La Civiltà Cattolica

La Civiltà Cattolica Rivista culturale della Compagnia di Gesù, fondata nel 1850.

A 80 anni dalla morte di Benito MussoliniAlle 16:10 del 28 aprile 1945, Benito Mussolini e Claretta Petacci furono fucil...
28/04/2025

A 80 anni dalla morte di Benito Mussolini

Alle 16:10 del 28 aprile 1945, Benito Mussolini e Claretta Petacci furono fucilati davanti al cancello di Villa Belmonte, a Giulino di Mezzegra, sul lago di Como. Al governo dell’Italia dal 1922 al 1943, egli provocò la morte di migliaia di persone e nel 1938 promosse le leggi razziali, ispirate a quelle tedesche. “Pregare, se non aiuta certamente non nuoce”: così Mussolini riassumeva il suo rapporto volutamente ambiguo con il cattolicesimo. Ateo convinto, si era conquistato il favore degli squadristi grazie alla sua veemente retorica anticlericale, ma una volta salito al potere nel 1922 non esitò a cambiare rotta. La nostra rivista ha dedicato molti articoli al ventennio fascista e alla figura del Duce. Qui ne riproponiamo una selezione ⬇️

I cattolici militanti contro il governo Mussolini Giovanni Sale Don Sturzo e l’Aventino Sul dibattito che si era aperto, dopo l’uccisione di Giacomo Matteotti[1], circa il modo di procedere dei cattolici militanti nei confronti del governo Mussolini – accusato da molti di aver organizzato o pe...

È raro vedere riconosciuta ai giovani la capacità di gestire il rapido cambiamento antropologico in atto, che porta a vi...
27/04/2025

È raro vedere riconosciuta ai giovani la capacità di gestire il rapido cambiamento antropologico in atto, che porta a vivere il tempo come un eterno presente e lo spazio come una navigazione e non più come un cammino fatto di regole certe. Eppure, gli argonauti digitali – la nuova generazione che ha per bussola lo smartphone – sanno abitare l’era dell’interconnessione, trasformano il deserto delle opportunità in oasi, sono autodidatti, imparano lingue, crescono in società multiculturali e si raccontano attraverso l’esperienza della fotografia e di brevi messaggi. Per loro, la novità è abitare la Rete in modo diverso rispetto alla generazione dei loro genitori. Leggi l’articolo

Educare e accompagnare i giovani nell'epoca dell'algorirmo e del "dataismo". Verso il Sinodo

Pasqua: riconoscere segni di speranza in una Primavera velata di grigio. In questo anno così difficile, celebrare la Pas...
27/04/2025

Pasqua: riconoscere segni di speranza in una Primavera velata di grigio. In questo anno così difficile, celebrare la Pasqua significa allenare lo sguardo per riconoscere segni di vita.

Io sono solo un ragazzo. Meditando sui giovani con i re Davide e SalomoneÈ possibile fare affidamento sui giovani? Non è...
27/04/2025

Io sono solo un ragazzo. Meditando sui giovani con i re Davide e Salomone

È possibile fare affidamento sui giovani? Non è forse rischioso dare delle responsabilità a chi non ha maturato esperienza? La fiducia in un giovane potrebbe essere mal riposta? A queste domande sembra rispondere il Qoelet, quando afferma: «Povero te, o paese, che per re hai un ragazzo (na‘ar)» (Qo 10,16). Anche il profeta Geremia, davanti alla missione che Dio gli affida, si schermisce e si oppone, adducendo a motivo la sua giovane età: «Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono un ragazzo (na‘ar)» (Ger 1,6). Alle perplessità di Geremia risponde Dio stesso: «Non dire: “Sono giovane”. Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò» (Ger 1,7). Nei momenti difficili, il Signore fa andare avanti la storia con i giovani. Leggi l’articolo

È possibile fare affidamento sui giovani? Non è forse rischioso dare delle responsabilità a chi non ha maturato esperienza? La fiducia in un giovane potrebbe essere mal riposta? A queste domande sembra rispondere il Qoelet, quando afferma: «Povero te, o paese, che per re hai un ragazzo (na‘ar)...

