L'Audace

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𝘍𝘰𝘯𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘔𝘪𝘳𝘤𝘰 𝘔𝘢𝘨𝘨𝘪
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𝗔𝗨𝗗𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗟𝗟𝗘 𝗖𝗢𝗠𝗠𝗜𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗦𝗘𝗡𝗔𝗧𝗢 𝗘 𝗖𝗔𝗠𝗘𝗥𝗔:𝗕𝗔𝗡𝗞𝗜𝗧𝗔𝗟𝗜𝗔 𝗘 𝗜𝗦𝗧𝗔𝗧 𝗗𝗜𝗖𝗢𝗡𝗢: "𝗠𝗔𝗡𝗢𝗩𝗥𝗔 𝗖𝗛𝗘 𝗣𝗥𝗘𝗠𝗜𝗔 𝗜 𝗥𝗜𝗖𝗖𝗛𝗜".𝘥𝘪 𝘎𝘪𝘶𝘭𝘪...
06/11/2025

𝗔𝗨𝗗𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗟𝗟𝗘 𝗖𝗢𝗠𝗠𝗜𝗦𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗦𝗘𝗡𝗔𝗧𝗢 𝗘 𝗖𝗔𝗠𝗘𝗥𝗔:
𝗕𝗔𝗡𝗞𝗜𝗧𝗔𝗟𝗜𝗔 𝗘 𝗜𝗦𝗧𝗔𝗧 𝗗𝗜𝗖𝗢𝗡𝗢: "𝗠𝗔𝗡𝗢𝗩𝗥𝗔 𝗖𝗛𝗘 𝗣𝗥𝗘𝗠𝗜𝗔 𝗜 𝗥𝗜𝗖𝗖𝗛𝗜".

𝘥𝘪 𝘎𝘪𝘶𝘭𝘪𝘢 𝘔𝘢𝘪𝘯𝘢𝘳𝘥𝘪 𝘦 𝘚𝘢𝘭𝘷𝘢𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘎𝘪𝘶𝘭𝘪𝘢𝘯𝘰

Lo avevamo anticipato il 19 ottobre nel nostro editoriale dal titolo “𝗘𝗾𝘂𝗶𝘁𝗮'𝗶𝗺𝗺𝗮𝗴𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗼𝘃𝗿𝗮 𝟮𝟬𝟮𝟱: 𝗲' 𝗹’𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮. 𝗙𝗮𝘃𝗼𝗿𝗶𝘁𝗶 𝗶 𝗿𝗶𝗰𝗰𝗵𝗶 𝗲 𝗹𝗲 𝗯𝗿𝗶𝗰𝗶𝗼𝗹𝗲 𝗮𝗶 𝗽𝗼𝘃𝗲𝗿𝗶”, ma nulla è stato fatto per “aggiustare il tiro” e rendere questa manovra più sociale e credibile. Tanto che oggi, nel confronto parlamentare sulla legge di bilancio 2026, Istat, Bankitalia, Ufficio parlamentare di bilancio e Corte dei conti hanno espresso valutazioni simili: «favorisce soprattutto i contribuenti più ricchi, con effetti limitati sulla redistribuzione».

In Italia quasi 10 milioni di persone vivono in povertà assoluta e oltre il 25% degli italiani è a rischio povertà o esclusione sociale. Il tasso di disoccupazione ufficiale è intorno al 6%, ma quello reale sfiora quasi il 40%. Ancora più grave la situazione dei giovani: ufficialmente oltre il 20% è disoccupato, ma di fatto quasi la metà degli under 30 non trova un impiego stabile e dignitoso, e molti sono costretti a emigrare all’estero. In un Paese dove sempre più famiglie faticano ad arrivare a fine mese, la manovra 2026 punta invece a un taglio dell’aliquota Irpef per i redditi tra 28 e 50 mila euro – redditi che per la maggior parte degli italiani restano solo immaginari – e che, secondo le stime tecniche, avvantaggia soprattutto i contribuenti già meglio posizionati.

Secondo l’Istat, la misura coinvolgerebbe circa 14 milioni di contribuenti con un beneficio medio annuo di 230 euro; le famiglie interessate sono circa 11 milioni (44% del totale), ma oltre l’85% delle risorse andrà ai due quinti più ricchi, con guadagni medi molto superiori rispetto ai più poveri. Bankitalia parla di variazioni modeste nella distribuzione del reddito, con benefici concentrati nei due quinti più alti della popolazione.

L’Ufficio parlamentare di bilancio rileva che metà del risparmio d’imposta andrà a chi guadagna oltre 48 mila euro (circa l’8% dei contribuenti): benefici medi di 408 euro per i dirigenti, 123 euro per gli impiegati e 23 euro per gli operai. La Corte dei conti conferma che oltre il 44% delle risorse riguarda redditi tra 50 e 200 mila euro, e che una parte di chi supera i 200 mila euro continuerà a ottenere risparmi fino a 440 euro.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti difende l’intervento come una tutela dei redditi medi, ma i dati mostrano che la quota maggiore dei vantaggi finisce verso le fasce già privilegiate, mentre le condizioni di chi è in difficoltà restano critiche.

