Keller Editore

Keller Editore KELLER editore è una casa editrice indipendente con sede in Trentino.
❤ L'idea è di reinterpretare l'essere terra di frontiera.

Nata nel 2005 e immersa tra bellissimi filari di viti, ha presentato i primi due libri a novembre dello stesso anno sotto un'abbondante nevicata: “Voci di fiume” una raccolta di racconti dedicati ai corsi d'acqua e “Crescere è un mestiere triste” del peruviano Santiago Roncagliolo che solo pochi mesi dopo avrebbe vinto l'Alfaguara de Novela. Poi il catalogo si è andato via via arricchendo di libri

e storie che provengono da dentro e fuori i confini d'Europa: titoli che trasmettono idee forti, capaci di percorrere e comunicare, nei temi e nella scrittura, la complessità del mondo; scritture e libri «obliqui» che sanno coinvolgere e far riflettere senza allontanarsi dal piacere della narrazione. Il tutto segnato anche da un attento lavoro di redazione e una vocazione profondamente letteraria. Nel 2009 la casa editrice fa conoscere in tutta Italia il premio Nobel Herta Müller. Tra gli autori che fanno parte del catalogo Keller anche grandi scrittori e premi internazionali come Santiago Roncagliolo (Premio Alfaguara de Novela), Eduard Marquez (Premio Qwerty al miglior libro catalano), Kathrin Schmidt (German Book Prize), Radka Denemarkova (Magnesia Prize), Pete Fromm (PNBA – Book of the Year), Varujan Vosganian (Best Book of the Year Romania), David Fauquemberg (Prix Millepages, Prix de la Ville de Caen, Prix des Lycéens), Wojciech Tochman (Finalist NIKE Prize), Claudia Rusch (Finalista Libro Giovani 2011), Richard Aleas (Shamus ed E.A. Poe Award) e molti altri.

"Considerando il nesso tra istruzione e ametropia, è probabile che nei periodi in cui gran parte della popolazione era a...
26/09/2025

"Considerando il nesso tra istruzione e ametropia, è probabile che nei periodi in cui gran parte della popolazione era analfabeta i pochi miopi fossero membri dei ceti elevati. Si racconta che l’imperatore romano Nerone teneva davanti agli occhi una pietra colorata per vedere meglio, ad esempio nell’arena, dove la visibilità su lunghe distanze era cruciale. Secondo la leggenda era un berillio, da cui – per una teoria etimologica affascinante quanto fragile – deriverebbe in tedesco la parola Brille, 'occhiali'. Strumenti ottici del tutto simili ai nostri occhiali esistevano già nel Medioevo inoltrato, nell’area germanofona; le prime fonti in merito alla loro realizzazione risalgono al 1270 circa. Erano occhiali da lettura e aiutavano chi perdeva la capacità innata di mettere a fuoco gli oggetti più ravvicinati, dopo i 40-45 anni. Con l’avvento della stampa, verso il 1450, e con il boom dell’istruzione dovuto alla disponibilità di testi scritti, nacque l’immenso mercato degli occhiali da lettura e si sviluppò una nuova professione, il produttore di lenti. La florida città mercantile di Norimberga era la roccaforte degli oculisti. I miopi, però, che avevano bisogno di dispositivi diversi dagli occhiali da lettura, avrebbero dovuto aspettare secoli prima di ricevere cure mirate".
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- Le malattie fanno la storia -
Trad. dal tedesco di Alice Rampinelli



Quella notte, nel mio laboratorio, sollevai la mano per far suonare il theremin. Suonò una nota. Lavinia era in qualche ...
24/09/2025

Quella notte, nel mio laboratorio, sollevai la mano per far suonare il theremin. Suonò una nota. Lavinia era in qualche punto lontano della casa. Il theremin emise un suono smorzato, i miei palmi vicinissimi all’antenna in basso. Ti avevo dato dieci voci diverse. Mi chiesi se tu, ovunque fossi, usassi ancora la prima voce.
Feci suonare il theremin più forte, e più forte ancora. La stanza era raggelata. Non si sciupa una vita in modo intenzionale; ci si guarda indietro e la si ritrova sciupata. Sapevo di non voler fare un inventario, ma lo stavo facendo. Una casa piena di ricordi, che appartenevano a qualcun altro. Dieci anni di lavoro, ogni scoperta paziente pari a nulla. Avevo sprecato un migliaio di segni di matita invano. Per la speranza. Il mio cuore valeva ancora qualcosa, dato che tu eri sposata con un altro? Dato che io ero sposato con un’altra? C’è onore, un po’ di onore, nel desiderare? Nel continuare a desiderare? Aumentai il volume del theremin.
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Bellissimo "L'eco delle balene" di Sean Michaels, trad. dall'inglese di Gabriella Tonoli


Dall'Irlanda del Nord due indimenticabili ragazze, Majella e Amelia. Le trovate rispettivamente in un chip shop dell'imm...
20/09/2025

Dall'Irlanda del Nord due indimenticabili ragazze, Majella e Amelia. Le trovate rispettivamente in un chip shop dell'immaginaria Aghybogey e nel quartiere di Ardoyne a Belfast.