𝗟𝗮 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮𝘓𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰, 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘪𝘮𝘢𝘯𝘢, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘴𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘴𝘪...
26/04/2025

𝗟𝗮 𝗣𝗮𝘀𝗾𝘂𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗗𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮

𝘓𝘢 𝘴𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰, 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘪𝘮𝘢𝘯𝘢, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘴𝘦 𝘭𝘦 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘦𝘱𝘰𝘭𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘵𝘪𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘎𝘪𝘶𝘥𝘦𝘪, 𝘷𝘦𝘯𝘯𝘦 𝘎𝘦𝘴𝘶̀, 𝘴𝘵𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰: «𝘗𝘢𝘤𝘦 𝘢 𝘷𝘰𝘪!». 𝘋𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰, 𝘮𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰̀ 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘭𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘦 𝘪𝘭 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰. 𝘌 𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘦𝘱𝘰𝘭𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘪𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘢𝘭 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦. 𝘎𝘦𝘴𝘶̀ 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰: «𝘗𝘢𝘤𝘦 𝘢 𝘷𝘰𝘪! 𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘪𝘭 𝘗𝘢𝘥𝘳𝘦 𝘩𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘮𝘦, 𝘢𝘯𝘤𝘩’𝘪𝘰 𝘮𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘷𝘰𝘪». 𝘋𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰, 𝘴𝘰𝘧𝘧𝘪𝘰̀ 𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰: «𝘙𝘪𝘤𝘦𝘷𝘦𝘵𝘦 𝘭𝘰 𝘚𝘱𝘪𝘳𝘪𝘵𝘰 𝘚𝘢𝘯𝘵𝘰. 𝘈 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘢 𝘤𝘶𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘰𝘯𝘦𝘳𝘦𝘵𝘦 𝘪 𝘱𝘦𝘤𝘤𝘢𝘵𝘪, 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘰𝘯𝘢𝘵𝘪; 𝘢 𝘤𝘰𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘢 𝘤𝘶𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘰𝘯𝘦𝘳𝘦𝘵𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘢𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘥𝘰𝘯𝘢𝘵𝘪». 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘢𝘴𝘰, 𝘶𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘋𝘰𝘥𝘪𝘤𝘪, 𝘤𝘩𝘪𝘢𝘮𝘢𝘵𝘰 𝘋𝘪̀𝘥𝘪𝘮𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘷𝘦𝘯𝘯𝘦 𝘎𝘦𝘴𝘶̀. 𝘎𝘭𝘪 𝘥𝘪𝘤𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘦𝘱𝘰𝘭𝘪: «𝘈𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦!». 𝘔𝘢 𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰: «𝘚𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘷𝘦𝘥𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪 𝘪𝘭 𝘴𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘰𝘥𝘪 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘥𝘪𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘴𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘰𝘥𝘪 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘮𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘮𝘪𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰, 𝘪𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘰». 𝘖𝘵𝘵𝘰 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘪 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘦𝘱𝘰𝘭𝘪 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘰 𝘪𝘯 𝘤𝘢𝘴𝘢 𝘦 𝘤’𝘦𝘳𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘢𝘴𝘰. 𝘝𝘦𝘯𝘯𝘦 𝘎𝘦𝘴𝘶̀, 𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘪𝘶𝘴𝘦, 𝘴𝘵𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦: «𝘗𝘢𝘤𝘦 𝘢 𝘷𝘰𝘪!». 𝘗𝘰𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘢 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘢𝘴𝘰: «𝘔𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘲𝘶𝘪 𝘪𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘥𝘪𝘵𝘰 𝘦 𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘢 𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘦 𝘮𝘢𝘯𝘪; 𝘵𝘦𝘯𝘥𝘪 𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘮𝘢𝘯𝘰 𝘦 𝘮𝘦𝘵𝘵𝘪𝘭𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘧𝘪𝘢𝘯𝘤𝘰; 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘯𝘤𝘳𝘦𝘥𝘶𝘭𝘰, 𝘮𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦!». 𝘎𝘭𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘰𝘴𝘦 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘢𝘴𝘰: «𝘔𝘪𝘰 𝘚𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘦 𝘮𝘪𝘰 𝘋𝘪𝘰!». 𝘎𝘦𝘴𝘶̀ 𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦: «𝘗𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘮𝘪 𝘩𝘢𝘪 𝘷𝘦𝘥𝘶𝘵𝘰, 𝘵𝘶 𝘩𝘢𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘶𝘵𝘰; 𝘣𝘦𝘢𝘵𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘦 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘶𝘵𝘰!» (𝘎𝘷 20,19-31).

