30/10/2025
Giusto in tempo per le atmosfere cupe di Halloween e della Festa dei Morti, una notizia che viene direttamente dalla Transilvania...
🩸 Vlad III di Valacchia, conosciuto come l’Impalatore, è una delle figure storiche più controverse del XV secolo. La sua ferocia e la leggenda che lo circonda hanno ispirato Bram Stoker nella creazione del personaggio di Dracula, simbolo eterno del terrore gotico. Oggi, a oltre cinque secoli di distanza, la scienza aggiunge un nuovo capitolo alla sua storia: un team di ricercatori dell’Università di Catania ha scoperto che Vlad potrebbe aver pianto lacrime di sangue.
🔬 La rivelazione arriva da uno studio pubblicato, qualche anno fa, sulla rivista Analytical Chemistry dell’American Chemical Society. Gli scienziati Maria Gaetana Giovanna Pittalà e Vincenzo Cunsolo, del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’ateneo catanese, hanno analizzato tre lettere autografe di Vlad III risalenti alla metà del Quattrocento. Gli scienziati siciliani sono riusciti a identificare tracce di proteine umane rimaste sulle pergamene, una vera e propria impronta biologica del principe romeno. I risultati suggeriscono che Vlad potesse soffrire di una rara condizione oculare emorragica, che gli provocava vere e proprie lacrime di sangue, e forse anche di infiammazioni cutanee e respiratorie croniche.
🧠 L’analisi delle proteine è una frontiera innovativa della ricerca storico-scientifica. Nel caso di Vlad III, i risultati non solo alimentano il mito del “principe oscuro”, ma lo restituiscono anche come uomo reale, segnato da sofferenze fisiche che potrebbero aver contribuito al fascino sinistro del suo mito.
🕯 Le “lacrime di sangue” diventano così un simbolo potente: non solo del suo lato oscuro, ma anche di una umanità ferita, intrappolata tra realtà storica e leggenda.
📍 Un contributo della ricerca italiana che unisce archeologia, biotecnologia e passione per la storia, portando la scienza dentro le ombre del mito.