16/09/2025
Giovanna Voria: radici, sapori e memoria viva
Da bambina, Giovanna Voria conosceva già l’assenza: sua madre partiva da sola per lavorare nelle risaie del Piemonte, quando nel Cilento le donne quasi non lasciavano casa. La vita l’ha costretta presto a fare i conti con il distacco, ma le ha insegnato anche una cosa fondamentale: se vuoi sopravvivere e fiorire, devi contare solo su te stessa. Già giovane, Giovanna si faceva strada in contesti quasi esclusivamente maschili, lavorando come lattaia, portando il latte ai signorotti della zona. Ore di cammino, fatica, resistenza fisica e volontà: erano gesti duri, quotidiani, che le hanno insegnato a rispettare il lavoro, il corpo e la terra.
Da adulta, tornata a Cicerale, Giovanna ha trasformato quella forza in un progetto di vita. Ha ridato vita al cece di Cicerale, quasi sparito, oggi presidio Slow Food, e ha fatto di Corbella, la sua azienda e agriturismo, un laboratorio vivo di biodiversità e memoria. Non c’è nulla che nasca lì che lei non conosca, non sappia trasformare, non sappia rendere commestibile. Ogni legume, ogni erba, ogni frutto racconta una storia. Accanto a lei, sempre presente, c’è sua nipote Velia, compagna di lavoro, custode dei segreti della cucina e della terra. Insieme tengono in vita un sapere che non è solo gastronomico, ma culturale, fatto di gesti, sapori e ricordi che passano di generazione in generazione.
Chi arriva a Corbella non trova solo un pasto: trova un’esperienza completa. Si raccoglie, si cucina, si ascolta, si impara. E alla fine, ogni ospite se ne va con un pezzo di terra e di storia nel cuore, come se avesse condiviso un segreto antico.