scenari.mimesis

scenari.mimesis La rivista di approfondimento culturale di Mimesis Edizioni

“In una scena letteraria che già in quegli anni si andava atrofizzando, Ottieri ha il coraggio di porre ancora una volta...
12/12/2025

“In una scena letteraria che già in quegli anni si andava atrofizzando, Ottieri ha il coraggio di porre ancora una volta le domande più radicali e scomode dell’esistenza, stavolta inquadrata non più nell’anonimato del lavoro operaio, ma come vita umana nella nudità del suo rapporto essenziale con la morte."

Oggi su Scenari, Ludovico Cantisani recensisce "De Morte" di Ottiero Ottieri (Utopia Editore).

La figura di Ottiero Ottieri sorprende a ogni passo della sua opera, e la sua opera, rigorosamente al di fuori di ogni canone, in un impasto di poesia, letteratura industriale, sociologia, diario in pubblico e autofiction psicopatologica, rappresenta una delle testimonianze più sincere e illumina...

"Per Kant, dunque, l’«uomo devia costantemente dalla sua destinazione», opera cioè secondo un modello antropologico fond...
09/12/2025

"Per Kant, dunque, l’«uomo devia costantemente dalla sua destinazione», opera cioè secondo un modello antropologico fondato sulla dialettica metaforica tra progressive ‘cadute’ e costanti riprese del cammino lungo la via orientata della vita, transita cioè lungo un crinale etico in cui la cultura costituisce una possibilità, forse l’unica possibilità."

Oggi su Scenari, Neil Novello esplora l’Antropologia di Kant come laboratorio della fragilità umana.

 Nel titolo dell’ultima opera di Kant, Antropologia pragmatica, non è occultata alcuna improba filosofia né essa rimanda a scabre metafisiche, ad astratte teoretiche o meditazioni trascendentali. Così, nella Prefazione all’opera, il filosofo di Königsberg disarma il lettore sia per la p...

"Di fatto, il trittico abito-corpo-società è inscindibile e va indagato nella sua complessità da qualsiasi prospettiva f...
04/12/2025

"Di fatto, il trittico abito-corpo-società è inscindibile e va indagato nella sua complessità da qualsiasi prospettiva filosofica. Di più, se è vero che l’abito presenta il corpo, si può anche fare riferimento alla moda come ad un linguaggio, un sistema di comunicazione. È stato Roland Barthes ad applicare per primo le categorie linguistiche a questo fenomeno, focalizzandosi anche sulle divergenze che scaturiscono da questo paragone."

Oggi su Scenari, Martina Panzavolta recensisce "Che cos’è la filosofia della moda?" di Eleonora Chiais e Stefano Marino.

«She’s playing her game, and you can hear them say / She is looking good, for beauty we will pay» cantavano I Kraftenwerk nel 1978 per descrivere The Model, la “modella”, la cui naturale bellezza d’aspetto è tutta artificialità. A ben rifletterci, il testo potrebbe essere una buona defin...

In occasione dell’uscita del suo ultimo libro, "Le differenze che stiamo attraversando" (Mimesis, 2025), Silvia Grasso t...
01/12/2025

In occasione dell’uscita del suo ultimo libro, "Le differenze che stiamo attraversando" (Mimesis, 2025), Silvia Grasso torna a riflettere sui temi di "La filosofia di Barbie" (il melangolo 2024) nel corso di un’intervista con Elena Saggini, approfondendo contraddizioni, rappresentazioni e prospettive femministe emerse dal film di Greta Gerwig.

In occasione dell’uscita del suo ultimo libro, Le differenze che stiamo attraversando, Silvia Grasso torna a riflettere sui temi di La filosofia di Barbie nel corso di un’intervista con Elena Saggini, approfondendo contraddizioni, rappresentazioni e prospettive femministe emerse dal film di Gret...