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L'editoriale del 19 Ottobre 2025:
https://www.facebook.com/laudaceonline/posts/pfbid0A88R4etVQisj3W6f1kYkrssYypBrdZvBtt5QKZ1Si4AJNopr5D1zNjYSZG1WaVfhl

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𝗟’𝗘𝗦𝗧𝗥𝗘𝗠𝗢 𝗦𝗔𝗟𝗨𝗧𝗢 𝗔𝗟 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗡𝗡𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗙𝗥𝗔𝗡𝗖𝗘𝗦𝗖𝗢 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗜𝗘𝗥𝗢.𝗦𝗘𝗦𝗧𝗢 𝗦𝗔𝗡 𝗚𝗜𝗢𝗩𝗔𝗡𝗡𝗜 𝗘 𝗟’𝗔𝗥𝗠𝗔 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗕𝗜𝗡𝗜𝗘𝗥𝗜 𝗜𝗡 𝗟𝗨𝗧𝗧𝗢Oggi pomeriggio, a...
04/11/2025

𝗟’𝗘𝗦𝗧𝗥𝗘𝗠𝗢 𝗦𝗔𝗟𝗨𝗧𝗢 𝗔𝗟 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗡𝗡𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗙𝗥𝗔𝗡𝗖𝗘𝗦𝗖𝗢 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗜𝗘𝗥𝗢.
𝗦𝗘𝗦𝗧𝗢 𝗦𝗔𝗡 𝗚𝗜𝗢𝗩𝗔𝗡𝗡𝗜 𝗘 𝗟’𝗔𝗥𝗠𝗔 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗕𝗜𝗡𝗜𝗘𝗥𝗜 𝗜𝗡 𝗟𝗨𝗧𝗧𝗢

Oggi pomeriggio, alle ore 15, nella Basilica di Santo Stefano a Sesto San Giovanni, in piazza Don Luigi Petazzi, si sono svolti i funerali del Colonnello dell’Arma dei Carabinieri Francesco Contiero, spentosi all’Ospedale San Raffaele dopo una lunga e coraggiosa battaglia contro la malattia che non gli ha lasciato scampo.

Il Colonnello Contiero, già Comandante della Compagnia di Sesto San Giovanni, aveva da poco compiuto sessant’anni. Nel corso della sua carriera ha guidato importanti operazioni antimafia, contrastando con determinazione la criminalità organizzata nell’hinterland milanese. Uomo di profondo senso del dovere e di grande umanità, si è distinto per il suo impegno, la sua lealtà e l’esempio di servizio silenzioso e instancabile verso lo Stato e i cittadini.

Sul sagrato della Basilica, gremito di persone, si sono raccolti colleghi, amici, cittadini e rappresentanti delle istituzioni. Accanto alla famiglia, commossa e composta, erano presenti i vertici dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Milano, oltre a numerose autorità civili e militari.

In un clima di profonda commozione, la comunità di Sesto San Giovanni ha reso omaggio a un uomo che ha servito con onore e dedizione, lasciando un segno indelebile in chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di condividere con lui un tratto di strada.

“𝘊𝘪𝘢𝘰 𝘍𝘳𝘢𝘯𝘤𝘦𝘴𝘤𝘰, 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘵𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘚𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘦 𝘶𝘰𝘮𝘰 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘰: 𝘪𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘦𝘴𝘦𝘮𝘱𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘦𝘳à 𝘢 𝘷𝘪𝘷𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘩𝘪 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘳𝘦, 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘢 𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰.”

𝙇𝙖 𝙍𝙚𝙙𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚, 𝙞 𝙘𝙤𝙡𝙡𝙖𝙗𝙤𝙧𝙖𝙩𝙤𝙧𝙞, 𝙞 𝙨𝙤𝙘𝙞 𝙨𝙤𝙨𝙩𝙚𝙣𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞
𝙚 𝙡𝙖 𝘿𝙞𝙧𝙚𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚 𝙇’𝘼𝙪𝙙𝙖𝙘𝙚

AGGIORNAMENTO NOTIZIA: 3𝗖𝗛𝗜 𝗘' 𝗟'𝗨𝗢𝗠𝗢 𝗖𝗛𝗘 𝗛𝗔 𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗘𝗟𝗟𝗔𝗧𝗢 𝗟𝗔 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗔 𝗔 𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢: 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗘 𝗦𝗢𝗟𝗜𝗧𝗨𝗗𝗜𝗡𝗘 𝗘 𝗣𝗥𝗘𝗖𝗘𝗗𝗘𝗡𝗧𝗜 𝗔𝗡𝗔𝗟𝗢𝗚𝗛𝗜...
03/11/2025

AGGIORNAMENTO NOTIZIA: 3

𝗖𝗛𝗜 𝗘' 𝗟'𝗨𝗢𝗠𝗢 𝗖𝗛𝗘 𝗛𝗔 𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗘𝗟𝗟𝗔𝗧𝗢 𝗟𝗔 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗔 𝗔 𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢:
𝗩𝗜𝗢𝗟𝗘𝗡𝗭𝗔 𝗘 𝗦𝗢𝗟𝗜𝗧𝗨𝗗𝗜𝗡𝗘 𝗘 𝗣𝗥𝗘𝗖𝗘𝗗𝗘𝗡𝗧𝗜 𝗔𝗡𝗔𝗟𝗢𝗚𝗛𝗜 𝗡𝗘𝗟 𝟮𝟬𝟭𝟱.

V.L., 59 anni, nato a Bergamo, è l’uomo arrestato dai Carabinieri di Milano dopo undici ore di ricerche incessanti per l’accoltellamento della donna in piazza G*e Aulenti. La sua cattura è stata possibile grazie a una segnalazione della sorella gemella, che lo ha riconosciuto nelle immagini diffuse dagli investigatori. L’uomo era rifugiato in un albergo di Milano da pochi giorni, dopo essere stato allontanato da una comunità di recupero del Varesotto, e al momento dell’arresto indossava ancora gli abiti utilizzati durante l’aggressione, insieme a oggetti compatibili con il gesto criminale.

Dietro quel volto apparentemente tranquillo si nasconde un passato inquietante. V.L. era già autore di due aggressioni con coltello nel 2015, a Villa di Serio e ad Alzano Lombardo, dove due pensionati finirono in ospedale. In quell’occasione confessò subito le proprie responsabilità, spiegando di aver scelto le vittime più vulnerabili: anziani e donne sole, più facili da colpire senza resistenza. Ammetteva anche che se non fosse stato fermato avrebbe continuato a uccidere, rivelando una pianificazione inquietante e una violenza premeditata che covava da anni.