Il Vangelo ci riporta al giorno di Pasqua, richiamando la nostra attenzione alla prima «domenica» della storia: un giorno così importante da essere celebrato per un’intera settimana. Si tratta della fondazione della Chiesa, alla quale noi tutti partecipiamo.

Una domenica che abbiamo celebrato insieme a papa Francesco, e che è stata la sua ultima in mezzo a noi. Non aveva voce, ma ci ha voluto ugualmente augurare la Buona Pasqua e ci ha dato la sua ultima benedizione. Ricorderemo sempre questa Pasqua di Francesco, di colui che si è donato tutto fino all’estremo, non risparmiandosi nulla per noi. Ci ha insegnato a vivere il Vangelo, coi fatti e non con le parole, a rispettare la coscienza propria e degli altri («Chi sono io per giudicare?»), ad avere a cuore la storia, la storia di tutti, senza dimenticare nessuno, e ad essere particolarmente vicino a chi soffre, a chi è povero, emarginato, forestiero, affamato, solo. Per noi Francesco è stato il Vangelo vivo.

La liturgia della Messa di oggi vuole presentarci non solo la prima domenica della storia, ma lo stesso significato della «domenica»: è il giorno del Signore, 𝘥𝘪𝘦𝘴 𝘋𝘰𝘮𝘪𝘯𝘪, la Pasqua di risurrezione. A volte si dice che questo giorno sia la commemorazione dell’evento pasquale: non è sbagliato, ma propriamente non è una memoria, quanto piuttosto il rendere vivo un fatto che è avvenuto 2000 anni fa e che è presente nella liturgia della Messa. Nella celebrazione domenicale la comunità cristiana rivive la Pasqua del Signore, il suo fondamento, senza il quale essa stessa non esisterebbe. Di qui l’importanza di questa celebrazione: glorifichiamo il Vivente, il Risorto in mezzo a noi.

Come nel Cenacolo, nella prima domenica della storia, Gesù nel rito si rende presente a noi nonostante le nostre chiusure, i nostri blocchi, le nostre resistenze. È lui che prende l’iniziativa e ci dona la pace: «Pace a voi!». Lo 𝘴𝘩𝘢𝘭𝘰𝘮 del Signore non è solo un augurio di assenza di conflitti, ma benedizione, salvezza, giustizia, riconciliazione, perdono, gioia. Con la pace, Gesù mostra le mani e il costato, perché il Risorto è il crocifisso e si fa riconoscere dai suoi doni: la sua passione e morte sono il segno di quanto si è donato e ci ha amato.

Quell’amore è la missione dei discepoli: Gesù dà loro lo Spirito e il potere di perdonare i peccati. Con una novità: la missione a cui sono chiamati è il prolungamento di quella del Padre e dell’annuncio evangelico di Gesù. Non si tratta quindi solo del sacramento della penitenza ma della presenza del Padre che dà forza ai discepoli e ne fa testimoni della verità e del suo amore. In tal modo conferma il giudizio sul peccato del mondo e la vittoria del bene, ultima parola della storia.

L’episodio finale di Tommaso accade otto giorni dopo, ancora di domenica. Non riguarda solo lui, ma tutti noi, poiché si conclude con la nostra beatitudine: «Beati quelli che non hanno visto, ma hanno creduto». Noi non abbiamo veduto, ma ci è data la fede nella risurrezione.

Va detto tuttavia che Tommaso non è un incredulo, quanto piuttosto la figura dell’uomo moderno: non si accontenta di quanto gli viene detto, o delle soluzioni di seconda mano, ma vuole vedere, capire, toccare, sperimentare… rappresenta l’uomo della scienza. Ma quando Gesù gli si rivela, la sua fede è grande: è l’unico degli apostoli che lo riconosce «Mio Signore e mio Dio».

𝙋𝙖𝙥𝙖 𝙁𝙧𝙖𝙣𝙘𝙚𝙨𝙘𝙤: «…𝙀, 𝙥𝙚𝙧 𝙛𝙖𝙫𝙤𝙧𝙚, 𝙣𝙤𝙣 𝙙𝙞𝙢𝙚𝙣𝙩𝙞𝙘𝙖𝙩𝙚 𝙙𝙞 𝙥𝙧𝙚𝙜𝙖𝙧𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙢𝙚!»

