
08/12/2024
A PLPL non ci saremo e vi spieghiamo perché. Siamo un gruppo di case editrici indipendenti che da anni ha deciso di non partecipare alla Fiera della Piccola e Media editoria, organizzata a Roma dall’Associazione Italiana degli Editori. Si chiama Più Libri Più Liberi, ha costi di accesso altissimi, e già dal nome inneggia a un meccanismo a cui noi non vogliamo appartenere.
L’AIE fa rientrare nella Piccola e media editoria imprese delle dimensioni più varie purché sotto il fatturato annuo di dieci milioni di euro. A tutte viene richiesto di comportarsi come i grandi gruppi editoriali, con un’unica parola d’ordine: produrre più libri possibile, alimentando il meccanismo della resa che genera profitto anche dalla non-vendita. E la distribuzione in Italia è un vero e proprio oligopolio, in mano a tre grandi gruppi editoriali, i quali detengono anche le principali catene di librerie. Le stesse che fagocitano le librerie indipendenti, e che da anni, tra l’altro, subiscono a Roma l’affronto di una Fiera organizzata a pochi giorni dal Natale che sottrae loro clienti e vendite vitali.
In Italia si producono più di 80mila titoli nuovi all’anno, circa dieci titoli all’ora. Un mercato saturo e alimentato dai grandi gruppi, ma anche dalle piccole e medie case editrici, costrette a produrre più di quanto potrebbero.