L’uomo ha vissuto una vita segnata dall’isolamento e dalla frustrazione. Ex programmatore informatico, p***e il lavoro anni fa e da allora visse dei risparmi accumulati, ritirandosi dalla vita sociale. Abbandonò il Circolo Scacchistico di Bergamo, dove fino al 2011 partecipava a tornei, interrompendo ogni contatto con la comunità. Gli anni successivi furono caratterizzati da solitudine e riflessione ossessiva, con pensieri depressivi che Lanni stesso dichiarò di aver percepito come insostenibili.

La sua mente, nutrita da frustrazione e risentimento, elaborava progetti di violenza. Meditava il suicidio, ma si considerava troppo codardo per portarlo a termine. Decise invece di sfogare la sua rabbia sugli altri, osservando le possibili vittime, studiando libri di criminologia e romanzi polizieschi, valutando strumenti, modalità e obiettivi. La scelta cadde su anziani e donne sole, perché li considerava facili da colpire e incapaci di difendersi.

Dopo l’allontanamento dalla comunità terapeutica, V.L. aveva stabilito dimora temporanea in un residence a Villa di Serio, dove viveva come unico ospite fisso, isolato dagli altri e lontano dai familiari. Qui continuava a nutrire le sue ossessioni, pianificando attentati e studiando le circostanze migliori per agire. La sua condizione di isolamento, unita a una mente tormentata e ossessionata da frustrazione e rancore, ha fatto sì che la violenza diventasse un impulso concreto.

Il suo arresto a Milano rappresenta la fine di una fuga breve ma inquietante. Ora V.L. si trova in carcere e sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari con l’accusa di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione. Il ritratto che emerge è quello di un uomo solo, ossessionato, pericoloso e calcolatore, un individuo la cui violenza è nata da anni di isolamento, frustrazione e rancore, culminata in azioni drammatiche e premeditate.

03/11/2025

NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO: 2

𝗔𝗥𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔𝗧𝗢 𝗗𝗔𝗜 𝗖𝗖 𝗗𝗢𝗣𝗢 𝟭𝟭 𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗖𝗔𝗖𝗖𝗜𝗔 𝗔𝗟𝗟’𝗨𝗢𝗠𝗢:
𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢, 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗔 𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗘𝗟𝗟𝗔𝗧𝗔 𝗜𝗡 𝗣𝗜𝗔𝗭𝗭𝗔 𝗚𝗔𝗘 𝗔𝗨𝗟𝗘𝗡𝗧𝗜.

In serata, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Milano, all’esito di ininterrotta attività investigativa conseguente all’efferato accoltellamento della 43enne, avvenuto nella mattinata in piazza G*e Aulenti, hanno identificato e rintracciato il responsabile.
In particolare a seguito della diffusione delle immagini autorizzata dalla procura della repubblica di Milano, è pervenuta alla centrale operativa dell’arma una segnalazione da parte di una donna, che ha rappresentato di aver riconosciuto il fratello gemello nelle immagini dell’aggressore.
le immediate ricerche hanno consentito di rintracciare l’uomo all’interno di un albergo del capoluogo, dove era ospite da qualche giorno, dopo essere stato allontanato da una comunità di recupero del varesotto.
Nella circostanza, l’uomo, 59enne italiano nato a Bergamo, è stato trovato in possesso dei capi di abbigliamento corrispondenti a quelli indossati nel corso dell’aggressione.
Da una prima ricostruzione, non sono emersi collegamenti tra la vittima e l’aggressore, ma è risultato essere l'autore di un analogo episodio nel 2015 a Villa di Serio e di Alzano, dive le vittime finite in ospedale erano due pensionati.

𝗔𝗥𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔𝗧𝗢 𝗗𝗔𝗜 𝗖𝗖 𝗗𝗢𝗣𝗢 𝟭𝟭 𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗖𝗔𝗖𝗖𝗜𝗔 𝗔𝗟𝗟’𝗨𝗢𝗠𝗢:𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢, 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗔 𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗘𝗟𝗟𝗔𝗧𝗔 𝗜𝗡 𝗣𝗜𝗔𝗭𝗭𝗔 𝗚𝗔𝗘 𝗔𝗨𝗟𝗘𝗡𝗧𝗜. Perché l’ha colpita? L...
03/11/2025

𝗔𝗥𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔𝗧𝗢 𝗗𝗔𝗜 𝗖𝗖 𝗗𝗢𝗣𝗢 𝟭𝟭 𝗢𝗥𝗘 𝗗𝗜 𝗖𝗔𝗖𝗖𝗜𝗔 𝗔𝗟𝗟’𝗨𝗢𝗠𝗢:
𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢, 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗔 𝗔𝗖𝗖𝗢𝗟𝗧𝗘𝗟𝗟𝗔𝗧𝗔 𝗜𝗡 𝗣𝗜𝗔𝗭𝗭𝗔 𝗚𝗔𝗘 𝗔𝗨𝗟𝗘𝗡𝗧𝗜.

Perché l’ha colpita? La conosceva o ha scelto a caso la sua vittima? È la follia di un uomo qualunque o un gesto pianificato? Domande che si rincorrono da ore a Milano, dove una tranquilla mattina di lavoro si è trasformata in incubo. Una donna di 43 anni, impiegata di Finlombarda, è stata aggredita alle spalle e accoltellata con una lama lunga 30 centimetri in piazza G*e Aulenti, il cuore moderno e affollato della città. La donna è viva ma è ancora in prognosi riservata e lotta contro la morte in ospedale. L’uomo che l’ha ferita è stato catturato dopo undici ore di indagini serrate: si nascondeva in un albergo a pochi passi dalla Stazione Centrale.