Majella è la protagonista di "Grande ragazza, piccola città" di Michelle Gallen, una delle novità K di settembre. E Amelia... be', la conoscete già da un po' grazie a Anna Burns. Entrambi i libri sono tradotti da Elvira Grassi.

Buon fine settimana e buone letture 💗


"Esce finalmente per i tipi di Keller 'Io' di Wolfgang Hilbig, uno dei testi contemporanei più significativi della lette...
20/09/2025

"Esce finalmente per i tipi di Keller 'Io' di Wolfgang Hilbig, uno dei testi contemporanei più significativi della letteratura tedesca ed europea, in una traduzione, capace di rendere plausibile in italiano il tedesco sedimentato e personalissimo dell’originale, di Roberta Gado e Riccardo Cravero...
Il romanzo narra di uno scrittore o aspirante scrittore, che conosciamo con il nome di copertura di Cambert, arruolato dalla Stasi e trasferito dalla sua cittadina di origine, indicata solo con l’iniziale A., nella Berlino Est degli anni ottanta per introdursi nella ‘scena’, così vengono chiamati in gergo dalla ‘ditta’, cioè la Stasi, i circoli letterari del dissenso, e in particolare per seguire uno scrittore misterioso, in quel momento in cima ai sospettati proprio perché nella sua attività letteraria e nel suo comportamento personale non sembra tramare nulla contro la DDR..."
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Su Nazione Indiana Giorgio Mascitelli ci parla di "Io" di Wolfgang Hilbig Grazie!

di Giorgio Mascitelli Il romanzo narra di uno scrittore o aspirante scrittore, che conosciamo con il nome di copertura di Cambert, arruolato dalla Stasi e trasferito dalla sua cittadina di origine,…

"Anni fa mi hai detto che se fossi morta prima io avresti subito trovato una che venisse a cucinare" mormorò lei."Mai de...
18/09/2025

"Anni fa mi hai detto che se fossi morta prima io avresti subito trovato una che venisse a cucinare" mormorò lei.
"Mai detta una cosa del genere".
Barbara guardò fuori dalla finestra scuotendo il capo.
La vite americana, i cui tralci tentavano imperterriti di insinuarsi nella stanza, si era già colorata di rosso qua e là, il prato invece brillava ancora di un verde intenso, solo il loro: che diventassero gialli e vizzi per l'invidia come i loro prati, i vicini.
🟢

"Barbara non sta morendo"
Trad. dal tedesco di Scilla Forti



Majella non aveva mai messo piede nel Baccaladrino in tutta la sua vita e non aveva nemmeno mai assaggiato, perlomeno co...
17/09/2025

Majella non aveva mai messo piede nel Baccaladrino in tutta la sua vita e non aveva nemmeno mai assaggiato, perlomeno consapevolmente, una patatina protestante. Le era stato detto che non c’era un giorno della settimana in cui le patatine di Fritto e Mangiato! non spaccassero il c**o alle patatine del Baccaladrino. Di tanto in tanto Majella aveva addirittura visto spuntare nel chipper in pieno giorno un protestante che ordinava una porzione gigantesca di salsicce in pastella e anelli di cipolle. I protestanti non s’azzardavano a presentarsi al calar del sole comunque, casomai i fratelli Daly fossero particolarmente su di giri.
🍟

"Grande ragazza, piccola città"
Trad. dall'inglese di Elvira Grassi


̀inlibreria

Dieci maggio 1940, da qualche parte tra lo Sri Lanka e Sumatra. Ancora meno di una settimana e mia zia Hannie farà ritor...
16/09/2025

