LUNI Editrice

LUNI Editrice Casa editrice indipendente nata nel 1992 a Milano. Si è distinta nel panorama editoriale italiano per la marcata vocazione allo studio delle civiltà orientali.

Scopri il catalogo sul nostro sito! www.lunieditrice.com - LA CASA EDITRICE:

• La casa editrice nasce nel 1992 dall’iniziativa di Matteo Luteriani, con lo scopo di diffondere le idee che animano la riflessione italiana rendendo disponibili e accessibili al pubblico italiano molti testi del mondo Orientale spesso introvabili, distinguendosi così nel panorama editoriale italiano per la marcata voca

zione allo studio delle civiltà orientali.

• Pur mantenendo la sua attitudine filosofica orientale, Luni espande presto i confini dei propri interessi alla pedagogia, medievistica, storia contemporanea, letteratura e molto altro.




- SALONE DELLA CULTURA:

• L’offerta culturale della casa editrice comprende la realizzazione del Salone della Cultura, evento collaterale che si tiene a Milano, rivolto a tutti gli appassionati del libro e della cultura.

📚 Se la tua nascita ti condannasse all’invisibilità sociale, useresti la legge per cambiare il mondo—o la aggireresti pe...
15/10/2025

📚 Se la tua nascita ti condannasse all’invisibilità sociale, useresti la legge per cambiare il mondo—o la aggireresti per crearne uno nuovo?

Il brigante non è un delinquente qualsiasi. È un giustiziere picaresco che, vittima dei soprusi e dell’iniquità del sistema, si tira fuori proprio da quel sistema e dalle sue leggi combattendo una guerra personale impari, e per questo ancora più eroica e valorosa. Logico, dunque, che una figura come la sua abbia conquistato poeti, scrittori, drammaturghi, registi e cantastorie in ogni parte del mondo.

*

Il romanzo Vita del brigante Hong Kiltong prende probabilmente il suo titolo da un oscuro fuorilegge vissuto intorno al 1500, la cui figura viene idealizzata al punto da farne un eroico difensore dei deboli.
Attribuito a Hŏ Kyun (1569-1618), è considerato per questo il primo romanzo coreano propriamente detto, ma potrebbe in realtà essere molto più tardo.

🔹 Perché è un classico “nuovo”
Attribuito a Hŏ Kyun e considerato il primo romanzo coreano in vernacolo, l’opera fonde satira sociale e romanzo d’avventura: denuncia la gerarchia ereditaria (discriminazione dei figli “secondari”), smaschera il legalismo sterile e trasforma il banditismo in laboratorio istituzionale. Non basta “rubare ai ricchi”: bisogna saper rifondare regole e legittimità.

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Korczak ribalta la domanda adulta “chi diventerà?”con una più radicale: “chi è, qui e ora?”. Il rispetto nonè promessa a...
11/10/2025

Korczak ribalta la domanda adulta “chi diventerà?”
con una più radicale: “chi è, qui e ora?”. Il rispetto non
è promessa a scadenza ma riconoscimento giuridico
del presente: tempo non accelerato, parola non
interrotta, gioco non sminuito. Violare il presente del
bambino—umiliando, affrettando, sostituendo—non è
mera “mala educazione”: è lesione di diritti.

🔹 Tre diritti da leggere nel tuo post come pratiche

Diritto al tempo → organizza ritmi che non “strappano”
i minuti: lenti per apprendere, larghi per sbagliare.

Diritto alla voce → ascolto non valutativo: domande
aperte, silenzi che custodiscono, non giudizi che
chiudono.

Diritto alla responsabilità → piccole scelte reali (non
simulate): compiti di cura, decisioni condivise,
conseguenze proporzionate.

🔹 Etica dell’adulto: presenza, non controllo
Per Korczak l’adulto è garante, non proprietario:
protegge senza espropriare, guida senza schiacciare.
L’educazione diventa un patto di dignità reciproca: il
bambino è persona intera—non “futuro cittadino”, non
“materia prima”—oggi.

🔹 Una lente per la scuola e la casa
Chiediamoci davanti a ogni routine: sto accelerando?
sto umiliando? sto sostituendo? Se la risposta è sì,
abbiamo un indicatore chiaro di dis-rispetto del diritto
al presente. Piccole revisioni (tempi, linguaggi, spazi di
scelta) sono già politica dell’infanzia.