(Giancarlo Pani S.I. scrittore emerito della Civiltà Cattolica)

𝘕𝘦𝘭𝘭'𝘪𝘮𝘮𝘢𝘨𝘪𝘯𝘦: 𝘓'𝘐𝘯𝘤𝘳𝘦𝘥𝘶𝘭𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘯 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘢𝘴𝘰, 𝘊𝘢𝘳𝘢𝘷𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰.

«Misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo». Papa FrancescoUno dei...
26/04/2025

«Misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo». Papa Francesco

Uno dei pilastri del pontificato di Papa Francesco è stata la misericordia. Nel solo 2013, cioè nei primi nove mesi del suo pontificato, il Papa l’ha usata in circa 200 passaggi dei suoi discorsi. A partire dalla prima Messa nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, il 17 marzo 2013: «Il messaggio di Gesù è quello: la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il messaggio più forte del Signore: la misericordia». Leggi l'articolo ⬇️
https://www.laciviltacattolica.it/articolo/qual-e-il-tempo-di-dio/

🕊️«Lo Spirito ci guiderà e ci darà la grazia di andare avanti insieme, di ascoltarci reciprocamente e di avviare un disc...
26/04/2025

🕊️«Lo Spirito ci guiderà e ci darà la grazia di andare avanti insieme, di ascoltarci reciprocamente e di avviare un discernimento nel nostro tempo, diventando solidali con le fatiche e i desideri dell’umanità».

Con queste parole, Papa Francesco inaugurava il Sinodo. Oggi, , nel giorno delle sue esequie, lo ricordiamo con gratitudine e affetto, custodendo il suo invito a camminare insieme nella fede e nella .

📖 Da leggere. L’articolo di Diego Fares S.I. «Contro il trionfalismo e la mondanità spirituale»:
https://www.laciviltacattolica.it/articolo/contro-il-trionfalismo-e-la-mondanita-spirituale/

«Pur nello sconcerto causato dalla sua dipartita, sgorga spontaneamente dai nostri cuori un profondo sentimento di grati...
25/04/2025

«Pur nello sconcerto causato dalla sua dipartita, sgorga spontaneamente dai nostri cuori un profondo sentimento di gratitudine a Dio Padre, ricco di misericordia, per il tanto bene ricevuto attraverso il servizio di tutta una vita e per il modo in cui Papa Francesco ha saputo guidare la Chiesa durante il suo pontificato, in comunione e in continuità con i suoi predecessori nello sforzo di mettere in pratica lo spirito e gli orientamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II». Così, in una lettera il Superiore Generale della Compagnia di Gesù ricorda Papa Francesco. «Siamo addolorati per la scomparsa di colui che è stato posto al servizio della Chiesa Universale nell’esercizio del ministero petrino per più di 12 anni. Allo stesso tempo, proviamo dolore per la dipartita del nostro amato confratello in questa minima Compagnia di Gesù, Jose Mario Bergoglio. In essa abbiamo condiviso il medesimo carisma spirituale e il medesimo stile di sequela di Nostro Signore Gesù Cristo».

«Pur nello sconcerto causato dalla sua dipartita, sgorga spontaneamente dai nostri cuori un profondo sentimento di gratitudine a Dio Padre, ricco di misericordia, per il tanto bene ricevuto attraverso il servizio di tutta una vita e per il modo in cui Papa Francesco ha saputo guidare la Chiesa dura...

«Misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo». Papa FrancescoUno dei...
24/04/2025

«Misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo». Papa Francesco

Uno dei pilastri del pontificato di Papa Francesco è stata la misericordia. Nel solo 2013, cioè nei primi nove mesi del suo pontificato, il Papa l’ha usata in circa 200 passaggi dei suoi discorsi. A partire dalla prima Messa nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, il 17 marzo 2013: «Il messaggio di Gesù è quello: la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il messaggio più forte del Signore: la misericordia». Leggi l'articolo

Nella prima storica intervista a La Civiltà Cattolica del 2013 papa Francesco si definisce subito un peccatore che ha sperimentato la misericordia. E cos’è per Jorge Bergoglio la misericordia?

