Gesù-la Nuova Rivelazione

Gesù-la Nuova Rivelazione casa editrice di testi a contenuto spirituale Cristiano, quali rivelazioni moderne all'umanità da parte di Gesù Cristo.

05/08/2025

GVG 8 cap 57

La corrispondenza fra il microcosmo e il macrocosmo. Ai tempi di Adamo la Terra sostituì la funzione vitale che aveva un altro pianeta del nostro sistema solare.

Le ragioni dell’Incarnazione del Signore su questa Terra.

(Continua il Signore:) «Vedete, così come in piccolo ciascun uomo è struttu- rato al fine della sua breve vita corporale di prova, così è strutturato, in modo corrispondente, anche l’intero grande Uomo cosmico in amplissimi tracciati!
Pensate che proprio questo globo cosmico - in cui si trova questa Terra con la luna, il sole e tutti gli innumerevoli molti altri soli e corpi terrestri(12) - appartiene alla struttura del cuore nel grande Uomo cosmico, e che proprio questo sole con i suoi pianeti che gli orbitano attorno, rappresenta la cameretta vitale affermativa. E in questa cameretta vitale proprio questa Terra comporta e costituisce, in modo corrispondente, il vero e proprio materiale spirituale fondamentale della vita. Di questo un sapiente del mondo certo non scorgerà mai il come e il perché. Io inve- ce, quale Creatore dell’Infinità da Me Stesso, lo so, e quindi posso anche dirvi come sta la cosa.
Io però sono, dall’eternità, il Fondamento di ogni vita e di ogni esistenza, e sono perciò anche la Camera vitale affermativa originaria, nell’eterno Cuore vitale dell’Infinità.
Se dunque Io, secondo il Mio Amore, la Mia Sapienza e il Mio Ordine, ho deciso in Me Stesso di rivestirMi dell’umano-corporale, certamente secondo il Mio eterno Ordine potevo realizzarlo anche soltanto in quel punto che, sebbene da Me creato, corrisponde pienamente, nel grande Uomo cosmico, alla Mia Entità Originaria.
Con ciò non è detto tuttavia che proprio questa Terra su cui noi siamo ora, dovesse rappresentare il vero e proprio principale Punto affermativo. Avrebbe potuto esserlo anche un’altra Terra appartenente a questo sole, ed era effettiva- mente un’altra ad esservi destinata, ma i suoi abitanti si sono comportati in modo molto più indegno che non ora gli abitanti di questa Terra, e così quella Terra fu rigettata e devastata insieme ai suoi abitanti.

Ma poiché questa Terra, dai tempi di Adamo, è stata scelta allo scopo [di rap- presentare il principale Punto affermativo], e sul suo suolo Io ho assunto ora l’umano-corporale, così essa lo resterà anche fino alla fine dei tempi degli spiriti giudicati in tutta la materia, e voi resterete però anche i propagatori della Vita fondamentale originaria in tutta l’Infinità e l’Eternità, nello Spirito che proviene da Me, e proprio per questo sarete i Miei veri figli.
Vedete, ora è stato esposto davanti a voi, molto brevemente e nel modo più chiaro possibile, il perché Io solamente su questa Terra, e su nessun’altra per quanto grande e perfetta, ho potuto indossare l’umano-corporale, per puro Amore a quelli che ora sono i Miei figli!
Accanto però a questa ragione principale, ci sono ancora altre ragioni che possono essere addotte e che hanno contribuito a determinare la Mia Volontà secondo l’eterno Ordine. Solo che queste ragioni collaterali non sono che necessa- rie conseguenze della vera e propria ragione principale, e perciò non c’è bisogno di presentarle in modo troppo particolareggiato.
Una di queste ragioni è l’umiliarsi ed abbassarsi completamente, senza di che uno spirito superiore non può neppure rivestirsi della carne della prova di vita, né passare poi di nuovo nella vita pienamente libera e autonoma, oppure retrocedere; e ciò è rappresentato anche da questa Terra.
La cameretta vitale affermativa nel cuore è, per quanto riguarda le parti del corpo, sicuramente anche la particella meno appariscente di tutto il corpo, è buia e non viene mai illuminata dai raggi del sole. E perfino dagli uomini, ai quali tutta- via procura e dà la vita, essa non viene affatto riconosciuta e stimata. Infatti, qualora se ne parlasse ai sapienti del mondo, essi alzerebbero le spalle e direbbe- ro: “Com’è possibile che la possente vita generale di un uomo dipenda solo da un piccolo punto appena visibile?!”. Da questo però risulta senz’altro chiaro che perfino i più grandi sapienti del mondo non conoscono neppure da lontano il loro proprio fondamento vitale, figuriamoci poi un qualsiasi uomo comune.
Eppure ciascun uomo che voglia veramente conoscere se stesso e Dio, deve entrare in questa sua cameretta vitale del cuore, del tutto priva di appariscenza, per la via dell’estrema umiltà e docilità, e restituire di nuovo spiritualmente la vita da essa ricevuta! Se un uomo fa questo, egli ingrandisce la cameretta vitale e la illumina da parte a parte. Ma quando ciò è accaduto, allora l’intero cuore, e a partire dal cuore l’intero uomo, viene illuminato, e riconosce se stesso, e con ciò anche Dio, poiché solamente allora può scorgere e vedere come la vita, [prove- niente] da Dio, affluisce in questa cameretta, qui si raccoglie e si perfeziona in una vita libera, autonoma.
In questa cameretta abita dunque il vero e proprio spirito proveniente da Dio, e quando l’anima dell’uomo entra in questa cameretta mediante la retta umiltà e docilità, così come mediante l’amore dell’uomo retto, per l’eterno increato Amore

