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21/10/2025

Vivere oltre il cancro
Al congresso della Società Europea di Oncologia Medica sono state presentate le nuove linee guida sulla dei pazienti oncologici. Ne parliamo con Gabriella Pravettoni, docente di Psicologia delle Decisioni all'Università di Milano e direttrice della Divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia Ieo

20/10/2025

Cancro, identikit sempre più preciso per paziente e malattia
La sempre migliore caratterizzazione dei tumori, l'utilizzo di strategie come la biopsia liquida, farmaci mirati. Tutto ciò sta contribuendo a cambiare l'oncologia spingendola verso un approccio sempre più a misura di singolo paziente.
Ne parliamo con Giuseppe Curigliano, presidente eletto Esmo, dal congresso Esmo 2025 in corso a Berlino.

20/10/2025

Ben vengano i farmaci, ma per le donne con tumore al seno serve molto di più. Ne parliamo con Alessandra Fabi, Responsabile Medicina di Precisione in Senologia al Policlinico Universitario Gemelli di Roma, a margine del congresso della Società europea di Oncologia Medica (Esmo) 2025 in corso a Berlino.

19/10/2025

Melanoma, l’immunoterapia funziona meglio al mattino
Paolo Ascierto, professore ordinario di Oncologia all’Università Federico II di Napoli e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale di Napoli, illustra uno dei dati emersi dallo studio 'CheckMate 238', presentati al congresso annuale dell’European Society For Medical Oncology (Esmo), in corso a Berlino.

19/10/2025

Oncologia di precisione, così cambia il percorso dei pazienti con cancro
Ce lo spiega Paolo Marchetti, direttore scientifico dell’IDI-IRCCS, chea abbiamo incontrato al congresso Esmo 2025 in corso a Berlino.

19/10/2025

Non abbiamo sconfitto il cancro, abbiamo costruito un muro di difesa, un muro di scienza che si alza sempre di più per dare vantaggio. Ecco perché l'informazione sul cancro è essenziale.
Lo spiega Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom.

𝐃𝐚𝐥 𝟐𝟎𝟐𝟎 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢In Italia le persone con   vivono di più rispetto alla media euro...
17/10/2025

𝐃𝐚𝐥 𝟐𝟎𝟐𝟎 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐦𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐢𝐧𝐢
In Italia le persone con vivono di più rispetto alla media europea: tra il 2020 e il 2025 è stimata una diminuzione dei tassi di mortalità per cancro del 14,5% negli uomini e del 5% nelle donne. Dati migliori rispetto sia alla media continentale (-3,5% negli uomini e -1,2% nelle donne fra il 2020 e il 2025) sia a quelli dei principali Paesi dell’Unione europea, come Francia (-10,4% e -2,8%), Germania (-9,5% e -8,1%) e Spagna (-7,7% e -1,8%). In particolare, il calo dei decessi negli uomini in Italia negli ultimi cinque anni è il più rilevante in tutto il Continente, determinato soprattutto dalla riduzione delle morti per tumore del polmone (-24,4%) e dello stomaco (-24,3%).
Sono tutti dati che, secondo l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), testimoniano l’alta qualità del nostro Servizio sanitario nazionale. Per poter continuare a garantire le cure migliori a tutti, però, secondo la Società scientifica sono necessari più personale e più risorse da destinare all’oncologia.
La richiesta viene dalla conferenza stampa ufficiale dell'Aiom al Congresso della Società europea di oncologia medica (ESMO) che si è aperto venerdì 17 settembre a Berlino.

, AIOM

17/10/2025

🩺 Massimo Maio, presidente eletto dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica , illustra le novità dal più importante congresso di oncologia in Europa.

AIOM

𝐕𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐨, 𝐦𝐚  𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐢.Viviamo a lungo, ma  per molto tempo viviamo da malati. Con una e...
16/10/2025

