Il Messaggero Terralbese di Francesco Siddi

Il Messaggero Terralbese di Francesco Siddi (LIMBA SARDA)

La pagina pubblica incentrata rigorosamente sulle notizie di fatti ed eventi che accadono nel territorio di Terralba, a cura di Francesco Siddi (collaboratore della rivista locale "Terralba Ieri e Oggi" e studente di Terralba), fondata il 15 Gennaio 2018. Questa pagina, costituita il 19 Settembre 2017 portando inizialmente il nome di "Francesco Siddi", a partire dalla giornata del 15 Gennaio 2018,

a causa dei riscontri non promettenti, è stata divisa in due pagine differenti. In questa (ossia la prima) è stata ripensata e rinominata in "Il Messaggero Terralbese", che era già stata un rubrica contenuta all'interno del format precedente. La pagina "Il Messaggero Terralbese" è comunque sempre gestita da parte di Francesco Siddi (collaboratore della rivista locale "Terralba Ieri e Oggi" e studente residente a Terralba). P.S.: Durante il periodo in cui la pagina pubblica si chiamava allora "Francesco Siddi" rilasciavo diligentemente, in forma pubblica, una parte degli stessi contenuti che avevo lanciato con successo mesi prima presso il mio storico profilo privato, come ad esempio news e inserti temporanei/Speciali dedicate a feste ed eventi annuali, sia storici che nuovi, programmate in tutto il territorio di competenza Comune di Terralba). (ITALIANO).
------------------------------
Custa pàgina, costituida su 19 Cabudanni 2017 batinde in comintzu su nùmene de "Francesco Siddi", partinde dae sa die de su 15 Ghennàrgiu 2018, a càusa de sos cumproos non promettenti, est istada dividida in duas pàginas diferentes. In custa (est a nàrrere s'in antis) est istada ripensata e rinominata in "Su Messaggero Terrabesu", chi era giai istada unu rubrica cuntenta a s'internu de su format pretzedente. Sa pàgina "Su Messaggero Terrabesu" est comente si siat semper gestida a banda de Francesco Siddi (collaboradore de sa torrada a bìere locale "Terraba Eris e Oe" e istudiante residente a Terraba). P.S.: Durante su perìodu in cale sa pàgina pùblica si mutiat tando "Francesco Siddi" emitia diligentemente, in forma pùblica, un'ala de sos matessi cuntentos chi aia afiladu cun sutzessu meses in antis acanta s'istòricu profilu meu privadu, che a esèmpiu notizias e inserti temporales/Ispetziales dedicadas a festas e eventos annuales, siat istòricos chi noos, programmadas in totu su territòriu de cumpetèntzia Comuna de Terraba).

EDIZIONE DEL 15 FEBBRAIO 2025:Signori e signore che state seguendo esattamente “Il Messaggero Terralbese”, oggi sabato 1...
15/02/2025

EDIZIONE DEL 15 FEBBRAIO 2025:

Signori e signore che state seguendo esattamente “Il Messaggero Terralbese”, oggi sabato 15 Febbraio 2025, buon primo pomeriggio a tutti e benvenuti all'interno dell’edizione odierna di questa pagina pubblica suddetta. In essa, nella notizia inedita in programma, vi si parla di cultura, e in particolare, dopo una momentanea pausa durata per due mesi, la Cooperativa “Comes” ha voluto riprendere nell’ambito del proprio operato proficuo della storica Biblioteca “Sebastiano Satta” un ciclo promosso allo scopo di valorizzare la letteratura sarda e/o i lavori di autori/trici originari dell’isola, considerando che ieri pomeriggio ha potuto avere luogo nella sala musica del Centro Culturale Comunale di piazza Caduti sul Lavoro la tappa terralbese della presentazione del romanzo “QUELLO CHE NASCONDE IL MARE”, scritto da parte di Patrizia Floris e stampato nel 2023 dalle Edizioni “LeLune” e “Amicolibro”: la trama racconta infatti le vicende delle giovani Emma e Sonia, che nonostante abbiano vite diverse cercano di liberarsi da relazioni sbagliate, rispettivamente da quello imposto dalla famiglia la prima e da quello violento che continua a perseguitare invece la seconda.
Ad accomunarle c'è la ricerca della libertà che tentano di perseguire e difendere con forza e determinazione, con la città di Cagliari che gioca un ruolo fondamentale nella loro narrazione in qualità anche di ‘terza protagonista’.