L’aggressione è avvenuta intorno alle 9 di questa mattina. La donna, appena uscita dalla metropolitana di Gioia, stava raggiungendo l’ufficio attraversando i vialetti della Biblioteca degli Alberi. Un colpo improvviso alla schiena, poi il dolore, il sangue e quella frase disperata ai soccorritori del 118: «mi hanno accoltellata». La lama era rimasta conficcata nel fianco sinistro.

Trasportata in codice rosso al Niguarda, è stata subito operata: la coltellata ha lesionato polmone e milza. Ora è in Rianimazione, in condizioni gravi ma stabili, con la prognosi tuttora riservata.

Nel frattempo, la città è rimasta col fiato sospeso. I militari del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri hanno setacciato le strade, analizzato filmati, raccolto testimonianze. Le telecamere hanno immortalato un uomo a volto scoperto, capelli bianchi, uno zaino sulle spalle e un sacchetto della spesa in mano. 11 ore di indagini serratissime e difficili, poi la svolta: l’uomo è stato rintracciato e arrestato in serata.

«Episodi di violenza di questo genere non sono accettabili», ha dichiarato il sindaco Beppe Sala, esprimendo la propria vicinanza alla vittima e alla sua famiglia. Il presidente Attilio Fontana ha parlato di una «vicenda che ha turbato profondamente tutti», ringraziando i soccorritori e i medici del Niguarda «per la prontezza e la competenza».

Resta però la domanda che inquieta tutti: perché lo hatto? Un raptus? Una vendetta? O il gesto imprevedibile di un uomo fuori controllo? Gli investigatori cercano di dare un senso a una violenza che, per ora, ancora non ne ha.

𝗟𝗨𝗧𝗧𝗢 𝗡𝗘𝗟𝗟'𝗔𝗥𝗠𝗔 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗕𝗜𝗡𝗜𝗘𝗥𝗜 𝗔 𝗦𝗘𝗦𝗧𝗢 𝗦𝗔𝗡 𝗚𝗜𝗢𝗩𝗔𝗡𝗡𝗜: 𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗡𝗡𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗙𝗥𝗔𝗡𝗖𝗘𝗦𝗖𝗢 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗜𝗘𝗥𝗢 𝗔𝗩𝗘𝗩𝗔 𝗦𝗢𝗟𝗢 𝟲𝟬 𝗔𝗡𝗡𝗜.È deceduto que...
01/11/2025

𝗟𝗨𝗧𝗧𝗢 𝗡𝗘𝗟𝗟'𝗔𝗥𝗠𝗔 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗕𝗜𝗡𝗜𝗘𝗥𝗜 𝗔 𝗦𝗘𝗦𝗧𝗢 𝗦𝗔𝗡 𝗚𝗜𝗢𝗩𝗔𝗡𝗡𝗜:
𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗡𝗡𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗙𝗥𝗔𝗡𝗖𝗘𝗦𝗖𝗢 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗜𝗘𝗥𝗢 𝗔𝗩𝗘𝗩𝗔 𝗦𝗢𝗟𝗢 𝟲𝟬 𝗔𝗡𝗡𝗜.

È deceduto questa mattina all’Ospedale San Raffaele, dove era ricoverato da giorni a seguito di un improvviso peggioramento della malattia con cui lottava da tempo, il Colonnello Francesco Contiero, Ufficiale Responsabile della Polizia Giudiziaria dell’aliquota dei Carabinieri del Tribunale di Milano, che in passato aveva comandato la Compagnia dei Carabinieri di Sesto San Giovanni (Mi). Francesco Contiero aveva solo 60 anni.

Il funerale è previsto per martedì 4 novembre alle 15.00 presso la Basilica di Santo Stefano a Sesto San Giovanni, in piazza Don Luigi Petazzi. La camera ardente sarà aperta domenica 2 novembre dalle 14.30 alle 17.45 e lunedì e martedì con orario continuato dalle 8.00 alle 17.45, a Cinisello Balsamo in via Sibilla Aleramo 29. La chiusura del feretro avverrà martedì 4 novembre alle ore 14.00.

Il Colonnello Contiero era un Ufficiale noto, stimato e apprezzato per la sua straordinaria abilità investigativa, per l’incrollabile dedizione al lavoro e per l’ottimo rapporto che era riuscito a instaurare con colleghi e militari al suo comando.

“È stato un uomo che mi ha insegnato molto e da cui ho imparato molto – ha dichiarato il Colonnello Cataldo Pantaleo, che ai tempi dell’allora Capitano Contiero comandava il NORM a Sesto San Giovanni –. Era sempre disponibile, in grado di comprendere le criticità e le difficoltà del nostro lavoro, e aveva ogni volta una parola buona per tutti. Un uomo buono, onesto, serio, di parola. Non abbiamo mai avuto alcuna divergenza e spesso mi sono trovato ad apprezzare, oltre alle sue indiscusse capacità professionali, il suo straordinario aspetto umano e la sua comprensione. Mi mancherà moltissimo: per me è stato un esempio e un modello di riferimento. Non potrò mai dimenticarlo”.

Il Colonnello Contiero ha portato a termine numerose operazioni antimafia, contrastando e combattendo la criminalità organizzata nel territorio dell’hinterland milanese, ottenendo successi e numerosi encomi. Lascia un grande vuoto e un profondo dolore nei tanti colleghi, amici e conoscenti.

𝘓𝘢 𝘳𝘦𝘥𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦 𝘓’𝘈𝘶𝘥𝘢𝘤𝘦 𝘱𝘰𝘳𝘨𝘰𝘯𝘰 𝘭𝘦 𝘱𝘪ù 𝘴𝘦𝘯𝘵𝘪𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘰𝘨𝘭𝘪𝘢𝘯𝘻𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘊𝘰𝘭𝘰𝘯𝘯𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘊𝘰𝘯𝘵𝘪𝘦𝘳𝘰 𝘦 𝘢𝘭𝘭’𝘈𝘳𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘊𝘢𝘳𝘢𝘣𝘪𝘯𝘪𝘦𝘳𝘪, 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘨𝘪𝘤𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘴𝘶𝘰𝘪 𝘶𝘰𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰𝘳𝘪.

𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢: 𝗘𝗦𝗘𝗥𝗖𝗜𝗧𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗡𝗧𝗜𝗧𝗘𝗥𝗥𝗢𝗥𝗜𝗦𝗠𝗢 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗕𝗜𝗡𝗜𝗘𝗥𝗜  Nella mattinata odierna si è svolta a Milano, presso la Torre Gene...
31/10/2025

𝗠𝗜𝗟𝗔𝗡𝗢: 𝗘𝗦𝗘𝗥𝗖𝗜𝗧𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗡𝗧𝗜𝗧𝗘𝗥𝗥𝗢𝗥𝗜𝗦𝗠𝗢 𝗗𝗘𝗜 𝗖𝗔𝗥𝗔𝗕𝗜𝗡𝗜𝗘𝗥𝗜

Nella mattinata odierna si è svolta a Milano, presso la Torre Generali, sede degli uffici del Gruppo Generali, un’importante esercitazione, coordinata dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano, finalizzata a testare la capacità di risposta immediata a situazioni ad alto rischio, in luoghi connotati dalla presenza di migliaia di persone al giorno, anche nel contesto di eventi di rilevanza internazionale quali i prossimi Giochi Olimpici Invernali “Milano-Cortina 2026”.

L’esercitazione ha simulato uno scenario di crisi nel quale due soggetti riescono a penetrare all’interno dell’edificio ed a prendere in ostaggio un gruppo di dipendenti.

Dopo un primo intervento di cinturazione messo in atto da equipaggi dell’Arma territoriale e delle squadre operative di API e SOS, la squadra tattica del GIS, nel frattempo intervenuto assumendo la direzione delle operazioni, cattura entrambi i soggetti, liberando tutti gli ostaggi.

Lo scenario ha richiesto l’intervento congiunto del Gruppo di Intervento Speciale (GIS), delle Aliquote di Primo Intervento (API) di Milano e Brescia, delle Squadre Operative di Supporto (SOS) del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia”, di negoziatori ed equipaggi del Nucleo Radiomobile di Milano.

Durante l’esercitazione sono state testate le capacità di risposta ad un’attivazione di emergenza a seguito di un evento di alta criticità in una struttura che costituisce un obiettivo sensibile.

Particolare rilievo ha avuto il contributo del Gruppo Assicurazioni Generali, che ha fornito ai militari intervenuti le informazioni chiave per coordinarsi all’interno dell’edificio attraverso il proprio personale dipendente che ha attivamente partecipato all’evento.

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30/10/2025

𝐖 𝐋'𝐀𝐑𝐌𝐀 𝐃𝐄𝐈 𝐂𝐀𝐑𝐀𝐁𝐈𝐍𝐈𝐄𝐑𝐈: 𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄 𝐀 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐈 𝐕𝐎𝐈!

Queste sono le canzoni che si devono scrivere, ascoltare, divulgare, perchè la musica non è solo rumore o passatempo, ma un veicolo di cultura, sapere, amore e sensazione. La musica è un dono di Dio e come tale va vissuto, perchè è un modo, anche questo, perchè tutti noi si possa essere, e diventare, persone sempre un poco migliori. W l'Arma dei Carabinieri: grazie a tutti voi.

𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶 𝘀𝗼𝘀𝘁𝗲𝗻𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲: 𝗟'𝗔𝘂𝗱𝗮𝗰𝗲
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𝘓'𝘈𝘳𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘪 𝘊𝘢𝘳𝘢𝘣𝘪𝘯𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘚𝘵𝘢𝘵𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘮𝘢 𝘥𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘦. 𝘕𝘰𝘯 è 𝘶𝘯 𝘦𝘴𝘦𝘳𝘤𝘪𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘨𝘶𝘦𝘳𝘳𝘢, è 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘤𝘦 𝘲𝘶𝘰𝘵𝘪𝘥𝘪𝘢𝘯𝘢. 𝘓𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘮𝘦𝘥𝘢𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘮𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘦 𝘴𝘤𝘦𝘭𝘵𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘰 𝘨𝘶𝘢𝘳𝘥𝘢.

𝘐 𝘊𝘢𝘳𝘢𝘣𝘪𝘯𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢𝘯𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘭𝘢𝘶𝘴𝘪, 𝘷𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘤'è 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘦 è 𝘱𝘦𝘳𝘪𝘤𝘰𝘭𝘰𝘴𝘰. 𝘏𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘪𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘵𝘵𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢. 𝘏𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘰𝘳𝘦. 𝘏𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘵𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘪 𝘥𝘦𝘣𝘰𝘭𝘪.

𝘐 𝘊𝘢𝘳𝘢𝘣𝘪𝘯𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘦𝘳𝘰𝘪𝘴𝘮𝘰, 𝘭𝘰 𝘷𝘪𝘷𝘰𝘯𝘰. 𝘕𝘦𝘭 1943, 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭'8 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦𝘮𝘣𝘳𝘦, 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘯𝘰 𝘢𝘭𝘭'𝘰𝘤𝘤𝘶𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦, 𝘱𝘶𝘳 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘰𝘳𝘥𝘪𝘯𝘪, 𝘱𝘶𝘳 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘢𝘳𝘮𝘪. 𝘈𝘭𝘤𝘶𝘯𝘪 𝘧𝘶𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘵𝘪, 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘧𝘶𝘤𝘪𝘭𝘢𝘵𝘪. 𝘈𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘷𝘪𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘶𝘯 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘴𝘰𝘭𝘰, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘪𝘭 𝘉𝘳𝘪𝘨𝘢𝘥𝘪𝘦𝘳𝘦 𝘚𝘢𝘭𝘷𝘰 𝘋'𝘈𝘤𝘲𝘶𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘤𝘦𝘭𝘴𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘵𝘰𝘳𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢 𝘷𝘪𝘷𝘪.

