
28/07/2025
Sant’Antimo, degrado e rifiuti a Via Crucis 108: la protesta dell’architetto Perfetto
“Qui la raccolta avviene ogni dieci giorni con mezzi meccanici. È una discarica a cielo aperto. E le istituzioni tacciono”
Sant’Antimo – Una denuncia dura, circostanziata, firmata dall’architetto Pio Nicola Perfetto, scuote l’opinione pubblica locale e porta alla luce una situazione di grave incuria e degrado ambientale in Via Crucis 108. Le parole usate non lasciano spazio a fraintendimenti: «Questa amministrazione comunale ha deciso che in questo punto i rifiuti vanno tenuti a terra per diversi giorni, per poi rimuoverli con attrezzi meccanici, tipo bobcat, a distanza di circa una settimana. Nel caso documentato in foto – precisa l’architetto – siamo oltre i dieci giorni dall’ultima scellerata raccolta».
Via Crucis 108, secondo la testimonianza, sarebbe divenuta un vero e proprio sversatoio dell’intero isolato, mentre le strade adiacenti risulterebbero perfettamente pulite. Il motivo? «Gli altri isolati sono puliti come se lì la gente i rifiuti li mangiasse. Qui, invece, tutto finisce a terra. E più la monnezza cresce, più attira rifiuti da ogni parte del paese. È la teoria del vetro rotto applicata all’immondizia: dove regna il degrado, cresce altro degrado».
Il riferimento dell’architetto è chiaro: la Teoria delle finestre rotte (broken windows theory), secondo cui il disordine visibile e l’incuria generano automaticamente altre forme di inciviltà e criminalità. In questo caso, la spazzatura non raccolta spinge altri cittadini, anche provenienti da fuori zona, a scaricare i propri rifiuti sul mucchio, alimentando un circolo vizioso di sporcizia e abbandono.
Ma l’appello dell’architetto va oltre la semplice denuncia ambientale: è una chiamata diretta alla responsabilità delle istituzioni locali. «Ci si chiede cosa impone, al comando di polizia locale, il T.U.L.P.S. in tema di enti locali – scrive Perfetto – e se non sia il caso di informare gli organi superiori per la salvaguardia della salute degli abitanti e della pubblica e privata incolumità».
Un’accusa che chiama in causa direttamente l’amministrazione comunale e la polizia municipale, che – secondo la denuncia – sarebbero colpevoli almeno di inerzia, se non di una vera e propria politica di abbandono del territorio.
Intanto, i cittadini si chiedono fino a quando dovranno convivere con i cumuli di rifiuti a pochi metri dalle abitazioni. E se davvero occorrerà l’intervento delle autorità sanitarie o prefettizie per ripristinare ciò che dovrebbe essere garantito quotidianamente: l’igiene urbana e il decoro pubblico.