
28/07/2025
Anche se l'interesse moderno per la vita e la saggezza indiana è nato nel XVIII secolo, l'incontro tra l'Europa e l'India è molto più antico e risale all'Antichità classica.
Quando Diogene Laerzio, nel III secolo d.C., cercò di stabilire se la filosofia fosse di origine greca o straniera, ricapitolò un dibattito vecchio di secoli che includeva i magi persiani, i Caldei, gli Egizi e i gimnosofisti indiani. I Greci furono già di buon'ora disposti ad attribuire agli Orientali una parte nello sviluppo della loro filosofia, ma spesso si parlava solo di dottrine particolari. Che tutta la filosofia greca tragga origine di là è stato sostenuto per la prima volta non da Greci ma da Orientali.
La questione dell’origine e dell’autonomia della filosofia è rimasta viva per molti secoli ed è stata ripresa in periodi più recenti del pensiero europeo. Ha influenzato in vario modo l’approccio europeo al pensiero indiano e “orientale”.
Ha favorito il focalizzarsi dell’attenzione su questo pensiero, ma ha anche contribuito a respingerlo e a trascurarlo. In alcune prospettive, ad esempio, il pensiero indiano era significativo solo perché forniva uno sfondo per la storia della filosofia europea.
I rapporti tra Grecia e India, seppur ben documentati, si compongono di infiniti tasselli: dalla volontà del mondo Antico di distanziarsi dai "barbari" alle campagne di Alessandro Magno, dai viaggi ai resoconti leggendari.
Non è facile dare una risposta a questa domanda, ma una cosa è sicura: i Greci, come anche i Romani, erano molto più vicini all'Oriente di quanto immaginiamo e devono molto all'India.
Lo dice anche Wilhelm Halbfass in "Europa e India": bit.ly/EuropaIndiaCarocci