di Dio, così facendo l’anima si unisce con l’eterno spirito proveniente da Dio, e questo spirito si unisce con l’anima creata, e ciò è poi appunto la rinascita dell’anima nello spirito [proveniente] da Dio.

Ma così come un uomo retto deve fare questo per entrare, dentro di sé, alla piena gloria della vita, così ho fatto ora anche Io Stesso nel grande Uomo cosmi- co, per essere a voi tutti un vero Modello e un vero Indicatore della via. E sono venuto su questa Terra perché essa, appunto secondo il Mio eterno Ordine come ho già mostrato, corrisponde alla cameretta affermativa del cuore. [L’ho fatto] per entrare così nella Mia propria massima Gloria, e con ciò anche nella vostra mas- sima gloria, in ogni potere in Cielo e su tutte le Terre.
Io ero bensì, in Me Stesso, in ogni Potenza e Gloria fin dall’eternità, ma per nessun essere creato Io ero tuttavia un Dio visibile e comprensibile, neppure per un perfettissimo angelo. Se volevo renderMi in certo qual modo visibile a qualcu- no, come ad Abramo, Isacco e Giacobbe, ciò accadeva con questo mezzo: Io colmavo particolarmente un angelo con lo Spirito della Mia Volontà, così che poi in certi momenti egli rappresentava la Mia Personalità. Ma d’ora in poi Io sono diventato per tutti gli uomini ed angeli un Dio visibile, e ho fondato per loro una vita perfettissima, eterna e autonomamente liberissima e perciò verissima, e ap- punto in questo consiste anche la Mia propria maggior Glorificazione, e così dunque anche la vostra.
Infatti, in che modo perfino gli angeli più perfetti ed anche gli uomini più pii di questa e di tutte le altre Terre, potevano glorificare veramente, con un vero e vivo amore per Lui, il Dio mai visto e perciò anche mai perfettamente compreso? Qui infatti valeva sempre il detto: “Nessuno può vedere Dio e nello stesso tempo conservare la vita, poiché la pura Divinità in Sé è un eterno Fuoco consumatore!”. Questo Fuoco ora in Me è coperto e mitigato da questo Mio Corpo, ed ora non vale più il detto: “Nessuno può vedere Dio e vivere!”, bensì: “Da questo momento ciascun angelo e ciascun uomo potranno vedere Dio e vivere; e chi non vedrà Dio, avrà una vita molto misera e giudicata!”.
Quanto ora vi ho detto e mostrato, è anche perciò sicuramente una ragione principale collaterale, per la quale proprio soltanto su questa Terra Io ho assunto l’umano-carnale.
Ma come ora, da questa esposizione, avete certo dovuto desumere chiara- mente perché Io ho potuto assumere l’umano-carnale [solo] su questa Terra e su nessun’altra, così potrete desumere e scorgere altrettanto chiaramente anche altre cose [che ora seguiranno].
Infatti, così come voi ora avete visto che quella certa cameretta vitale del cuore, affermativa, del tutto priva di appariscenza, quale vero e proprio principio fondamentale della vita dell’uomo, è anche la sola atta alla più chiara e più vera intelligenza, e perciò è già in sé la luce, la verità e la vita, così pure stanno anche le cose per gli uomini di questa Terra. Essi pure, in confronto agli uomini delle altre Terre sono, originariamente, estremamente privi di appariscenza, nascosti, bui, piccoli, deboli e impotenti, e sono anche come sconosciuti agli spiriti degli altri mondi, e alla fine non conoscono neppure se stessi. Ma proprio nella loro

recondita, interiore profondità vitale essi sono, per opera Mia, il punto vitale fondamentale dell’intero grande Uomo cosmico, e perciò possono sviluppare da loro stessi anche capacità vitali supreme, tali che negli uomini di altre Terre com- paiono solo in grado estremamente unilaterale e subordinato.