𝐕𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐨, 𝐦𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐝𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐢.
Viviamo a lungo, ma per molto tempo viviamo da malati. Con una e più spesso più malattie croniche, vulnerabili agli incidenti e agli agenti infettivi; a rischio che gli acciacchi si trasformino velocemente in perdita di autonomia. È il ritratto dell’Italia che emerge da “Investing for Healthy Ageing”, evento promosso da 𝐌𝐒𝐃 , che si è svolto a Roma presso Associazione Civita e che ha coinvolto istituzioni, società scientifiche, clinici, economisti e associazioni dei pazienti e della società civile.
I numeri sono quelli di una società che si sta trasformando alla velocità della luce. Gli italiani hanno un’aspettativa di vita tra le più lunghe del mondo, pari a 83,4 anni. Un’ottima notizia, se non fosse per le tendenze che vanificano questi progressi. Il 24,7% della popolazione è oggi over 65 e si prevede che superare il 34% a partire dal 2043. Frutto dell’effetto combinato dell’aumento dell’aspettativa di vita e del calo delle nascite.
Allo stesso tempo l’aspettativa di vita in buona salute si ferma a 60 anni per gli uomini e 57 per le donne. Non stupisce allora che 6,4 milioni di over-65 presentano difficoltà nella cura personale o nelle attività domestiche e 3,8 milioni hanno una riduzione dell’autonomia.
𝐒𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢𝐭à 𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢𝐨
A queste condizioni la sostenibilità futura del servizio sanitario e del paese è a rischio. Soprattutto è a rischio la possibilità di godere pienamente di circa un terzo della vita.
«L’Italia è tra i Paesi più longevi al mondo, ma questo primato nasconde una realtà preoccupante: gli ultimi anni di vita sono spesso vissuti in condizioni di cattiva salute. È qui che si apre la vera sfida. Non basta vivere a lungo, bisogna vivere bene», dice 𝐌𝐢𝐜𝐡𝐞𝐥𝐞 𝐂𝐨𝐧𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚𝐧𝐨, presidente Happy Ageing. «Per invertire il trend servono azioni concrete e una strategia di longevità sana che parta ben prima della vecchiaia. La prevenzione deve diventare centrale nelle politiche sanitarie, con investimenti mirati, continui e strutturati. In particolare, è urgente dare priorità alla vaccinazione dell’adulto e dell’anziano, ancora troppo trascurata nell’agenda politica», aggiunge.
𝐏𝐫𝐞𝐯𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐂𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐨𝐥𝐚
Sotto questo aspetto i numeri sono impietosi. Mentre le coperture per le vaccinazioni dell’infanzia, seppur tra alti e bassi, restano tra le più alte del mondo, per l’età adulta facciamo molta fatica.
A fronte di un obiettivo minimo del 75% per la vaccinazione antinfluenzale, per esempio, i dati aggiornati ad agosto 2025 mostrano una copertura ferma al 52,5% nella popolazione anziana e del 19,6% nella popolazione generale.
Emblematico poi il caso della vaccinazioni anti-pneumococcica e anti-herpes zoster di cui non sono attualmente noti i dati nazionali per la popolazione adulta. Quelli che però arrivano da alcune Regioni mostrano però che sono molto basse.
Si tratta di un paradosso perché questi vaccini sono pensati proprio per la popolazione adulta.
Quello contro lo pneumococco, per esempio, è letteralmente cucito su misura per questa popolazione. «Le patologie causate da pneumococco rappresentano una significativa minaccia per la salute pubblica, soprattutto nella popolazione adulta e anziana, dove il rischio di complicanze gravi è elevato», spiega 𝐆𝐢𝐚𝐧𝐜𝐚𝐫𝐥𝐨 𝐈𝐜𝐚𝐫𝐝𝐢, Professore Ordinario Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Genova. «Negli ultimi anni, data l’evoluzione dei sierotipi circolanti nell’età adulta, si è reso necessario lo sviluppo di vaccini anti-pneumococcici che garantiscano la più ampia e specifica protezione verso questi sierotipi che sono oggi responsabili di malattie gravi come le polmoniti e le meningiti da pneumococco», aggiunge.
𝐂𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐞 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞
Serve maggiore consapevolezza da parte della popolazione ma anche maggiore attenzione da parte delle istituzioni.
A oggi, per esempio, le risorse per la prevenzione non sembrano sufficienti. Spendiamo in prevenzione il 5% del fondo sanitario nazionale a fronte di una media europea del 7%.
Negli scorsi giorni si è aperta la prospettiva di un incremento nella prossima legge di bilancio. Ma siamo ancora lontani dal target. A pesare non è solo la carenza di fondi ma anche i vincoli di bilancio.
Da qui l’idea di smettere di considerare, dal punto di vista contabile, la spesa per Immunizzazione e Screening dalla “spesa corrente”, riconoscendola come investimento strategico e prioritario, al pari della difesa, nell’ambito del nuovo quadro di governance europea.
È una modifica da portare in sede europea, che è già contenuta in alcune risoluzioni di maggioranza approvate da Camera e Senato in sede di esame del Documento di Economia e Finanza 2025. Tali risoluzioni, votate lo scorso aprile, impegnano il Governo a «valutare l’adozione di misure di sostegno per la prevenzione sanitaria, con particolare riferimento all’immunizzazione e allo screening».
«Come dichiarato dal ministro della Salute, per garantire la sostenibilità del SSN è necessario aumentare la quota del FSN dedicato alla Prevenzione ed è auspicabile che i vaccini e gli screening siano considerati dal punto di vista della finanza pubblica un investimento e non una spesa. È stato dimostrato in uno studio dell’Office of Health Economics che il Roi [Return on Investment, n.d.r.] della vaccinazione dell’adulto è fino a 19€ per ogni euro speso», afferma 𝐍𝐢𝐜𝐨𝐥𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐋𝐮𝐩𝐩𝐢, Presidente e Amministratrice Delegata, MSD Italia. «Dobbiamo tutti insieme chiedere con determinazione che, a pieno titolo, la prevenzione, a cominciare dall’immunizzazione e dagli screening, sia scorporata dal calcolo della spesa corrente per raggiungere l’obiettivo del 3%/Pil, come giustamente perseguito dal nostro Ministro dell’Economia, per raggiungere già dal 2026 il target richiesto dall’Europa. Solo così potremo contribuire a un invecchiamento in salute garantendo sostenibilità al Sistema Paese», conclude.

