Riccardo Mainetti Traduzioni

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Alla scrittrice e saggista Ben Pastor è stato assegnato il premio alla carriera nel corso dell'edizione 2025 della manif...
29/06/2025

Alla scrittrice e saggista Ben Pastor è stato assegnato il premio alla carriera nel corso dell'edizione 2025 della manifestazione

"Più tardi, a lungo, fino a oggi, Nicolas cercò di ricordare le ultime parole che gli aveva rivolto suo padre."Con quest...
27/06/2025

"Più tardi, a lungo, fino a oggi, Nicolas cercò di ricordare le ultime parole che gli aveva rivolto suo padre."

Con questa frase comincia "La settimana bianca", a mio parere il romanzo più bello e allo stesso tempo terribile, più ancora de "L'avversario", di Emanuel Carrère.

25/06/2025
Tempo verràin cui, con esultanza,saluterai te stesso arrivatoalla tua porta, nel tuo proprio specchio,e ognuno sorriderà...
15/06/2025

Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ognuno sorriderà al benvenuto dell’altro,

e dirà: Siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato

-Derek Walcott

Il 14 giugno 1936 moriva, a Beaconsfield, nella contea del Buckinghamshire, a causa di un'insufficienza cardiaca dopo, s...
14/06/2025

Il 14 giugno 1936 moriva, a Beaconsfield, nella contea del Buckinghamshire, a causa di un'insufficienza cardiaca dopo, sono parole sue, "una vita immeritatamente felice", lo scrittore e giornalista britannico Gilbert Keith Chesterton, il "papà" di Padre Brown, nonché autore, tra le altre opere, di "L'uomo che fu giovedì" e "L'osteria volante".

02/06/2025

«Un’ottima silloge di poesie che arrivano dritte al cuore e che penetrano nel profondo, lasciando quella piccola “vibrazione” che solo le cose speciali sanno lasciare…» (Lidia Coltelli, scrit…

01/06/2025

Una storia che va oltre il calcio. ❤️ In Italia lo hanno criticato, lo hanno capito poco. E lui, invece di farsi logorare, ha fatto una scelta coraggiosa: ha lasciato tutto, rinunciando a un anno di contratto.

Ha ripreso in mano la sua carriera ripartendo dal basso, con umiltà.
Poi il Barcellona, e una stagione da sogno: ha vinto tutto, persino il triplete.

Ma il destino gli ha riservato la prova più dura: sulla panchina della Spagna, ha perso sua figlia X**a. Aveva solo nove anni. Eppure, anche in mezzo a un dolore così grande, ha trovato la forza di andare avanti. Mi sento un uomo fortunato, ha detto. E ha ricostruito una Spagna vincente.

Quest’anno ha guidato la squadra più giovane della Champions League. Con quella squadra, ha stracciato l’Inter: 5 a 0 in finale, regalando al Paris Saint-Germain la prima Champions della sua storia.

L’ultima volta che aveva alzato questa coppa, c’era X**a con lui. Stasera, quella coppa è per lei. E lassù, sicuramente, starà festeggiando. Una lezione di forza, di coraggio, di amore. Grazie, Luis Enrique. Tu e X**a, questa sera, avete vinto insieme. ❤️

29/05/2025

In aggiunta al post di ieri, e alla faccia dell’algoritmo e delle università americane che lo hanno bandito, torno a parlarvi di un’altro momento indimenticabile dell’Iliade. Perché c’è una cosa che voglio farvi notare.

Questo è il momento del celebre duello tra Ettore e Achille. Conoscete tutti la storia, ma quando Ettore vede Achille, la PAURA gli stringe il cuore. «Non affrontarlo, è olto più forte di te quell’uomo crudele», lo aveva implorato Priamo. E all’improvviso Ettore esita, torna sui suoi passi, compie tre giri completi attorno alle mura. Quei tre giri che compie attorno alle mura sono più eloquenti di mille parole. Poi però si fa coraggio. Si muove verso Achille.

I due si guardano negli occhi, e poi senza più nessuna esitazione, Ettore scaglia la lancia contro il suo avversario. Ma Atena gliela devia. Ettore vacilla, ma sa che alle sue spalle c’è suo fratello Deifobo, pronto a porgergliene un’altra. Si volta indietro, ma Deifobo non c’è. E in quell’istante Ettore si rende conto di essere completamente solo: Atena lo ha abbandonato. Suo fratello lo ha abbandonato.

Tutti gli hanno voltato le spalle. Ettore è un principe ma in quel momento è l’immagine vivente di chi è stato TRADITO nel momento più buio della sua esistenza. Ma poi accade una cosa straordinaria: «Estrasse la spada affilata, lunga e pesante, si raccolse su di sé e prese lo slancio, simile a un'aquila dall'alto volo.»

Ecco, non c’è mulla di più commovente di questa scena: Ettore sa di non poter vincere, eppure scaglia lo stesso la sua lancia. Sa di dover morire, eppure non si tira indietro. Perché non è tanto ciò per cui vivi ma ciò per cui sei disposto a morire che ti caratterizza. E non si tratta più di vincere o di perdere, ma di non tradire. Chi sei, chi eri, chi ami, in cosa credi. In un mondo di cloni, di automi, di mediocri, non è perdere, ma non perdere te stesso che fa la differenza.

Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X

Indirizzo

Sondrio
23100

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