Città della Piana

Città della Piana Pagina di promozione del patrimonio culturale, artistico e ambientale della Piana

"La gentilezza e

La SSSP organizzazione di studio e ricerca archivistica, nonché Ente sociale indipendente che mira alla conservazione de...
05/06/2025

La SSSP organizzazione di studio e ricerca archivistica, nonché Ente sociale indipendente che mira alla conservazione della identità culturale, ha bisogno della tua attenzione per continuare la propria opera.
Contribuisci anche tu destinando il 5X1000 al sostegno della ricerca di storia archivistica locale. 🙂

ANCHE IL CIELO  BUTTA LACRIME DI SDEGNO A SEMINARA  Oggi, 23 maggio, anche il cielo piange lacrime di sdegno per la vile...
23/05/2025

ANCHE IL CIELO BUTTA LACRIME DI SDEGNO A SEMINARA
Oggi, 23 maggio, anche il cielo piange lacrime di sdegno per la vile strumentalizzazione della strage di Capaci che taluni hanno messo in scena.
Persone indegne, oggi usano il martirio di uomini di Stato che sono stati chiamati al massimo sacrificio per fare feste e passerelle.
Mi vergogno e mi indigno, nessuno osi!!!
Abbiate contegno davanti a tanta grandezza.
"Un giorno verrà il giudizio di Dio"
Soprattutto.
Non basterà mettersi nella fila dei buoni, né indossare stole o abiti corredati da maschere per non essere riconosciuti, li saremo tutti nudi e ci sarà l'inevitabile giudizio.

Il frate Tommaso Campanella, che ideo la Città del sole, presagì il giorno che dei falsi profeti si sarebbero impadronit...
07/05/2025

Il frate Tommaso Campanella, che ideo la Città del sole, presagì il giorno che dei falsi profeti si sarebbero impadroniti della città e anche della chiesa.
Quando l'ipocrisia diverrà il loro unico nutrimento e il sacro sarà indistinguibile dal sacrilego, un satiro danzerà sull'altare scimmiottando l'empio.
Quando solo il ridicolo precederà la fine. Ecco, quel tempo è!
L'eccellenza, prima virtù, ora divenuta complicità.
(Libera interpretazione di libero pensatore)

Parco dei TaurianiSi annuncia che i lavori propedeutici l'apertura del Parco sono già prossimi alla conclusione. A breve...
05/05/2025

Parco dei Tauriani
Si annuncia che i lavori propedeutici l'apertura del Parco sono già prossimi alla conclusione. A breve sarà pubblicato il calendario di apertura.
Un ringraziamento all'amministrazione comunale di Palmi, alla ppm che ci ha fornito i mezzi, ed in particolare al Sindaco Ranuccio per il fattivo sostegno dotoci.
È utile precisare che tutti i lavori all'interno del parco vengono svolti da volontari del Movimento San Fantino, i quali vengono ripagati solo con l'amore per la propria terra.
Ogni aiuto o donazione, necessari per l'acquisto di carburanti e ricambi, è molto utile per il proseguo dei lavori di manutenzione, è possibile versare un contributo sul c.c. del Parco, oppure donare il 5 per mille nella prossima dichiarazione dei redditi, grazie a quanti vorranno anche solo farci visita.
La Presidenza.

Seminara, una enclave all'interno dello stato italiano dove la democrazia e legalità sono sospese, o peggio, dove vige u...
17/04/2025

Seminara, una enclave all'interno dello stato italiano dove la democrazia e legalità sono sospese, o peggio, dove vige un'altra forma di governo.

L'agibilità democratica è inesistente, non appena qualche voce critica tenta di esprimere liberamente il proprio pensiero, immediatamente viene fatta oggetto di vili intimidazioni, aggressioni mediatiche organizzate sui social facendo uso di profili falsi, perché costoro non hanno neanche il coraggio di mostrare il loro volti.

A seminara non esiste più l'agibilità politica, da quando costoro sono al potere, alla minoranza non è concesso fare opposizione.