Se scorressi il tuo post con l’elenco dei diritti di
Korczak come fosse una “Carta del Presente”, quale
pratica cambieresti oggi?

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09/10/2025

I primi volumi dell’opera definiscono e documentano il campo della magia in ambito primitivo, con le sue originarie implicazioni legate alla lotta quotidiana per la sopravvivenza fra ricerca di cibo e cura delle malattie.

Se potessi vedere il respiro del pensiero prima che diventi parola, lo riconosceresti nella scia di un pennello?🔹 L’ideo...
07/10/2025

Se potessi vedere il respiro del pensiero prima che diventi parola, lo riconosceresti nella scia di un pennello?

🔹 L’ideogramma come “poiesis” in atto
Qui l’ideogramma non è un significato già confezionato: è un divenire. Sta “tra” l’idea e l’inchiostro, come una soglia viva. Ogni tratto, la sua pressione, lo spazio che lo circonda, è parte del dire: prima ancora di essere letto, il segno fa poesia.

🔹 Il segno che respira
La calligrafia cinese non registra parole: registra movimento. Forza, ritmo, pausa—il gesto dell’artista è il respiro del testo. Per questo “ciò che vediamo non è ciò che è”: il visibile rinvia a una dinamica interiore che non si esaurisce nel lessico.

🔹 Nebbia fertile, non confusione
La “nebbia” descritta è il luogo dell’ineffabile: non opacità, ma campo creativo dove l’ideogramma resta idea in cammino. È l’istante in cui il senso non si è irrigidito in definizione, e proprio per questo apre abissi d’interpretazione.

🔹 Fenollosa, un ponte di sguardo
L’intuizione di Fenollosa non oppone Oriente e Occidente: mostra come il “verbo” originario—atto, relazione, energia—possa rinnovare entrambe le poesie, restituendo al segno la sua natura di evento, non di etichetta.

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Se, varcando il portale di una cattedrale, il pavimento si animasse in un corteo di animali scolpiti e dipinti, sapresti...
05/10/2025

Se, varcando il portale di una cattedrale, il pavimento si animasse in un corteo di animali scolpiti e dipinti, sapresti leggere l’alfabeto segreto che sfilano sotto i tuoi occhi?

🔹 Il mondo come “alfabeto” sacro
Nel Medioevo il creato è un testo: ogni creatura è una lettera istituita da Dio (Ugo di San Vittore). I bestiari non “parlano di animali”, ma insegnano a decifrare corrispondenze invisibili: dallo pseudo Dionigi all’esegesi monastica, l’ermeneutica prepara l’occhio a vedere nel visibile la grammatica dell’Invisibile.

🔹 Il genere combina notazioni (spesso fantastiche) e glosse allegoriche. La vipera “parricida” o la colomba argentata non sono curiosità naturalistiche: sono vettori etici, mnemotecniche del bene e del male, prontuari per predicatori e lettori. L’animale non è “oggetto”: è segno che orienta condotta, desiderio, salvezza.

🔹 Dalla teologia all’immaginazione: metamorfosi dei simboli
Il libro mostra come gli emblemi migrino tra pulpiti, miniature e poesia, cambiando sfumatura senza perdere nucleo: dai “bestiari divini” (sant’Antonio, Cecco d’Ascoli) al Libro dei mostri, fino alla zoologia erotica del Bestiario d’amore (Fournival, Giacomo da Lentini), dove l’educazione del desiderio passa per metafore ferine. Con Petrarca il mito di Laura-fenice trasfigura Eros in rinascita spirituale: la fenice diventa figura della poesia che vince il tempo.

🔹 Che cosa ci insegna oggi
Questo repertorio non è nostalgia antiquaria: è una teoria dei segni ante litteram. Ricorda che ogni cultura vive di alfabeti simbolici; saperli leggere (e riscrivere) decide come pensiamo la natura, il corpo, il sacro. Zambon offre la mappa: teologia dell’interpretazione nella prima parte; galleria di emblemi e loro mutazioni nella seconda.

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E se, salendo su un “treno della felicità”, ti accorgessi che non porta solo bambini affamati al Nord, ma uno sguardo ca...
03/10/2025

E se, salendo su un “treno della felicità”, ti accorgessi che non porta solo bambini affamati al Nord, ma uno sguardo capace di vedere l’invisibile: saresti pronto a sostenerlo fino in fondo?

