30/11/2025
📕🟥 Dittatori, servizi segreti e neofascisti (italiani). Gli intrecci perversi dell’America Latina dei colpi di Stato
Andrea Mulas, storico 🖋️ Marina Cardozo e Mimmo Franzinelli, “Gli artigli del Condor. Dittature militari latino-americane, CIA e neofascismo italiano”, Einaudi, 2025. Il racconto della struttura dell’organizzazione criminale che aveva come obiettivo il “pericolo rosso”. Il libro spiega come il Piano Condor non sia stato un semplice coordinamento tra regini militari, ma una vera e propria infrastruttura del terrore istituzionalizzato, un “sistema” che ha superato le barriere nazionali per attuare una repressione sistematica e scientificamente organizzata, colpendo oppositori politici, attivisti per i diritti umani, rifugiati e persino i loro familiari in esilio in Europa e negli Stati Uniti. Il ruolo attivo dei capi della destra eversiva italiana come Stefano Delle Chiaie. Il “Plano” si chiuderà formalmente solo nel 1983
(...) «Una terza e più segreta fase dell’«Operazione Condor» prevede la formazione di squadre speciali dei Paesi membri che si porteranno ovunque, anche in nazioni estranee all’accordo, per attuare azioni punitive sino all’uccisione dei terroristi o dei loro sostenitori. Se, ad esempio, un terrorista o un sostenitore di organizzazioni terroristiche di un Paese membro dell’«Operazione Condor» si trovasse in un Paese europeo, una squadra speciale verrebbe inviata per localizzarlo e sorvegliarlo; conclusa questa fase operativa, una seconda squadra dell’«Operazione Condor» verrebbe inviata per colpire l’obiettivo».
Lo si legge in un rapporto inviato a Washington da Robert Scherrer, agente speciale dell’FBI per l’America Latina. Il volume di Cardozo e Franzinelli si distingue per la sua capacità di intrecciare piani diversi della narrazione: la geopolitica internazionale, la macchina repressiva transnazionale, le storie personali delle vittime e l’analisi della complicità (esplicita o tacita) di attori statali e parastatali.
Il Piano Condor si struttura su tre livelli. Anzitutto, sulla sorveglianza politica dei dissidenti in esilio; in secondo luogo su iniziative segrete di controinsurrezione, assolutamente discrezionali; in terzo luogo su azioni congiunte di sterminio contro gruppi o individui, da parte di squadre speciali di assassini dentro e fuori le frontiere dei loro Paesi, sino agli Stati Uniti e dall’Europa.
Il Cile di Pinochet, attraverso la Dirección de inteligencia nacional (Dina), che a partire dal novembre 1973 coordinava e attuava il terrorismo di Stato, diventerà lo snodo centrale del Plan Cóndor. In questo quadro, il colpo di Stato dell’11 settembre 1973 rappresenta un punto nodale del processo di militarizzazione delle società latinoamericane avviato a partire dagli anni Sessanta. (...)
Con il golpe argentino del 24 marzo 1976 si chiude il puzzle della trappola mortale. (...)
L’ultimo capitolo del libro esamina l’apporto fornito dai neofascisti italiani al Piano Condor, dall’attentato romano all’esule democristiano cileno Bernardo Leighton (6 ottobre 1975) alla «fase sudamericana» di Stefano Delle Chiaie, Pierluigi Pagliai e altri loro camerati, affiancatisi alle polizie politiche di Cile e Argentina nella caccia agli oppositori e diventati nel 1980-81 spietati collaboratori dei generali boliviani, sia quali addestratori di reparti scelti sia nella gestione del narcotraffico con cui quella dittatura si finanziava.
Grazie al lavoro di Cardozo e Franzinelli, emerge la rete dell’internazionale nera. Infatti i vertici della Dina cilena all’indomani del golpe avevano investito sui neofascisti e pongono a loro disposizione un’agenzia stampa con sede a Santiago, diretta da Vincenzo Vinciguerra. L’agenzia di Stefano Delle Chiaie si occupava dell’immagine della Giunta, diffondendo notizie sulla pericolosità del sovversivismo comunista e la provvidenzialità patriottica dei militari cileni. Il neofascista opera prima a Santiago del Cile per poi spostare i suoi servigi alla corte della dittatura a Buenos Aires. Inoltre, come viene descritto nel libro, si stabiliscono e operano nel Cono Sur dalla metà degli anni Settanta: Maurizio Giorgi, Sandro Saccucci, Vincenzo Vinciguerra, Giovanni Lanfré, Elio Massagrande, Clemente (Lello) Graziani. Solo per citarne i più noti e attivi. (...)
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Andrea Mulas Einaudi editore