Carocci editore

Carocci editore Libri per gli studi universitari e per il lettore desideroso di approfondimenti. Un arricchimento culturale permanente in una vasta gamma di discipline.

Casa editrice

Nata nel 1980 per iniziativa di Giovanni Carocci, la casa editrice si è ben presto affermata nel panorama italiano come una delle principali university press per il rigore delle scelte, l’affidabilità dei contenuti e la cura delle sue pubblicazioni. Nel corso di oltre trent’anni di attività, accanto ai libri rivolti al mondo degli studi e delle professioni – che restano pur tuttavia

il cuore dell’attività della Carocci –, si è venuta ad affiancare una serie di proposte editoriali rivolte al lettore generale in una vasta gamma di ambiti disciplinari: dalla filosofia agli studi storici, dalla psicologia agli studi religiosi, dall’archeologia alla storia dell’arte, dalla linguistica alle letterature. Oggi, il suo catalogo si compone di oltre 4.000 titoli e include ricerche specialistiche, manuali e monografie per studenti e professionisti, classici della letteratura e del pensiero, così come letture di approfondimento per il lettore generale, in una prospettiva di formazione e di arricchimento culturale permanenti. Una prospettiva che ha guidato le scelte della casa editrice sin dalla sua fondazione e destinata a rimanere la sua cifra peculiare nel tempo.

Siete sicuri che il vostro cane sappia riconoscere il colore del nuovo gioco che avete comprato per lui?I cani non vedon...
23/09/2025

Siete sicuri che il vostro cane sappia riconoscere il colore del nuovo gioco che avete comprato per lui?

I cani non vedono il mondo in bianco e nero, ma potremmo definirli “daltonici”, ovvero hanno solo due tipi di coni negli occhi, mentre gli umani ne hanno in genere tre. Tecnicamente i cani sono daltonici nel senso che noi umani diamo al termine, ma in realtà possono vedere una gamma di colori.

Curiosamente, i colori più popolari dei giocattoli per cani sono il rosso o il rosso-arancione brillante, anche se questo è dovuto al gusto umano, ovvero al fatto che alla gente piacciono questi colori. I cani non possono vederli e se ne infischiano delle belle unghie smaltate, dei fiocchi e dei cappotti firmati.

Dalla vista agli odori, passando per i sogni, le emozioni, i modi di comunicare: questo libro è una guida perfetta per scoprire tutto ciò che non sapete ma vorreste scoprire del mondo canino.
"Cani" di Marc Bekoff è in tutte le librerie: bit.ly/CaniCarocci

Migliori amici dell'uomo: i cani, i libri. Che fortuna, questa settimana li combiniamo!E poi, tante altre uscite che vi ...
19/09/2025

Migliori amici dell'uomo: i cani, i libri. Che fortuna, questa settimana li combiniamo!
E poi, tante altre uscite che vi aspettano in libreria.

Scopritele tutte sul nostro sito: bit.ly/CarocciNovità

Il tema della crociata è stato, a lungo, ai margini della storiografia italiana, ma oggi gli storici del Medioevo che si...
17/09/2025

Il tema della crociata è stato, a lungo, ai margini della storiografia italiana, ma oggi gli storici del Medioevo che si occupano di questo fenomeno risultano in crescita.
La tendenza recente non è quella di approcciare la “prima crociata” dal punto di vista militare bensì nel contesto ideale all’interno del quale fu concepita.

Il motivo per cui Urbano abbia deciso di invitare la Cristianità latina a portare soccorso a quella orientale, raggiungendo o meno Gerusalemme, è da ricercare nella progressiva costruzione del primato giurisdizionale di Pietro.
La “crociata” rientrava a pieno nel progetto “universalistico” papale, esteso da Oriente a Occidente, là dove la Chiesa primitiva aveva stabilito le proprie antiche sedi.

Urbano si muove sull’idea di due società rivali, una votata al bene, l’altra al male: la gens christianorum e la gens paganorum, con cui s’era soliti identificare in maniera indefinita il mondo musulmano, al di là delle distinzioni etniche.
Bisognava, insomma, ristabilire la “cattolicità” nei luoghi caduti ingiustamente nelle mani dei pagani, accintisi a perseguitare le ultime comunità cristiane. Un progetto utopico destinato a scontrarsi con la realtà.

Per questo, la conquista di Gerusalemme da parte del Saladino (1187) ebbe un effetto dirompente, producendo in tutta la Cristianità uno shock immediato, cui seguì una molteplice risposta. Dalle azioni militari ai piani di riconquista, dagli sviluppi letterari e pittorici alle modifiche subite dalla liturgia. Ad esempio, si iniziò a recitare il salmo 78 dopo il Paternoster, il Pax vobiscum o l’Agnus Dei in forma di clamore per il recupero di Gerusalemme.

