
25/07/2025
Da oggi arriva in libreria «La bottega del pane», il nuovo libro di Lucio Di Cicco.
Centoventi anni di storia di una piccola città d’Abruzzo, narrati attraverso le vicende dei suoi baroni e del suo popolo, più il declino di un nobile palazzo e l’incessante rotolare di una piccola pietra screziata di azzurro, ovale e perfetta come un uovo di drago.
Sulmona, 1839. Il barone don Panfilo Merlino parte alla volta di Napoli per l’inaugurazione della prima ferrovia del Regno. In tasca ha un sasso screziato d’azzurro – «ovale e perfetto come un uovo di drago» – che crede fatato. È l’inizio di una lunga traversata, tra diligenze sgangherate, briganti di montagna e osterie immerse nel fango. Ma è anche la prima di molte storie che attraversano più di un secolo, seguendo le vicende di un’antica famiglia nobiliare, del suo palazzo e del popolo che vive all’ombra delle sue mura.
La pietra azzurra passa di mano in mano, tra le dita tremanti di un pastore novello sposo, nel borsello rapace di un fuorilegge, nel palmo insanguinato di un ufficiale, e finisce appesa con una catenina d’argento alla parete di una dimora ormai spoglia. Intanto si canta, si ama e si muore: un sarto zoppo impazzisce per una bella pantalonaia, una giovane per difendere la propria dignità si arma di coltello, cittadini stremati dalla fame insorgono contro il podestà.
Con una prosa ironica e struggente, Lucio Di Cicco dipinge un potente affresco in cui fantasia e memoria si impastano per dare vita a ogni gesto, ogni voce, ogni superstizione, e un mondo andato perduto riprende a pulsare nel flusso del racconto in tutta la sua più partecipata umanità.