𝘚𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘢𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘦 C𝘢𝘴𝘦𝘳𝘮𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘭𝘰 𝘚𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘢𝘳𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦. 𝘐𝘭 𝘎𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘊𝘩𝘪𝘦𝘴𝘢 𝘧𝘶 𝘶𝘤𝘤𝘪𝘴𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘢𝘷𝘦𝘳 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘭𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘪𝘵à. 𝘈 𝘕𝘢𝘴𝘴𝘪𝘳𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘭 2003 𝘥𝘰𝘥𝘪𝘤𝘪 𝘶𝘰𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘤𝘳𝘦𝘥𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘤𝘦 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰.

𝘖𝘨𝘨𝘪 𝘶𝘯 𝘊𝘢𝘳𝘢𝘣𝘪𝘯𝘪𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘪𝘶𝘵𝘢 𝘶𝘯 𝘢𝘯𝘻𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘢 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘳𝘢𝘥𝘢, 𝘐𝘯𝘥𝘢𝘨𝘢 𝘴𝘶 𝘶𝘯 𝘧𝘶𝘳𝘵𝘰, 𝘢𝘴𝘤𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘶𝘯 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘪𝘯𝘰 𝘪𝘯 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘰𝘭𝘵à, 𝘴𝘵𝘢 𝘧𝘦𝘳𝘮𝘰 𝘥𝘪 𝘯𝘰𝘵𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘷𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘤𝘶𝘰𝘭𝘢. 𝘕𝘰𝘯 𝘭𝘰 𝘧𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘧𝘢𝘮𝘢, 𝘭𝘰 𝘧𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é è 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦𝘳𝘦, 𝘦 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘤'è 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘢 𝘭𝘢 𝘥𝘪𝘨𝘯𝘪𝘵à 𝘥𝘪 𝘤𝘩𝘪 𝘴𝘤𝘦𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘪𝘳𝘦 𝘰𝘨𝘯𝘪 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘮𝘢𝘪 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘰.
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𝗔 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗚𝗡𝗢 𝗠𝗢𝗡𝗭𝗘𝗦𝗘 𝗗𝗢𝗣𝗢 𝗟𝗔 𝗟𝗜𝗧𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝗚𝗘𝗟𝗢𝗦𝗜𝗔: 𝗜𝗟 𝗕𝗔𝗥 𝗖𝗛𝗜𝗨𝗦𝗢 𝗘 𝗣𝗔𝗡𝗖𝗛𝗜𝗡𝗔 𝗘 𝗦𝗖𝗔𝗥𝗣𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗦𝗘 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗟𝗔 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗘𝗡𝗭𝗔.La violenza domes...
29/10/2025

𝗔 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗚𝗡𝗢 𝗠𝗢𝗡𝗭𝗘𝗦𝗘 𝗗𝗢𝗣𝗢 𝗟𝗔 𝗟𝗜𝗧𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝗚𝗘𝗟𝗢𝗦𝗜𝗔: 𝗜𝗟 𝗕𝗔𝗥
𝗖𝗛𝗜𝗨𝗦𝗢 𝗘 𝗣𝗔𝗡𝗖𝗛𝗜𝗡𝗔 𝗘 𝗦𝗖𝗔𝗥𝗣𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗦𝗘 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗟𝗔 𝗩𝗜𝗢𝗟𝗘𝗡𝗭𝗔.

La violenza domestica resta un problema concreto in Lombardia: nei primi mesi del 2025 le denunce per maltrattamenti contro familiari e conviventi sono aumentate a 4.197 casi, con una media di 20 chiamate giornaliere alla linea antiviolenza “1522” e oltre 5.500 donne prese in carico dai centri specializzati. Numeri che mostrano quanto sia urgente sensibilizzare la comunità e sostenere chi subisce maltrattamenti.

Anche a Cologno Monzese il problema emerge in maniera concreta. Nei pressi di un bar del centro, all'incrocio tra corso Roma e via Manzoni, teatro di una lite degenerata nei giorni scorsi per gelosia tra due uomini, qualcuno oggi ha voluto lasciare un segno visibile: davanti all’ingresso del Bar dove i due si sono affrontati con bastone e coltello, è stata collocata una panchina rossa con scarpe rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e monito a non restare indifferenti.

Secondo quanto ricostruito, il motivo dello scontro sarebbe appunto legato a una donna, ex moglie di uno dei due, ora legata sentimentalmente a un altro uomo. Al culmine dell’alterco, uno dei contendenti avrebbe impugnato un bastone, l’altro un coltello, colpendo il rivale a spalla e mano. L’uomo è stato soccorso e trasportato in codice giallo al Policlinico di Milano: le sue condizioni non sono gravi.

L’aggressore si è poi allontanato a bordo di un furgone, ma è stato subito identificato e denunciato dai Carabinieri, così come l’altro protagonista della rissa.

In passato, per la donna contesa, era già stata attivata la procedura del codice rosso per maltrattamenti e stalking, ma non risultano particolari provvedimenti restrittivi o l'applicazione del braccialetto elettronico nei confronti dell’uomo.