Grazie a tali supreme capacità degli uomini di questa Terra, simili a quelle divine, di cui fanno parte in modo particolare anche un linguaggio esterno ed inte- riore ben articolato, l’arte di scrivere e calcolare, e molte altre cose ancora, essi sono poi anche i soli uomini adatti a sentire la Parola rivelata dalla Bocca di Dio, una prima volta nel senso letterale esteriore o nel senso figurato, e da questo poi anche in quello vero spirituale, e infine anche nel profondissimo senso vitale celeste.
Questa capacità, però, è qualcosa di inestimabilmente grande ed eccelso, altrettanto come la capacità di vita e di intelligenza della cameretta vitale afferma- tiva del cuore è, di tutto l’uomo, in assoluto la parte inestimabilmente più perfetta e più nobile. E perciò Io di nuovo vi dico che non potevo ve**re che da voi, su questa Terra, e da nessun altro su nessun’altra Terra.
Vedete, questa è dunque di nuovo una ragione per cui Io, appunto, solo su questa Terra ho potuto assumere l’umano-carnale! E in ciò consistono già le ragioni principali del Mio dive**re Uomo su questa Terra.

22. Ed ora rifletteteci un po’, ed esprimetevi su come ora l’avete capito!».

28/07/2025

GVG 8 cap. 26
Sulla Natura di Dio e sulla Sua indivisibile Unicità. Sulla Trinità.
1. (Continua il Signore:) «Udite! Se Dio - il Creatore di tutti gli esseri, e tuttavia differente da tutti gli altri esseri da Lui creati - sicuramente era, è e sarà in eterno, ebbene, ciò forse Gli impone una qualche immutabile necessità di rimanere in un certo Centro Originario?! Se già all’uomo è dato un libero movimento in ogni direzione perfino del corpo, e infinitamente più ancora riguardo allo spirito, come potrebbe allora il liberissimo Dio limitarSi in ciò in cui perfino alle Sue creature ha dato la più completa libertà? Io vi dico: “La divina Infinità sotto ogni aspetto, ha il potere di muoverSi anche in modo infinitamente libero!”. A Lei spetta perciò sicuramente anche il diritto di mutare la Sua Gloria in Carne per stare Ella Stessa, di fronte agli uomini da Lei creati, anche come un Uomo eternamente perfettissi-
mo, in modo visibile e tangibile."