“Quello che nasconde il mare” contiene 38 capitoli, 178 pagine e una prefazione curata da Michela Garau. Lei, ad esempio, ha riferito del come la scrittura di Patrizia sia come una musica che, nota dopo nota, ci accompagna alla scoperta della vita delle protagoniste. Qui ha altresì evidenziato le epoche differenti in cui le storie sono state ambientate, considerando che da una parte c’è la Cagliari della memoria ambientata nel lontano 1921, ovvero la Casteddu in bianco e nero che riviviamo attraverso l’ingegno dell’autrice, tanto da sembrare di passeggiare a braccetto con Emma e le sue amiche mentre si recano a prendere un caffè, mentre da un’altra è stata menzionata ampliamente la Cagliari ormai diventata una città sia turistica sia cosmopolita con datazione al 2001, con i suoi quartieri etnici e gli alberi sostituiti da palazzi e attività commerciali. Patrizia è stata in grado di regalare delle storie che fanno ba***re il cuore del lettore all’unisono con quello delle sue protagoniste, includendo la magia del passato e del presente che s’incontrano.

Tornando alla tappa in generale, essa ha avuto luogo dalle ore 18:20 circa, dove davanti ad un numero (però ridotto) di spettatori l’autrice Patrizia ha avuto l’onore di dialogare con Daniela Masia Urgu dello Sportello Linguistico dell’Unione dei Comuni del Terralbese e dell’Istituto “Camillo Bellieni” di Sassari. Nella sua struttura durata per oltre mezz’ora quest’ultima ha evidenziato gli aspetti salienti e concettuali del romanzo, mentre l’altra ha in grosso modo letto tre capitoli, allo scopo di dimostrare i valori delle vicende trattate. Ad esempio “Quello che nasconde il mare” è nato in quello che facciamo nella vita con le passeggiate invernali e i racconti con le amiche confidenti, e ad essere spettatori in particolar modo è il mare, considerato qui come il testimone di tutti e dei segreti da secoli.

Infine, dando un ringraziamento a coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa, si dà un cenno biografico della vita di Patrizia Floris: nata a Cagliari, ha sempre sognato di scrivere storie di cui i lettori si sarebbero innamorati, e in un periodo particolare della sua vita ha preso il coraggio a due mani e negli ultimi sei anni ha pubblicato tre romanzi prima di “Quello che sente il mare”, tra cui “E se avessi paura?” nel 2019, “Un tè a Marrakesh” nel 2020 e “Albert, l’ultima estate” nel 2022, tutti editi dalle Edizioni AmicoLibro. Il primo romanzo ha ricevuto una menzione al Concorso Anselmo Spiga, e il terzo è risultato primo classificato del Premio Marco Vannini nel 2023.

L’edizione odierna termina qui.

EDIZIONE FLASH DEL 14 FEBBRAIO 2025:In questa notizia flash inedita vi si parla di sanità, e in particolare della defini...
14/02/2025

EDIZIONE FLASH DEL 14 FEBBRAIO 2025:

In questa notizia flash inedita vi si parla di sanità, e in particolare della definizione settimanale del calendario degli orari eseguita dall’Azienda Sanitaria Locale n.5 per l’apertura della sezione cittadina dell’Ambulatorio Straordinario di Comunità Territoriale, attiva presso la Casa del Volontariato di via Napoli n.3.

Valido da lunedì 17 a sabato 22, lo stesso risulta essere quasi del tutto invariato al pari di quello ancora in uso sino a domattina, ma con una differenza che riguarda l’INDISPONIBILITA’ dei sanitari nel turno del venerdì, di cui però in compenso verrà anticipato nel mattino di giovedì, dalle ore 08 alle ore 13.

EDIZIONE DEL 13 FEBBRAIO 2025:Signori e signore che state seguendo esattamente “Il Messaggero Terralbese”, oggi giovedì ...
13/02/2025

EDIZIONE DEL 13 FEBBRAIO 2025:

Signori e signore che state seguendo esattamente “Il Messaggero Terralbese”, oggi giovedì 13 Febbraio 2025, buon primo pomeriggio a tutti e benvenuti all'interno dell’edizione odierna di questa pagina pubblica suddetta. In essa, nella notizia inedita in programma, vi si parla di tradizioni, e in particolare, nonostante sia ancora in corso la stagione invernale, c’è appena la volontà dell’Unità Pastorale - guidata dai Parroci in Solidum Don Mattia Porcu e Don Andrea Martis - di avviare con le giuste tempistiche e le modalità adeguate l’organizzazione di una delle Solennità sacro-profane che per la prossima estate verranno svolte subito dopo le celebrazioni patronali per San Pietro Apostolo e che ancora una volta possano rinnovare il voto alla devozione sempre fedele quanto tramandata da generazioni di terralbesi.