Contano i fatti non le chiacchiere, che si dica quand'è l'ultima volta che un consigliere di minoranza ha partecipato ad un consiglio comunale, che si dica perché e se è normale che ciò accada.

Il sindaco, come prevedibile, non ha risposto al nostro invito di prendere le distanze da chi usa toni oltraggiosi e intimidatori contro chiunque si azzarda ad esprimere liberamente il proprio pensiero che non sia di elogio e di approvazione a questa amministrazione.

Il re è n**o, gettate la maschera e restituite dignità al paese.

Abbiamo dato il tempo al "sindaco" di seminara di prendere le distanze dai commenti intimidatori, chiaramente espressione di una appartenenza diversa dalla legalità e dal confronto civile e democratico,

gliene abbiamo dato occasione e non l'ha fatto, come non l'ha mai realmente fatto in altre circostanze.

Solo dichiarazioni di comodo, di circostanza, che in realtà non hanno mai dato seguito fatti concreti di sostegno, ne dà parte sua né da parte di neanche un componente della sua maggioranza.

Di che stiamo parlando, nel nulla, del vuoto istituzionale assoluto,

Ancora, come consigliere di opposizione, chiediamo formalmente una verifica istituzionale della sussistenza delle condizioni minime di agibilità politica e democratica a seminara.

SEMINARA, MANIFESTO POLITICO DI RINASCITA. SENZA PAROLE!!Evidentemente a Seminara la drammaticità del clima che si è cre...
16/04/2025

SEMINARA, MANIFESTO POLITICO DI RINASCITA.
SENZA PAROLE!!
Evidentemente a Seminara la drammaticità del clima che si è creato, nonostante le continue dichiarazioni, che, come appare in tutta evidenza, solo chi finge non vede, sono di circostanza e fini a se stesse, i fatti nella loro cruda realtà dimostrano che non è minimamente percepito il grave disagio che opprime il paese.
È oramai chiara a tutti l'assoluta mancanza del senso delle istituzioni da parte di questa "sintonia", che altrimenti avrebbe già tratto le dovute conclusioni.
Emergono in tutta la loro drammatica evidenza i limiti dovuti all'inconsistenza ed inadeguatezza politico/istituzionale che questa compagine mostra davanti agli occhi della società civile.
Davanti a tutto ciò, il sindaco piccolo non trova di meglio che fare il verso alle cose belle degli altri.
Per chi non avesse compreso, chiariamo che il motto di questa compagine politica era "Con noi torneranno le cose belle" e non "con noi solo cose belle" che noi abbiamo utilizzato per stigmatizzare ciò che i fatti hanno poi clamorosamente smentito.
È chiara una assoluta sottovalutazione di una tragedia, che costoro non percepiscono minimamente come tale, tant'è che con 4 mesi in anticipo pubblicano il manifesto della festa di ferragosto, mettendo in calce ad esso il tag del nostro "con noi solo cose belle" a mo di sfottò, come per ridacchiare, come per dire: ecco quanto ti teniamo in considerazione, a te come a tutti gli altri. Ma pensate così di poter nascondere, far dimenticare buttandola in caciara, come se in realtà avessimo assistito solo ad un brutto film e non a qualcosa di orribile che ha scosso le coscienze di tutta l'Italia.
Ecco, se ve ne fosse mai stato bisogno, invece di fare delibere per dare mandato ai vostri avvocati di denunciare chi la pensa diversamente, sappiate che in democrazia, chi ha una funzione pubblica ha delle responsabilità derivanti da essa, che quando mancano le voci critiche, evidentemente c'è qualcosa che non torna.
Prendete atto del vostro totale fallimento. Noi lo abbiamo detto dall'inizio, certamente neanche potevamo immaginare che la realtà potesse superare la peggiore e nefasta delle ipotesi.
Noi, che conosciamo, sappiamo che non lascerete spazio alla libertà dei cittadini di fare una scelta, tuttavia, sentiamo il dovere di chiedervi le immediate dimissioni, dovete comprendere che il clima deve tornare sereno, e finché restate voi non lo sarà mai più.
Il consigliere in carica Carmelo Arfuso, che, per illuminare gli stolti ed evitare strumentalizzazioni, non ha alcuna intenzione di ricandidarsi.
Spiace, infine, constatare la stagnante rassegnazione di quella parte di cittadini che hanno nel cuore la voglia di dire Seminara non è solo questa e si astiene, probabilmente perché hanno smarrito i riferimenti istituzionali ai quali poter esprimere le proprie istanze.