"2. Però l’infinita Gloria di Dio non ha e non può avere il potere di creare al di fuori di Sé altre Divinità a Lei pienamente simili. Se infatti potesse farlo, dovreb- be poter creare al di fuori dell’unico Spazio infinito, parecchi altri Spazi altrettan- to infiniti, cosa questa che ogni uomo con le idee anche solo un po’ chiare do- vrebbe sicuramente considerare e riconoscere già da lontano come una purissima assurdità. Infatti se l’unico Spazio è infinito in tutte le direzioni immaginabili, dove dovrebbe avere inizio un secondo Spazio altrettanto infinito?
3. Perciò anche solo un secondo perfetto Dio, con la più completa infinita Glo- ria, è altrettanto poco pensabile quanto un secondo Spazio infinito, e da questo potete ora scorgere chiaramente che Io, che ora cammino anche nella Carne come un Figlio dell’uomo come voi, non sono un secondo Dio, ma l’unico e stesso Dio che ero fin dall’eternità, prima di ogni creatura, e così anche rimarrò in tutta l’eternità. Io non posso dunque fare nulla contro la Mia eterna Gloria, ma posso fare tutto per essa.
4. Se Io creassi altri due Dèi al di fuori di Me, come magari il Figlio e lo Spi- rito Santo, così che entrambi fossero allora individualmente differenti da Me, essi dovrebbero certo necessariamente avanzare pretese su tutta la Mia Pienezza di Potenza, poiché senza questa non è pensabile alcun Dio, così come sarebbe poco pensabile il concetto di un secondo e magari terzo Spazio perfettamente infiniti sottoposti a una certa suddivisione e reciproca limitazione. Ma se fosse possibile pensare così, quale aspetto assumerebbe l’unico possibile diritto di Sovranità di Dio?
5. Ci può essere però solo un unico, infinito, diritto divino di Sovranità! Se in- fatti ce ne fossero tre, l’infinito Unico Regno di Dio sarebbe frantumato, e la sua sussistenza sarebbe altrettanto impossibile da immaginarsi, quanto la sussistenza di tre Spazi infiniti l’uno accanto all’altro.
6. L’Unico Regno dell’unico Dio può sussistere eternamente, perché soltanto Lui è un unico Re e Signore del Regno, com’è scritto nella Scrittura dei profeti, che dalla Bocca di Dio così hanno profetizzato: “Dio non darà a nessun altro la Sua Gloria.”(3). Infatti soltanto Io, Cristo, sono l’unico Dio! Uomini, angeli, dominazioni e potenze, sì, tutte le cose in Cielo e su tutte le Terre, si sono sempre inchinati davanti a Me, e anche per l’eternità si inchineranno solo davanti a Me, e mai davanti a un altro, così come anche tutti gli spazi dei mondi creati, per quanto infinitamente grandi appaiano nei vostri concetti, vengono inghiottiti dall’unico Spazio infinito della Creazione, e in confronto ad esso sembrano complete nullità.
7. Se sotto il Nome di Padre, Figlio e Spirito Santo non fosse da intendersi un solo Dio esistente di per Sé come Essere fondamentale ed unico, e si dovessero ammettere, al Suo posto, un Figlio differente dal Padre e ugualmente un differente Spirito Santo, quale Dio allora dovrebbe mai essere il Padre?
8. Se, secondo la Scrittura dei profeti - che la rozza dissennatezza degli uomini, dovuta a loro stessa colpa, non comprende - il Padre investe il Figlio di ogni
Potenza e Autorità in Cielo e su tutte le Terre e su tutti i mondi, e Gli ha associato"
"lo Spirito Santo come Cooperante al fine della santificazione e dell’amministrazione della nuova Dottrina dai Cieli ora a voi data, a Capo della quale è posto appunto solo il Figlio, che Io rappresento, come è posto anche a Capo di tutte le altre cose, allora Io vi domando: “Che tipo di Dio fate allora del Padre? Potete soprattutto farne ancora un Dio?”.
9. E se nella cecità umana-materiale potete immaginarvene ancora Uno, dovete immaginarvelo evidentemente ozioso e inattivo, poiché evidentemente dovete scorgere dopo tutto che Egli in siffatte circostanze non avrebbe più nulla da com- piere e anche più nulla da governare. Sareste costretti ad immaginarvi solamente, alla tenebrosissima maniera umana, che il Dio Padre, forse a causa della Sua età avanzata, come l’antico re Faraone in Egitto che consegnò il governo a Giuseppe, ora abbia anch’Egli consegnato per l’eternità il governo al Figlio, a causa della Sua debolezza e stanchezza, per poterSela ormai godere nella Sua tranquillità, del tutto ozioso!
10. Potete forse pensare fra voi che il Padre sia diventato vecchio e che si voglia mettere a riposo, avendo ora al di fuori di Sé un onnipotente Figlio perfettamente a Lui simile, e inoltre anche uno Spirito Santo ugualmente onnipotente, che Egli magari ha generato da Sé e da Suo Figlio, ai quali ora voglia consegnare l’intero Governo, congedando Se Stesso?
11. Oh, come deve essere ultrapagana, sciocca, ottusa e cieca qui l’intelligenza umana, a cui fosse possibile di cadere in una tale pazzia!
12. Se sussistono un Figlio e uno Spirito Santo differenti dal Padre e fuori dal Padre, nello stesso identico modo come sussistono angeli ed uomini, costoro non possono essere nient’altro che solamente Sue creature, perché hanno ricevuto la loro natura, per quanto perfetta possa essere, solo dall’unico Creatore, e non da se stessi in seguito ad una loro personale ed eterna Pienezza di Potenza.
13. Ma come può sussistere una perfetta affinità divina, o una unità essenziale, tra uno Spirito senza corpo e forma e uno Spirito con corpo e forma? Può forse essere detto del Figlio, che è una Persona fisica e, come vedete, ha un corpo, che Egli è nel Padre, se il Padre non ha corpo, né aspetto, né forma? Oppure può l’infinito Padre privo di corpo, aspetto e forma, essere nel Figlio?
14. Inoltre: se lo Spirito Santo è una terza Persona uscente dal Padre e dal Figlio ed esistente di per sé, come può essere questa terza Persona ugualmente dotata e ugualmente eterna come gli altri due? Ovvero, può ciò che riceve la sua esistenza da un altro, essere uguale a colui che ha la propria esistenza eternamente da se stesso? Potrà mai l’eternità essere uguale al tempo sempre fuggevole, o uno spa- zio limitato uguale all’infinità?
15. Se si può anche ammettere che tutti i tempi dei tempi stiano, si muovano e mutino dentro all’eternità, è impossibile però pensare, dire e affermare che l’eternità è contenuta nel tempo, per quanto a lungo esso possa durare. Inoltre, se è possibile pensare, dire e affermare che tutti gli spazi, per quanto grandi ma alla fin fine pur sempre limitati, sono sicuramente contenuti nell’originario Spazio infinito, non si può però certo pensare, dire e affermare che l’originario Spazio
infinito è contenuto in essi."
"16. Se dunque lo Spirito Santo uscisse realmente, come un’altra creatura, dal Padre e dal Figlio come Persona in sé specifica, allora sarebbe evidentemente un Dio del tempo e non dell’eternità! Un simile Dio però, come tutto ciò che è tem- porale, col tempo potrebbe poi cessare di esistere! Ma se questo accadesse, chi potrebbe poi dare e mantenere a tutti gli uomini ed angeli un’esistenza eterna?!
17. Ma affinché questa cosa di estrema importanza vi risulti ancora più lucida e chiara, proseguiamo ancora su questo tema; voi dunque uditeMi!»."

