02/08/2025
COMUNICATO STAMPA
Il Comitato Si-La Salute Bene Comune continua ad essere ignorato dalle istituzioni
Rimane inascoltata quella parte di cittadinanza attiva che chiede dialogo, attenzione risposte e confronto sulle problematiche riguardanti la sanità locale e il silenzio dell’Asp sulla tragica morte di Serafino Congi.
Il Comitato Si-La Salute , nei giorni scorsi, aveva , formalmente, fatto richiesta alla Presidenza del consiglio comunale, la possibilità di partecipare, con un intervento breve, alla seduta del civico consesso del 31 luglio 2025. Una delegazione del suddetto comitato avrebbe , in quella occasione, letto brevemente, una lettera aperta ( già diffusa a mezzo stampa) indirizzata alle istituzioni. Una lettera in cui si chiedeva all’intero Consiglio Comunale di San Giovanni in Fiore di farsi promotore di un documento comune, unitario , per chiedere all’ASP di Cosenza di dipanare il velo del silenzio steso sulla tragica morte di Serafino Congi, e, nel contempo, di rimettere al centro dell’azione e della discussione le gravi problematiche riguardanti la sanità locale. Purtroppo, il Comitato ha ancora una volta preso atto di una situazione non più tollerabile: il velo di silenzio sulle richieste legittime di una parte della cittadinanza attiva è diventato ancora più spesso e pesante e la chiusura da parte delle istituzioni è netta e serrata. Il luogo della democrazia più rappresentativa, il consiglio comunale, è diventato quasi inaccessibile. I vetri della sala consiliare che dovrebbero essere trasparenti, aperti alla cittadinanza, al dialogo alla parola, sono diventati opachi e insonorizzati dal suono delle voci di cittadini che si interessano, di cittadini che soffrono, di cittadini che sono stanchi di rimanere inascoltati. Torniamo all’ordine del fatti: Il Comitato Sila salute bene comune seguendo l’iter burocratico del caso, ha recapitato al consiglio comunale la lettera aperta, che vi invitiamo a leggere, in cui si chiedeva un dialogo con le varie forze politiche.
Una delegazione ha partecipato alla parte iniziale del suddetto consiglio con l’intento di comprenderne o meno e sia stata recepita dai destinatari: sia la parte formale: la ricezione della lettera e sia e, soprattutto, la parte sostanziale : il suo contenuto.
Ebbene, tutto si è consumato con un nulla di fatto.
Seppur i consiglieri di minoranza Domenico Lacava e Antonio Nicoletti abbiamo provato a portare la tematica nell’ordine del giorno.
La risposta unanime della sindaca e del presidente del consiglio è stata una frase secca: “Non se ne parla oggi, perché non all’ordine del giorno”. Parole mortificanti per una comunità che sta vedendo passare il tempo e consumare i propri giorni senza avere la degna attenzione da chi dovrebbe difenderla e tutelarla.
Gli argomenti della lettera , infatti, attendono di essere inseriti all’ ordine del giorno e all’attenzione del consiglio comunale , da febbraio, da quella famosa seduta del consiglio farsa in cui furono poste condizioni per le quali era impossibile parlare
All’interno del municipio, stavolta, in questo frangente, le “scuse o presunte tali” per non avere la possibilità di intervenire, sono state quelle di non avere recepito in tempo la missiva e, dunque, di non aver avuto il tempo materiale per poterla inserire all’ordine del giorno. Inammissibile!
Eppure gli organi ai quali era stata indirizzata sapevano, e ne erano a conoscenza, perché puntualmente resa pubblica attraverso i vari canali di informazione e comunicazione : social, testate giornalistiche locali e provinciali. Alla luce di tutto ciò, allora, come comitato ci sorge un dubbio: consiglieri e assessori, che dovrebbero essere sempre pronti ed attivi nel conoscere le problematiche di una comunità che rappresentano, non leggono i giornali, non si informano?
In seguito però a tutto ciò che è successo ad assalire noi del comitato, è un dubbio ben più grave e pesante: l’ufficio protocollo del comune, dal quale passa ogni cosa, e il quale accoglie la posta indirizzata agli organi svolge bene il suo lavoro? Perché da ciò che è stato detto dalla presidenza, pare che , alla fine la colpa sia stata addossata all’ufficio in questione e anche ai dipendenti che non avrebbero svolto in maniera adeguata il lavoro. Colpa dei dipendenti che lavorano da anni nel palazzo comunale o dei politici che continuano ad ignorare e a non leggere?
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