🔹 La “visione” come responsabilità morale
Apparizione e visione mostra che, per Anna Maria Ortese, vedere è un atto etico: nominare ciò che la società rimuove. Dalla Tripoli “senza finestre” alla Napoli del dopoguerra, la sua prosa mescola pietà e ferocia; ne Il mare non bagna Napoli la denuncia dell’oligarchia locale non è scandalo, ma dovere di testimonianza.

🔹 Il reale trasfigurato (senza evasione)
Visioni, apparizioni, animali feriti, presenze “angeliche”: l’immaginazione ortesiana non fugge il reale, lo ri-illumina. Angelici dolori prefigura questa lente; Il porto di Toledo e Il cardillo addolorato la portano a compimento: il meraviglioso come rivelatore del trauma storico e della solitudine.

🔹 Biografia come mappa dello spaesamento
Roma, Potenza, Tripoli, Napoli, Milano, Roma, Rapallo: esistenze precarie, “sessanta domicili”, e una vocazione assoluta alla scrittura (autodidatta). Clerici mostra come il nomadismo materiale generi un’estetica dell’erranza: lo sguardo dell’estranea che vede meglio dei “residenti”.

🔹 La rete segreta: lettere, giornalismo, militanza
Altro che solitaria: migliaia di missive a editori, scrittori, politici; reportage memorabili; l’impegno civile (i “treni della felicità”). La biografia scoperchia l’officina di un’opera che unisce cura del vivente e critica delle istituzioni.

🔹 Il prezzo del vedere
Dall’ostracismo per Il mare non bagna Napoli allo Strega con Poveri e semplici, fino al consenso tardivo del Cardillo: la coerenza di Ortese (e il suo “sguardo contrario”) spiegano perché oggi la sua visione ci serve più che mai.

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01/10/2025

🔹 E se dipingere sull’acqua fosse anche un modo per imparare a lasciare andare?
Nel Suminagashi – l’antica arte giapponese degli inchiostri fluttuanti – il gesto creativo è un atto di ascolto, non di controllo. Il pennello sfiora la superficie, l’inchiostro si espande, l’artista osserva. Ogni linea nasce dal dialogo tra mano e acqua, tra intenzione e caso. È un’arte dove l’impermanenza diventa forma.

🔹 Per oltre mille anni, la tecnica è stata custodita come un segreto di famiglia, trasmesso in silenzio da maestro ad allievo. Nessuna parola scritta, solo l’eco di gesti ripetuti. Solo nel Novecento, il Suminagashi si è aperto al mondo, mantenendo però intatto il suo spirito contemplativo e rituale.

🔹 In questo libro – il primo in Italia interamente dedicato al Suminagashi – Luisa Canovi non si limita a spiegare una tecnica. Ci accompagna all’interno di una cultura visiva, filosofica e spirituale che affonda le radici nel buddhismo Zen e nel pensiero orientale. Il movimento dell’inchiostro non è solo estetico: è simbolo di una mente in ascolto del mondo.

🔹 Le fotografie, i disegni, le spiegazioni pratiche si intrecciano a riflessioni sulla carta, sul tempo, sulla ripetizione. Ne emerge un’arte che non mira alla perfezione, ma alla risonanza: tra il gesto e l’acqua, tra l’artista e il respiro della realtà.

📚 Debutto di Luni Editrice a Campania Libri FestivalPer la prima volta Luni Editrice partecipa a Campania Libri Festival...
30/09/2025

📚 Debutto di Luni Editrice a Campania Libri Festival
Per la prima volta Luni Editrice partecipa a Campania Libri Festival! Dal 2 al 5 ottobre la quarta edizione della manifestazione gratuita dedicata al libro e alla lettura accoglierà lettrici e lettori negli spazi del Palazzo Reale di Napoli. Non vediamo l’ora di incontrarvi, presentare le novità e raccontare il nostro catalogo.

🔹 Tra gli ultimi arrivi Luni propone un percorso che va dai classici d’Oriente ai saggi di filosofia e antropologia: dal ribelle Hong Kiltong di Hŏ Kyun al capolavoro moderno Kokoro di Natsume Sōseki; dalla pratica interiore de La Via dello Zen di Eugen Herrigel all’Epistola sull’intelletto di al-Fârâbî, fino ai nuovi tomi del Ramo d’oro di Frazer. Non mancano le voci della memoria e della biografia — le confessioni dell’Ultimo Imperatore Pu Yi, le pagine di Ljubov’ Dostoevskaja — e nuovi tasselli della Casanoviana, accanto a poesia e pensiero (da Rūmī a Vauvenargues) e a riscoperte dell’Otto-Novecento europeo. Una selezione che riflette la linea della casa: ponti tra culture, testi fondativi e curiosità fuori dal consueto.