La fratellanza è il primo tema al quale ha fatto riferimento papa Francesco nel giorno della sua elezione, quando ha chi...
24/04/2025

La fratellanza è il primo tema al quale ha fatto riferimento papa Francesco nel giorno della sua elezione, quando ha chinato la testa davanti alla gente e, definendo la relazione vescovo-popolo come «cammino di fratellanza», ha espresso questo desiderio: «Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza». Leggi l'articolo di Diego Fares S.I.

Il valore programmatico della fratellanza nell’itinerario di papa Francesco. Dal saluto nel giorno della sua elezione al Documento di Abu Dhabi.

«Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colestero...
23/04/2025

«Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. È inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo e gli zuccheri alti! Si devono curare le sue ferite. Poi potremo parlare di tutto il resto. Curare le ferite, curare le ferite… E bisogna cominciare dal basso». Papa Francesco nella prima storica intervista a La Civiltà Cattolica nel 2013, a pochi mesi dalla sua elezione. Leggi di più

"Santa Marta, lunedì 19 agosto ore 9,50". La prima intervista in assoluto concessa da papa Francesco. La lascia al direttore de "La Civiltà Cattolica", p. Antonio Spadaro.

«Tutto è collegato, e questo ci invita a maturare una spiritualità della solidarietà globale che sgorga dal mistero dell...
22/04/2025

«Tutto è collegato, e questo ci invita a maturare una spiritualità della solidarietà globale che sgorga dal mistero della Trinità»

«Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?». Questa è la domanda che vive al cuore della Lettera enciclica di Papa Francesco Laudato si’. Sulla cura della casa comune (LS). Non una domanda ideologica, né «tecnica», ma un int...

La Civiltà Cattolica ricorda i 12 anni di pontificato con una raccolta di articoli che offrono uno sguardo approfondito ...
22/04/2025

La Civiltà Cattolica ricorda i 12 anni di pontificato con una raccolta di articoli che offrono uno sguardo approfondito sul suo pensiero e sulla sua azione pastorale. Un viaggio attraverso le pagine della nostra rivista per comprendere meglio il cammino del pontefice «venuto dalla fine del mondo», le innovazioni che caratterizzano il suo pontificato e i temi centrali del suo magistero ⬇️

La Civiltà Cattolica ripercorre i dodici anni di pontificato di papa Francesco con una raccolta di articoli che offrono uno sguardo approfondito sul suo pensiero e sulla sua azione pastorale. Un viaggio attraverso le pagine della nostra rivista per comprendere meglio il cammino del pontefice «venu...

Papa Francesco ci ha lasciato il 21 aprile 2025, dopo averci dato la benedizione e consegnato un ultimo messaggio Urbi e...
21/04/2025

Papa Francesco ci ha lasciato il 21 aprile 2025, dopo averci dato la benedizione e consegnato un ultimo messaggio Urbi et Orbi, il giorno prima, Domenica di Pasqua. A ragione, la Chiesa si sente orfana e ciò vuol dire che la Chiesa è famiglia, comunità, appartenenza, sentimenti. La Chiesa si sente orfana e allo stesso tempo grata. Perciò, La Civiltà Cattolica, insieme a tutta la Chiesa, vuol esprimere, in questo momento, riconoscenza e gratitudine.

Francesco amava iniziare dei processi perché voleva una Chiesa viva che accettasse correre dei rischi. La sua scomparsa apre ora un processo decisivo per la vita dei cristiani. È un tempo da vivere nella preghiera, nell’unità e nella fiducia. Sappiamo che il Signore Gesù, il Risorto, è presente nella barca della Chiesa, la spinge in mare aperto e la guida attraverso l’azione del suo Spirito. È un tempo per essere davvero Chiesa, davvero comunità, davvero famiglia.

Papa Francesco ci ha lasciato il 21 aprile 2025, all’età di 88 anni, dopo averci dato la benedizione e consegnato un ultimo messaggio Urbi et Orbi, il giorno prima, Domenica di Pasqua. Non è nemmeno mancato un ultimo giro in papamobile in Piazza San Pietro, salutando i pellegrini. Il 13 marzo sc...