San Φιλάρετος 8 AprilePremettiamo che quando si fa memoria di un santo la cui santità si è manifestata nell'ortodossia s...
08/04/2025

San Φιλάρετος 8 Aprile
Premettiamo che quando si fa memoria di un santo la cui santità si è manifestata nell'ortodossia sarebbe opportuno, non pubblicare immagini di un monaco certamente latino e, senza nessun pregiudizio per alcuno, pure un po' in carne. Ricordiamo che San Philaretos si nutriva di erba quel tanto che bastava per sopravvivere, come qualunque ortodosso sa, il santo era di costituzione magrissima.
Ma d'altronde, oggi, non c'è nulla di cui stupirsi. Ti chiediamo perdono San Philaretos, ma questo tributo ti è dovuto per amore della verità.

8 Aprile, la Chiesa fa memoria di San Filarete. (Philaretos)
Di lui sappiamo che "la sua patria terrestre è stata la Sicilia e fu tra l’innumerevole moltitudine di santi, che l’Occidente ha generato quali astri spirituali, imitando in questo l’Oriente.

In questa terra benedetta, attorno al 1020, da genitori che si distinguevano per l’ortodossia, nacque un bambino che fu battezzato Filippo: si può credere in onore del santo ancor oggi tra i più venerati in Sicilia e nel resto della Grande Grecia, il misterioso Filippo il Cacciaspiriti di Agira – EN.

Egli era ormai passato dalla fanciullezza alla giovinezza, aveva diciotto anni quando reggeva il trono di Costantinopoli Michele [IV il Paflagone 1034\41]. In quel tempo la Sicilia era occupata da barbari africani, ma con la grande battaglia di Draghina (oggi: Troina, EN) del 1040, l’esercito romano inviato da Costantinopoli liberò Sicilia e Grande Grecia da un incubo che durava ormai dall’831, l’anno in cui i Saraceni avevano iniziato a terrorizzare l’Isola e la lunga terra dei Romani, com’essi chiamavano la Pen*sola.
Nella Regione di Demenna (la Sicilia occidentale oggi conosciuta come Valdèmone), va posta la patria di Filippo \ Filarete e d’altri santi.
Questa è la zona che più a lungo ebbe a resistere ai Saraceni, ma è anche la zona in cui i Romani – i cristiani ortodossi – dell’Italia Meridionale più a lungo contrastarono, alleandosi proprio ai Saraceni, la penetrazione dei Franchi.

Dalla Regione di Demenna la famiglia di Filippo – tutti agricoltori – si spostò allora nella Regione delle Saline, il versante tirrenico della provincia di Reggio Calabria, venendo a stabilirsi a Sinopoli, un piccolo centro agricolo della fertile Piana di Gioia Tauro.