"Bozzi ci consegna una lezione essenziale: senza fenomeni non c’è scienza, senza mondo non c’è percezione e senza percez...
20/11/2025

"Bozzi ci consegna una lezione essenziale: senza fenomeni non c’è scienza, senza mondo non c’è percezione e senza percezione non c’è conoscenza. Ed è forse questo il motivo per cui oggi risulta più contemporaneo che mai."

Oggi su Scenari, la recensione di "Fenomenologia sperimentale" di Paolo Bozzi, firmata da Luca Taddio.

La ripubblicazione di Fenomenologia sperimentale di Paolo Bozzi per Mimesis arriva in un momento in cui la percezione sembra essere stata espropriata dalla sua immediatezza e consegnata ai modelli computazionali, alle neuroscienze e all’intelligenza artificiale. Tutto sembra potersi spiegare att...

"La libertà non è una conseguenza automatica della tecnologia; è il risultato di scelte consapevoli, partecipazione atti...
17/11/2025

"La libertà non è una conseguenza automatica della tecnologia; è il risultato di scelte consapevoli, partecipazione attiva e responsabilità politica. La digitalizzazione ha il potenziale di migliorare le nostre vite, ma solo se le decisioni che ne derivano tengono conto della libertà politica, della giustizia sociale e della dignità dei cittadini."

Oggi su Scenari, Edoardo Greblo scrive di "Il trilemma della libertà. Stati, cittadini, compagnie digitali" di Gabriele Giacomini.

La rivoluzione digitale divide gli studiosi e l’opinione pubblica in schieramenti contrapposti. C’è chi, come i tecno-entusiasti, vede nella tecnologia basata sull’automazione un’occasione d’oro per far crescere la produttività, tagliare i costi, offrire prodotti e servizi più sicuri e ...

Guardando alle modalità con cui il regista canadese David Cronenberg ha messo in scena nei suoi film la crisi identitari...
13/11/2025

Guardando alle modalità con cui il regista canadese David Cronenberg ha messo in scena nei suoi film la crisi identitaria degli esseri umani, Paolo Lago e Gioacchino Toni in "Ibridazioni. Viaggio nell’immaginario tecnologico di David Cronenberg" (Rogas 2025) hanno affrontato i processi di ibridazione biologici, artificiali e mediatici a cui questi sono sottoposti delineando l’immaginario tecnologico del regista canadese. Nello scritto che segue i due autori si soffermano sull’insistenza con cui Cronenberg ha guardato all’interno del corpo umano.

Guardando alle modalità con cui il regista canadese David Cronenberg ha messo in scena nei suoi film la crisi identitaria degli esseri umani, Paolo Lago e Gioacchino Toni in Ibridazioni. Viaggio nell’immaginario tecnologico di David Cronenberg (Rogas 2025) hanno affrontato i processi di ibridazio...

A oltre quarant’anni dai delitti che hanno scosso profondamente la coscienza collettiva, "Il Mostro" di Stefano Sollima ...
04/11/2025

A oltre quarant’anni dai delitti che hanno scosso profondamente la coscienza collettiva, "Il Mostro" di Stefano Sollima e Leonardo Fasoli (Netflix) riporta il caso del Mostro di Firenze sotto i riflettori, alimentando nuove polemiche e riflessioni. In un’epoca in cui il crimine continua a ispirare serie e discussioni, abbiamo chiesto a Roberto Taddeo, autore della trilogia "MdF. La storia del Mostro di Firenze", di offrirci una visione critica sulla serie e sul modo in cui riprende uno dei misteri più inquietanti della nostra storia.

A oltre quarant’anni dai delitti che hanno scosso profondamente la coscienza collettiva, Il Mostro di Stefano Sollima e Leonardo Fasoli (Netflix) riporta il caso del Mostro di Firenze sotto i riflettori, alimentando nuove polemiche e riflessioni. In un’epoca in cui il crimine continua a ispirare...

