30/11/2025
Non solo rock 🤘🏻
a cura di Cristiano Ardau
Nessuno avrebbe mai immaginato che dal gesto meschino di una rockstar sull’orlo della depressione, potesse nascere l’opera magna del rock progressivo.
Fu infatti Roger Waters, visionario fondatore dei Pink Floyd, a sputare in faccia a un fan durante il concerto di Montreal del luglio del 1977.
Quel fan, colpevole solo di essersi dimenato per tutta l’esibizione, totalmente rapito dai vortici sonori dei Floyd, fu chiamato da Waters vicino al palco… per essere punito con disprezzo.
Un gesto che tuttavia a posteriori sconvolse profondamente Waters, tormentandolo per mesi. Finì dallo psicologo, si isolò, ripensò al suo rapporto col mondo e con il proprio pubblico.
Ma quella mente lucida e inquieta trasformò la vergogna in arte: analisi, simboli, condanne e riflessioni presero forma.
Waters si difese erigendo un muro The Wall.
Affiorarono i dolori antichi: il padre morto nello sbarco di Anzio, la madre iperprotettiva, il sistema scolastico rigido e alienante, incapace di formare spiriti liberi.
Da lì nacque il muro, nacque Pink, nacque il concept visionario di uno degli album più memorabili di sempre.
Non fu un percorso semplice.
La band era in piena crisi: tensioni interne, problemi economici e un Waters sempre più egocentrico e dominante. Durante le registrazioni, Richard Wright, uno dei fondatori, venne addirittura licenziato.
Eppure ciò non minò la qualità finale: Gilmour, Mason e lo stesso Wright, rimasto solo come turnista, contribuirono con dedizione alla rifinitura artistica del disco.
Determinante fu Bob Ezrin, che diede forma, sequenzialità e respiro al progetto, rendendolo ascoltabile, cinematografico es eterno.
Un album fatto di sound e visioni, come ai tempi dei live psichedelici all’UFO Club di Londra nel 1967, arricchito dalle inquietanti illustrazioni di Gerald Scarfe per video e copertine.
Uscì il 30 novembre del 1979.
E oggi rimane ancora un album moderno, simbolico, introspettivo.
Non male per un vile sputo…
P.S. Colossale fu lo stupore dei professori della Islington Green School quando scoprirono cosa avrebbero cantato i loro alunni:
We don’t need no education
We don’t need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teacher, leave them kids alone
Trad.
Non abbiamo bisogno di istruzione
Non abbiamo bisogno di controlli sui pensieri
Niente oscuri sarcasmi in classe
Insegnante, lascia in pace quei ragazzi