Infatti è pur possibile dare dei primi input concernenti ai Festeggiamenti in onore della San Ciriaco Martire, su cui anche per l’anno corrente vedrà la formazione dello storico Comitato Organizzatore ricostituito la scorsa primavera e pronto a rilanciarsi seguendo il lungo percorso iniziato oltre nove decenni fa con l’ingegno e il lavoro di molti concittadini e direttivi che un tempo resero la solennità dell’8 Agosto tra le più partecipate in assoluto (seppur tuttora abbia bisogno di una graduale rivalorizzazione sotto alcuni profili per via di un calo d’interesse intravisto negli ultimi dieci anni, anche nonostante l’esibizione in alcune edizioni passate di artisti d’interesse mediatico per la musica italiana come Fausto Leali nel 2019 e i Collage sei mesi fa).

Il ritorno del Comitato triaghese ha dimostrato di avere in primis come Presidente un grande veterano dell’associazionismo terralbese quale Mario Pirina e ha dimostrato alla popolazione di essere in grado di seguire la via della tradizione e del buonsenso grazie a delle iniziative lanciate nel periodo primaverile precedente con le consuete Cene pubbliche benefiche della Famiglia, di “Tastai sa Brabei!” e di quella sotto le stelle proposta in piazza San Ciriaco, ricordando comunque che hanno in piccola parte continuato a seguire l’innovazione portando nuovamente la serata disco mediante la partecipazione del DJ Sandro Murru.

Sulla base dei buoni consensi evidenziati va lanciato l’appello a tutti coloro che desiderano proporsi direttamente all’adesione nel Comitato di recarsi all’incontro apposito che avverrà nella serata di LUNEDÌ 17, alle ore 21, nei locali del Salone Parrocchiale “Maria Ausiliatrice”, in modo da cercare altre persone e/o dei potenziali componenti di una qualsiasi età pari e superiore ai 18 anni che possano mettersi in gioco e dare il proprio tempo a favore della ricorrenza, arrivando a soddisfare un misto tra componenti abituali e coloro che possono segnare il ricambio generazionale per un futuro breve.

L’edizione odierna termina qui.

EDIZIONE DEL 12 FEBBRAIO 2025 – PARTE N.2:Per la seconda ed ultima notizia inedita vi si parla di spettacolo, e in parti...
12/02/2025

EDIZIONE DEL 12 FEBBRAIO 2025 – PARTE N.2:

Per la seconda ed ultima notizia inedita vi si parla di spettacolo, e in particolare per i prossimi giorni tornerà in scena una delle storiche compagnie teatrali ‘simbolo’ della cittadina nostrana che per oltre trent’anni è stata capace di intrattenere la comunità ed oltre puntando sull’innovazione del teatro sardo tradizionale e sull’unione su un’intensa produzione di eventi letterari, incontri con scrittori sardi di successo e personalità della cultura sarda. Si tratta di “Sardinia Màskaras”, la quale annuncia una nuova nonché ventitreesima commedia che è stata scritta grazie alla saggezza ed esperienza maturata nel tempo dal capogruppo qual è il Professore Giovanni Paolo Salaris e che porterà il titolo de “SA NOTI DE SANTA LUXIA”.

Infatti la stessa, già presentata in anteprima per la prima volta il 13 Aprile dello scorso anno in occasione della loro ultima iniziativa finora organizzata per il trentennale di attività della compagnia originale de “30 anni con Sardinia Màskaras”, seguirà l’ultima rappresentazione allora proposta il 12 Marzo 2023 con “Fastigus e Boxis de bidda mia”, è ambientata appunto nella notte di Santa Lucia (che cade il 13 Dicembre) e vede la protagonista Maria Luxia che, dopo una lunga attesa, si vuole giocare il tutto per tutto al fine di ottenere l’amore ma anche i soldi.
Ad interpretare la nuova commedia saranno cinque soci volontari attuali che mantengono saldi da molto tempo una grossa sinergia, che saranno in questo caso Maria Bonaria Melis, Giovanna Cabiddu, Donatella Angius, Franco Argiolas e Carolina Furcas. Inoltre saranno partecipi Filippo e Paolo Salaris, i figli adulti del Professore che nell’associazione si occupano sempre delle cure tecniche per luci e audio al service.

