
27/08/2025
Nelle ultime settimane ho sentito il bisogno di fermarmi a riflettere sul mio modo di scegliere le collaborazioni professionali.
Quando si lavora in contesti complessi e in continuo movimento, è facile lasciarsi guidare dall’urgenza, dalle scadenze, dalle opportunità che si presentano.
Ma ho capito che per me questo non basta più.
Voglio che ogni scelta risponda a un senso più profondo, coerente con la direzione che intendo dare al mio lavoro e al mio contributo.
Così ho iniziato a definire alcuni criteri, sistemi di orientamento.
Ne sono emerse tre parole, tre domande che oggi mi accompagnarenno ogni volta che valuterò un nuovo progetto, una collaborazione, un cambiamento.
🔹 Innovazione
Questo progetto apre spazio per sperimentare?
C’è la possibilità di costruire qualcosa che prima non c’era, di fare un passo avanti, anche piccolo?
🔹 Impatto
Ha il potenziale per generare valore reale?
A chi si rivolge? Che tipo di trasformazione può attivare, in modo concreto?
🔹 Insieme
Si fonda su una visione condivisa?
C’è un intento comune, che supera il contributo individuale e costruisce connessioni solide?
Le ho chiamate “le tre I”.
Rispondere a queste semplici domande mi aiuteranno a rimanere fedele a ciò che per me conta davvero.
Ogni tanto serve fermarsi e ridefinire i propri criteri di scelta.
Questo è stato il mio esercizio.
E il tuo? Su quali basi scegli dove investire il tuo tempo, le tue energie, il tuo nome?