"Con la stessa fiducia con cui si getta in mare un messaggio dentro una bottiglia, la ricerca poetica tenta quindi di ri...
31/10/2025

"Con la stessa fiducia con cui si getta in mare un messaggio dentro una bottiglia, la ricerca poetica tenta quindi di rivolgersi a una “regione del cuore” che dia interpretazione e risposta. Le riflessioni sull’ermeneutica di Gadamer raccolte dall’intero volume sembrano confermare che questo gesto, pienamente umano, non è affatto chimerico."

Oggi su Scenari, Martina Panzavolta recensisce di "Gadamer on Art and Aesthetic Experience. Rethinking Hermeneutical Aesthetic Today" a cura di Stefano Marino ed Elena Romagnoli.

Il volume Gadamer on Art and Aesthetic Experience (SUNY Press, New York 2025), curato da Stefano Marino ed Elena Romagnoli, propone numerosi contributi che dipanano gli intricati “fili estetici” delle riflessioni di Hans-Georg Gadamer.  Considerato l’esponente per eccellenza dell’ermeneu...

I contesti e le tradizioni che caratterizzano e distinguono le forme di studio della politica contemporanea animano diba...
29/10/2025

I contesti e le tradizioni che caratterizzano e distinguono le forme di studio della politica contemporanea animano dibattiti complessi. In "Dialettiche politologiche. La politica contemporanea tra filosofia, sociologia e scienza" Francesco Giacomantonio delinea un quadro tematico in merito, segnando i tratti e le implicazioni, la cui articolazione costituisce la cifra di una “immaginazione politologica”, essenziale per evitare le derive dell’immaginario tecno-nichilista.

Su Scenari anticipiamo un estratto del libro, l’Introduzione.

I contesti e le tradizioni che caratterizzano e distinguono le forme di studio della politica contemporanea animano dibattiti complessi. In Dialettiche politologiche. La politica contemporanea tra filosofia, sociologia e scienza, in uscita nei prossimi giorni, Francesco Giacomantonio delinea un quad...

"Blanchot perde la dimensione cristallina dell’auroralità, la lapidarietà con cui al sorgere del pensiero occidentale si...
24/10/2025

"Blanchot perde la dimensione cristallina dell’auroralità, la lapidarietà con cui al sorgere del pensiero occidentale si esprimevano le certezze sulla natura e ciò che vi sta oltre, e sprofonda invece in un’oscurità in cui la riflessione prosegue a oltranza perché sa di non poter concludere, di non poter arrivare a definire."

Su Scenari, Ludovico Cantisani su "La parte del fuoco" di Maurice Blanchot.

“Tra i lettori come tra i critici letterari, c’è chi ama contemplare i libri da una distanza astrale. Chi li guarda a distanza ravvicinata: chi sceglie la nobile distanza intermedia, prediletta dai ritrattisti di corte; e chi, infine, volge loro le spalle, e bivacca sulla strada maestra, dove d...

"La psicopatologia ci descrive una vergogna dal quale il soggetto non si rimette: è come se la sensazione di oggettifica...
17/10/2025

"La psicopatologia ci descrive una vergogna dal quale il soggetto non si rimette: è come se la sensazione di oggettificazione generata dallo sguardo altrui permanesse oltre la figuraccia, perché ora è il soggetto stesso a guardarsi come una cosa da controllare, se non sopprimere o cambiare, aggiustare. Per così dire, nell’esperienza patologica della vergogna il soggetto crede che la figuraccia sia la sua stessa esistenza."

Oggi su Scenari, Simone Santamato su vergogna e malattia mentale.

1. Introduzione Questo articolo inaugura un approfondimento di ricerca che, per via della sua complessità e mole, suddividerò in due parti. L’approfondimento verte sui nessi fenomenologici tra l’emozione della vergogna e le malattie mentali, riallacciandosi all’attuale dibattito sull’impor...

Indirizzo

Piazza Don Enrico Mapelli 75
Sesto San Giovanni
20099

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