16/09/2025
⚪️ La Storia di Claudio Naldoni
Claudio Naldoni Nasce il 25.6.1957, il suo esordio avvenne nel 1984, in piazza del Carmine. Fu subito catapultato in una partita durissima, di quelle che non lasciano spazio all’incertezza: o avevi coraggio, o il campo ti respingeva. In quegli anni, il Calcio Storico era diverso: non erano i regolamenti del Comune o i fischi degli arbitri a stabilire i limiti, ma la sabbia e il sangue dell’arena. Tutto era permesso, o quasi, e solo i più tenaci restavano in piedi.
La sua ultima partita fu nel 1998. Tra quell’esordio e quell’addio, aveva dato tutto: forza, cuore e sacrificio, sempre per il colore che difendeva e per i compagni che lottavano al suo fianco. Non cercava gloria personale, ma il senso di appartenenza a un gruppo, a una storia che si scriveva insieme.
Gli Azzurri di Santa Croce, avversari di sempre, li avevano battuti più volte, con pieno merito. Erano uniti, compatti, più forti. Lui, con tutte le energie di cui disponeva, aveva cercato di ribaltare quella supremazia, ma senza riuscirci. Perché nel Calcio Storico, lo aveva capito bene, non è mai il singolo a decidere: è la squadra a fare la differenza, la compattezza del gruppo a determinare il destino.
Eppure, anche senza vittorie, si considerava fortunato. Aveva avuto l’onore di giocare per Firenze, la sua città, di rappresentarla nell’arena, di sentire sulle spalle il peso e l’orgoglio di una tradizione secolare. Pochi privilegi possono eguagliare questo.
Oggi, guardando il presente, riconosce che il gioco non è più lo stesso. Qualcosa è cambiato, profondamente: è un’altra storia, lontana da quella che lui ha vissuto.
È lui l’autore e con quei testi ha conquistato due premi letterari.
INNO ALLA VITTORIA
C'È UN TEMPO PER AMARE E UN TEMPO PER PREGARE.
QUESTO PERO’ E IL TEMPO DI COMBATTERE !
CHE SI ALZI LA POLVERE, CHE IL, SANGUE SCORRA COSICCHE LA BATTAGLIA ENTRI NEL VIVO.
I MIEI SACRIFICI NON SIANO INUTILI E IL MIO ONORE NON MI FACCIA FARE UN SOL PASSO INDIETRO.
SVANISCA OGNI PENSTERO AL PRIMO SQUILLO DI TROMBA E LA MENTE
RESTI LIBERA.
LO SPIRITO DI SACRIFICIO PERVADA LA MIA ANIMA E NON MI FACCIA
TEMERE NULLA
IL CORAGGIO GUIDI LE MIE GESTA.
NON CERCO VANA GLORIA, VOGLIO SOLO DIFENDERE I MIEI COMPAGNI E CONSEGNARE L'AMBITA VITTORIA AL POPOLO DI SANTO SPIRITO.
POPOLO CHE MI HA SEMPRE ACCLAMATO, ANCHE NEL TRAPI PRIVI DI LUCE.
NON ODIO I MIEI AVVERSARI ANZI LI RISPETTO, MA SONO BIANCO E COME TALE DEVO FARE IL MIO DOVERE.
NON PENSO A ME STESSO MA SOLO AI MIEI COMPAGNI SONO PRONTO A TUTTO
VOGLIO ARDENTEMENTE CHE LE MIE AZIONI CONTRIBUISCANO A
RAGGIUNGERE LA META FINALE.
FORZA BIANCHI, FORZA RAGAZZI
VIVA FIORENZA.
VIVA SANTO SPIRITO.
LA FRATELLANZA
I rapporti interpersonali assomigliano a fiori di serra, bellissimi ma pure delicati e bisognosi di cure.
L'amore, l'amicizia, cosi come le semplici conoscenze ,necessitano di attenzioni se vogliamo che queste restino colorate e vive.
L'unico rapporto spartano che somiglia a un bel fiore selvaggio, nato tra mille difficoltà in luoghi impervi e desolati, è la Fratellanza.
La Eratellanza è oltre. La fratellanza va oltre.
Essa non necessita di cure o attenzioni particolari.
Scorre nelle vene, risponde al richiamo del sangue e dell'onore, si nutre di rispetto e di libertà.
Se un fratello chiama, non esiste distanza né fisica né temporale.
Ovunque voi siate, qualunque cosa abbiate fatto, di qualsiasi cosa necessitiate, i Fratelli non tarderanno ad arrivare offrendo il loro supporto e la loro assistenza.
La Fratellanza è riservata a pochissimi ma il numerico non è importante perché è la qualità del rapporto a fare la vera differenza.
I fiori del deserto e dell'alta montagna, sono pochi e rari ma molto forti!
Essi non temono le avversità, perché superano lo spazio e il tempo.
Così la fratellanza, sentimento innato, valore aggiunto, non è per tutti ma davanti ad essa, io mi inchino.
Fonte: Claudio Naldoni
A Cura: