratori, restituendo dignità e senso al tempo della pena.

«Mammone è un luogo speciale. Non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche per come si vive la pena. La bellezza paesaggistica restituisce all’animo umano, sia agli operatori sia ai detenuti, un sentimento diverso nel lavoro e nell’esecuzione della pena» spiega La Monaca e aggiunge: «La colonia è una capsula del tempo: le attività sono le stesse di cinquant’anni fa. Si va al pascolo, si coltivano orti, si produce formaggio. È un lavoro vero, che forma e restituisce competenze. Con poco riusciamo a fare tanto, ma qualche risorsa in più non guasterebbe».

Puoi riascoltare la puntata integrale sul sito di Radio Radicale.

La legge di bilancio introduce nuovi risparmi sulle forze dell’ordine ma continua a investire nel diritto penale come st...
30/10/2025

La legge di bilancio introduce nuovi risparmi sulle forze dell’ordine ma continua a investire nel diritto penale come strumento di consenso. Secondo il professor Gian Luigi Gatta, questa impostazione è un errore culturale che indebolisce la sicurezza reale dei cittadini.

Il dibattito politico sembra concentrarsi su nuovi reati e pene più severe, ignorando il problema delle risorse. Il professore denuncia una “disattenzione grave” verso la polizia e definisce “populistico” l’approccio che preferisce il simbolismo penale alla prevenzione e agli investimenti sul territorio.

Nell’intervista a cura di Lorena D’Urso, Gatta, ordinario di Diritto penale all’Università di Milano e presidente dell’Associazione italiana dei professori di diritto penale, ricorda come le politiche sulla sicurezza oscillino tra annunci e tagli di bilancio: «Si fa presto a introdurre reati e pene, ma quando si tratta di stanziare fondi per la sicurezza iniziano i problemi».

Il professore richiama anche gli studi internazionali che mostrano l’efficacia delle politiche di prevenzione rispetto all’inasprimento delle pene: «Aumentare i reati e le pene ha scarsi effetti sulla criminalità. È molto più utile finanziare la polizia, migliorare i quartieri e dare strumenti a chi lavora sul territorio».

Per Gatta, la legge di bilancio fotografa un’Italia che continua a credere nel “penalismo” come scorciatoia politica: «È illusorio pensare che il diritto penale risolva problemi sociali complessi. Il risultato è solo quello di ingolfare i tribunali e riempire carceri già sovraffollate».

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👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772363/

“La vita che ci piace” (Mondadori Electa) è il nuovo viaggio di Vincenzo Schettini tra fisica, amore e vita. Un libro ch...
30/10/2025

“La vita che ci piace” (Mondadori Electa) è il nuovo viaggio di Vincenzo Schettini tra fisica, amore e vita. Un libro che invita a guardare il mondo con occhi curiosi, a rallentare e a ritrovare equilibrio in un tempo che brucia tutto troppo in fretta.

Fisica e sentimento si fondono in sette capitoli, ognuno dedicato a un concetto scientifico che diventa metafora dell’esistenza: dal vuoto all’energia, dalla forza alla pressione. Schettini mostra come la scienza possa raccontare la vita, i legami e le trasformazioni interiori.

In “Due Microfoni” Emilio Targia incontra Vincenzo Schettini, professore, divulgatore e musicista. Il dialogo attraversa il significato di La vita che ci piace: un libro strumento per chi vuole capire che la fisica non è solo formule, ma una lente attraverso cui leggere emozioni e fragilità.

«Diceva Lavoisier: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. La trasformazione dell’energia è un concetto fisico che è la sfida del presente e del futuro. Le case saranno alimentate dai movimenti delle persone: entrerai in casa, camminerai sul pavimento e si ricaricheranno le batterie. Non è fantascienza, è fisica» dice Schettini.

E aggiunge: «Quando mi fermo e ho un po’ di tempo me ne vado al mare, vivo in Puglia. Il legame con la famiglia, le cose semplici, la pizza con Donatella, con Mario: questa è la vita. Se ognuno di noi smette di triangolare con la vita, allora fa tutte le cose in maniera piatta e non ne vale più la pena».

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👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772347/

Le città italiane si svuotano, i centri storici diventano vetrine per turisti e chi lavora non può più permettersi un te...
29/10/2025

Le città italiane si svuotano, i centri storici diventano vetrine per turisti e chi lavora non può più permettersi un tetto. È la fotografia di una crisi abitativa che avanza mentre la politica discute solo di aliquote fiscali.

Nell’intervista a cura di Antonello De Fortuna, Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, denuncia l’occasione perduta: «A Roma ci sono 16mila famiglie in lista per una casa popolare e 180mila appartamenti vuoti. È un’emergenza dimenticata».

Trincia descrive una città che cambia volto: «Il centro è diventato un museo a cielo aperto. Crescono gli affitti anche nelle periferie e migliaia di persone vivono in tende o roulotte. È una polveriera sociale che richiede un impegno pubblico e privato».

La Caritas chiede misure concrete per restituire equilibrio al mercato e garantire alloggi a chi non può permetterseli: «Non si tratta di mettere in discussione la proprietà privata ma di ristabilire regole e garanzie che bilancino i diritti».

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👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772425/

La notizia del primo decesso in Italia per overdose da nitazeni riporta l’attenzione su una classe di oppioidi sintetici...
29/10/2025

La notizia del primo decesso in Italia per overdose da nitazeni riporta l’attenzione su una classe di oppioidi sintetici spesso scambiata per una “nuova droga”. Nella rubrica “La nuda verità – Punto di vista”, a cura di Maria Antonietta Farina Coscioni, Massimo Barra spiega perché serve un approccio diverso, fondato su prevenzione e conoscenza.

I nitazeni appartengono alla famiglia degli oppioidi sintetici, potenti e facilmente modificabili. La loro pericolosità è legata alla rapidità con cui si diffondono rispetto ai tempi lenti di prevenzione e regolamentazione. Per Barra, è illusorio pensare di controllare un mercato capace di cambiare formula chimica più velocemente delle leggi.

Nel nuovo appuntamento con “La nuda verità – Punto di vista”, Maria Antonietta Farina Coscioni dialoga con Massimo Barra, presidente emerito della Croce Rossa Italiana e fondatore di Fondazione Villa Maraini, sui rischi dei nitazeni e sull’importanza di una strategia sanitaria coordinata che unisca scienza, istituzioni e società civile: «È una battaglia persa quella del controllo delle sostanze. Non arriveremo mai a controllare un mercato incredibilmente potente che non sconta i ritardi della società civile. Ci vuole almeno un anno per inserire una nuova droga nelle tabelle illegali, mentre il mercato ne crea di nuove in continuazione».

Puoi riascoltare la puntata integrale de "La nuda verità - Punto di vista" on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772320/

Nell'ultima puntata della rubrica “Openpolis – Numeri alla mano”, a cura di Michele Lembo, si parla di squilibrio demogr...
29/10/2025

Nell'ultima puntata della rubrica “Openpolis – Numeri alla mano”, a cura di Michele Lembo, si parla di squilibrio demografico e rapporto tra generazioni in Italia, analizzando i dati più recenti forniti dall’Istat e rielaborati da OpenPolis.

L’analista OpenPolis Luca Giunti spiega come l’Italia stia affrontando un progressivo invecchiamento della popolazione: gli over 80 rappresentano oggi circa il 7% dei residenti, pari a oltre 4 milioni di persone, e secondo le proiezioni nel 2045 saranno più del 10%. Aumenta quindi l’indice di vecchiaia, cioè il rapporto tra gli anziani e i giovani: nel 2025 ci saranno due over 65 per ogni minore di 14 anni, mentre tra vent’anni il rapporto salirà a tre a uno.

Questo squilibrio incide direttamente su pensioni, welfare e sanità ma anche sulla coesione sociale e sulla capacità del Paese di sostenere le generazioni più giovani. Le regioni più anziane sono Liguria, Sardegna e Molise, dove il rapporto tra anziani e giovani ha già superato la soglia del 3 a 1.

Giunti sottolinea che il fenomeno, pur positivo per l’aumento della speranza di vita, è aggravato dal crollo delle nascite e richiede una programmazione mirata delle politiche pubbliche per mantenere l’equilibrio tra le generazioni.

Puoi riascoltare la puntata integrale di "OpenPolis - Numeri alla mano" on demand sul sito di Radio Radicale:
👉 https://www.radioradicale.it/scheda/772041/

La Corte di Cassazione ha posto fine a una vicenda giudiziaria durata trent’anni stabilendo che Silvio Berlusconi e Marc...
29/10/2025

La Corte di Cassazione ha posto fine a una vicenda giudiziaria durata trent’anni stabilendo che Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri non ebbero alcun legame con associazioni mafiose. La decisione, arrivata dopo il ricorso della Procura di Palermo contro precedenti assoluzioni, conferma in via definitiva che nessuna prova concreta di rapporti con Cosa Nostra è mai emersa. Un pronunciamento che chiude uno dei capitoli più lunghi e controversi della storia giudiziaria italiana.

Nell’intervista curata da Lanfranco Palazzolo, Pietro Senaldi, condirettore di Libero, riflette sulla portata politica e mediatica di questa sentenza. Secondo il giornalista, il verdetto arriva troppo tardi per Berlusconi, “che non ha avuto la soddisfazione di leggerlo”, e non potrà cancellare il linciaggio mediatico e politico subìto negli anni.

Senaldi parla di un uso distorto della libertà di stampa e di una responsabilità condivisa nel creare un clima di ostilità durato decenni: «La stampa è stata complice nel linciaggio di Berlusconi, non per amore della notizia ma per scopi politici. Questa sentenza fa giustizia formale ma non potrà rimuovere tutto ciò che è stato costruito contro di lui, né restituire ciò che gli è stato tolto».

Il condirettore di Libero riconosce la legittimità delle indagini ma sottolinea come nel tempo si sia trasformata in una sfida personale tra politica e magistratura: «È giusto che i magistrati indaghino dove ritengono ci sia un reato ma la Cassazione ha detto che si è indagato nella direzione sbagliata e questo non può passare sotto silenzio.»

Infine, Senaldi collega la decisione della Suprema Corte al referendum sulla separazione delle carriere dei magistrati, tema caro a Berlusconi, ricordando che un verdetto di questo peso può rafforzare le convinzioni dei suoi sostenitori: «I berlusconiani saranno ancora più motivati ma il referendum non deve diventare uno scontro politico. È una riforma tecnica che riguarda l’efficienza e la credibilità della giustizia».

Puoi riascoltare l’intervista integrale sul sito di Radio Radicale:
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