“Sa noti de Santa Luxia” andrà in scena con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale nel Teatro Civico di via Felice Porcella n.107, su cui però dopo i grandi riscontri avuti due anni fa con la commedia precedente la Compagnia metterà a disposizione una doppia turnazione su due date ricomprese sia per SABATO 22 sia per DOMENICA 23, con l’orario dalla durata pari a quella dello spettacolo, cioè due ore e comunque dalle ore 17:30 alle ore 19:30.
Per l’ingresso è necessario prenotare, specie in base alla disponibilità dei posti liberi in sala, contattando il Prof. Giovanni Paolo Salaris al numero telefonico 340 474 0839 oppure Donatella Angius al 340 378 5003.

L’edizione odierna termina qui.

EDIZIONE DEL 12 FEBBRAIO 2025 – PARTE N.1:Signori e signore che state seguendo esattamente “Il Messaggero Terralbese”, o...
12/02/2025

EDIZIONE DEL 12 FEBBRAIO 2025 – PARTE N.1:

Signori e signore che state seguendo esattamente “Il Messaggero Terralbese”, oggi mercoledì 12 Febbraio 2025, buon primo pomeriggio a tutti e benvenuti all'interno dell’edizione odierna di questa pagina pubblica suddetta. In essa, tra le due notizie inedite in programma, in primo piano vi si parla di ambiente, e in particolare del prosieguo delle iniziative territoriali associate alla Giornata Mondiale delle Zone Umide, dal tema principale dell’anno corrente denominato in "Proteggere le zone umide per il nostro futuro comune", le quali sono incluse per la prima volta in una programmazione organizzata dall’Amministrazione Comunale, dall’Associazione Turistica Pro Loco Terralba, dal Circolo Legambiente locale “S'Arrulloni” e da ulteriori entità quali la sezione provinciale di Oristano della LIPU, la sezione regionale dell’AFNI – Associazione Fotografi Naturalisti Italiani, l’associazione “Limòlo Sustainable Living Experience”, l’associazione culturale “Sinisterrae” di Cabras, l’A.S.D. “L'Oasi del relax” di Arborea, Sardinia Experience, Musica delle Piante, l’Associazione Culturale “Selas” e ClaArt.

Infatti la medesima si sta svolgendo in gran parte nella località di Marceddì, dove tanti appassionati dell’ambiente e non solo stanno sfruttando l’opportunità di celebrare nei dì domenicali del corrente mese la ricchezza e l'importanza delle zone umide, i cosiddetti veri scrigni di biodiversità e vita, e passando subito al secondo fine-settimana gli appuntamenti sono stati caratterizzati stavolta dalle condizioni meteorologiche soddisfacenti, cosa che ad esempio ha permesso l’apertura ad orario pieno della cinquecentesca Torre Vecchia nella fascia mattutina.
Edificata in pietra nel 1580, faceva parte del sistema difensivo del Golfo di Oristano, progettato dal governatore d’Iglesias Don Marcantonio Camos per Re Filippo II di Spagna a causa delle continue incursioni saracene. È alta circa nove metri per la difesa leggera ed era dotata di due cannoni (scomparsi) nella terrazza soprastante (detta piazza d’armi), di un mortaretto e due fucili, così come era soprattutto presidiata da un alcade, un artigliere o dei soldati pagati dalla signoria locale o dai commercianti del territorio. L’interno era costituito da un ampio salone con volta a tholos, al di sotto del quale vi era una cisterna impermeabilizzata a cocciopesto, essenziale durante i mesi estivi o in caso di assedio. Al di sopra vi era la terrazza dov’era sempre presente il braciere, utile per le segnalazioni alle torri vicine in caso di pericolo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale del 1940-1945 fu modificata, subendo delle trasformazioni quali lo svuotamento del basamento della torre con la creazione di un ingresso al piano terra, protetto da un muro in cemento armato, e del fortino al suo fianco, al di sopra di rovine precedentemente esistenti e ad essa collegata.

Arrivando al decennio corrente, in dieci settimane ricomprese tra il Giugno 2020 e il Giugno 2021 la Torre Vecchia è stata oggetto di un importante intervento di restauro e riqualificazione programmato e finanziato dall’Amministrazione Comunale insieme alla Fondazione MEDSEA dopo la consegna in concessione all’Ente dal demanio. I lavori hanno permesso il risanamento dell’immobile dalle cause di degrado, e in minima parte il rifacimento di parti mancanti, mantenendo quanto più possibile inalterati i segni e gli effetti del tempo e dei ripristini che l’edificio ha subito nel corso della storia.