26/07/2025

25. Capitolo
Sulla triade dell’uomo: corpo, anima e spirito. Accenno alla Trinità.

1. (Continua il Signore:) «In ogni oggetto, se solo volete farvi un po’ attenzione,e così pure in ogni cosa, voi osservate una distinguibile triplicità. La prima cosache vi cade sotto gli occhi è sicuramente la forma esterna; infatti senza di essanessun oggetto e nessuna cosa sarebbero pensabili e neppure avrebbero esistenza.La seconda caratteristica però, una volta che ci sia la prima, è evidentemente ilcontenuto degli oggetti e delle cose; infatti anche senza questo essi non ci sarebberoaffatto e non avrebbero neppure forma o aspetto esteriore. Qual è dunque orala terza caratteristica per l’esistenza di un oggetto o di una cosa, altrettanto necessariaquanto la prima e la seconda? Vedete, essa è una forza interiore, insita inogni oggetto e in ciascuna cosa, che per così dire tiene insieme il contenuto deglioggetti e delle cose e ne stabilisce la vera e propria natura. E poiché proprio questaforza stabilisce il contenuto e così anche la forma esterna degli oggetti e dellecose, così essa è anche l’essenza fondamentale di ogni esistenza di qualunquegenere, e senza questa forza un essere, un oggetto o una cosa sarebbero tanto pocoimmaginabili, quanto lo sarebbero se fossero senza contenuto e senza formaesteriore.2. Vedete ora che le tre parti che ho detto sono sicuramente di per sé ben distinguibili,poiché la forma esterna non è il suo stesso contenuto, e il contenuto non èla forza stessa che lo condiziona. E tuttavia le tre parti che ho detto sono pienamenteuna cosa sola. Se infatti non ci fosse la forza, non ci sarebbe neppure uncontenuto e sicuramente neppure una forma dello stesso.3. Ritorniamo ora alla nostra anima! L’anima deve intanto avere, per una sicurae determinata esistenza, una forma esterna, e precisamente quella di un uomo. Laforma esterna è dunque ciò che noi chiamiamo il corpo, o anche la carne, che siaancora materiale o spiritualizzata, sostanziale, ciò è qui del tutto indifferente.664. Essendoci dunque l’anima quale uomo secondo la forma, essa avrà anche uncontenuto corrispondente alla forma esterna. Questo contenuto o corpo internodell’anima è la sua propria natura vitale stessa, dunque è l’anima.5. Ma se c’è tutto questo, c’è anche la forza che condiziona l’intera anima, equesta forza è lo spirito, che alla fine è tutto in tutto, poiché senza di esso non cipotrebbe essere assolutamente una pura sostanza, e senza questa neppure un corpoe quindi nemmeno una forma esterna.6. Sebbene però le tre ben distinguibili personalità nel complesso siano solo ununico essere, devono tuttavia necessariamente essere denominate e riconosciutecome singolarmente distinguibili.7. Nello spirito o nell’essenza eterna sono insiti l’amore, come forza che tuttocausa, la somma intelligenza e la volontà viva e salda; tutto questo, insieme,produce la sostanza dell’anima, e le conferisce la forma o la natura del corpo.8. Una volta che ci sia l’anima, o l’uomo, secondo la volontà e secondol’intelligenza dello spirito, lo spirito si ritira nella parte più interna e dà all’anima -ormai esistente secondo la sua più intima volontà e secondo la sua più intimaintelligenza - una volontà libera, come da esso separata, e una libera intelligenza,in certo qual modo autonoma. L’anima si appropria così di tale intelligenzain parte attraverso i sensi percettivi esterni e in parte attraverso la propriapercezione interiore, e poi la perfeziona in modo tale, come se la libera intelligenzaperfezionata fosse opera sua.9. Proprio in conseguenza di questo stato, necessariamente così configurato, incui l’anima si sente come separata dal suo spirito, l’anima è anche atta a ricevereuna rivelazione, sia esterna che interiore. Se essa riceve tale