16/10/2025
L’ODISSEA OSPEDALIERA DI UN BAMBINO UNDICENNE, STRANIERO E SENZA GENITORI: ZITTE LE ISTITUZIONI COMPETENTI, DOVE FINIRA’? RESTA L’INTERROGAZIONE DELL’ON. CANNATA.. - Continua a tener banco negli ambienti ospedalieri il ricovero in SPDC di un bambino di 11 anni a memoria d’uomo mai avvenuto altrove. I sanitari sono sfiduciati sulle conseguenze che un simile accadimento avrà sulla direzione ASP perché ritengono che tutto verrà incartato e polverizzato, tanto più che c’è di mezzo un deputato regionale e sindaco di Solarino, l’on. Spada che telefonò perentoriamente per caldeggiare il ricovero. E sin qui nulla di strano, succede, se non fosse che il bambino fu messo in un servizio per adulti, tra malati di mente, alcolisti e acuti psichiatrici in genere. E’ vero che l’11enne, straniero e senza genitori, ospite di una comunità per minori di Solarino, era in stato di alterazione ( si dice per droga ) ma sarebbe interessante capire come se l’era procurata dentro una struttura che dovrebbe essere protetta.
Da qui al pronto soccorso viene effettuata una consulenza e si decide per il ricovero in SPDC non essendoci posto in un centro per minori di Acireale e in Pediatria. Neppure l’astanteria del pronto soccorso sarebbe stata disponibile, malgrado lo si poteva assistere con un operatore psichiatrico dedicato. Tutto strano: il paziente fu rifiutato perché scomodo? Di fatto il ricovero inappropriato fu deciso e alle resistenze dello psichiatra di turno si precipitarono in reparto il direttore sanitario Asp, Madonia, quello del presidio Umberto I° Bordonaro e il dirigente ff del DSM, Pavone. Assente il dirigente della psichiatria di Siracusa, Ferrara malgrado avesse potuto evitare l’abuso. Forse. Di fatto il ragazzino fu inserito nel reparto con lo sgomento del personale operante e con la promessa che entro 24 ore sarebbe stato ricollocato. Passarono invece quasi 5 giorni perché nei fine settimana ogni attività perde l’urgenza e ci si riposa. Poi il bambino fu trasferito ma il centro di accoglienza che lo aveva in carico intanto non lo vuole più. Dove andrà alle dimissioni ospedaliere? Il ragazzino è uno straniero senza genitori e c’è da chiedersi se ciò lo ha discriminato ancora di più. Registriamo che le associazioni dei familiari, il Garante per l’infanzia, i partiti politici e l’osservatorio per i diritti del malato sin qui tacciono. Segnale che non rassicura i sanitari Asp che pensano che tutto finirà in un nulla, a parte l’interrogazione parlamentare promessa dall’on. Cannata. Vedremo.