25/06/2025
MERCOLEDÌ 25 GIUGNO 2025
“Parole contro l’inganno: un abbraccio agli anziani, guidato dal Luogotenente Francesco Fraioli”
In un tempo in cui il silenzio spesso avvolge le paure più intime, c’è chi sceglie di parlare. Con voce ferma ma piena di calore, con lo sguardo dritto negli occhi e il cuore aperto alla comunità. Così il Luogotenente c.s. Francesco Fraioli, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cassino, ha guidato un incontro speciale, dedicato a chi troppo spesso viene dimenticato: gli anziani.
L’iniziativa si è tenuta nel cuore della comunità di Terelle, un piccolo borgo sospeso tra storia e silenzio, dove il tempo sembra camminare con passo lento ma profondo. È qui che, grazie alla sensibilità e all’instancabile dedizione della Sindaca, si è acceso un faro di consapevolezza. Una guida discreta ma presente, la Sindaca Fiorella Gazzellone di Terelle non è solo un’amministratrice, ma una custode attenta del suo paese, che cura e protegge i suoi cittadini come una madre amorevole fa con la propria famiglia.
Era una mattina come tante, ma nell’aria c’era qualcosa di diverso. Un senso di protezione, di ascolto, di cura. La sala si è riempita piano, come quando si ritorna in un luogo familiare: visi segnati dal tempo, mani intrecciate dalla vita, e occhi che cercano risposte, rassicurazioni. In mezzo a loro, il Luogotenente Fraioli non era solo un uomo in divisa, ma un figlio ideale, un nipote affettuoso, un custode della verità.
“Non siete soli,” ha detto, e quelle parole sono cadute nel silenzio come pioggia lieve su un terreno arido.
Parlava di truffe, sì. Di finti nipoti al telefono, di falsi carabinieri alla porta, di voci che chiedono aiuto e portano via serenità. Ma in realtà parlava di molto di più: parlava di dignità, di rispetto, di vicinanza.
Con esempi concreti, consigli pratici e parole che sembravano accarezzare ogni sedia, il Luogotenente ha costruito un ponte tra la paura e la consapevolezza. Ha raccontato storie vere, alcune finite bene grazie al sangue freddo degli anziani, altre che hanno lasciato ferite. Ma ogni parola era scelta con cura, con la delicatezza di chi sa che la fragilità va protetta, non nascosta.
I volti si sono distesi. Qualcuno ha annuito, qualcun altro ha chiesto, qualcuno ha semplicemente ascoltato, stringendo tra le mani una fotografia, una fede, un ricordo. Era un incontro, sì, ma sembrava una veglia della memoria, un canto civile contro l’indifferenza.
“Siate sospettosi, ma non abbiate paura. Chiamateci. Fidatevi di noi.”
Era questo, in fondo, il messaggio. Non solo un decalogo contro i raggiri, ma un invito a rialzare la testa, a credere ancora nelle istituzioni, a sentirsi parte di un noi che protegge, che custodisce.
Il Comandante Fraioli ha concluso tra gli applausi. Ma non erano applausi formali. Erano mani che dicevano grazie. Grazie per il tempo donato, per l’attenzione, per aver guardato ciascuno negli occhi come se fosse unico.
E mentre le luci si spegnevano e le voci si perdevano nel tempo tra i monti di Terelle, qualcosa restava: la certezza che la giustizia non è fatta solo di codici e sentenze, ma di incontri, parole, cuori.
E in quel giorno, grazie alla sensibilità della Sindaca di Terelle e alla presenza vigile del Luogotenente Francesco Fraioli, la legalità ha avuto il volto umano dell’amore.