Cuore, proteggerlo rimettendo in riga il colesteroloDue mani che, da disallineate, si ricompongono in un cuore perfetto:...
09/10/2025

Cuore, proteggerlo rimettendo in riga il colesterolo
Due mani che, da disallineate, si ricompongono in un cuore perfetto: il simbolo del fatto che con la cura si può tutelare la salute del cuore. Per esempio, non sottovalutando il colesterolo alto e trasformando la prevenzione in un gesto quotidiano.

È il simbolo della campagna campagna “Da Quore a Cuore” che, dopo essere stata lanciata lo scorso giugno, è stata posto in apertura del 59° Convegno Nazionale di Cardiologia che si è aperto a Milano nella cornice della Giornata Mondiale del Cuore.

«Il colesterolo LDL resta il nemico più insidioso ma modificabile nella prevenzione delle recidive cardiovascolari. Ancora oggi 8 pazienti su 10 non raggiungono i valori raccomandati e mantenere i livelli di LDL entro i limiti raccomandati abbassandone in modo importante», spiega Gianfranco Sinagra, presidente eletto della Società Italiana di Cardiologia (SIC). «È essenziale per ridurre il rischio di recidive e complicanze. Il nostro obiettivo è affiancare persone e medici in un percorso che, partendo dall’informazione e grazie al supporto dell’innovazione terapeutica, porti davvero all’azione».

Cancro: il 63% dei medici è favorevole all’eutanasiaLa maggioranza dei medici coinvolti nella cura delle persone affette...
27/09/2025

Cancro: il 63% dei medici è favorevole all’eutanasia

La maggioranza dei medici coinvolti nella cura delle persone affette da cancro (il 63% dei medici) è favorevole all’eutanasia. Il 50% dei quali solo in determinate circostanze, il 13% sempre.

È il principale risultati di un sondaggio su 562 clinici promosso dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dalla Fondazione Aiom, presentati nel convegno sulle Giornate dell’etica dedicato al “Fine vita: la cura oltre la malattia”, che si è svolto nei giorni scorsi a Lecce. L’indagine ha coinvolto anche altre Società scientifiche con interesse a questi temi.

Tra i dati emersi dall'indagine, anche il fatto che il 60% dei medici effettua trattamenti anticancro nell’ultimo mese di vita, ma un quota cospicua (il 32%) dichiara di non sentirsi abbastanza preparato ad assistere il malato oncologico in questa ultima fase del percorso di cura. Il 90%, inoltre, ritiene sia necessaria una legge nazionale sul tema.

Tutti i dati dell'indagine su HealthDesk (link nel primo commento)

Morbillo: dall’inizio dell’anno 432 casi, 1 su 2 ha avuto bisogno del ricoveroCrescono i casi di morbillo. Dall'inizio d...
26/09/2025

Morbillo: dall’inizio dell’anno 432 casi, 1 su 2 ha avuto bisogno del ricovero

Crescono i casi di morbillo. Dall'inizio dell'anno sono stati notificati al sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità 432 contagi, 12 nel mese di agosto.

Dei casi notificati nel 2025, 58 (13,4%) sono importati e 23 sono casi correlati a casi importati. Venti Regioni hanno segnalato casi nel 2025, ma più della metà (278/432; 64,4%) è stata segnalata da sole cinque Regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia). L’incidenza più elevata è stata osservata in Calabria (33,6 casi per milione abitanti) seguita dalle Marche (21,3 per milione), dalla Provincia Autonoma di Bolzano (19,5 casi per milione) e dalla Sicilia (19,1 per milione).

«Il principale contesto di trasmissione rimane quello familiare, seguito da ambienti sanitari e ospedalieri», si legge nel bollettino Iss.

Il 49,3% delle persone contagiate ha un’età compresa tra 15 e 39 anni, tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (53 casi casi per milione). Sono stati segnalati 21 casi in bambini sotto l’anno di età.

Tra le persone contagiate, l’87% non era vaccinati al momento del contagio, 36 casi erano vaccinati con una sola dose, 14 casi erano vaccinati con due dosi.

Circa un terzo dei casi (30,8%) ha riportato almeno una complicanza, sopratutto epatite o aumento delle transaminasi (11,3% dei casi totali) e polmonite (11,3%). Sono stati segnalati tre casi di encefalite, rispettivamente in due adulti e in un preadolescente, tutti non vaccinati.

Per il 53,5% dei casi viene riportato un ricovero ospedaliero per morbillo, e per un ulteriore 14,4% una visita in Pronto Soccorso.

Indirizzo

Via Nostra Signora Di Lourdes, 41
Rome
00167

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