Per partire proprio dall'inizio a capire la storia delle crociate potete leggere "L'assedio di Gerusalemme" di Antonio Musarra, che è disponibile in tutte le librerie: bit.ly/AssedioGerusalemmeCarocci

In Wagner, e più che mai nella tetralogia dell’Anello del Nibelungo, le scelte drammaturgiche, i dispositivi musicali, i...
15/09/2025

In Wagner, e più che mai nella tetralogia dell’Anello del Nibelungo, le scelte drammaturgiche, i dispositivi musicali, i messaggi di ordine intellettuale e politico sono così strettamente legati che è impossibile esaminare questi aspetti isolatamente.

L’idea di un dramma filosofico-sociale è inseparabile dall’intuizione del dispositivo musicale (il Leitmotiv) che deve permetterci di interpretare gli eventi rappresentati.
Le scelte di tecnica compositiva non dipendono da un’astratta ricerca di novità stilistica, ma dalle necessità di caratterizzazione drammatica e simbolica.
La drammaturgia, a sua volta, dipende da un’idea di teatro – di pubblico – radicata nell’utopia politica e sociale.

Parlare dell’Anello del Nibelungo tralasciando l’uno o l’altro di questi aspetti equivale a non parlarne proprio.

Tutto questo, tutto insieme, lo racconta Luca Zoppelli in "Richard Wagner: L'anello del nibelungo", disponibile in tutte le librerie: bit.ly/RichardWagnerAnelloNibelungoCarocci

Gerusalemme è stata al centro di 118 conflitti. Un numero che non fa effetto per la sua grandezza, ma per la sua desolan...
12/09/2025

Gerusalemme è stata al centro di 118 conflitti. Un numero che non fa effetto per la sua grandezza, ma per la sua desolante ripetitività.

La prima battaglia documentata finalizzata alla conquista del sito – un nido di uomini situato tra colline scoscese, oltre il deserto – risale al 1350 a.C. circa. Lo testimonia una lettera inviata al faraone Amenhotep III.

Dalla conquista davidica, 3000 anni fa, non è passato secolo – in qualche caso, decennio – senza che si sia combattuto all’ombra delle mura di Gerusalemme. Succede ancora oggi. La denominazione di "città della pace", che spesso le viene attribuita, risulta fuorviante, giacché «la sua esistenza è stata tutto fuorché pacifica».

Ma la sua collocazione geografica non è particolarmente appetibile e non siamo di fronte a un sito adattabile a centro di scambi o a una base strategica dal punto di vista militare. Per quale motivo, allora, nel corso dei millenni, decine di eserciti hanno cercato di conquistarla?

"L'assedio di Gerusalemme" di Antonio Musarra racconta i retroscena storici, a partire da un evento fondamentale: la conquista crociata della Città Santa del 1099. Lo trovate in tutte le librerie: bit.ly/AssedioGerusalemmeCarocci

Si deve forse agli elicotteri da combattimento di "Apocalypse Now," che attaccano al suono della “cavalcata delle walkir...
10/09/2025

Si deve forse agli elicotteri da combattimento di "Apocalypse Now," che attaccano al suono della “cavalcata delle walkirie”, se Wagner è diventato il nome di una compagnia militare privata russa che ha fatto molto parlare di sé.

Altre fonti suggeriscono che i fondatori ammirassero il Terzo Reich, cui Richard Wagner, nella cultura di massa, viene spesso associato. Ascoltandolo, dice un personaggio di Woody Allen, ti vien voglia di invadere la Polonia.

Sono casi estremi di distorsione recettiva, che rivelano però un fenomeno di lunga data: nessun protagonista della cultura occidentale ha lasciato altrettante tracce nelle direzioni più disparate.

C’è il Wagner dei musicisti e quello dei filosofi, che a volte ne sono addirittura ossessionati. C’è quello dei politologi e quello dei letterati. Ce ne sono cento altri, a livelli diversissimi di appropriazione, dalle avanguardie artistiche ai processi politici.

Si creano catene interpretative, esercizi al quadrato in cui ciascuno si riconnette non tanto all’opera e al pensiero di Wagner, ma a ciò che ne è stato detto in ambienti e momenti vari.

Di Wagner si è sentito molto, ma si è detto ancora di più. "Richard Wagner. L’anello del nibelungo" di Luca Zoppelli racconta la storia del celebre compositore a partire dal suo capolavoro, l'immortale Tetralogia.
Lo trovate in tutte le librerie: bit.ly/RichardWagnerAnelloNibelungoCarocci

Tra i primi e più ferventi intellettuali che si opposero al fascismo, Gaetano Salvemini scelse nel 1925 di non far più r...
08/09/2025

Tra i primi e più ferventi intellettuali che si opposero al fascismo, Gaetano Salvemini scelse nel 1925 di non far più ritorno in Italia e di trascorrere una vita da esule.
Si stabilì prima a Parigi e Londra e poi partì alla volta degli Stati Uniti, dove otterrà un incarico presso l'Università di Harvard.

Salvemini capì che gli emigrati all’estero non potevano fare la rivoluzione, né avevano il diritto di imporne una a quanti erano rimasti in Itali. Potevano però occuparsi di far conoscere «le condizioni reali dell’Italia nei paesi di cui siamo gli ospiti».