rivelazione, sel’accoglie e se agisce di conseguenza, con ciò l’anima comincia anche a unificarsicol proprio spirito, e con ciò trapassa poi anche, sempre di più, nella illimitatalibertà dello spirito, sia riguardo all’intelligenza, sia alla libertà di volere, appunto,secondo la luminosissima intelligenza, così come trapassa anche nella forza epotenza di poter effettuare tutto ciò che riconosce e vuole.10. Da questo però voi potete di nuovo riconoscere che l’anima - come pensierodello spirito trasformato in sostanza viva, pensiero che in fondo è lo spirito stesso- può tuttavia in certo modo essere vista e considerata come una seconda entitàproveniente dallo spirito, senza per questo essere qualcos’altro che non sia lospirito stesso.11. Che infine l’anima, come individuo, appaia anch’essa rivestita di un corpoesterno, che in certo qual modo compare come terza personalità, ciò ve lo mostral’esperienza quotidiana. Il corpo serve all’anima come rivelazione esterna del suointimissimo spirito, e ha lo scopo di rivolgere verso l’esterno l’intelligenza e lalibera volontà dell’anima, di limitarle, e soltanto poi di cercare e infine trovarecon certezza l’interiore illimitatezza dell’intelligenza e della volontà e la veraforza di tale volontà, e diventare con ciò un’unità - infinitamente glorificata epienamente e individualmente autonoma - con l’intimissimo spirito, che è semprelui stesso l’unico qualche cosa e il radicale essere dell’uomo.6712. Poiché è sperabile che voi ora siate costretti a scorgere, da questa Mia spiegazione,che l’uomo in sé e per sé - così come anche, in grado subordinato, qualunquealtra cosa - consiste di una certa distinguibile triade, così, in conclusione diquesta importantissima delucidazione e discussione, vogliamo passare alla stessaNatura trinitaria di Dio, affinché possiate scorgere lucidamente e chiaramenteperché Io, a motivo della superiore e interiore Verità viva, vi ho dovuto ordinaredi battezzare, cioè fortificare nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,gli uomini che credono in Me e hanno accolto nei fatti la Mia Dottrina.13. E così state ben attenti di nuovo a quello che ora sentirete dalla Mia boccaper il più vero completamento dell’insieme!14. Vedete, la Scrittura dei profeti, come ormai sapete tutti molto bene, dice espiega che Io, di nome Gesù, Cristo - detto anche Figlio dell’uomo - sono il veroDio, sebbene Dio venga indicato e nominato con diversi nomi, cioè come Padre,Figlio e Spirito! E tuttavia Dio è solo un’unica Gloria personale nella formaperfettissima di un Uomo.15. Ma ora a voi è già noto che l’anima, il suo corpo esterno e il suo intimissimospirito sono così uniti da formare un unico essere o, per così dire, alla fineun’unica sostanza individuale, e tuttavia fra loro sono tre e ben distinguibili. Cosìaltrettanto sono appunto uniti il Padre, il Figlio e lo Spirito, come insegna anchechiaramente la citata Scrittura degli antichi padri e profeti.16. Davide disse una volta che la sua anima, il suo corpo e il suo spirito avrebberovoluto essere trovati irreprensibili davanti a Dio. Ma se le parole del vecchio,saggio re suonavano così, non si potrebbe anche qui dire e domandare: “Come?L’uomo consiste dunque di tre persone o di tre uomini?”. Ma se questo già non èammissibile per l’uomo, in cui per la sua formazione e per il vero completamentodella sua vita la scissione dei suoi tre è tuttavia necessariamente presente in modomolto sensibile, come potrebbe allora proprio Dio, che in Sé fin dall’eternità èsolamente Uno e sommamente completo, essere diviso in tre diverse persone oaddirittura in tre dèi?».

Grande Vangelo di Giovanni Volume 8

25/07/2025

Grande Vangelo di Giovanni Volume 8. Capitolo 24
La Trinità in Dio e nell’uomo. Corpo, anima e spirito. Sulla rinascita.