La Torre Vecchia, giunta finora alle prime due aperture pubbliche del 2025, ha dimostrato di accogliere dalle ore 10 alle ore 13 circa (ma anche in via eccezionale dalle ore 14:30 alle ore 17) oltre una decina di visitatori che, per una prima volta o per un'altra, hanno raggiunto i punti cardine corrispondenti nel piano terra al pannello con la storia del monumento, all’osservatorio del paesaggio circostanti (con uno spazio di contemplazione con tre sedute per osservare gli elementi cielo, acqua e terra, in corrispondenza delle finestrelle della struttura) al primo piano e infine all’oramai frequentata terrazza configurata come Osservatorio dell’avifauna e delle zone umide. Anche percorrendo le ripide scale è stato possibile come sempre ammirare le bellezze di un luogo che non è soltanto un simbolo del Terralbese e di Marceddì ma soprattutto, in questo periodo contemporaneo, un punto d’interesse sotto il punto di vista turistico.

D’altro canto, sempre tre giorni fa, la Torre Vecchia è stato il ritrovo conclusivo di una delle due iniziative programmate dal Circolo Legambiente “S’Arrulloni” con l’attivo coinvolgimento di Giulia Casu, la quale dal primo mattino ha tenuto un primo turno della visita alla borgata e delle zone umide costeggianti dall’itinerario lungo ben cinque chilometri e dalla durata di tre ore circa: il programma ha previsto la partenza intorno alle ore 09:20 da piazza Museo del Mare, dove i partecipanti si sono radunati per dare appunto il via alla scoperta della storia del posto e delle rinomate caratteristiche della laguna. La fase principale è partita dal lungomare di via Sardus Pater, dove la lunga storia millenaria di Marceddì ha fatto da padrona anche nel mentre si passeggiava nelle adiacenti strade del villaggio dei pescatori: risale al VI Millennio a.C. e già in quell’epoca remotissima i popoli del Neolitico si volevano già aggiudicare l’importante "oro nero" ovvero l’ossidiana abbondante sul massiccio del monte Arci, perché ad esempio presso "sa Punta de Caserma", proprio al di sotto dell’attuale Museo del Mare, i recenti scavi hanno rinvenuto tracce di un villaggio risalente al periodo neolitico e di un’officina ossidianica (questo fa pensare che fosse attivo proprio a Marceddì lo scambio di merci con tale pietra).
La laguna divenne approdo sicuro per i Fenici, marinai-mercanti di origine semitica, la cui presenza in Sardegna viene messa in discussione da alcuni studiosi ai giorni nostri, almeno per quanto concerne il periodo alto della loro comparsa sull’isola (XIII- X secolo a.C.): al centro del dibattito c’è ad esempio la teoria secondo la quale gli scali e le città portuali occidentali della Sardegna quali Tharros, Cornus, Nora, Sulci, sarebbero sorte per iniziativa dei Fenici ma sarebbero in realtà città sardo-nuragiche che commerciavano con i popoli fenici, con i quali avevano in comune la stessa lingua parlata, dal momento che la popolazione sarda era anch’essa di origine semitica.
Nell’Ottocento Marceddì conobbe il suo massimo splendore, quando il re Carlo Alberto costituì nel suo porto una sede di dogana, tanto a quel tempo (e sino agli anni Trenta del secolo scorso) era importante l’attività di commercio, mentre nel Novecento è stato un rinomato luogo per le vacanze di tanti terralbesi con diversi servizi e fonti d’intrattenimento per il periodo estivo, sia quando vennero allestite sino al 1984 delle capanne in falasco nelle vicinanze di Torre Vecchia e della pineta frangivento sia quando dal decennio dei Cinquanta vennero edificati i primi plessi in muratura.

La visita guidata è poi proseguita nella pineta con meta il Giardino delle Orchidee, sito a pochi metri dall’innesto di via Santu Anni con la Strada Provinciale n.69: l’iniziativa è stato presa in carico nel 2018 dalle Associazioni dell’AFNI, LIPU e di Giros (gruppo italiano di ricerca orchidee selvatiche), successivamente presentata all’Amministrazione Comunale e realizzata ad opera dell’Agenzia Forestas prima dell’inaugurazione ufficiale avvenuta il 25 Aprile 2019. Nella stagione che va da Febbraio a Maggio si possono osservare contemporaneamente tantissimi fiori di orchidea delle varie specie presenti, creando cosi delle macchie di colore che dipingono tutta l’area.

