23/10/2025
Su CheFare l'introduzione del gruppo Ippolita al volume di Robert Chapman L'impero della normalità Mimesis Edizioni
Lo stato di sorveglianza al centro del funzionamento dei dispositivi digitali del capitalismo – intelligenza artificiale compresa – è reso possibile da una forma scientifica di abuso le cui radici sono molto profonde. A una di queste radici Chapman dedica il libro che state per leggere, ricostruendone una genealogia dal punto di vista delle soggettività neurodivergenti.
Nel capitalismo del controllo ogni utente si sottopone a un processo di estrattivismo culturale che ha come obiettivo la sussunzione dei processi cognitivi.
Affinché il procedimento possa avvenire senza attriti e su scala industriale, le pratiche abusanti, come vedremo, vengono convertite in fonti di piacere. Se è vero che la cognizione è un bacino inesauribile di biodiversità, la mira del capitalismo del controllo è disciplinarla quel tanto che basta (l’illusione della libertà è necessaria) perché se ne possa trarre profitto. Innestare nell’utente automatismi proni alla produzione e ridurre al minimo le resistenze, aspettandosi che dall’altra parte le macchine siano prive di limiti e pienamente efficienti. Nella totale automazione e nell’industrializzazione di viventi e non viventi è sotteso un profondo desiderio necropolitico.
https://che-fare.com/articoli/contro-la-totale-automazione-di-viventi-e-non-viventi
GIOVEDI 23 OTTOBRE presentazione alla Libreria Antigone
[MILANO] "L'impero della normalità" con Marco Reggio, Errico Valtellina, Gruppo Ippolita