La Regione di Demenna, in cui Filippo era cresciuto, era ricca di centri monastici (primeggiava tra tutti il Monastero di San Filippo il Cacciaspiriti, in Agira – EN), molti dei quali pienamente attivi anche negli anni difficili delle scorrerie saracene, specialmente nella zona di Fragalà – Brolo (ME). A confronto, tuttavia, la Regione delle Saline era una sconfinata Tebaide: nonostante le barbare e secolari distruzioni – anche documentarie – operate dai franco-cattolici, si hanno prove certe dell’esistenza di almeno cento monasteri in un raggio di pochi chilometri. Il più famoso tra tutti era il Monastero Imperiale fondato nell’884 circa da sant’Elia di Enna (o il Nuovo): a questo s’indirizzò Filippo, che qui lasciava scorrere dagli occhi fiumi di lacrime: era ispirato, infatti, dalla grazia divina che viene dall’alto e la sua mente era illuminata da una luce spirituale; la sua anima era infiammata, i suoi precordi erano accesi come fuoco; e teneva questi grandi sentimenti nascosti nel cuore. Infatti, non poteva svelare ai genitori i suoi propositi perché temeva che questi volessero impedirgli di ritirarsi dal mondo. Si dedicò a frequenti digiuni e a veglie… s’immaginava gli eremi, guardava alle caverne, aveva davanti agli occhi le cime dei monti, pensava alle spelonche, voleva raggiungere i rifugi dei monaci, desiderava praticare l’esicasmo, pensava al ritiro dal mondo, ardeva dal desiderio della vita solitaria.
Aveva 25 anni, il contadino siciliano, quando l’igumeno del Monastero Imperiale di Sant’Elia il Nuovo, “il famoso Oreste”, mutandogli nome, lo chiamò Filarete e lo rivestì del santo e angelico abito.

Filarete fu dapprima impegnato nell’allevamento dei buoi e dei cavalli del monastero, ma ben presto fu costretto ad abbandonare la solitudine dell’Aspromonte: i Normanni avevano invaso la Calabria, ponendo il loro Quartiere Generale proprio nella Regione delle Saline.

I patti firmati a Melfi il 23 agosto 1059 da Roberto il Guiscardo e papa Nicola II erano chiari. Il Papato avrebbe riconosciuto l’invasione dei Normanni, dando loro una patente di legalità, ma essi avrebbero dovuto strappare al Patriarcato Ecumenico, a Costantinopoli, la popolazione – ortodossa – dell’Italia Meridionale e sottometterla alla Chiesa (franco) cattolica. Oltre a massacri di massa e deportazioni da una parte all’altra del neonato Regno normanno, gli invasori applicarono – a guerra ancora in corso – un piano ben congegnato. Tutti i monasteri, ortodossi, dell’Italia Meridionale – tutti, nessuno escluso – furono assegnati in dono o a vescovi latini insediati dai Normanni oppure a conventi realizzati facendo affluire, in tutta fretta, religiosi Benedettini dal Nord Europa. Nel 1062, vivente san Filarete, il Monastero di Sant’Elia il Nuovo venne assegnato in proprietà a un’abbazia benedettina di fresco aperta a Sant’Eufemia (Lamezia –VV) e poi, nel 1133, ceduto al vescovo cattolico di Messina. Nel giro di pochi anni, migliaia di monaci ortodossi diventarono – direttamente o indirettamente – coloni, servi, delle nuove istituzioni latine (vale a dire: cattoliche) create in Italia Meridionale dagli invasori.

Filarete lasciò la pace dei boschi e ritornò al Monastero, dedicandosi alle cure dell’orto e vivendo in una capanna.

Quest’uomo meraviglioso … parlava poco, e le poche parole che diceva erano frutto di una ponderata riflessione in merito al disprezzo e all’abbandono di tutto ciò che v’è nel mondo. Degli esicasti diceva che non dovevano affannarsi per le cose del mondo, affinché – diceva – con il daffare non perdessero il loro stesso appellativo...

Il Grande riteneva opportuno ammonire con le sue soavi esortazioni e con i suoi divini insegnamenti anche coloro che vivevano nel mondo: li esortava ad essere prudenti, a non essere invidiosi e a praticare la madre di tutte le virtù, l’elemosina… Ma soprattutto, ammoniva tutti perché venerassero un solo Dio in tre ipostasi, ognuna con caratteristiche proprie; invitava altresì ad attenersi alle definizioni dei Padri divini e a non fare alcuna innovazione in materia di fede.