Dopo il Giardino delle Orchidee (seppur non sia ancora fiorito) la comitiva escursionistica ha fatto marcia indietro verso il Museo del Mare, dove hanno assistito alla serie di mostre gestite in maniera rispettiva dalla storica Associazione Culturale “Selas” mediante la divulgazione e nella conoscenza delle vecchie attrezzature da pesca, delle attività del passato nonché del sito archeologico interno di “Sa Punta”, dal laboratorio “ClaArt” di Claudia Corona per la decina di opere pittoriche realizzate dagli allievi negli ultimi anni nella sede dell’ex scuola elementare della frazione di Tanca Marchese, da “S’Arrulloni” per le caratteristiche essenziali delle zone umide e (al primo piano) dalla sezione regionale dell’AFNI per un’esposizione di quadri faunistici sugli uccelli e specie dell’Oristanese.
Infine, prima di arrivare alla cinquecentesca Torre, la comitiva ha potuto imparare ad apprendere i tanti percorsi dell’acqua che ha attraversato la valle di Marceddì nei secoli passati.

Arrivando ora ai numeri della prima tornata della visita guidata coordinata da Giulia Casu, essendo anche tale provvista di prenotazione obbligatoria telefonica e del limite di presenze, all’inizio erano interessate soltanto cinque persone, salvo poi arrivare al ‘tutto esaurito’ con il numero massimo di quindici, assicurando quindi un maggior interesse nei confronti dell’iniziativa e delle soddisfazioni di chi è stato protagonista in tal senso, munendosi di un abbigliamento comodo a strati e giacca antivento e delle scarpe in goretex (o impermeabili).
A partecipare ci sono stati tra gli altri alcuni avventori provenienti dalla città di Oristano e due membri organizzatori del noto “Cammino di Bonaria”, ideato dall’avvocato Antonello Menne come un percorso di almeno dodici tappe che, partendo da Olbia passa per i Comuni di Padru, Berchideddu, Alà dei Sardi, Bitti, Lula, Nuoro (includendo il colle del Redentore sul Monte Ortobene), Orotelli, Sedilo, Fordongianus, Usellus, Sini, Sanluri, Ussana e Monserrato, per arrivare infine alla Basilica di Bonaria a Cagliari.

È anche per questa ragione che la VISITA ALLA BORGATA DI MARCEDDI’ sarà subito replicata per la terza giornata di domenica 16, sempre dalle ore 09:30 alle ore 12:30 e con le citate disposizioni evidenziate sopra con il dovere per gli interessati di prenotare al numero 3476536834, sul quale però vanno segnalate la partenza prevista dal Ristorante “Da Lucio” e l’adesione aggiuntiva di Francesco Putzolu.

Rimanendo ancora a domenica scorsa, lo stesso identico ‘exploit’ di partecipanti è stato pure riscontrato nella Peschiera di Corru s’Ittiri (Comune di Arborea) per la passeggiata naturalistica e culturale organizzata da Gabriele Espis, Pino Frau, Valentina Corrias ed Elena Casu con la collaborazione del Consorzio delle Cooperative Riunite della Pesca di Marceddì guidato dal Presidente Antonio Loi: alla giornata di sabato era stato raggiunto il numero massimo di venti persone, che hanno avuto l’opportunità di visitare le infrastrutture storiche tra cui i lavorieri per la cattura del pesce e le camere di stabulazione delle arselle, e in seguito si raggiungerà a piedi l’istmo che separa le due grandi zone umide di Corru Mannu e Corru s’Ittiri, esplorando e riconoscendo la flora e la fauna endemica dell’affascinante ecosistema in oggetto.
A presenziare sul posto ci sono stati anche delle personalità conosciute del Terralbese e non solo quali la capogruppo dei consiglieri comunali di minoranza “Insieme per Terralba” Maria Cristina Manca, l’Assessora comunale all’Ambiente e Borgate Maura Mura e il consigliere regionale Salvatore Cau. Stando tuttavia al livello della R.A.S., anche in concomitanza con la passeggiata per il Consorzio Pesca non si sono ancora placate (per dei motivi comprensibili e giustificati) le proteste per la mancata pulizia immediata del Canale 17, sito nelle vicinanze dello stabilimento dell’azienda “Nieddittas”.
Tenendo conto che la Giornata Mondiale delle Zone Umide è fatta in primis per riflettere e pensare sì sulle loro caratteristiche ma anche sulle problematiche che possono affliggere le medesime se non gestite bene, appena una ventina d’ore dopo l’iniziativa diversi pescatori hanno lanciato avanti ieri mattina la loro ennesima mobilitazione per rilanciare l’appello alla politica regionale su un collegamento ormai diventata una ‘palude’ con rischio di una nuova moria di pesci. A detta loro il canale è da troppo tempo invaso dai detriti ed è praticamente in secca, denunciando in più il pressoché mancato mantenimento della promessa lanciata dalla Presidente Alessandra Todde in merito agli interventi di pulizia fissati per Maggio. A farne da contorno alla protesta furibonda del Consorzio c’è stato uno striscione dalla scritta «Senza ossigeno sarà solo un ricordo».