(qui il link dell'articolo precedente:
https://www.facebook.com/laudaceonline/posts/pfbid0wiRpZVtXdJKMbHkbirFYL37wYLQerhZSSJhptafY8FTs2kP1rmE4xqEhk71NxVz2l)

𝗖𝗔𝗥𝗔𝗕𝗜𝗡𝗜𝗘𝗥𝗜 𝗙𝗢𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔𝗟𝗜 𝗦𝗖𝗢𝗣𝗥𝗢𝗡𝗢 𝗕𝗥𝗔𝗖𝗖𝗢𝗡𝗜𝗘𝗥𝗘 𝗔 𝗗𝗨𝗕𝗜𝗡𝗢.𝗜𝗕𝗜𝗦 𝗘𝗥𝗘𝗠𝗜𝗧𝗔 𝗔𝗕𝗕𝗔𝗧𝗧𝗨𝗧𝗜, 𝗦𝗣𝗘𝗖𝗜𝗘 𝗥𝗔𝗥𝗔 𝗔 𝗥𝗜𝗦𝗖𝗛𝗜𝗢 𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘Ha abbattuto...
25/10/2025

𝗖𝗔𝗥𝗔𝗕𝗜𝗡𝗜𝗘𝗥𝗜 𝗙𝗢𝗥𝗘𝗦𝗧𝗔𝗟𝗜 𝗦𝗖𝗢𝗣𝗥𝗢𝗡𝗢 𝗕𝗥𝗔𝗖𝗖𝗢𝗡𝗜𝗘𝗥𝗘 𝗔 𝗗𝗨𝗕𝗜𝗡𝗢.
𝗜𝗕𝗜𝗦 𝗘𝗥𝗘𝗠𝗜𝗧𝗔 𝗔𝗕𝗕𝗔𝗧𝗧𝗨𝗧𝗜, 𝗦𝗣𝗘𝗖𝗜𝗘 𝗥𝗔𝗥𝗔 𝗔 𝗥𝗜𝗦𝗖𝗛𝗜𝗢 𝗘𝗦𝗧𝗜𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘

Ha abbattuto due Ibis Eremita, una specie di uccelli rarissima e a rischio estinzione, e ne ha staccato i collari satellitari per cancellare le tracce: i Carabinieri forestali di Lecco e Sondrio, con il supporto del Raggruppamento CITES di Roma, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Procura di Sondrio il 21 ottobre 2025, hanno scoperto e denunciato l’uomo ritenuto responsabile a Dubino (Sondrio).

Durante la perquisizione personale, domiciliare e veicolare, i militari hanno sequestrato armi, munizioni, dispositivi informatici e il tesserino venatorio del bracconiere. L’uomo dovrà rispondere di uccisione di animali, furto venatorio e detenzione abusiva d’arma.

L’indagine è partita da una segnalazione del progetto europeo “Life NBI”, che monitora gli ibis eremita con dispositivi GPS. I ricercatori avevano notato anomalie nei tracciati di due esemplari e allertato i Carabinieri.

Dopo giorni di ricerche, i forestali hanno ritrovato i collari satellitari staccati volontariamente e sono riusciti a ricostruire i movimenti degli uccelli fino a individuare il responsabile.

L’ibis Eremita (Geronticus eremita), scomparso dall’Europa nel XVII secolo, è oggi oggetto di progetti di reintroduzione finanziati dall’Unione Europea e classificato dalla IUCN come “in pericolo critico”.

L’abbattimento dei due esemplari rappresenta un grave danno alla biodiversità e agli sforzi internazionali per la tutela delle specie minacciate, principio sancito anche dall’articolo 9 della Costituzione italiana.

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AGGIORNAMENTO (3)𝗟𝗜𝗧𝗘 𝗔 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗚𝗡𝗢 𝗠𝗢𝗡𝗭𝗘𝗦𝗘: 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗗𝗔𝗟 𝗕𝗔𝗥 𝗦𝗜 𝗔𝗙𝗙𝗥𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗖𝗢𝗡 𝗕𝗔𝗦𝗧𝗢𝗡𝗘 𝗘 𝗖𝗢𝗟𝗧𝗘𝗟𝗟𝗢.Si tratterebbe di una lite d...
22/10/2025

AGGIORNAMENTO (3)

𝗟𝗜𝗧𝗘 𝗔 𝗖𝗢𝗟𝗢𝗚𝗡𝗢 𝗠𝗢𝗡𝗭𝗘𝗦𝗘: 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗗𝗔𝗟 𝗕𝗔𝗥
𝗦𝗜 𝗔𝗙𝗙𝗥𝗢𝗡𝗧𝗔𝗡𝗢 𝗖𝗢𝗡 𝗕𝗔𝗦𝗧𝗢𝗡𝗘 𝗘 𝗖𝗢𝗟𝗧𝗘𝗟𝗟𝗢.

Si tratterebbe di una lite degenerata per gelosia, o comunque per problemi personali, e non inerenti alla vendita e alla somministrazione di bevande o alcolici.

Una sorta di duello rusticano avvenuto nei pressi del Bar di nuova gestione situato nell'angolo di Corso Roma e Via Manzoni, dopo una lite scaturita forse per motivi di gelosia nei confronti di una donna. Al termine dell'alterco verbale sembrerebbe che in strada i due si siano affrontati e uno dei contendenti abbia impugnato un bastone e l'altro un coltello. Quest'ultimo ha colpito con due fendenti il rivale, subito ricoverato in Codice giallo al Policlinico di Milano per ferita alla spalla e alla mano. Le sue condizioni non sono gravi.

L'uomo che ha inferto le coltellate si è allontanato a bordo di un furgone, ma è stato identificato subito dopo dai Carabinieri, che lo hanno ascoltato in Caserma. Le indagini per chiarire i dettagli dell'accaduto sono ancora in corso.

E' accaduto intorno alle 17,30 al Bar di nuova gestione situato nell'angolo di Corso Roma e Via Manzoni. Bar tristemente noto, in passato e con le precedenti gestioni, per le continue risse e le numerose chiusure da parte della Prefettura di Milano.