Carlo Acutis. Il Vangelo vissuto radicalmente da un adolescenteEgli ha vissuto con autenticità l’invito del Vangelo: «Tu...
21/04/2025

Carlo Acutis. Il Vangelo vissuto radicalmente da un adolescente

Egli ha vissuto con autenticità l’invito del Vangelo: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Si è dedicato ai poveri, testimoniando la Parola e la festa, la giustizia e il buonumore, l’intelligenza e l’amabilità. Negli anni più freschi della sua vita, Carlo ci ha testimoniato che cosa significa essere cristiani. Scopri di più

Scopri la vita di Carlo Acutis, il giovane devoto prossimo a essere canonizzato. La sua passione per il computer e la sua fede cristiana hanno avuto un'eco mondiale. Un modello di vita per i giovani di oggi.

«Cristo Gesù è morto, anzi è risorto» (Rm 8,34): Paolo collega immediatamente la morte alla risurrezione del Signore. No...
21/04/2025

«Cristo Gesù è morto, anzi è risorto» (Rm 8,34): Paolo collega immediatamente la morte alla risurrezione del Signore. Non è un particolare irrilevante, poiché nella risurrezione si riscatta totalmente il fallimento della croce.

Del resto, che cosa sarebbe per noi Gesù se i Vangeli si chiudessero con la morte e la sepoltura del Crocefisso?

Perché nella Pasqua croce, morte e risurrezione sono intimamente uniti? Solo contemplando Gesù sulla croce, si apre alla nostra comprensione il senso pieno delle sue parole.

«Touching the Sky», un anno di ricerca scientifica dell’Osservatorio Astronomico La pubblicazione dell’Annual Report 202...
20/04/2025

«Touching the Sky», un anno di ricerca scientifica dell’Osservatorio Astronomico

La pubblicazione dell’Annual Report 2024 dell’Osservatorio consente di apprezzare a tutto tondo le attività di ricerca svolte nel corso dell’anno. Dal ruolo svolto dal fratello Bob Macke, nella missione NASA che ha riportato sulla Terra un campione dell’asteroide Bennu, a Aldo Altamore e il suo studio della storia dell’astronomia romana dal XIX secolo a oggi. Senza dimenticare Padre Richard Boyle e padre Robert Janusz, e il loro lavoro di osservazione e raccolta dati sulla ricerca dell’età e dell’evoluzione degli ammassi stellari. Leggi l’articolo

Ogni mese in questa rubrica approfondiamo qualche novità proveniente dalla ricerca scientifica dell’Osservatorio Vaticano. In questo caso, la recente pubblicazione dell’Annual Report 2024 dell’Osservatorio consente di apprezzare a tutto tondo le attività di ricerca e le altre attività svolt...

Indirizzo

Via Di Porta Pinciana, 1
Rome
00187

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 13:00
14:00 - 17:00
Martedì 08:00 - 13:00
14:00 - 17:00
Mercoledì 08:00 - 13:00
14:00 - 17:00
Giovedì 08:00 - 13:00
14:00 - 17:00
Venerdì 08:00 - 13:00
14:00 - 17:00

Telefono

+39066979201

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando La Civiltà Cattolica pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a La Civiltà Cattolica:

Condividi

Digitare

La nostra storia

La Civiltà Cattolica è la più antica di tutte le riviste italiane ancora attive. È stata fondata a Napoli da un gruppo di gesuiti italiani e il primo numero è stato stampato il 6 aprile 1850.

Scorrendo le annate de La Civiltà Cattolica, dato il suo carattere di rivista di attualità, si può avere un panorama abbastanza completo delle vicende religiose e politiche italiane (e in misura più limitata, mondiali) dal 1850 a oggi «dal punto di vista cattolico». Inoltre, la rivista ha accompagnato la storia d’Italia dal suo nascere a oggi. Ispiratore e primo direttore della rivista fu il padre Carlo Maria Curci, ma a volerla fu soprattutto papa Pio IX (in quel momento esule a Gaeta).

L’idea che spinse alla fondazione della rivista fu quella di difendere «la civiltà cattolica», come allora la si concepiva, minacciata dai nemici della Chiesa, in particolare dai liberali e dai massoni, che andavano ispirando molte linee portanti dell’Italia risorgimentale.

La nuova rivista, a cui collaboravano uomini di grande valore, come il padre Luigi Taparelli d’Azeglio (fratello di Massimo), il padre Antonio Bresciani, il padre Matteo Liberatore, ebbe subito un notevole successo.