1. Qui Mi si avvicinò un fariseo e disse: «Signore e Maestro! Nel Tuo discorso ci hai detto che i Tuoi discepoli, che diffonderanno la Tua vera Dottrina di Vita, dovranno battezzare con l’imposizione delle mani coloro che effettivamente avranno pienamente accolto la Tua Dottrina di Vita, cioè dovranno fortificarli nel Nome del Padre che è l’Amore, nel Nome della Parola che è il Figlio ovvero la Sapienza del Padre, e nel Nome dello Spirito Santo che è la Volontà onnipossente del Padre e del Figlio.
2. Io però penso fra me: “Se i Tuoi discepoli battezzassero tutti quelli che sono diventati credenti, e lo facessero unicamente nel Tuo Nome o unicamente nel Nome del Padre, ciò sarebbe un mezzo per impedire le molte dispute che facil- mente ne deriverebbero. Infatti con i tre Nomi, sebbene sommi e santissimi, gli uomini più deboli d’intelletto possono in seguito essere indotti a credere molto facilmente in tre Dèi particolari quali tre divine Personalità. Allo stesso modo come avvenne presso gli antichi Egizi con l’antichissima e pura fede in un unico e vero Dio, la quale produsse col tempo, dalle molte Caratteristiche di Jehova, una innumerevole quantità di dèi, che poi la cieca fantasia degli uomini trasformò in ogni sorta di esseri divini esistenti di per sé e operanti con modalità particolari, costruì loro dei templi e poi li venerò anche in modo particolare. Ma poi [la
società] sprofondò anche nel più crasso materialismo, a tal punto che spesso"