Giunto all’età di 56 anni – attorno al 1076 – Filarete, dopo una breve malattia, s’addormentò nel Signore. Fu seppellito con ogni onore, ma presto dimenticato: era solo un umile ortolano. Trascorsi circa due anni, a una donna del circondario – cieca per encefalite – apparve... il divino e taumaturgo Elia che le dice: “Perché stai qui, inutilmente, a vegliare invano, e correndo grave pericolo? Alzati, e recati subito al sepolcro di san Filarete, dove avrai la guarigione degli occhi che tanto desideri”. Ella rimase sbigottita per la prodigiosa visione; ma non poteva sapere se fosse vero quello che il santo le aveva detto, poiché non le risultava che in quel luogo vi fosse alcun santo di nome Filarete. E siccome la visione non le apparve una sola volta, ma ben tre volte, e il comando che il santo le dava era sempre più perentorio e più chiaro, la donna … chiedeva a quelli che incontrava: “Si venera in questo luogo un santo di nome Filarete, a me sconosciuto, a voi forse notissimo?”. E quelli, colpiti dalla novità del nome, assicuravano di non conoscerlo affatto. E lei, disperata, si trovava in grandissima difficoltà a causa del mistero dell’apparizione, e non sapeva assolutamente che cosa potesse fare in proposito. Sul far dell’alba … la donna si rivolse ai monaci che erano riuniti in chiesa per innalzare, come al solito, gli inni mattutini e, stando in mezzo a loro, piangendo e lamentandosi, interrogava ciascuno di loro circa la sua vicenda e con grande pietà raccontava a tutti la visione che aveva avuto. E anche quelli, colpiti dalla novità del nome dicevano alla donna di non sapere di quale santo potesse trattarsi. Ma uno di loro, quello che aveva visto la luce divina sulla tomba, agitando le mani e il capo, esclamò: “Credete, padri! Il fratello Filarete, il giardiniere, è santo!”… E quella, guidata da quelli che conoscevano il posto, giunse al sepolcro del santo, prese un po’ della polvere che era sulla tomba e se la mise sugli occhi. Come sono grandi e meravigliose le tue opere, o Signore! Subito quel velo letale che li chiudeva come una pelle, fu del tutto strappato e lasciò le pupille della donna perfettamente sane, senza la più piccola traccia della malattia, e splendenti come prima del morbo.

Il clamore del fatto fu tale che accorsero altri malati, e si moltiplicarono i miracoli: nel volgere di pochi anni, il Monastero Imperiale delle Saline fu conosciuto come dei santi Elia e Filarete. L’umile e sconosciuto contadino era stato associato, nella devozione del popolo credente, al grande asceta ch’era stato intimo di patriarchi, ammiragli, vescovi, e dell’imperatore Leone VI.

Per chi volesse leggere integralmente:
https://oodegr.com/tradizione/tradizione_index/vitesanti/filarete.htm?fbclid=IwY2xjawJg6npleHRuA2FlbQIxMQABHqcQtqRLheca2XLEwMPZzm3r09RbZPFXFSJr8Pjzp3idVmdWEXcmT75GQgsY_aem_WWySQYDwomwkP7BOjDZVXw

Gallicianò, dove il tempo dice ancora kalabria..
07/01/2025

Gallicianò, dove il tempo dice ancora kalabria..

Il paradiso vi aspetta Mercoledì l'inaugurazione 🙂
16/06/2024

Il paradiso vi aspetta
Mercoledì l'inaugurazione 🙂

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Le origini di seminara

Le origini di Seminara ancora oggi non sono state del tutto chiarite e sono oggetto di studio di specialisti e semplici appassionati.

Secondo alcuni, il paese ebbe origine nell’ VIII secolo da monaci Basiliani che fuggivano dalla p***ecuzione dell’imperatore di Bisanzio, Leone III d’Isorico.

Fondata su un’antica rocca qui si rifugiarono, nel 951, alcuni profughi della distrutta città di Tauriana. Furono i fuggiaschi a portare a Seminara il culto della Madonna nera, la cui statua, salvatasi miracolosamente da un incendio che distrusse la città, fu ritrovata nel 1010 e collocata nel Santuario che fu edificato in ricordo dell’evento.

Seminara fù elevata a Università nel XIII secolo con giurisdizione su Palmi. Prima Normanna, poi Angioina, fu teatro, nel 1495 e nel 1503, di cruenti battaglie tra Francesi e Spagnoli.