20/10/2025
"𝐍𝐞́ 𝐯𝐞𝐫𝐭𝐢𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐍𝐞́ 𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐨𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞" 𝐭𝐨𝐮𝐫
23 ottobre: Napoli
Ex Opg “Je so’ pazzo”, Via Matteo Imbriani 218 – ore 18.00
Discutono con l’autore Rodrigo Nunes: Salvatore Prinzi (Progetto Me-Ti), Benedetta Terminiello (Ex Opg), Federico Scirchio (Potere al popolo Napoli)
Vogliamo cambiare il mondo?
Bene, allora bisogna organizzarsi. Perché i nemici che abbiamo di fronte (gli USA di Trump, il progetto colonialista e genocidario di Israele, le lobby del riarmo e della guerra, il Governo Meloni con le sue leggi repressive e la negazione dei nostri diritti), sono molto ben organizzati.
Hanno la violenza dei loro eserciti, hanno la violenza dei loro media, hanno soldi da distribuire per pagare i loro servi, hanno partiti, reti, strutture, che gli permettono di raccogliere voti, di condizionare la vita pubblica.
E noi?
Noi abbiamo dalla nostra la ragione, il numero, la determinazione, lo slancio etico. Lo abbiamo visto in diverse parti del mondo e finalmente anche in Italia nell'ultima sequenza di mobilitazione per la Palestina, che ha fatto scioperare e portato in piazza milioni di persone. Ma poi? Come fare durare i movimenti? Come trasformarli in forza? Come, appunto, organizzarsi in maniera da essere efficaci e cambiare alla radice le cose?
Questo problema non nasce oggi, è una domanda ricorrente per ogni movimento di emancipazione. Nella storia si sono date tante risposte e tanti modelli diversi. Alcuni utili in un periodo o in un dato luogo, altri invece più generalizzabili. Noi, che facciamo politica non per identità, per tornaconto personale o per hobby, abbiamo bisogno di porci ancora una volta questa domanda. E trovare la soluzione più adatta a noi e a questo spazio-tempo.
Anche perché in Italia, negli ultimi 30 anni, questo problema è stato per lo più ignorato, quando non proprio rifiutato. Per un certo approccio "movimentista" organizzarsi voleva dire "verticalizzarsi", burocratizzarsi, ritornare ai "vecchi" partiti che avevano tradito o fallito.
Allo stesso tempo, l'orizzontalità dei movimenti, la loro spontaneità, nascondeva due inganni: il primo, che la "verticalità" si riproduceva in modo informale.
Il secondo, che questi movimenti esplodevano di fronte alle difficoltà e alle contraddizioni, appena provavano a formularsi in "positivo".
Il testo di Rodrigo Nunes, "Né verticale né orizzontale", appena tradotto in italiano da Alegre, è uno stimolo in questo senso.
Nunes, professore di teoria politica nel Regno Unito e in Brasile, analizza i movimenti sociali degli ultimi anni, proponendo una nuova teoria dell'organizzazione.
In particolare propone di adottare una prospettiva ecologica, inquadrando la molteplicità delle strategie e delle organizzazioni come un "ecosistema". Un approccio teorico che permette di valorizzare la cooperazione e la convergenza, e di sfruttare a proprio vantaggio la pluralità e l’eterogeneità dell’attuale fase politica e sociale.
Può funzionare? Lo capiremo insieme.
A discutere con Rodrigo Nunes, che è in tour in Italia e sarà a Napoli il 23 ottobre alle 18 all'Ex OPG, ci saranno Salvatore Prinzi per Progetto Me-ti, Benedetta Terminiello per l'Ex OPG e Federico Scirchio per PaP Napoli.
Non mancate 😉