Occorreva mostrare agli italiani fuori d’Italia, «la faccia vera della dittatura presente», così da «cingere l’Italia fascista con un assedio di riprovazione morale, di avversione politica e di dipendenza economica».

La sua storia personale, politica e intellettuale è raccontata da Francesco Torchiani in "Gaetano Salvemini", disponibile in tutte le librerie: bit.ly/GaetanoSalveminiCarocci

Buoni propositi per il rientro: leggere più libri. Da dove partire? Dalle nostre novità!Le trovate tutte sul nostro sito...
05/09/2025

Buoni propositi per il rientro: leggere più libri.
Da dove partire? Dalle nostre novità!

Le trovate tutte sul nostro sito: bit.ly/CarocciNovità

Secondo alcuni studiosi, l’eredità giudaico-cristiana ha inaugurato un atteggiamento di sfruttamento e dominio nei confr...
02/09/2025

Secondo alcuni studiosi, l’eredità giudaico-cristiana ha inaugurato un atteggiamento di sfruttamento e dominio nei confronti dell’ambiente che persiste fino ai giorni nostri.

È stato il cristianesimo medievale ad alienare gli esseri umani dal loro mondo naturale, riservando esclusivamente alla specie umana la somiglianza a Dio. Questa visione avrebbe le sue radici nell’Antico Testamento. Ma, per Clarence Glacken, il pensiero cristiano ha anche enfatizzato il ruolo di custodia sulla natura che l’essere umano deve svolgere in connessione alla sua posizione privilegiata. Un atteggiamento che poteva comunque sviluppare una tendenza a voler “colonizzare” la natura.

Le idee medievali sulla natura sono basate in gran parte sulla rielaborazione del patrimonio scientifico e filosofico non solo della Bibbia, ma anche del mondo antico. La cultura greca e quella romana sembrano però avere anche sviluppato visioni della natura che difficilmente appaiono rintracciabili nel Medioevo.

Secondo Jean-Pierre Vernant, ad esempio, nel mondo greco l’uomo non ha la sensazione di trasformare la natura, ma di conformarsi a essa. L’attività umana non è dominazione della natura, al contrario, è “servizio”, un'attività di intermediazione.

Nel Medioevo, insomma, le idee sull'ambiente sono variate nel tempo e in rapporto al contesto sociale ed economico e alle trasformazioni verificatesi nel corso dei secoli. Chissà se può succedere ancora, anche oggi?

"Storia dell'ambiente nel Medioevo" di Michele Campopiano ci porta alla scoperta del mondo che ci circonda, visto attraverso gli occhi di un uomo del passato. Lo trovate in libreria: bit.ly/StoriaAmbienteMedioevoCarocci

Sull'ayahuasca si è detto molto: uno sguardo scientifico può aiutarci a distinguere quali sono le paure, i miti e quali ...
29/08/2025

Sull'ayahuasca si è detto molto: uno sguardo scientifico può aiutarci a distinguere quali sono le paure, i miti e quali sono invece le verità riguardo questo infuso tradizionale.

1⃣ L'ayahuasca è una droga?
Non proprio. La parola "droga" è peggiorativa e priva l'ayahuasca del contesto culturale e di cura in cui viene impiegata.

2⃣ Partecipare a una cerimonia dell'ayahuasca ti cambierà la vita?
L'ayahuasca non è una pillola magica. La percezione di questa sostanza come una specie di "luce in fondo al tunnel" fa sì che le persone la assumano a uno stadio molto avanzato delle loro malattie, sperando in un miracolo che non avviene.

3⃣ L'ayahuasca crea dipendenza?
Una serie di studi scientifici ha dimostrato che gli utilizzatori regolari di ayahuasca non presentavano gli elementi dannosi al livello psicosociale tipici delle sostanze che creano dipendenza.

4⃣ È vero che uno degli effetti indesiderati dell'ayahuasca è il vomito?
"Effetto indesiderato" è una lettura occidentale. È più opportuno parlare di protezione, perché si svuota lo stomaco da una quantità che potrebbe risultare dannosa. Dal punto di vista sciamanico, il vomito corrisponde a liberarsi dai demoni.

"Il medico e lo sciamano" di Arthur e Stéphane Laurent è in tutte le librerie: bit.ly/LaurentCarocci

Qual è la vostra epoca storica preferita? Non disturbatevi nemmeno a scegliere, ne abbiamo per tutti i gusti!Scoprite tu...
19/08/2025

Qual è la vostra epoca storica preferita? Non disturbatevi nemmeno a scegliere, ne abbiamo per tutti i gusti!

Scoprite tutti i nostri titoli, a tema storia e non, sul nostro sito: bit.ly/CarocciEditore

Mare o montagna?E che ne dite dei viaggi della fantasia e della mente?Dovunque decidiate di andare, portate con voi uno ...
05/08/2025

Mare o montagna?
E che ne dite dei viaggi della fantasia e della mente?

Dovunque decidiate di andare, portate con voi uno dei nostri libri.
Scopriteli qui: bit.ly/CarocciEditore

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