
01/06/2025
(italiatv) – Con il ritorno di Bernardino Sani da Macao, Shanghai e le altre tappe a mandorla, “i cardinali” del Brunello si apprestano al conclave di dopodomani. I telefoni si sono tranquillizzati, il Pasquino di Montalcino s’è placato, le varie Confederazioni hanno trattato, gli influenti pure, tutto dice “si è pronti al primo giorno del futuro” con Bartolo Primo. Cosa attende il nuovo “Papa del Brunello”? A volo d’uccello, i principali dossier. (Foto di copertina di Lorenzo Magnelli)
Innanzitutto sempre in cima c’è l’importanza del tema dell’unità fra produttori; vale per ogni mandato e presidente ed è sempre la base dalla quale partire. Unità che, soprattutto negli ultimi anni, sembrava (sembra) più lontana: ma come mi disse una importante produttrice circa 18 anni fa (Donatella Cinelli Colombini), “prima viene il Brunello e poi il singolo”. Aveva ragione già all’epoca, oggi ne ha forse anche di più. Perchè negli ultimi anni il lustro del Brunello è stato in capo più ai singoli che alla denominazione: successi di primissimo piano non sono mancati, ma legati al singolo, il quale ha contribuito a mantenere il prestigio per tutti.
Quindi unità, che con quasi 300 produttori è un’impresa, ma è importante. Importante, e vuol dire condividere la visione per il Brunello e il Rosso e non perdere il senso della comunità, dell’aiutarsi, del sapere che c’è spazio per tutti i produttori, perchè il mondo è enorme e Montalcino piccolina. Che i produttori non abbiano paura a darsi una mano, che non abbiano paura del successo degli altri, perchè ne traggono beneficio tutti. Le invidie sono da sfigati e portano male.
Il tema dei dazi è un falso problema,... segue su www.italiatv.it
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