Dieci maggio 1940, da qualche parte tra lo Sri Lanka e Sumatra. Ancora meno di una settimana e mia zia Hannie farà ritorno a Batavia. È la prima delle sue sorelle a mettere in pratica il proposito di tornare nella terra natale. La monotona traversata dell’Oceano Indiano viene bruscamente interrotta dal suono gracchiante degli altoparlanti della nave. Il capitano ha preso in mano il microfono per fare un annuncio a tutti i passeggeri.
Quel mattino la Germania ha attaccato i Paesi Bassi, che ora sono ufficialmente coinvolti nella Seconda guerra mondiale. Tutti i festeggiamenti a bordo sono annullati, l’illuminazione quella sera verrà smorzata. I viaggiatori che dispongono di una radio devono consegnarla.
I passeggeri capiscono di trovarsi in bilico. In una terra di nessuno tra occupazione e libertà. Spontaneamente danno vita a una colletta, che frutta qualche centinaio di fiorini, ma nessuno sa a quale scopo. Aeroplani, forse, o pallottole. Come se il denaro potesse ancora fermare i tedeschi. Ben presto giunge la notizia che il Paese è stato occupato.
[...]
La nave di Hannie è il primo transatlantico che giunge nel porto batavo di Ancol dopo l’occupazione della madrepatria, perciò vi sono poliziotti giavanesi armati sul molo. Nessun altro può avvicinarsi alla nave. Prima devono scendere con le mani in alto tutti i passeggeri membri dell’NSB, il movimento nazionalsocialista olandese. L’unico tedesco a bordo è già stato prelevato a Sumatra e imprigionato.
[...]
Hannie trova una città attonita. Per quanto enormi e dinamiche Batavia e il resto della colonia, sembrano pur sempre una dépendance della madrepatria. Ora che quest’ultima non esiste più a causa dell’occupazione tedesca, cosa sono le Indie? Un territorio che per necessità deve diventare a un tratto una nazione. Con una capitale che deve reggersi sulle sue gambe. Ma i funzionari locali sono in grado di fare tutto ciò? Come si governa una colonia senza il sostegno della madrepatria?
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, "Città madre. Giacarta, una storia di famiglia", trad. di David Santoro.


"Un ibrido tra due mondi, quello del cielo e della terra, un mostro generato da un uovo di gallo anziano e covato da un ...
15/09/2025

"Un ibrido tra due mondi, quello del cielo e della terra, un mostro generato da un uovo di gallo anziano e covato da un serpente (o da un rospo), come dicevano Beda il Venerabile e Vincenzo di Beauvais. I suoi poteri aumentano e cambiano col tempo: oltre allo sguardo mortale..., il basilisco sarebbe in grado di uccidere anche grazie al suo alito mefitico, come scrisse Alessandro Neckam. [...]
Non tutti gli intellettuali, naturalmente, credevano ciecamente a tutte le voci che circolavano su questo essere: Alberto Magno, ad esempio, pur credendo alla sua esistenza e al suo sguardo letale, perlomeno non si era bevuto il fatto che... un gallo potesse fare un uovo!..."
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Il basilisco in "Trentun animali per 31 storie. Un fantasioso bestiario medievale con disegni", testi di Federico Canaccini, disegni di Roberto Abbiati.


Le carte del Booklub per i gruppi di lettura si arricchiscono del mazzo dedicato a «Grande ragazza, piccola città» di Mi...
13/09/2025

Le carte del Booklub per i gruppi di lettura si arricchiscono del mazzo dedicato a «Grande ragazza, piccola città» di Michelle Gallen.
Per le librerie, le biblioteche che vogliono organizzare un incontro sul romanzo e per i lettori singoli che amano riunirsi con gli amici privatamente per condividere letture, curiosità e riflessioni intorno ai libri... Tutto inizia mescolando e pescando la prima carta… Divertitevi 💗🍟

Qui per saperne di più:

https://www.kellereditore.it/2025/09/13/librocarte-keller-per-gdl-%c2%b7-grande-ragazza-piccola-citta/




"Mia madre ha visto una sola volta in vita sua la sua nonna paterna. La nonna entrò nella stanza in cui lei, le sue sore...
12/09/2025