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𝗘𝗤𝗨𝗜𝗧𝗔' 𝗜𝗠𝗠𝗔𝗚𝗜𝗡𝗔𝗥𝗜𝗔 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗠𝗔𝗡𝗢𝗩𝗥𝗔 𝟮𝟬𝟮𝟱: 𝗘' 𝗟'𝗜𝗡𝗦𝗘𝗚𝗡𝗔𝗗𝗘𝗟𝗟’𝗜𝗡𝗚𝗜𝗨𝗦𝗧𝗜𝗭𝗜𝗔. 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗥𝗜𝗧𝗜 𝗜 𝗥𝗜𝗖𝗖𝗛𝗜 𝗘 𝗟𝗘 𝗕𝗥𝗜𝗖𝗜𝗢𝗟𝗘 𝗔𝗜 𝗣𝗢𝗩𝗘𝗥𝗜.  Tanto ...
19/10/2025

𝗘𝗤𝗨𝗜𝗧𝗔' 𝗜𝗠𝗠𝗔𝗚𝗜𝗡𝗔𝗥𝗜𝗔 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗠𝗔𝗡𝗢𝗩𝗥𝗔 𝟮𝟬𝟮𝟱: 𝗘' 𝗟'𝗜𝗡𝗦𝗘𝗚𝗡𝗔
𝗗𝗘𝗟𝗟’𝗜𝗡𝗚𝗜𝗨𝗦𝗧𝗜𝗭𝗜𝗔. 𝗙𝗔𝗩𝗢𝗥𝗜𝗧𝗜 𝗜 𝗥𝗜𝗖𝗖𝗛𝗜 𝗘 𝗟𝗘 𝗕𝗥𝗜𝗖𝗜𝗢𝗟𝗘 𝗔𝗜 𝗣𝗢𝗩𝗘𝗥𝗜.

Tanto celebrata dal governo come la manovra dell’equità e della ripresa, la legge di bilancio 2025 — composta da ben 137 articoli — si rivela invece un gioco di prestigio ben costruito: fumo negli occhi per chi sperava in un aiuto concreto, ma regali veri solo per chi ha già tanto. È il Robin Hood al contrario e toglie ai poveri per alleggerire i ricchi, e chiama “crescita” ciò che, in realtà, aumenta solo le disuguaglianze.

La nuova manovra di governo si presenta come un piano per “sostenere il potere d’acquisto” e rilanciare la crescita, ma basta leggerla con attenzione e raziocinio per capire che i veri beneficiari non sono i lavoratori e nemmneo i pensionati, bensì chi possiede capitali, immobili e redditi alti. È una manovra scritta principalmente in favore di chi è già benestante, mentre ai poveri restano soltanto le briciole.

Il primo segnale arriva dalla revisione dell’IRPEF: l’aliquota al 33% sostituisce quella al 35%, ma lo sconto finisce quasi tutto nelle tasche di chi guadagna molto, mentre per chi ha stipendi bassi o medi non cambia assolutamente nulla. Chi supera i 200.000 euro di reddito perde una piccola detrazione di appena 440 euro, una cifra irrisoria per chi incassa centinaia di migliaia di euro l’anno. In sostanza, chi ha di più paga ancora meno, chi ha poco continua a pagare uguale.

A beneficiarne non sono solo i redditi alti, ma anche i grandi patrimoni e le imprese. Il governo allarga i privilegi fiscali per chi sposta la residenza in Italia: l’imposta forfettaria per i milionari stranieri sale da 200.000 a 300.000 euro, mentre i familiari pagano solo 50.000 euro a testa. È una porta spalancata per chi vuole comprarsi la residenza fiscale e godere di tasse minime, mentre chi vive e lavora qui da sempre continua a versare fino all’ultimo centesimo.

Ma i veri regali arrivano per chi possiede società o immobili. Le norme sull’assegnazione agevolata dei beni ai soci, sull’affrancamento delle riserve e sulle plusvalenze consentono di “ripulire” patrimoni pagando imposte ridicole — tra l’8 e il 13 per cento — invece di quelle ordinarie. È un’occasione d’oro per chi ha capitali accumulati e vuole sistemarli, mentre chi vive d’affitto o fatica a mantenere la propria casa non riceve nulla. Allo stesso tempo, la manovra introduce sconti sui dividendi e nuove agevolazioni per i redditi da capitale, confermando che chi vive di rendite paga meno di chi lavora.

Il governo moltiplica anche gli incentivi per le imprese: superammortamenti, crediti d’imposta, contributi agevolati per chi investe in macchinari o nei territori speciali. Tutto presentato come “misure per la crescita”, ma la crescita di chi? Questi strumenti premiano chi già ha denaro, mezzi, strutture e capacità d’investimento. Per gli altri, per chi lavora a stipendio fisso o ha un reddito incerto, non arriva niente.

E mentre in alto si tagliano tasse, in basso si distribuiscono briciole. La carta “Dedicata a te” per l’acquisto di beni alimentari viene rifinanziata, ma parliamo di pochi euro a famiglia, una misura più simbolica che utile. Le pensioni minime aumentano di circa venti euro al mese (sì, avete letto bene: 20 euro al mese!), mentre contemporaneamente cresce l’età pensionabile. L’Ape sociale rimane una misura temporanea e riservata a pochi, e anche sul fronte sanitario i fondi aggiuntivi non bastano nemmeno a coprire l’inflazione: gli ospedali pubblici restano in difficoltà, le liste d’attesa si allungano e la sanità privata continua a prosperare.

Alla fine, la manovra 2025 non redistribuisce, consolida. Non corregge le disuguaglianze, le rafforza. Chi ha molto paga meno, chi ha poco riceve briciole. È un copione che si ripete ogni anno: si parla di equità, di famiglie, di lavoro, ma il risultato è sempre lo stesso. I ricchi sorridono, i poveri cristi stringono la cinghia. Come sempre del resto. Niente di nuovo insomma, proprio niente di nuovo...

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Segrate
20133

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