In chiusura di resoconto è possibile evidenziare i prossimi appuntamenti prefissati per DOMENICA 16, di cui, escludendo quelli fissi delle aperture al pubblico del Museo del Mare e di Torre Vecchia (rispettivamente dalle ore 10 alle ore 18 e dalle ore 10 alle ore 13) nonché le citate visite guidate in borgata e laguna, porteranno gli interessati anche all’USCITA FOTOGRAFICA “FOTOGRAFANDO IL RISVEGLIO DELLE ZONE UMIDE” e all’ESCURSIONE IN MOUNTAIN BIKE “STAGNINTOUR”, entrambi e due peraltro menzionati nella programmazione regionale per la Sardegna allestita dalla Fondazione MEDSEA per il “Wetness World Day 2025”:

🟠 Per l’USCITA FOTOGRAFICA “FOTOGRAFANDO IL RISVEGLIO DELLE ZONE UMIDE”, sarà organizzata dalla sezione sarda dell’AFNI e consisterà dalle ore 07:15 alle ore 12:15 circa in un’escursione di fotografia naturalistica. Sarà un’opportunità unica per catturare la magia della natura che si risveglia all’alba.
L’iniziativa durerà cinque ore e per chi vorrà partecipare è obbligatoria la prenotazione al numero telefonico 3487941509, valida sino al raggiungimento del numero massimo di quindici persone, e per stare nei luoghi indicati sono consigliati la fotocamera con lente adatta per la fotografia naturalistica con teleobiettivo, un abbigliamento comodo e adatto alle condizioni meteorologiche e soprattutto un paio di scarpe robuste per camminare in natura.

🟤 Per l’ESCURSIONE IN MTB “STAGNINTOUR”, dopo il rinvio dell’appuntamento inizialmente previsto per domenica 2 scorsa a Marzo per le condizioni meteo avverse, avrà luogo per nove ore comprese dalle ore 08:30 alle ore 17:30 e sarà curata da Gabriele Espis, Alessandro Basile e Daniela Meloni in collaborazione con “Limòlo” e l’associazione cabrarese “Sininsterrae”.
Pensato per escursionisti esperti, il percorso si snoderà per oltre settanta chilometri e attraverserà le aree umide dell’Oristanese siti nei Comuni di Terralba, Arborea, Santa Giusta, Oristano e Cabras, scoprendo così il valore ecologico e culturale delle stesse.
Per chi vorrà partecipare è obbligatoria la prenotazione all’indirizzo mail [email protected], valida sino al raggiungimento del numero massimo di venti persone, e a causa dell’alto tasso di difficoltà sono consigliabili la bici MTB in perfette condizioni, il casco obbligatorio, l’abbigliamento tecnico adeguato, delle borracce, degli snack energetici e tutto il necessario per affrontare un lungo percorso.

…. (continua)

EDIZIONE DELL’11 FEBBRAIO 2025 – PARTE N.2:Per la seconda ed ultima notizia inedita vi si parla di attualità, e in parti...
11/02/2025

EDIZIONE DELL’11 FEBBRAIO 2025 – PARTE N.2:

Per la seconda ed ultima notizia inedita vi si parla di attualità, e in particolare nel dì odierno, come deve ricordare la storia terralbese, ricade l’80° anniversario dalla tristemente nota fucilazione al Sergente concittadino Gesuino Manca, Partigiano soprannominato peraltro come “Figaro” e considerato uno degli illustri caduti della Seconda Guerra Mondiale che esattamente ottant’anni fa, alle ore 06 di mattina dell’11 Febbraio del 1945, venne colpito a soli 27 anni e mezzo d’età da un plotone fascista contro il muro di cinta del Cimitero di Udine, assieme ad altre 22 vittime per rappresaglia dai nazifascisti. In tutto ciò si tiene in considerazione che la fucilazione per rappresaglia per i suoi ideali di libertà è uguaglianza dai barbari nazifascisti, i nemici della Democrazia, della Libertà e della Dignità Umana nel lungo cammino dell’Italia unita.