"Mia madre ha visto una sola volta in vita sua la sua nonna paterna. La nonna entrò nella stanza in cui lei, le sue sorelle e i suoi fratelli erano agghindati e pronti per la visita lungamente attesa. Per la prima volta veniva a trovarli, emozionante.
Quando ne abbiamo parlato, quel che mia madre ricordava era soprattutto lo sguardo altezzoso della donna. Per un istante osservò ed esaminò con severità i suoi nipoti che si lasciarono docilmente ispezionare. Poi volse il capo. Mia madre fece in tempo a sentire due parole acide che le sfuggirono di bocca.
«Troppo scuri».
[...] Qualche mese dopo se ne andò nei Paesi Bassi per un periodo, senza mai interessarsi della famiglia di suo figlio, che aveva sposato una donna delle Indie, e quello era il risultato. Troppi pigmenti, quelli non erano suoi discendenti.
[...]
Mia madre era una indo ed è cresciuta in un’epoca ossessionata dalla razza. La superiorità dell’uomo nordeuropeo, che era già un concetto intuitivo, alla fine del XIX secolo ricevette dai fisionomisti e dagli eugenetisti un fondamento apparentemente scientifico. Costoro si collocavano ovviamente in cima alla piramide delle specie umane. Gli asiatici si trovavano molti gradini più in basso, con il picco negativo assoluto dei mongoli...
Il punto di vista della mia bisnonna era del tutto in linea con la sua epoca. Gli europei non dovevano procreare con asiatici o persone di sangue misto [...]
Gli indo avevano un ulteriore problema: non appartenevano né all’uno né all’altro popolo. I giavanesi chiamavano questo gruppo 'blasterans', una storpiatura di 'bastardo', o 'liplap', derivato dall’olandese 'liflaf', una pietanza malriuscita, senza sapore. Gli indo stessi si confrontavano tra loro in base al colore della pelle. Dato il drammatico racconto di mia madre, ho sempre dato per scontato che sua nonna fosse etnicamente olandese. Ma poi ho avuto una sua foto da un lontano parente. Due occhi neri a mandorla fissano l’obiettivo".
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È tornato con il suo bel reportage "Città madre. Giacarta, una storia di famiglia", trad. di David Santoro.



Le ultime novità:• Roberto Abbiati e Federico Canaccini, "Trentun animali per 31 storie. Un fantasioso bestiario medieva...
12/09/2025

Le ultime novità:

• Roberto Abbiati e Federico Canaccini, "Trentun animali per 31 storie. Un fantasioso bestiario medievale con disegni"

• Philip Dröge, "Città madre. Giacarta, una storia di famiglia", traduzione di David Santoro

• Michelle Gallen, "Grande ragazza, piccola città", traduzione di Elvira Grassi


̀inlibreria

Esce oggi un'altra novità, il romanzo della nordirlandese Michelle Gallen, "Grande ragazza, piccola città", nella traduz...
10/09/2025

Esce oggi un'altra novità, il romanzo della nordirlandese Michelle Gallen, "Grande ragazza, piccola città", nella traduzione di Elvira Grassi.
Pronti a conoscere la protagonista Majella?
🍟
Majella O’Neill ha ventisette anni e vive con la madre alcolizzata in un’immaginaria cittadina dell’Irlanda del Nord: Aghybogey. Passa le giornate al lavoro in un chip shop dove è spettatrice delle vite tragicomiche dei suoi concittadini, spesso ubriachi e scortesi, e a casa dove trascorre gran parte del tempo a guardare vecchi episodi di «Dallas», a bisticciare con la ma’ e ad abbuffarsi di cibo fritto che si porta dal lavoro. Non ha amici, non ha peli sulla lingua, ha manie e tic, non è interessata ai pettegolezzi che le racconta ogni giorno il collega Marty, e alla cupezza della routine, e più in generale della vita nel Nord Irlanda – siamo nel 2004 e i Troubles sono finiti da poco, ma la comunità è ancora sconvolta e divisa dalla violenza –, reagisce con una certa causticità. La sua vita cambia con la morte dell’amata nonna, dopo un’aggressione misteriosa, e questo dolore, insieme a una sorprendente rivelazione, le farà capire che Aghybogey non è il centro del mondo…
Majella O’Neill è un personaggio indimenticabile e Michelle Gallen ce lo fa conoscere con un dark humour tutto suo e con una lingua espressiva, frizzante, che esplode quando a prendere la parola sono gli strampalati abitanti di Aghybogey. Una storia piena di ritmo che alterna momenti comici e drammatici ed esplora le possibilità del futuro che attende ciascuno di noi.
🍔
Una gemma di romanzo. Majella è sboccata, spiritosa, perspicace. Un trionfo.
THE WALL STREET JOURNAL

Un esordio avvincente con una protagonista indimenticabile, Majella.
THE IRISH TIMES

Una voce fresca, provocatoria e toccante.
MARIAN KEYES

Spregiudicato e bellissimo, pieno di dramma quotidiano, assurdità e verità. Mi sono affezionata tantissimo a Majella.
SARA BAUME
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