10/10/2025
Tanto tempo fa raccontai di quel mio vicino che lasciava sempre il suo cane libero di girare nei giardini altrui. Beh… quella storia ha preso una piega che mai avrei immaginato.
Per mesi, il suo pastore tedesco devastava le mie aiuole, scavava ovunque, lasciava “regalini” nel prato. Ogni settimana montava la rabbia, soprattutto dopo che mi distrusse le piantine di pomodoro che curavo con amore dalla primavera. Mia moglie mi diceva: “Parlagli, magari c’è un motivo.” Ma io ero convinto che fosse solo menefreghismo.
Un giorno, stufo, attraversai la strada deciso a mettergli i puntini sulle i. Bussai alla porta, pronto al confronto… ma non ero pronto a ciò che avrei scoperto.
Mi aprì un uomo sfinito. Mi disse che da quando aveva perso la moglie lavorava doppi turni in ospedale, e che il cane, in pratica, si cresceva da solo. Prima ancora che potessi dirgli una parola, iniziò a scusarsi. Sapeva dei danni, voleva sistemare tutto, ma non aveva tempo né testa per farlo. E poi guardò le mie mani e mi chiese:
— Tu fai lavori in legno?
Gli spiegai che realizzo mobili su misura. I suoi occhi si illuminarono. “Sai fare recinzioni?” mi chiese. Dieci minuti dopo eravamo seduti nella sua cucina a disegnare un progetto. Gli offrii il mio aiuto.
Ci sono voluti tre weekend per completare il lavoro. Abbiamo usato pallet di recupero per contenere i costi, e ho trovato un fornitore che ci ha fatto un buon prezzo su pali e ferramenta. Ora il suo cane ha un recinto tutto per sé, il mio orto è salvo… e noi due ci beviamo un caffè insieme ogni tanto.
E la prossima settimana metteremo un'altra fila di pallet, così la recinzione sarà abbastanza alta da impedirgli di scavalcarla.
Ci vuole pazienza, legno, viti… ma soprattutto ascolto.
Quel giorno ho capito che chi ci sembra incurante, a volte, è solo qualcuno che sta cercando di sopravvivere. E che prima di puntare il dito, forse dovremmo tendere la mano.
Piccole Storie.