Infatti appena due giorni fa è stata riproposta per l’occasione l’idea di stampare e affiggere in alcuni necrologi del centro urbano lo speciale necrologio in sua memoria, la quale era stata lanciata per la prima volta l’8 Febbraio del 2020 (e poi replicata due anni dopo, nel 2022) dal Comitato “Madiba Coscienza Civile”, raccogliendo il favore e le riflessioni della buona parte della comunità terralbese sui social. Nell’anno corrente l’iniziativa è stata appena rilanciata da un semplice gruppo dei Democratici terralbesi che hanno assieme a tutto il popolo il dovere di non dimenticare né gettare mai la storia, dato che contribuisce in più a imparare dagli errori del passato e a non ripeterli nuovamente.
Oltre a loro, ad assumersi l’incarico per la redazione e stampa del necrologio è stata anche l’Agenzia funebre Accalai-Martis, su cui ha preso la briga sì nel dare una giusta commemorazione da tenere a nome della comunità cittadina ma strutturando delle differenze nella grafica e nelle frasi inserite.

Tornando al fatto di ottant’anni fa, Gesuino Manca affrontò la morte con animo forte e con cristiana rassegnazione, infondendo coraggio alla moglie e ai famigliari, come rivela la sua ultima lettera che dice la seguente:

------------------------

“Udine 10 febbraio 1945.

Mia carissima moglie, oggi sono stato condannato a morte. Io del male non ne ho fatto a nessuno; se qualcuno crede che gliene abbia fatto, mi perdoni. Io ho sempre sperato e pregato il Signore, e anche tu pregalo per me. Prega Dio che la nostra bambina cresca buona e sana, e che ricordi sempre il suo papà che le voleva tanto bene come a sua mamma e alla nonna e a tutti i familiari. Fides mia carissima, quando ti sarà possibile farai sapere ai miei cari il mio destino. Io muoio giovane ma nella serenità del Signore, rassegnato, contento e sereno. Tieni conto di questa mia lettera fino all’ultimo respiro della tua vita. Quando ti sarà possibile, portami un mazzo di fiori e io ti sarò presente e risentirò la tua cara voce. Mando in questo momento estremo particolarmente a te e alla bambina una moltitudine di baci, grandi come la terra e il mare.

Addio Fides! Fatti coraggio. Tuo sempre (Gesuino)

------------------------

Il soldato Sergente Gesuino Manca nacque a Terralba il 3 Marzo 1917. Da giovane lavorò nella Società Bonifiche Sarde, fino a quando a 18 anni (1935) fu arruolato come bersagliere e rimase al fronte nel 1940 e 1941. Tuttavia per il grande amore che aveva per la sua Patria decise di inserirsi nelle file dei partigiani, e così si unì al battaglione “Val Meduna”, 4° Brigata, I° Divisione delle Formazioni Osoppo-Friuli, in cui militò con il grado di Commissario di Compagnia. Il suo soprannome era “Figaro” ed era cuoco. Assieme ai suoi commilitoni fece numerosi assalti alle postazioni nemiche, fino all’inizio del 1945, quando un gruppo di partigiani era riuscito a liberare dalle carceri di Udine 80 persone. Per rappresaglia i nazifascisti decisero di giustiziare 24 persone, tra le quali anche Gesuino, che era stato catturato nel mese di Gennaio a Cavasso Nuovo (Pordenone), dove viveva con la moglie Fides e la figlia. A seguito di ciò il 2 Febbraio venne processato dal Tribunale Militare Territoriale udinese per poi essere fucilato l’11.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale del 1940-1945, al nostrano compaesano gli venne assegnata la Medaglia d’oro alla Memoria con la seguente motivazione:

“Portò dalla natia Terralba fra i patrioti friulani l’ardore bersaglieresco e donò, cantando alla Causa della Liberazione d’Italia i suoi 28 anni. Dal luminoso cielo degli eroi, ov’egli spazia coi martiri della Patria, fa’ – o Signore – che la sua luce scenda, conforto e speranza sulla sposa straziata, sulla tenera bambina, sui genitori e fratelli che piangono accorati il suo trapasso dal martirio alla gloria”.

L'edizione odierna termina qui.

Indirizzo

Terralba

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Il Messaggero Terralbese di Francesco Siddi pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Digitare