15/07/2025
Non ho mai avuto dubbi sulla falsità degli uomini politici e di cultura a Sambuca, o meglio sulla loro pochezza e/o disinformazione, pronti a celebrare cumparielli poco dotati che fanno parte del Cerchio magico, ma a dimenticare veri personaggi della cultura che si sono fatti avanti in questo difficilissimo campo, con propri mezzi e senza chiedere aiuto a nessuno, quasi sempre snobbati e/o dimenticati. tra questi metterei la figura di Paolo Ferrara. poeta, saggista, artista di valore. Mi piace ricordarlo come amico, come Uomo di cultura a tutto tondo, nel momento in cui Sambuca lo ha dimenticato.
Paolo Ferrara pubblicato
Ricordo ancora il dolore che ho provato nei giorni successivi alla scomparsa del caro amico Paolo Ferrara. A molti il nome potrà dire poco, pochissimo ancora ai giovani di oggi cosi presi con le loro battaglie notturne tra liti, bottiglie e conversazioni vuote, abbandonati a se stessi, egli ha vissuto il grande risveglio della cultura in Sicilia da protagonista. Modesto, discreto e silenzioso, Paolo ha trascorso la sua vita per l’Arte e, alimentandosi di essa, ha prodotto arte e cultura. Ha vissuto di poesia perché nella sua casa la Musa è sempre stata di casa; la madre Rosa e poi altri ancora fino ad arrivare al Navarro. “Per Paolo la scrittura è stata necessaria alla sua vita ed al suo messaggio. Egli non ha amato esibirsi e seguire le scie delle massificazioni, per questo piace leggere le sue opere che non sanno di moda ma di autenticità ed immediatezza. Tante le sue pubblicazioni, recensiti dai migliori critici nazionali, ma cosa ci resta del suo grande patrimonio culturale, della sua arte pittorica? Ben poco, direi oggi, scomparso lui, prematuramente, in una nube tempestosa, tutto è stato travolto, volato via, finito. Diciamo che la Sambuca pallosa, quella della cultura un tanto al chilo, presa dai fantasmi delle futilità ha ritenuto di investire sulle vampasciusce anziché sui buoni tronchi di querce roverelle. Il risultato? Una cultura, che possiamo assimilarla al fast food, consumata e gettata via.
Paolo aveva una particolare sensibilità ai temi sociali, specialmente nel quadro etico che riguarda una maggiore giustizia, il desiderio di minore ipocrisia nei comportamenti, il ripercorrere la sofferenza nel lavoro di cui fa sentire la dignità, la natura come luogo di pace e fratellanza”.
Ha vissuto di poesia e di pittura. Significativa la sua produzione pittorica che ha spaziato dal surrealismo all’astrattismo. Importante lesue opere d’arte a cavallo degli anni ’60. Ha esposto in molte gallerie a Palermo riscuotendo lusinghieri successi di critica e di pubblico. Di lui si sono occupati i critici siciliani più alla moda ma anche personaggi importanti. Poi il ritorno a Sambuca e alla poesia. In quegli anni ha pubblicato molte opere di poesia accompagnati dai giudizi estremamente positivi dei critici più importanti del panorama culturale nazionale. Paolo ha scritto pagine di vera poesia che ha lasciato in eredità a noi perché negli anni a ve**re potessimo apprezzarlo e dargli il giusto merito di essere stato un grande poeta ed un uomo che ha correttamente vissuto di arte schivando ogni forma di pubblicità e affidando il suo testamento spirituale alle molte pagine di poesie che ha scritto con l’entusiasmo, l’umiltà, la coerenza che l’Arte veramerita, senza mai ricorrere le mode.
L’indifferenza a questa nuova luce non troverà mai posto nel mio cuore
A sensazioni antiche riconduce
il primo alitar di primavera
come una carezza che ci è amica
ed un lieve e gradito sospirare.
Questo primo benevolo sorriso
della gioventù ha gli anni freschi
della verginità carisma nuovo
dischiude le porte alla bellezza
e pare ristorare dal torpore.
Ogni cosa si muta e si rinnova
immersa in sistematiche cadenze
e anche se non ho quello stupore
come le prime volte della vita
l’indifferenza a questa nuova luce
non troverà mai posto nel mio cuore.
Carretto Siciliano di un tempo
Il carretto traballa sui sassi
E renosa polvere insolca
Ripercorre le strade deserte
Per raggiungere le solite mete.
Il carretto ascolta quei canti
di sud, che sanno d’oriente,
allo scorrere lento dei monti,
e per notti lungo le fratte
col fanale che illumina a stento
il cadenzar degli zoccoli.
Il carretto ha tanti sonagli
Che dileguano lunghi silenzi
E ha paladini sui fianchi
Che ricordano andate battaglie.
Il carretto ha colori sognanti:
sul cavallo vivaci pennacchi
arabeschi su ruote e su assi
e su bardature diverse.
Il carretto ha sapore d’antico
ed è segno di storica terra,
similmente per questa il cammino
è cosparso di aspra fatica.
Paolo Ferrara
Paolo Ferrara è nato a Sambuca di Sicilia nel 1942. Ha conseguito la maturità artistica al Liceo di Palermo; ha studiato all’Istituto Superiore di Giornalismo della stessa città; è anche in possesso dell’abilitazione magistrale. Da giovane, fu allievo prediletto dello scultore Armando Tomaselli; per invito, ha partecipato a mostre nazionali collettive di pittura a Palermo, Napoli, Sciacca, Viareggio e in altri comuni; la sua prima personale si tenne a Palermo, al Centro d’Arte "Il Chiodo", con catalogo presentato da Albano Rossi. Di poesia ha pubblicato Spigoli di umanità, L’Ariete, 1966; Estensioni esistenziali articolate, Lo Faro, 1989; Oltre le tenebre della metamorfosi, Lacaita, 1993; La vela del bene possibile, Genesi, 1998; Lungo l’opalescente misura dell’imbrunire, Helicon, 2001; Sospese inquietudini al guado dell’ignoto, Genesi, 2005. Nel 1999 e nel 2002 è stato insignito del premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri; ha inoltre vinto numerosi altri premi; è membro honoris causa dell’Accademia Internazionale Tommaso Campanella di Roma. È presente in antologie per le scuole medie superiori, nel Dizionario degli scrittori, poeti e critici siciliani viventi, Pellicanolibri, ed è incluso nella Storia della letteratura Italiana del XX secolo, Helicon, nel Dizionario degli autori italiani contemporanei, Guido Miano ed in Contributi per la storia della letteratura italiana. Il secondo Novecento, idem. La poesia di Paolo Ferrara poggia su un raffinato senso estetico e su una solida cultura umanistica che insieme si fondono nel messaggio lirico ispirato ai temi della spiritualità, della natura e del paesaggio, del fluire del tempo e della ricerca di una ragion di durevole corrispondenza tra gli uomini per lo scambio dei valori sia ideali sia civili: Le composizioni sono tutte in versi liberi e sciolti, tendenzialmente brevi, nette, essenziali ed intonate ad una ricerca di armonia e di misura tutta interiore al significato e al contenuto del testo, anziché esteriore e formale.
Salvatore Maurici