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02/07/2025

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08/04/2025

CORSO DI FRANCESE
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08/04/2025

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STORIA  - LA SANTA ANORESSIA      Tra il XIII e il XIV secolo si diffuse un fenomeno incredibile di anoressia legato al ...
25/03/2025

STORIA - LA SANTA ANORESSIA
Tra il XIII e il XIV secolo si diffuse un fenomeno incredibile di anoressia legato
al misticismo medioevale. Alcune donne, poi venerate come sante, si imposero drastici digiuni fino a perdere anche il 25% del loro peso. Questo rifiuto del cibo era dovuto
al desiderio di santità.
Le sante anoressiche detestavano i loro desideri corporali, perché per essere sante
era necessario non avere bisogni sessuali, narcisistici o nutritivi.
Nel Medioevo la santità era tenuta in grande considerazione e quella femminile ricevette un forte impulso soprattutto grazie a Chiara d'Assisi e a Caterina da Siena.
Rudolph M. Bell (“ La santa anoressia” Digiuno e misticismo dal Medioevo a oggi - ed. Laterza) descrive le vite di sante anoressiche italiane, alcune delle quali giunsero ad un grave stato di denutrizione e anche alla morte.
Chiara d'Assisi, Caterina da Siena, Umiliata de' Cerchi, Margherita da Cortona, Angela da Foligno, Veronica Giuliani, Caterina da Racconigi, Caterina Vannini, Colomba da Rieti, Caterina Fieschi da Genova, Maria Maddalena de' Pazzi, etc. cercavano l'unione mistica con Dio; la loro fame era solo per l'ostia, per il corpo del loro sposo.
Questo fenomeno tanto diffuso rappresentava una risposta del mondo femminile alla struttura sociale patriarcale del cattolicesimo medievale. La santa anoressica rifiuta la pratica cattolica di passività e dipendenza attraverso la mediazione de sacerdoti e l'intercessione dei santi; diventa la sposa di Cristo, non la sua ancella, e l'umile serva di Dio. Essere la serva di Dio significa non essere soggetta all'autorità di nessun uomo. Caterina da Siena, ad esempio, è sempre pronta a dire ai papi e ai re cosa fare e come farlo. Tra le anoressiche medievali, comunque, solo una piccola percentuale riuscì a convincere i genitori e poi i funzionari ecclesiastici che il loro strano comportamento era ispirato da Dio, ma quelle più dotate di un certo carisma e di una grande fiducia in sé stesse divennero presto oggetto di timore e reverenza.
Quasi tre secoli dopo il suo inizio questo modello di comportamento raggiunse il suo culmine per poi diminuire gradatamente nel secolo XV fino alla Riforma.
Quando le sante furono riconosciute capaci di compiere opere di bene, il digiuno, non più visto come mezzo per raggiungere l'ambita condizione di santa, p***e ogni attrattiva per le donne cattoliche e il fenomeno della santa anoressia sparì quasi completamente.
Il digiuno legato al misticismo del Medioevo differisce, naturalmente, da quel disturbo della nutrizione conosciuto oggi come anoressia nervosa, anche se entrambi sono caratterizzati dal rifiuto del cibo. Santità medievale / magrezza contemporanea.
Entrambe rappresentano due stati ideali in diversi ambienti culturali.

STORIA : IL PRIMO GIUBILEO             Quando Bonifacio VIII (1294-1303) indisse nel 1300 il primo Giubileo della storia...
25/03/2025

STORIA : IL PRIMO GIUBILEO
Quando Bonifacio VIII (1294-1303) indisse nel 1300 il primo Giubileo della storia della Chiesa era al culmine del suo pontificato e fermamente deciso ad affermare la supremazia papale su ogni altra autorità. Sul piano politico il suo progetto teocratico era destinato a fallire, in quanto ormai anacronistico in un periodo di affermazione di stati nazionali autonomi ma, sul piano della fede, l'istituzione dell'anno giubilare fu un avvenimento di portata eccezionale, che riaffermò il ruolo di Roma come centro della cristianità. Il Giubileo fu un trionfo: centinaia di migliaia di persone giunsero a Roma a piedi, a cavallo, sui carri...Ogni fedele doveva visitare le tombe degli apostoli Pietro e Paolo nelle basiliche a loro consacrate per trenta giorni (continui o intercalati) se era romano e per quindici giorni se era forestiero.
Ma cosa spingeva tutte quelle migliaia di pellegrini a Roma? Una grande fede, certamente, unita ad una grande paura dell'aldilà in un secolo di grande crisi (povertà, guerre, epidemie, peste nera, etc.), perché a coloro che vi si recavano, confessati, era assicurato il perdono. La perdonanza completa significava non solo il perdono della colpa, ma anche la remissione della pena in Purgatorio. Il Purgatorio era nato proprio cento anni prima per dare una speranza di salvezza per i fedeli, ma soprattutto per i mercanti, gli usurai, i banchieri, una categoria verso cui la cultura cristiana medioevale aveva manifestato molta diffidenza, negando loro anche la sepoltura in terra consacrata. (Dante Alighieri, nella Divina Commedia, riflettendo il pensiero teologico del suo tempo, condanna all'Inferno gli usurai come peccatori contro natura, accomunandoli ai sodomiti, in quanto il denaro deve nascere dal lavoro e non dal denaro stesso). Ma la circolazione di denaro era diventata sempre più importante e a questa nuova situazione la Chiesa risponde dando anche al mercante la possibilità di salvarsi. Il Purgatorio divenne una possibilità di salvezza per chi con elemosine, preghiere e buone azioni mostrava di pentirsi. Lo storico francese Le Goff nota come i teologi parlino del Purgatorio ricorrendo a metafore tratte dal linguaggio finanziario: “debiti e crediti spirituali” “accumulati” hanno come effetto, nel “dare e avere” rispetto alla giustizia divina, aumento o sconto di pena nel Purgatorio. Ecco dunque il motivo di così grande fiumana di gente e di oro a Roma. Pellegrini di ogni ceto sociale, dai più poveri ai ricchi mercanti, cercavano, tramite offerte, opere buone, sacrifici, pellegrinaggi, lo sconto delle pene del Purgatorio, che era stato istituzionalizzato dalla Chiesa solo nel 1200.

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20/03/2025

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17/02/2025

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SEDE dei corsi:
Assoc. I.C.S. Istituto per la Cultura e il Sociale
via Acqua Bullicante 419 – 00177 – Roma
Come raggiungerci: bus 81, 409, 412, 545
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Via Acqua Bullicante 419, (Largo Preneste)
Rome
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