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🔹 Se dovessi leggere un intero popolo attraverso i suoi riti, da dove cominceresti?🔹  Onore e vergogna come dispositivo ...
27/09/2025

🔹 Se dovessi leggere un intero popolo attraverso i suoi riti, da dove cominceresti?

🔹 Onore e vergogna come dispositivo sociale
Il crisantemo e la spada mette a fuoco la coppia onore/vergogna come motore dell’agire giapponese: non una psicologia “nazionale”, ma un sistema normativo che orchestra ruoli, obblighi e gerarchie. Il crisantemo (raffinatezza, rituale, bellezza) e la spada (disciplina, dovere, coercizione) non sono opposti: funzionano come doppio registro che regola consenso e sanzione, visibile e invisibile.

🔹 Antropologia a distanza: metodo e limiti
La ricerca nasce in guerra: Benedict pratica una “etnografia senza campo”. È un merito (capire il nemico senza demonizzarlo) e insieme un vincolo: la distanza produce tipizzazioni potenti ma parziali. Il valore del libro sta nel renderci consapevoli di come guardiamo l’altro, non solo di ciò che vediamo.

🔹 Metafora che plasma l’immaginario
Quella dialettica ha colonizzato cinema, arti marziali, letteratura: un Giappone “rituale ma bellicoso” che l’Occidente ha amato e stereotipato. Rileggerlo oggi significa distinguere mappa e territorio: la società giapponese post-bellica ha rinegoziato onore e vergogna in lavoro, scuola, famiglia, politica.

🔹 Perché ancora utile
Perché mostra che i valori non sono essenze etniche ma architetture storiche; e che ogni politica efficace nasce da categorie comparabili e criticabili, non da esotismi consolatori. Il ponte che Benedict tenta resta attuale: capire per trattare, non per semplificare.

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Se, tornando sui tuoi passi dopo una notte smarrita, la città ti restituisse non la borsa perduta ma un passato che cred...
25/09/2025

Se, tornando sui tuoi passi dopo una notte smarrita, la città ti restituisse non la borsa perduta ma un passato che credevi sepolto… oseresti guardarlo in faccia?

🔹 Il noir della memoria traumatica
L’altra faccia di un ricordo oscuro fa della ricerca di un oggetto un viaggio nell’inconscio storico. Nel sabato sera d’alcol e nel tragitto della domenica mattina si spalanca l’abisso: il presente di Seoul sotto coprifuoco e manganelli risveglia il “ricordo oscuro” della Guerra di Corea. Yi Kyunyŏng mostra come il trauma collettivo resti quiescente, poi riemerga a ondate, agguantando i sopravvissuti nei gesti più ordinari.

🔹 La città come macchina della rimozione
La Seoul dei primi anni ’80 non è solo sfondo: è un labirinto disciplinare che prolunga la logica militare nella vita civile. Percorrere le sue strade significa riattraversare corridoi di memoria: il coprifuoco impone tempo e ritmo al racconto, l’ufficio estenuante addestra alla dissociazione, i vicoli ripetono i vicoli della psiche. Il “cammino a ritroso” diventa struttura narrativa e dispositivo analitico.

🔹 Politica dell’intimo
Il romanzo denuncia senza proclami: la prosa, a tratti poetica, sonda le microfratture emotive con cui una dittatura incrina biografie e legami. Non è mera accusa al regime: è anatomia di come la storia occupi i corpi, produca amnesie utili, e poi ritorni. La domanda non è “che cosa abbiamo dimenticato?”, ma “chi siamo diventati per poterlo dimenticare?

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Indirizzo

Via Luigi Pirandello 18
Sesto San Giovanni
20099

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:30
14:00 - 18:00
Martedì 09:00 - 12:30
14:00 - 18:00
Mercoledì 09:00 - 12:30
14:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 12:30
14:00 - 18:00
Venerdì 09:00 - 12:30
14:00 - 18:00

Telefono

+390236593180

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