"attribuiva alle divine personalità, così rappresentate, le più vili tra le debolezze umane e le passioni viziose.
3. Questo caso col tempo potrebbe di nuovo ripresentarsi, forse dopo parecchi secoli, e cioè che gli uomini più sciocchi e ciechi, semplicemente in seguito ai sommi Nomi sentiti durante il Battesimo, comincino a rappresentarsi tre Dèi, e allora non ci sarebbe sicuramente neanche molto da aspettare, prima che si co- mincino anche ad adorare in maniera singola i tre Dèi, così rappresentati nei loro templi appositamente costruiti. Se però succede questo, allora non passerà nean- che molto, prima che gli uomini comincino a venerare, come fanno con Te, anche i Tuoi discepoli di cui hanno conosciuto il nome, e anche i loro successori, e ad adorarli in templi a loro edificati. Questo, secondo la mia opinione, si po- trebbe evitare nel modo più facile e durevole se si facesse conoscere Dio agli uomini solamente sotto un solo Nome”. Che ne dici Tu?»
4. Dissi Io: «Qui hai parlato molto bene e giustamente; però Io non posso tutta- via fare a meno di mettere a cuore a voi tutti di fare così, poiché sotto i tre Nomi è rappresentata integralmente agli uomini la Natura di Dio, come se ne fosse interamente spiegato il concetto.
5. È vero che così facendo, in certo qual modo, per un uomo di debole attitudi- ne intellettuale compare una specie di Triplice personalità divina, ma per restare in tutto pienamente fedeli alla più profonda e più intima Verità, non si può tutta- via dare la cosa in altro modo se non appunto come essa è.
6. Vedi, l’uomo è creato interamente a immagine e somiglianza di Dio, e chi vuole conoscere perfettamente se stesso, costui deve sapere e riconoscere in sé che anch’egli, essendo un unico e stesso uomo, consiste propriamente di tre personalità! Tu hai intanto un corpo provvisto di tutti i sensi e di tutte le altre membra e parti costitutive, dalla più grande alla più piccola e a fatica immaginabile, necessarie per una vita libera e autonoma. Questo corpo ha, per il fabbisogno della formazione dell’anima spirituale in esso, una vita naturale assolutamente propria, che si differenzia strettamente in tutto dalla vita spirituale animica. Il corpo vive del nutrimento materiale, da cui vengo- no formati il sangue e gli altri umori nutritivi per le diverse parti costitutive del corpo stesso.
7. Il cuore ha in sé un meccanismo appositamente animato e tale da farlo continuamente espandere e poi di nuovo contrarre, e con ciò esso spinge il sangue che vivifica il corpo, con gli altri umori che ne derivano, in tutte le parti del corpo, e mediante la contrazione lo riaccoglie anche di nuovo in sé, per saturarlo di nuove parti nutritive e poi risospingerlo fuori nuovamente a nutrire le svariate parti costitutive del corpo. In queste innumerevoli e svaria- tissime parti costitutive abitano anche altrettanto numerosi e svariati spiriti naturali; essi prendono dal sangue le sostanze nutritive e conservative loro confacenti e necessarie appunto per il nutrimento e la conservazione delle parti dominate da ciascuno spirito, e poi le incorporano appunto alle parti dominate da loro, cioè dai singoli spiriti [naturali], e così fortificano e rinvi- goriscono tutto il corpo. Senza questa continua e propria attività del cuore,
l’uomo non potrebbe vivere secondo il corpo neppure un’ora."
"8. Vedi, con questa attività vitale l’anima non ha proprio niente a che fare. Tale attività infatti non ha proprio nessun collegamento con la libera volontà dell’anima, e lo stesso vale anche per l’attività propria dei polmoni, del fegato, della milza, dello stomaco, dell’intestino, dei reni e ancora di altre innumerevoli parti che costituiscono il suo corpo, le quali non conoscono affatto l’anima, e delle quali essa non può neanche prendersi cura. E tuttavia il corpo, [pur] essendo una personalità di per sé del tutto separata, è lo stesso e medesimo unico uomo, e fa e agisce come se entrambi [corpo e anima] fossero un’unica e medesima personali- tà! Ma chi di voi può dire che corpo e anima sono pienamente un’unica cosa?!
9. Ora però osserviamo l’anima di per sé, e troveremo che anch’essa di per sé è un uomo interamente perfetto, che in modo sostanziale spirituale contiene le stesse identiche parti costitutive come il corpo e, in superiore corrispondenza spirituale, si serve anche delle stesse parti, così come il corpo si serve delle pro- prie, cioè quelle materiali.
10. Sebbene però da una parte il corpo e dall’altra parte l’anima, di per sé rap- presentino due uomini o persone totalmente diverse, ognuna delle quali possie- de per sé un’attività che le è del tutto peculiare e di cui entrambe alla fine non potrebbero neppure spiegare il come e il perché, tuttavia le due persone, in base al vero e proprio scopo vitale, costituiscono interamente soltanto un unico uomo, così che nessuno può dire e affermare, né di sé né di qualcun altro, di essere due persone, ma soltanto una. Infatti il corpo deve servire l’anima, e questa con la sua intelligenza e volontà deve servire il corpo; l’anima quindi è responsabile anche per le azioni per cui ha utilizzato il corpo, ugualmente come lo è per le azioni strettamente proprie, che consistono in ogni sorta di pensieri, desideri, appetiti e brame.
11. Ma se noi osserviamo ancora meglio la vita e l’essere dell’anima di per sé, troveremo anche presto e facilmente che essa, essendo un’entità umana ancora provvista di un corpo sostanziale(2), di per sé non sarebbe comunque per nulla superiore, per esempio, all’anima di una scimmia. L’anima umana possederebbe sì una ragione di tipo istintivo in un grado un po’ più alto rispetto ad un comune animale, ma non si potrebbe mai parlare di una intelligenza e di una superiore e libera valutazione delle cose e dei loro reciproci rapporti.
12. Questa superiore facoltà nell’anima, che propriamente è la più alta facoltà ed è pienamente simile a quella di Dio, è dovuta ad un terzo uomo, puramente ed essenzialmente spirituale, che abita appunto nell’anima. Attraverso questo terzo uomo l’anima può distinguere il vero dal falso e il buono dal cattivo, e può pensa- re liberamente in tutte le direzioni immaginabili, e può volere in modo completa- mente libero. Così facendo essa, man mano che si decide per ciò che è il puro Vero e il puro Bene con la sua libera volontà sorretta dallo spirito, a poco a poco si rende pienamente simile a tale spirito dimorante in lei, e dunque diventa
forte, possente, saggia e, in quanto in esso rinata, a lui identica."

"2 Si distingue tra corpo materiale (corpo fisico), corpo sostanziale (corpo dell’anima) e corpo essenziale (corpo dello spirito). [N.d.R.]
"13. Quando si verifica questo caso, allora l’anima è come se fosse un unico es- sere col proprio spirito, così come anche le parti del corpo più nobili di un’anima perfetta - le quali parti propriamente consistono nei diversissimi spiriti naturali del corpo - trapassano totalmente nel corpo spirituale sostanziale, che voi potete chiamare la carne dell’anima, e con ciò alla fine trapassano anche nel corpo es- senziale dello spirito. In ciò è anche da intendersi la vera resurrezione della carne nell’ultimo e verissimo giorno vitale dell’anima, il quale poi ha luogo quando un uomo è perfettamente rinato nello spirito, o già qui in questa vita, oppure, un po’ più faticosamente e penosamente, nell’Aldilà.
14. Sebbene però un uomo pienamente rinato nello spirito sia solo e totalmente un unico uomo perfetto, tuttavia la sua costituzione consiste eternamente di una trinità, in sé ben distinguibile.
15. Come però possa avve**re questo, voglio illustrarlo ora a voi tutti molto
chiaramente, e così fate dunque tutti bene attenzione!»."

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